domenica 23 novembre 2014

Mai visti tanti comunisti tutti insieme (parte 1)


«L'internazionalismo del lavoro implica, automaticamente, un rapporto dialettico e critico con i processi di internazionalizzazione del capitale. Questo è il punto!» (Emiliano Brancaccio)


Nota


Non so quanti lo sappiano, ma EGO ho deciso di sdoppiarmi. Una parte di me resterà su questo blog, un'altra è già migrata sui lidi delle Brigate Sovraniste per la Costituzione. Le Brigate Sovraniste (BS per gli amici...:-) si limiteranno a "montare il palco" nelle occasioni in cui le diverse anime del sovranismo italiano si incontreranno (e anche quando non si incontreranno, poiché il nostro compito è proprio quello di farle incontrare), mentre su questo blog IO propriamente IO continuerò a sparare le mie solite cazzate1. Così non ci sarà il rischio che la mia parte ingegniera possa interferire con quella politica, e viceversa. Se qualcuno vorrà insinuare che sono lievemente schiZofrenico non sarà querelato.

1 - a breve su, sull'eGodellarete, scriverà un altro grande EGOLATRA...

Cappello


Alla faccia di chi non gli vuole bene, i "comunisti" sopravvissuti all'atomica del 1989 si stanno risollevando dalla profonda prostrazione in cui erano sprofondati. Parlo, ovviamente, dei "comunisti veraci", non di quelli d'allevamento... 

Dopo i "vetero comunisti" sta forse arrivando l'ora dei "comunisti veraci"? Salvini è avvertito. Che non gli passi per la testa di attaccarsi alla facile battuta "comunisti veraci/voraci", perché quelli che si sono dati appuntamento il 22 novembre 2014 all'hotel Universo a Roma sono comunisti die hard (duri a morire): #matteostaiinansia...

I gattopardi


Tra i numerosi interventi noi delle BS  (cioè, nella fattispecie specifica, il mio IO schizofrenico) abbiamo deciso di dare la precedenza a quello di Emiliano Brancaccio che ha esposto, in modo appassionato e con rara efficacia, alcune questioni fondamentali con cui è necessario confrontarsi:

  • In primo luogo la distinzione tra iniziative politiche di natura retorica utili per favorire l'emergere delle contraddizioni (dal disobbedire ai trattati ai certificati di credito fiscale passando per il referendum sul fiscal compact) e la necessaria definizione di una visione generale che caratterizzi una posizione di sinistra. 
  • In secondo luogo, ovviamente, la necessità di denunciare il ricorrente tentativo di eludere l'esistenza oggettiva di una polarità che attraversa tutta la storia dell'umanità; operazione che viene condotta prendendo a pretesto il logorio cui sono sottoposte le parole che, oggi, sono usate per rappresentarla: destra e sinistra.

Ma chi è che tenta, ricorrentemente, di eludere il dato oggettivo di una polarità che pure emerge con chiarezza in tutta la storia dell'umanità? Chi è che non ha interesse a porre la questione sul piano dell'eterno conflitto tra la coloro che, per merito o per caso, conducono la loro esistenza nel privilegio (sia pure relativo) e coloro che la conducono in condizioni di subalternità? Chi sono coloro che alla parola "fraternité" preferiscono la parola "liberté"? E come mai, infine, coloro che apprezzano maggiormente la parola "liberté" sono oggi gli stessi che tentano di porre in ombra quell'altra parola, "egalité", la cui traduzione sostanziale non è "legalità", come credono (o fingono di credere) i fustigatori della Casta, bensì "Stato sovrano"? 

La tesi di Brancaccio è lapidaria: sono i gattopardi moderni.

Gattobannai

17 commenti:

  1. Brancaccio avrebbe anche stancato, ripete le stesse cose da anni, anche condivisibili, senza peraltro proporre nessuna strategia d'azione. E' l'inerzia di personaggi come lui che porterà a quello che più teme, la famosa uscita da destra, l'unica possibile non avendo le sinistre fatto nulla per proporne una alternativa.

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  2. Mi spiace caro Gianni, ma Brancaccio ha avanzato una proposta precisa: una uscita da sinistra basata su un attacco dialettico a tutte le proposte delle destre xenofobe e gattopardesche. Loro vogliono i cambi lasciati al libero gioco del mercato? noi dobbiamo proporre il blocco dei movimenti di capitale. Loro propongo di arrestare gli immigrati? noi dobbiamo proporre di arrestare i capitali a caccia di vantaggi fiscali e bassi salari. Loro vogliono fare un protezionismo favorevole ai capitalisti nazionali? noi dobbiamo proporre un "social standard", cioè un protezionismo favorevole ai lavoratori. Quando ci si misura con Brancaccio bisogna avere nozione dei problemi. Brancaccio è la una garanzia di abilità, lucidità e LUNGIMIRANZA, contro pasdaran euristi e fasciogattopardi antieuro.

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    1. Parole e basta, proposte d'azione non pervenute. Si uscirà a destra, e la colpa non sarà certamente delle destre (tra cui il PD) ma solo delle sinistre.

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    2. se la tua proposta d'azione è votare il neofascista Salvini puoi anche andare, nessuno ti trattiene.

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    3. Bravo, buttala in caciara. La proposta d'azione è quella di mazzei,pasquinelli, porcaro, boghetta etc... i brancaccio e i ferrero non sono minimamente interessati...quindi de che stamo a parlà?

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  3. Veramente Brancaccio ha detto che l'uscita dell'euro in sé stessa è una proposta che potrebbero fare anche Salvini e Renzi.
    E' stato esplicitamente negativo sul sovranismo e ha parlato della necessità di andare incontro alle esigenze del piccolo capitale che è sotto attacco come i lavoratori, con appalti per lavori pubblici.

    Ha detto chiaramente che l'internazionalismo dei lavoratori è dialettico rispetto all'internazionalismo del capitale quindi molto poco "sovranista".

    Diciamo che al convegno è risultato evidente che a sinistra ognuno se ne va per i fatti suoi.

    Impagabile Enrico Grazzini che ha sfidato impavido il ridicolo.

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  4. E' il cancro che affligge quelli che sono eternamente a sinistra della sinistra. Parlano a nome degli ultimi e, in nome di questi, si accapigliano (nella totale indifferenza degli ultimi verso di loro e i loro programmi).

    Agìtare il fantasma della uscita "da destra" e parlare di gattopardismo è logoro "benaltrismo" di chi non fa niente e non vuole fare niente.

    Se si esce, lo si deve fare per tornare alla Costituzione: questa deve essere l'unica garanzia.

    In questa fase, creare totem e tabù attraverso la sterile contrapposizione fra chi vuole uscire per un motivo e chi per un altro non ha altro scopo che quello di intralciare un processo consapevole e pianificato di uscita.



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  5. Io un'alleanza con Salvini non la faccio nemmeno per fare vincere lo scudetto all'Inter, figuriamoci per uscire dall'euro. Non lo so se Brancaccio pensa che quella testa di cazzo di Bagnai sia un "gattopardo": Secondo me Brancaccio si riferisce a soggetti ben più seri e pericolosi. Se dopo i "draghi" verranno i "gattopardi" non avremo risolto una mazza. Chi vuole mandare il cervello all'ammasso e pensare che basti sventolare a cazzo di cane la bandiera no-euro si accomodi pure.

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    1. Ma sì la frecciatina all'economista di provincia gliel'ha lanciata eccome.
      C'era stato il povero Enrico Grazzini che aveva detto che Bagnai era stato il primo a parlare della trappola dell'euro...allora alcuni del pubblico hanno rumoreggiato e Grazzini ha corretto "vabbe'...FRA i primi"....altri rumori..."ok...fra i secondi...fra i terzi!!!"...

      Allora Emiliano ha raccontato che sulla questione della moneta unica prima di certi signori che lavoravano con Treu (e qui non so bene a chi si riferisse ma dal contesto si potrebbe ipotizzare che si trattasse appunto del clavicembalista della domenica) c'era stato Augusto Graziani.

      Diciamo che così a naso direi che Brancaccio non considera Bagnai un genio assoluto dell'economia.
      Ma forse mi sbaglio e c'ha la sua foto sul comodino del letto...

      Fatto sta che vi piaccia o no Brancaccio ha detto chiaramente che la proposta di uscire dall'euro è una fesseria che politicamente non significa una mazza, che l'uscita rischia di dare una mazzata terrificante alla quota salari, che il sovranismo è troppo pericolosamente vicino al nazionalismo per poter essere di sinistra.

      Questo per chi ha gli aures audiendi, quelli che c'hanno la sugna di maiale nel condotto auditivo hanno evidentemente sentito altro.

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    2. Grazie del riassunto : niente di nuovo sotto il sole del Sannio.

      @ Fiorenzo
      In attesa del contributo di Giacche ti ringrazio per l'opera meritoria.

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  6. Fossi in lui (mi sbaglio, o insegna alla libera università di Benevento?) non ironizzerei sugli "economisti di provincia" e, sopratutto, sugli economisti tuot court.

    I suoi interventi e quelli di alcuni fans hanno l'imbarazzante effetto di farmi preferire perfino gente come Salvini.



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    1. Amico caro, io non sono fan di nessuno, mi limito a constatare che come economista Brancaccio è di gran lunga più quotato e interessante da ascoltare del tuo clavicembalista dilettante.

      Purtroppo per te uscire dall'euro non sarà possibile per gli ovvi seguenti motivi:

      a) la gente starnazza tanto ma come vedi vota Renzi. Dovresti dedurne qualcosa, non credi?

      b) senza un vigoroso sostegno popolare il politico che cercasse di portare l'Italia fuori dalla moneta unica verrebbe "ostacolato" in maniera insormontabile dai poteri forti

      c) quando appena appena si avranno dei concreti segnali di prossimo cedimento dell'euro saranno i poteri forti a mollarlo immediatamente e certamente non in modalità "di sinistra"


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  7. Io penso che comunque, se questo che ho appena ascoltato fosse stato un discorso fatto con tutti gli italiani, lo avrebbero capito il 10%, e di quel 10% lo avrebbe condiviso il 10%...lo capite che son 30 anni (minimo)che la sinistra (diciamo vera) parla a se stessa? Ecco perché hanno successo i Salvini di turno, bisogna parlare al popolo...ecco perché l'uscita sarà da destra.

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  8. Non mi pare che Brancaccio abbia detto che l'uscita dall'euro è una cazzata. Ha detto che bisognerebbe prepararsi con proposte antagonistiche a quelle che potrebbero avanzare gattopardi alla Renzi e a quelle che già avanzano i fascioleghisti alla Salvini.

    Riguardo poi alla complessità dei ragionamenti, il "social standard" di Brancaccio non mi pare una proposta complicata. E poi non mi sembra che Marx o Lenin o perfino Berlinguer scrivessero o parlassero "facile". Quando la sinistra ha avuto successo non lo ha ottenuto perché parlava "facile". Il discorso "facile" e "immediato" è un discorso che cavalca il pregiudizio e l'ignoranza, ed è un discorso intrinsecamente fascista. Quando Salvini dice che il problema sono gli immigrati, fa un discorso "facile" che asseconda la ricerca del caprio espiatorio delle masse. E intanto Salvini prepara la "flat tax", con la stessa aliquota per ricchi e per poveri. Merda fascista.

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    1. Robbie, ho spiegato in che senso dicevo "cazzata" e cioè che

      A) ha detto che "fuori dall'euro" lo può dire anche Salvini o magari addirittura Renzi

      B) ha fatto capire (giustamente) che uscire sarà durissima comunque. Bisognerebbe limitare i danni uscndo dall'Unione, bloccando i trasferimenti di capitali e emandando leggi che impediscano lo shopping degli stranieri. Tutte cose, capisci bene, che implicano a monte un cambio di paradigma politico e ideologico che, anche se Brancaccio non lo ha detto esplicitamente, è un po' utopistico aspettarselo.

      C) quindi io ho interpretato il suo pensiero nel senso che la sinistra deve pensare a definirsi e compattarsi dato che è totalmente allo sbando e l'uscita dalla moneta unica non è quell'idea forte che servirebbe.
      Poi su esce o non si esce a mio modo di vedere non conta nulla perché se si esce, come giustamente ha detto anche un altro qui, sarà necessariamente da destra ossia lo faranno i padoni che non sono scemi quindi scapperanno al primo segnale.
      Il nostro spazio politico va costruito su altre fondamenta (sapendo perfettamente che l'euro è uno strumento di dominio, ma il nostro obiettivo è sconfiggere il dominio non solo lo strumwnto).

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    2. Sono d'accordo con Utteghi. Insomma signori, parliamoci chiaro: Xi Zimping è uno che parla facile? Putin le elezioni le vince a colpi di diti medi? La Roussef parla coi rutti?

      Ma finiamola! Il declino italiano, e di buona parte dell'Occidente è stato proprio causato da questa mentalità: facilismo, permeismo, infantilismo.
      Si ragiona con la testa, non con la pancia, e come disse un saggio: "chi ragiona con la pancia fa la fine del maiale"

      Chissà perchè Cina, Russia e Brasile non l'hanno fatta questa fine. Magari perché là sono abituati a ragionare difficile, non credete?

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  9. Un consiglio a tutti, uscite dalla Sgarbi Ecosystem, vi conviene.
    Ma che ve lo dico a fare? Per fortuna che sono stato lungimirante a pararmi il deretano a Nido dell'Aquila con la nipote della mia ex
    http://www.keinpfusch.net/2014/06/lo-sgarbi-ecosystem.html

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