giovedì 25 giugno 2015

Un sistema di autorità per la competitività per la zona euro

12 occorrenze del termine "competitività" in poche righe!


Dalla relazione di: Jean-Claude Juncker, in stretta collaborazione con Donald Tusk, Jeroen Dijsselbloem, Mario Draghi e Martin Schulz. [Pagina 9]

La governance della zona euro è ben solida in materia di coordinamento e sorveglianza delle politiche di bilancio. Deve essere migliorata nel più ampio settore della “competitività”, che sta acquisendo una crescente centralità. Il semestre europeo e la creazione della procedura per gli squilibri macroeconomici sono un primo passo per colmare questa lacuna, ma  occorre fare molto di più per garantire che tutti gli Stati membri migliorino la loro competitività nel quadro dello stesso slancio.

Si raccomanda la creazione da parte di ciascuno Stato membro della zona euro di un organismo nazionale incaricato di monitorare i risultati e le politiche in materia di competitività. Un tale organismo contribuirebbe a prevenire divergenze economiche e accrescerebbe la titolarità delle riforme necessarie a livello nazionale. Queste autorità per la competitività dovrebbero essere soggetti indipendenti con il compito di “stabilire se l’evoluzione delle retribuzioni sia in linea con quella della produttività [...] [e] raffronta[rla] con l’evoluzione in altri paesi della zona euro e  nei principali partner commerciali con economie simili”, come già convenuto da un’ampia maggioranza di Stati membri con il Patto euro plus. Inoltre, questi organismi potrebbero essere incaricati di valutare i progressi delle riforme economiche miranti ad accrescere più in generale la competitività. In definitiva un’economia competitiva è un’economia in cui le istituzioni e le politiche consentono alle imprese produttive di prosperare. A sua volta, lo sviluppo di queste imprese favorisce l’espansione dell’occupazione, degli investimenti e degli scambi.

Il sistema di autorità per la competitività della zona euro, che dovrebbe riunire questi organismi nazionali e la Commissione, coordinerebbe le azioni delle autorità nazionali per la competitività su base annuale. La Commissione dovrebbe poi tener conto dell’esito del coordinamento quando decide in merito alle azioni nell’ambito del semestre europeo, in particolare per la sua analisi annuale della crescita e per le decisioni da adottare nell’ambito della procedura per gli squilibri macroeconomici, nonché per decidere se raccomandare l’avvio della procedura per gli squilibri eccessivi.

Le autorità per la competitività 

La finalità delle autorità per la competitività non dovrebbe essere l’armonizzazione transfrontaliera delle pratiche e delle istituzioni incaricate della formazione dei salari. Si tratta di processi che variano notevolmente all’interno dell’UE e che giustamente riflettono le preferenze e le tradizioni giuridiche nazionali. Sulla base di un modello comune ciascuno Stato membro dovrebbe decidere l’esatta composizione della sua autorità nazionale per la competitività, che dovrebbe essere soggetta al controllo democratico ed essere indipendente nel suo operato. Gli attori nazionali, come le parti sociali, dovrebbero continuare a svolgere il loro ruolo secondo le procedure in vigore in ogni Stato membro, ma dovrebbero considerare il parere dell’autorità come guida nel corso della contrattazione salariale. Alcuni Stati membri, come i Paesi Bassi e il Belgio, già dispongono di una tale autorità. 

Una procedura per gli squilibri macroeconomici più forte

La procedura per gli squilibri macroeconomici, creata nel pieno della crisi, è parte del semestre europeo, il ciclo annuale di comunicazione e sorveglianza delle politiche economiche dell’UE e nazionali. Essa serve da strumento di prevenzione e correzione degli squilibri prima che sfuggano al controllo. È diventata un  meccanismo vitale per la sorveglianza europea, ad esempio per prevenire bolle immobiliari o per individuare la perdita di competitività, l’aumento dei livelli del debito pubblico e privato e la mancanza di investimenti. Occorre sfruttarne tutto il potenziale. È necessario intervenire, in particolare su due fronti:
  • dovrebbe essere utilizzata non solo per individuare gli squilibri ma anche per incoraggiare le riforme strutturali mediante il semestre europeo. Il suo braccio correttivo dovrebbe essere utilizzato con incisività. Dovrebbe essere avviata appena vengono individuati squilibri eccessivi e dovrebbe essere utilizzata per monitorare l’attuazione delle riforme;
  • la procedura dovrebbe inoltre individuare meglio gli squilibri della zona euro nel suo complesso e non solo quelli di ogni singolo paese. A tal fine, è necessario continuare a concentrarsi sulla correzione di disavanzi esterni deleteri, dato il rischio che essi comportano per il corretto funzionamento della zona euro (ad esempio, sotto forma di “arresto improvviso” dei flussi di capitale). Allo stesso tempo la procedura per gli squilibri macroeconomici dovrebbe anche promuovere riforme adeguate nei paesi che accumulano in modo persistente consistenti avanzi delle partite correnti, se detti avanzi sono dovuti, ad esempio, all’insufficienza della domanda interna e/o ad un basso potenziale di crescita, in quanto anche ciò è importante per assicurare il riequilibrio efficace nell’ambito dell’Unione monetaria.

1 commento:

  1. Cioè per Lor Signori la Competitività si basa sulla compressione dei salari e non sull'avanzamento tecnologico che prevede una buona istruzione e formazione ,cioè,
    una buona Scuola , una buona Università & Ricerca , ma , che stupido , questa è
    spesa pubblica che si deve tagliare .

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