domenica 6 aprile 2014

Segnalazioni (1)

  1. Questo post di Orizzonte48: TINA...PICA (Galbraith e una "nuova linea di resistenza")
  2. Il seguente testo, di Luciano Del Vecchio (socio ARS), pubblicato sulla pagina FB "RADIOLONDRA: IL GREGGE RIBELLE  (ECONOMIA NAZIONALE E REGIONALE)"
Non abbiamo altra via di salvezza che recedere dai trattati europei il prima possibile. Uscire dall'euro non basta. I trattati europei hanno distrutto la nostra economia e la nostra democrazia; e ci stanno distruggendo come popolo e nazione. Siamo un popolo in guerra e dobbiamo muoverci in una logica di guerra se vogliamo sopravvivere. Questo non significa che una guerra si combatte solo con le armi, ma a noi basterebbe avere la schiena dritta in politica estera. Ne va della sopravvivenza del nostro popolo.
Non basta riprendersi la moneta. La sovranità monetaria è solo una parte della sovranità politica ed economica. La sola moneta sovrana non risolve i nostri problemi. Occorre uscire dall'Unione europea; occorre recedere dai trattati europei, che sono totalmente incostituzionali. Chi propone di uscire solo dall'euro, senza uscire dai trattati europei, s’è fermato a metà strada. Dall'euro usciremo comunque, non per merito di nessuno dei nostri politici, ma perché la Francia, o la Germania, deciderà che non è più conveniente starci, (dopo aver raschiato il barile italiano). Ora aumenta il numero dei politici e dei partiti che vogliono uscire dall'euro, sapendo che ciò avverrà comunque, per prendersi il merito e gestire il dopo euro. Ma rimarrebbe l'economia liberista, con un'altra moneta, e saremmo sempre incaprettati con i banchieri stranieri, esposti alle più incontrollabili circolazioni di capitali, merci, servizi e carne umana. Invece va distrutta l'unione europea e stracciati i suoi trattati, che sono totalmente inconciliabili con i valori e i principi della nostra Costituzione. Chi dice di voler uscire dall'euro, senza recedere dai trattati europei, ci sta pigliando per i fondelli. Gli stessi politici che hanno approvato il MES e il fiscal compact, e Lisbona e Maastricht improvvisamente si scoprono antieuro; nei congressi cianciano di nulla e fanno discorsi pieni di frasi ad effetto, ma di Costituzione Italiana e trattati non parlano. 
L'Unione europea non accomuna tanti popoli, ma li divide; sgretola stati e popoli e nazioni, mette gli uni contro gli altri; noi oggi per i nordici siamo i maiali; e il territorio nazionale è minacciato da indipendentismi, macroregioni inventate ed euroregioni fantasticate nei videogiochi di Bruxelles. L'Unione europea e i suoi trattati stanno disintegrando la Spagna; hanno distrutto la Grecia; stanno gretolando l'Ucraina. 
Il consiglio europeo è composto dagli stati partecipanti, che hanno sottoscritto i trattati, perciò non è un organo democratico eletto dai cittadini, e tuttavia legifera. I Trattati sono stati sottoscritti dagli Stati e dunque non sono Costituzioni nate da assemblee costituenti elette dai cittadini. Perciò dai trattati possono recedere solo gli stessi Stati che li hanno sottoscritti. Basterebbe che un solo stato receda e si avrebbe l'effetto domino. Ecco perché sono importanti le elezioni nazionali, mentre quelle europee possono essere tranquillamente ignorate, perché non servono a nulla se non a eleggere gente che va lì, nel cosiddetto parlamento europeo (di fatto è un cazzeggiatoio) per affari, visibilità e riscossioni di prebende e benefici e finanziamenti al proprio partito.

2 commenti:

  1. non nutro molte speranze che le forze politiche sovraniste possano andare oltre percentuali simboliche. Io vedo masse condizionate non da ideologie o visioni politiche ma da fattori puramente emozionali. Il condizionamento della propaganda raggiunge il piano dell'irrazionalità, che è molto più potente della razionalità, e non ci sono grafici o tabelle che tengano. La moneta unica è stata accettata perché avrebbe condotto all'allineamento dei parametri macroeconimici? No, è stata accettata per il suo valore simbolico, per l'idea di progresso, di modernità e di unione dei popoli che si portava dietro. E ci siamo cascati in tanti. Se adesso tanta gente ridotta alla fame intuisce che c'è qualcosa che non va, rimane sempre l'idea predominante che l'euro non si tocca, al limite si riforma. Non si interrompe un'emozione. Sinceramente l'approccio della lotta di classe mi sembra un po' superato, sa di stantio. Senza un'idea antagonista altrettanto evocativa e la capacità di veicolarla in modo efficace temo che non si andrà molto lontano. Il m5s poteva essere un'opportunità, ma a giudicare dalle idee confuse e sgangherate espresse da Grillo nell'intervista a La7 non mi pare che al momento ci siano le condizioni.

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  2. Sono purtroppo daccordo con Paolo Nobili, è evidente che nella attuale situazione politico/economica il fattore mancante è la lotta di classe.

    Tantissimi italiani che appartenevano alla "classe media" stanno inesorabilmente scivolando verso il basso ma il solo nominare la lotta di classe evoca in loro ideali "comunisti" che sono sempre stati visti come "il male, il diavolo :)".

    Occorre, a mio avviso, far capire alla gente quello che ha provocato l'adozione dei trattati europei e della moneta unica senza rivolgersi ad una classe specifica ma cercando di dimostrare che tutti stanno andando incontro ad una futuro miserabile e senza possibilità di scelta.
    Occore sfatare le falsità che riempiono la testa della gente, per esempio che dall'euro non si può uscire, che anche fosse possibile ci vorrebbero sei mesi per programmare tutto e nel frattempo saremo distrutti dai mercati; occorre spiegare che è una banalità che la moneta unica è utile perchè permette di muoversi e commerciare senza problemi di monete diverse.
    Infine occorre preparare un programma e spiegare bene quali sarebbero le manovre e le cose da fare al ritorno alla sovranità menetaria. Oltre all'ignoranza e ai preconcetti occorre combattere la paura e l'incertezza, le incognite fanno sempre più paura delle certezze, anche se queste sono infause.

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