mercoledì 5 marzo 2014

Fiorentini moderni


Dal testamento di Giovanni Bicci de' Medici per i figli Cosimo e Lorenzo: "Perché ciò che ci fa odiare non è ciò che si dà all'uomo ma ciò che gli si toglie. Voi così avrete molto di più di coloro che volendo la parte degli altri finiscono per perdere la propria, e prima ancora di perderla vivono in continui affanni".

Alberto Bagnai e Matteo Renzi sono entrambi fiorentini, eredi dunque della ricca e complessa tradizione politica di quella città. Nella quale, per primeggiare, da sempre occorre schernirsi negando ogni ambizione personale. Un "abito mentale" che accomuna Matteo Renzi e Alberto Bagnai; quest'ultimo, ohibò, assai meno noto del primo, ma forse (chissà?) per poco. 

Due caratteri e due personalità a/simmetriche: tanto il primo è dozzinale e "plebeo", tanto il secondo è aristocratico nei modi ed elitario. Se Matteo è il campione della sinistra che ciurla nel manico ma fa gli interessi dei poteri forti, Alberto lo è... di sé stesso. Se Matteo Renzi è il capo della fazione oligarchica (PUD€), Alberto Bagnai propone sé stesso come il campione degli interessi della piccola e media impresa schiacciata dal cambio fisso. Hanno un comune problema: il popolo. In un caso (Renzi) per ovvie ragioni di classe, nell'altro (Bagnai) perché non è facile blandirlo (il popolo) favorendone gli interessi e, nello stesso tempo, usarlo per promuovere la propria ambizione personale.

L'eterno canovaccio, quello che vede le oligarchie scegliere un campione populista, al quale si contrappone un "homo novus" che si fa forte del favore popolare, si sta forse cristallizzando di nuovo sotto i nostri occhi. Da Catilina ai Medici, questa trama è riuscita, di tanto in tanto, a imporsi sulle altre, fino a produrre una stagione politica inaspettata

La partita, tuttavia, se così stanno le cose, non è ancora tra Renzi e Bagnai, bensì tra Bagnai e il popolo. 

Renzi, o chi per lui, è PUD€, e non c'è altro da aggiungere, mentre la domanda su chi sarà il "Catilina" (o, se preferite, il "Cosimo") della stagione politica che si aprirà con il collasso dell'euro è della massima attualità. Nessuno può rispondere a questa domanda, ma una cosa è certa: il novello "Catilina/Cosimo" Bagnai si sta facendo dei nemici senza che ciò, almeno all'apparenza, sembri portargli consenso.

Ma forse non può fare altrimenti: le "primarie" per scegliere chi sarà colui che dovrà sfidare il partito oligarchico sono, spesso, più cruente della battaglia finale contro il vero avversario. In campo, oltre a Bagnai, ci sono i sovranisti. Guai a permettere che questi possano rafforzarsi accogliendo nelle loro schiere i transfughi di qualsiasi origine! Per questi ultimi non v'è che una scelta: o sottomettersi a Bagnai, o essere maledetti per sempre. Vale per Cremaschi come per chiunque altro, nessuno escluso.

1 commento:

  1. Beh diciamolo pure, ricordo qualche mese fa, certi "ammiccamenti" di A. Bagnaci con Stefano Fassina durante la trasmissione di Santoro che supportano la tesi di Fiorenzo. Purtroppo l'ego ingombrante ce l'ha e probabilmente nasconde non poche pulsioni di potere politico ben "nevrotizzate"...
    Però devo dire che il suo blog è divertentissimo da leggere...

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