mercoledì 27 maggio 2015

La democrazia di Pasquino



«In origine sparse in diversi punti della Capitale, le cosiddette statue parlanti sono forse una delle migliori espressioni di quell'anima tutta romana, portata per la satira e per un atteggiamento irriverente nei confronti del potere e delle sue più vuote ostentazioni... tratto da qui»

Perché un gran numero di coloro che, sulla rete, animano il dibattito politico preferisce mantenere l'anonimato? Sono tutti ricattabili? E in che senso sono ricattabili?

Prendiamo il dibattito sull'euro(pa). Ma davvero c'è qualcuno che pensa che, esponendosi in critiche alla moneta unica, possa essere penalizzato sul lavoro? Addirittura perderlo? Qualcuno può citare un caso, anche uno solo, in cui qualcuno sia stato penalizzato per aver detto, ad esempio, che l'euro è una scemenza, o che Mario Monti ha agito nell'interesse dei creditori francesi e tedeschi e non in quello degli italiani?

Io so che voi sapete che io so che sono tutte balle! Nessuno rischia nulla esponendosi contro l'euro....

Epperò un sacco di gente non ne vuole sapere di dichiarare la propria vera identità nelle discussioni politiche sulla blogosfera e sui social. Ora, essendo io una persona pratica, non posso credere che non vi siano ragioni concrete tali da indurre tanti commentatori a conservare l'anonimato e a difendere questo diritto con veemenza. Tra le tante, credo di averne individuata una che mi pare particolarmente odiosa, una di quelle per cui vale il detto andreottiano "a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca". Io temo che alcuni di quelli che intervengono nei blog e nei social, essendo sempre pronti a stigmatizzare, spessissimo con parole di fuoco, i comportamenti di "quelli che ci mettono la faccia", in realtà siano persone che nella mangiatoria del sistema ci intingono il biscottino, e alla grande! Potrebbero essere liberi professionisti che non si perdono una gara nel proprio comune, imprenditori con un passato problematico, politici o ex-politici noti per le loro attività nel sottobosco locale, eppure, ciò nonostante, persone che hanno capito (forse sperimentato) che continuando con l'euro finirà male per tutti.

Armiamoci e partite!


Costoro potrebbero essere una sorta di coscienza infelice della nazione, consapevoli della necessità di cambiare ma impossibilitati ad impegnarsi (o non disposti a farlo) a causa delle loro più o meno grandi compromissioni. Non proprio dei nemici, in definitiva, eppure persone spesso problematiche perché pretendono, da quelli che ci mettono la faccia, una purezza di intenti e di azione da cui si sentono esentati grazie all'anonimato.

Dobbiamo intenderci. Credo che sia opportuno essere "comprensivi" con quelli che "tengono famiglia", ma è pur vero che chi tiene famiglia non può pretendere di venire a dire come combattere a chi, invece, ci mette la faccia e rischia in prima persona. Dunque gli anonimi devono stare calmini!

Questo blog da qualche giorno ha adottato una linea radicale: qui non sono ammessi commenti e/o contributi di alcun genere da parte di chi non ci mette la faccia. E' una scelta, condivisibile o meno, ma è la mia scelta. Per rendersi riconoscibili non ci vuole molto, essendo sufficiente dotarsi di un nickname di una delle piattaforme che li rilasciano (da blogspot a wordpress, da Google+ a OpenId) inserendo quel minimo di informazioni sufficienti a permettere l'identificazione.

Non vale la scusa "non sono esperto, non so come fare" perché, in tal caso, scatta immediata la risposta "se sei così capra da non saper fare una cosa così semplice non venire qui a scassare gli zebedei!". Mi sembra una posizione limpida, o no?

E' possibile che l'operazione non abbia successo, che i pochi commentatori scompaiano del tutto, che il contatore delle visite - ultimamente in crescita - crolli miserevolmente, in definitiva che il mio ruolo nella blogosfera ne esca drasticamente ridimensionato. Poco male: avrò più tempo per i miei amori senili.

Potrà accadere, però, che questo blog dia un esempio, e che altri lo seguano. Vi sarebbe una conseguenza a mio parere interessante: il rafforzarsi dell'opinione pubblica già esistente sul web, costituita da persone con nome e cognome che nessuno potrebbe permettersi di etichettare con espressioni colorite ma, ahimè, oggi più che giustificate. Ciò accadrebbe perché certe polemiche che sono, consentitemi di sottolinearlo, talvolta sconce, avrebbero minori probabilità di svilupparsi quando i protagonisti possono individuarsi l'un l'altro, essendo così indotti ad esprimere le loro opinioni in modo più responsabile e più urbanamente.

Finora uno solo dei commentatori di questo blog si è auto certificato, ed è l'ottimo Francesco Colonna. Se seguite il link sarete portati a una pagina dove sono presenti le poche, ma sufficienti, informazioni necessarie per farci sapere chi è. Vi sembra una cosa difficile? Non ne siete capaci?

Come? Non siete capaci di fare una cosa così semplice..... e pretendete di parlare di politica?

7 commenti:

  1. Risposte
    1. Non hai vinto niente perché non hai indicato la città dove vivi e il luogo (eventuale) di lavoro. La città, soprattutto, è importante, per sapere a quale questura rivolgerci per avere conferma... ;-)

      Quando avrai completato l'opera per te ci sarà un vetrino sottovuoto con un pil-Illo... (in alternativa una copia del TDE con firma autografa di Salvini)

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    2. Uff... Sempre cazziato sono. Per i bulbi e Salvini passo, meglio un bicchiere di quello buono ( si spera ) domenica 7 giugno a Roma...

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  2. Paradossalmente, Fiorenzo, chi magari qualche rischio lavorativo causa posizione euroscettica potrebbe averlo, è proprio il sottoscritto, ma ho deciso di non importarmene. Alla limitazione della libertà per un piatto di lenticchie c'è un limite. Vedo però che la linea di non accettare anonimi o fake funge da freno. Me ne dispiace ma osservo anche che, volendo, uno può inserire un profilo falso e rendersi, quindi, anonimo, senza che tu te ne accorga.

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    1. Ma caro Francesco, mi spieghi perché dovrei dolermi per il fatto che non perdo più tempo a dialogare con sconosciuti? Vedi, io ora so chi se e, se un giorno passo dalle tue parti, ti chiamo e magari andiamo a cena. Cosa me ne faccio invece di decine e decine di anonimi?

      Quanto ai profili falsi, stai tranquillo: qualcuno potrà anche fregarmi, ma per poco. Prima di "certificare" un commentatore farò delle verifiche. E' compito di chi vuole essere un personaggio pubblico, e non una combinazione alfanumerica, dare tutte le informazioni necessarie a una corretta e certa identificazione. Io, nel dubbio, non pubblicherò. Come sto già facendo, per altro. I commenti in attesa (e presto nello spam) sono già parecchi, e ti assicuro che la cosa non mi toglie il sonno.

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    2. E bene fai a insistere sulla tua linea, Fiorenzo. Vedo che avevi già pensato a come fronteggiare i finti profili. Sapere con chi si parla online, se lo scopo è chiacchierare di politica, può essere anche poco rilevante. Certamente lo è nel caso si voglia invece discutere seriamente di politica. E ancora di più se si pensa di fare del blog un think tank per imbastire una AZIONE politica.

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