domenica 9 agosto 2015

Matteo Renzi - Hic Rhodus hic salta

Non l'ho mai detto pubblicamente, essendomi limitato ad accennarne in privato con alcuni, tra cui Moreno Pasquinelli e Stefano D'Andrea, ma sono convinto di una cosa: o Matteo Renzi saprà rilanciare la prospettiva federalista europea, o dovrà farsi da parte. Oggi Romano Prodi conforta questa lettura della situazione con un articolo dal titolo:

Reagire con fermezza alle inaccettabili posizioni di Schaeuble. Italia e Francia impongano un vertice sul futuro dell’Europa


Vi invito a leggerlo. La sostanza mi sembra evidente: tocca all'Italia, in particolare a Matteo Renzi, il compito di rilanciare l'iniziativa europea. Non è solo una questione di rapporti di forza economica, ma anche di capacità politiche personali. Possiamo aspettarci che un leader, scelto per la sua capacità di raccontare balle alla plebaglia, sia anche un vero statista? Io penso di no, ma chi sono per parlare? Non l'ho scelto io Matteo Renzi, e neppure gli italiani se è per questo, per cui la responsabilità del suo più che probabile fallimento - almeno quella morale, e dunque politica - non potrà che ricadere su quei pezzi della società italiana che hanno puntato sul rignanese.

Hic Rhodus hic salta, Matteo Renzi!

10 commenti:

  1. Nonostante tutto viviamo ancora in un’Europa democratica... fa trapelare un timore vero...ma non vedo come gli attuali assetti possano mutare, solo un diverso risultato elettorale in Italia o Francia potrebbe veramente costringere i paesi del Nord Germania in testa a fare concessioni... perché nel cambiamento di questo si parla...

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    1. Guarda, secondo me questi del risultato elettorale se ne impippano, almeno per ora. Il punto è che le classi dominanti di Italia e Francia (non ci metto la Spagna perché lì queste sono completamente allineate alla Germania) hanno cominciato a valutare i pro e i contro del patto eurista. Per come stanno messe le cose, questo è ancora (purtroppo) un dibattito al loro interno. Il popolo? Non pervenuto.

      Ti ricordo, per fare un esempio, che nel biennio 1997-99, ci fu un braccio di ferro tra il capitale finanziario italiano e quello industriale. Il primo voleva un cambio lira/euro al di sotto delle 1900 £/euro (cioè entrare con una lira più sopravvalutata), il secondo sperava in un cambio intorno a 2100. Il numero che venne scelto (1936,27) premiò il capitale finanziario, ma non è che gli interessi industriali siano scomparsi.

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    2. Certo che se ne impippano, ci mancherebbe però anche loro sanno che esiste un punto di rottura dove forse "il popolo si sveglia". La Grecia un grande laboratorio su larga scala....E per vedere se M5S e Podemos possono giocare al "gioco duro" non rimane che vedere fintano che altre forze di contrappoisizione, sicuramente più radicali riescano ad avere nuovi spazi...

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    3. Er bobolo er bobolo, ma guale bobolo! Ma non lo vedi che so' tutti 'na massa de scimuniti?

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    4. Che fai cambi idea?
      "Siamo al "popolo bue". L'idea che gli elettori non abbiano trovato convincente il m5s non vi sfiora? L'astensionismo cresciuto dell'8% (senza contare l'aumento di schede annullate o bianche) è un altro segnale del fatto che l'offerta politica del m5s non convince. Forse il popolo aspetta un'offerta migliore, e credo anche che se lo meriti."
      (Fiorenzo Fraioli 27 maggio 2014)

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  2. Purtroppo si. Il popolo è il grande assente, l'enorme delusione di questi decenni. Pecore senza pastore. Si può solo sperare, appunto, in un buon pastore ma il popolo rimane un'accolita di pecoroni. A cominciare dalla famosa borghesia semicolta: la peggiore, visto che tutto sommato qualche lampo di realismo tra i ceti più bassi si coglie. Appena più su, zero assoluto.

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    1. Deve esistere una proposta politica credibile, sperare che il popolo si incazzi perchè fiorisca la rivoluzione è pia illusione.
      Quali sponde ritenete, a torto o a ragione, credibili, della litigiosa galassia antieuro?
      I rivoluzionati ci sono, ma manca la rivoluzione, esistono evidentemente uno o più più problemi, dare la colpa al popolo bue è la più alta forma di autorazzismo.

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  3. Sul giudizio sul popolo, dissento completamente. Penso che più che votare per il nuovo (M5S) fino a concedergli la maggioranza relativa alla camera, più che astenersi, anche qui con risultati molto alti, non potesse fare.
    Il popolo può al massimo scegliere la proposta politica giusta, non certo elaborarla da sè.
    Ciò che manca è una classe dirigente di ricambio, che dimentichi ogni legame con la sinistra esistente (e quindi con la sinistra in tutti i sensi), che sia in grado di costruire un'impresa politica collettiva, trovando la giusta coesione interna e con la capacità di farsi conoscere dal famoso popolo quartiere per quartiere.
    Senza tutto ciò, non si andrà da nessuna parte, il popolo o continuerà a sopportarsi tutto o si ribellerà come nella banlieu parigina alcuni anni fa, col risultato noto, zero cambiamento.

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  4. No un momento, fermi tutti! Io quando parlo di popolo (o bobolo, ascoltami bene Giorgio Schembari) non penso all'uomo della strada ma a una minoranza, che fa tuttavia parte del popolo, che è capace di elaborare un pensiero politico. Ora questa minoranza esiste, sappiamo che c'è, ed è anche abbastanza consistente.

    Purtroppo questo popolo, in questa fase, si sta dimostrando una massa di scimuniti. Ecco perché l'ho chiamato bobolo. Parliamo allora del bobolo.

    Questo bobolo si è informato, si è attivato, ha preso delle cantonate (chi è senza peccato eccetera), si è diviso tra letture diverse della crisi. E anche questo ci può stare. Quello che mi fa incazzare del bobolo è che, nonostante tutto quello che ormai sa e ha capito, non riesce a imporre un passo ulteriore, cioè unirsi. Anche contro la volontà di coloro che, al suo interno, sono emersi come leaders. Detta fuori dai denti: #masticazzi se Bagnai, Barnard, Grillo, Salvini, D'Andrea, Pasquinelli, Barra Caracciolo, Fassina&D'Attorre, Dudù e Dodò non vogliono coordinarsi, cessando di beccarsi e offendersi reciprocamente! Chi, all'interno di questo mondo, rifiuta il dialogo, è un emerito pezzo di merda!

    Ho detto "dialogo", non partito unico! Cosa volete che pensi laggente quando vede Bagnai che chiama "pezzenti e straccioni" quelli dell'ARS, o Barnard che "io ve l'ho detto xmila anni fa e i sovranisti non capiscono un cazzo", o D'Andrea che è ossessionato solo dalla crescita della sua faZZioncina?

    Dunque, se il "popolo" vuole essere tale, e non "bobolo", deve mandare affanculo i leader narcisisti! Ci vuole tanto a capire che, anche con questi, non vinceremo mai?

    Ve lo dico chiaro e tondo: di tutti quelli che ho citato, gli unici che si sono comportati in modo decente (al netto degli errori... ma chi è senza peccato eccetera) sono i marxisti dell'Illinois. Guarda caso gli unici che stavano al fronte quando di tutti gli altri... non pervenuto. Questo, secondo voi, non significa niente? Essere all'opposizione per decenni, quando le magnifiche sorti e progressive dell'euro e tutti tacevano, non è un esempio da valutare con serietà? E soprattutto da seguire?

    Non so se uniti si vince, ma è sicuro che restando divisi si perde. Ergo, i leader (spesso autoprocamatisi tali) che fomentano divisioni devono essere sfanculati. Quando ciò sarà, il "bobolo" sarà diventato un "popolo".

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    1. Chiaro! Gli idioti però sono una percentuale fissa di qualsiasi insieme. Quindi la stessa percentuale di idioti la trovi in qualsiasi popolo, ma non puoi trovare un popolo idiota.
      Lo stesso principio statistico lo puoi applicare all'elite sovranista emersa in questi anni: ci saranno degli idioti ma non puoi dire che abbiamo un'elite sovranista idiota.
      Perche non si unisce? Forse perché non é arrivato il momento, in fondo unirsi é un'attimo e l'importante é saperne gestire le conseguenze. Hai presente le barre di uranio che unendosi scatenano la fissione?
      Manca ancora quel "tecnico nucleare" che sappia come controllare le conseguenze di un'unione dei movimenti sovranisti.

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