giovedì 3 settembre 2015

[PopulPost] Revolution is never televised!

Tutto sembra inutile. Una poderosa macchina della propaganda è costantemente all'opera per costruire la realtà virtuale che crea il substrato sul quale si sviluppano anche le teorie anti sistemiche. Ma tutto viene controllato all'origine.

Vado in giro, guardo e ascolto le persone, e apprendo che quasi nessuno riesce a focalizzare il punto. Ognuno si porta appresso la propria esperienza, dalla quale deriva la propria personale lettura della situazione, per poi integrarla nel frame imposto dalla narrazione dominante. Dalla pluralità delle esperienze personali non emerge alcuna sintesi, e ciò accade a causa del fatto che il frame dominante è capziosamente falso. Questo è il grande potere dei media.

La funzione dei media è quella di selezionare e filtrare le informazioni che arrivano alla massa dei cittadini, in ciò coadiuvati da schiere di pseudo intellettuali la cui somma abilità consiste nel travestirsi da oppositori del sistema pur essendone [a loro insaputa?] a libro paga. Su questo scoglio si sta infrangendo il sogno, pur coltivato da decine di migliaia di attivisti e militanti, di poter cambiare lo stato delle cose. Nel marasma, artificialmente creato, un punto di vista vale l'altro. I social svolgono la funzione di centrifugare ogni pensiero fino a produrre una melma omogenea pudicamente denominata "flusso".

L'opportunità è stata trasformata in trappola. Questa trappola si chiama "visibilità". Ci sono gli specialisti, dietro di loro si accalcano i concorrenti. Gli specialisti hanno migliaia di followers, diventano importanti "influencers", sono avvicinati dal sistema dei media che offre loro ancora più visibilità attraverso "altoparlanti più potenti" e, così agendo, li coopta. Come resistere? Alcuni "specialisti", dopo essere stati ben spremuti, scompaiono, altri continuano a pensare che per loro sia diverso. Elementare Watson! Mi fanno pensare ai tanti amici che "loro" l'eroina la controllavano. Sono morti.

La rete, uno strumento di comunicazione e condivisione, è stata integrata con la forza: la quantità prevale sulla qualità e sull'originalità. E' facile constatarlo: ognuno conteggi il numero di post che linkano contenuti prodotti dai media mainstream e lo confronti con il numero dei contenuti prodotti dal basso. Il gioco è facile e funziona così: ESSI propongono gli atomi di "verità", sui quali si scatenano i commenti e le polemiche che provengono dal basso, e così facendo dettano il ritmo. Tutti noi parliamo e ci accapigliamo litigando su una realtà tanto virtuale quanto capziosamente falsa. Gli "altoparlanti più potenti" sono sempre al servizio dell'inganno, e non può essere che così.

Un post di uno che mi sta cordialmente sugli zebedei riassume magistralmente la situazione. Una lettura obbligata. Posso non essere d'accordo con il tipo che mi sta sugli zebedei su tante cose, ma il tipo che mi sta sugli zebedei dice una cosa vera. Pertanto mi inchino e mi scappello.

Ora il problema non è tanto cosa fare affinché ESSI non vincano oggi, giacché siamo ben lontani da questa possibilità, bensì quello di riuscire, almeno, a definire un confine ben chiaro tra chi è in vendita e chi non lo è, a nessun prezzo. Può sembrare un obiettivo di ripiego, e in effetti lo è nell'immediato, ma riuscire a conservare e trasmettere questo dato, a chi verrà dopo di noi, è questione di apicale importanza.

Il bambino che vedete nella foto avrebbe potuto essere un compagno di giochi di quello morto sul bagnasciuga, su cui i media mainstream si sono scatenati per indurci a ragionare acriticamente (sottolineo: acriticamente) sul fenomeno dell'immigrazione di massa. Un fenomeno, per altro, abbondantemente gonfiato proprio per creare artificialmente allarmi e paure di massa. Il piccolo particolare che questo povero fanciullo sia vittima di un missile sganciato da un aereo israeliano, e non della fatalità conseguente a una demenziale politica di accoglienza dei profughi provenienti dalle zone in cui infuria una guerra scatenata dall'Unione Europea e dagli Stati Uniti, non viene minimamente evidenziato dagli "altoparlanti più potenti" che le webstar dell'anti sistema credono di poter utilizzare senza pagar pegno.

Le conclusioni che traggo da tutto ciò sono due:
  1. I sedicenti paladini dell'anti sistema sono dei venduti. Magari a loro insaputa ma pur sempre dei venduti.
  2. La mia rabbia, a causa di ciò, è tale che mi sono abbassato a utilizzare queste due foto per dirlo. Mi faccio un po' schifo, ma poi mi ricordo che "à la guerre comme à la guerre", e trovo pace.
Quando la classe media era ancora una classe sociale, e non un segmento lievemente più privilegiato della plebe consumatrice, si gridava in piazza: ce n'est qu'un début continuons le combat. Affermo il seguente paradigma: se questa classe media non imparerà a distinguere, e a discriminare criticamente, il significato delle due foto a corredo di questo post, essa verrà annientata

Dirò di più: senza una classe media consapevole dei suoi diritti e dei suoi doveri (sottolineo: dei suoi doveri) anche una più che improbabile (ma alla fine inevitabile) rivoluzione proletaria avrà effetti nefasti.

p.s. cos'è la classe media? La si può definire in base al reddito? No! La classe media è altro, che lo capiscano gli statistici o no. La classe media è ciò a cui correntemente ci si riferisce con il termine  "popolo", e non è definita dal reddito, bensì dalla sua qualità umana e da un sistema di valori. Ne riparleremo. Per quelli che vedranno il clip: la classe media sono i cavalli, la plebe sono le pecore. Ci sono i cavalli e ci sono le pecore...

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1 commento:

  1. http://www.byoblu.com/post/2013/03/22/gli-spin-doctor-i-giornalisti-e-il-frame.aspx

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