lunedì 27 ottobre 2014

La leopòlda

Ma lo sapete, voi piddini entusiasti di Von Renzeyk, cos'è la leopòlda? Ah certo, è una stazione dismessa di Firenze. Dismessa quando? Nel 1860.

Si chiama "leopòlda" in onore di Leopòldo II granduca di Toscana che la fece costruire. Un brav'uomo Leopòldo, tutto sommato. Certo, non proprio un illuminista, ma nemmeno un reazionario: Leopòldo aveva un'anima riformatrice, e credeva nel progresso sotto la guida dei ceti privilegiati.

Quando si trattò di scegliere tra gli ideali di giustizia e uguaglianza e i privilegi della nobiltà, scelse, ovviamente, di difendere questi ultimi.

Perché ve ne parlo? Semplice, per far sapere ai piddini da dove viene il mitico nome "leopolda". Ci siete stati alla leopòlda, avete battuto le mani, vi siete entusiasmati? Bravi!

Voi che cambierete verso all'Europa (mo' penscia tu!),,, voi che siete il nuovo che avanza, voi che non vi farete fermare da chi vuole tornare indietro, voi dico, proprio voi, lo sapevate che Leopoldo II granduca di Toscana era un Asburgo, un Borbone e un Lorena?

'Nzomma, famigliuole dei quartieri bassi... diGiamo.

Alla leopòlda vi siete incontrati e contati, mica nel quartiere Stalingrado! Sarà pure un caso, ma i simboli contano. O no?

2 commenti:

  1. Fiore sii bono... Leopoldo era un riformista. penza che il nonno aveva abolito anche la pena di morte, mica come quei cattivoni de' cuggini, gli Asburgo che erano per lo Stato paternalista e imperialista. I Lorena erano illuminati, loro ce credevano nella possibilità di un Europa diversa... Daje a ride

    RispondiElimina
  2. A proposito di simboli che contano è curioso osservare anche un'altra cosa.
    Quella che avrebbe dovuto essere l'opposizione interna "di sinistra" ad un troppo attendista, moderato e centrista Bersani a capo della fazione dei maggiorenti piddini proveniente dall'ex PCI, era costituita nella forma di una corrente di più bassa età anagrafica media, denominata dei "giovani turchi".
    Corrente attualmente riversatasi in blocco a sostegno di Renzi.

    Ma sorvoliamo sull'opportunismo poltronaro di costoro e di quanto esso contrasti tematicamente con i propositi politici fino all'altro ieri sbandierati.
    Stiamo sui simboli.
    "Giovani turchi"....
    Movimento politico dal quale provenne anche Mustafa Kemal Atatürk, padre della Turchia moderna.
    Rispetto alla nostra cultura ( ma è sempre difficile, e normalmente improprio, pretendere di filtrare culture altrui alla luce della propria. Ciascuno ha diritto a cercare la propria strada. ) una figura con luci ed ombre.
    Certo pose le basi di una unità culturale per il proprio popolo che fin li non c'era, ne ricostituitì l'unità dopo il disfacimento della prima guerra mondiale perduta e la seguente occupazione militare, traghettò la Turchia fuori dal confessionalismo del vecchio ed ormai in disfacimento impero ottomano e creò uno stato laico, in seguito invece che rimanere attaccato al potere si dedicò a scrivere libri di testo per le scuole, concorrendo a formare le basi anche di una unità linguistica che fin li non era scontata.
    Combattè comunque come capo dell'esercito per gli imperi centrali nel primo conflitto mondiale, non esattamente la miglior parte che si potesse prendere.

    I giovani turchi volevano una riforma dello stato che andasse nella direzione della costituzione di una monarchia costituzionale.
    Potremmo pensare un bel passo avanti rispetto al precedente modello imperiale.
    Si certo, ma in un'ottica di riforme liberali, non socialiste ( eh, scusate, ho l'imprinting dell'Illinois... ).
    In ogni caso deposto il vecchio sultano nel 1909 e messo su il di lui fratello che formò un governo in larga parte composto da giovani turchi, cosa essi concretamente fecero?
    http://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio_armeno


    Complimentoni, verrebbe da dire.
    Per come la giri e la rivolti, anche a livello di simboli, dentro quel partito non c'è proprio niente che non faccia alquanto schifo....

    RispondiElimina