mercoledì 23 dicembre 2015

Si non vis pacem mira bella (dai detti dell'indovino Ci-vate)

4 commenti:

  1. Purtroppo sono troppo vecchio per il babbo natale ma mi piacerebbe vivere da beato.
    Comunque è colpa sua se sono ridotto così, mi incazzo anche per natale con i miei amici piddini comunque auguri

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    1. E' veramente un grande onore, per me, sentirmi dire "è colpa sua" (anche se ti invito a passare alla seconda persona singolare).

      Vedo, dal tuo profilo, che il tuo slogan è "mi sento vecchio". Dovresti avere qualche anno meno di me, dunque cominci ad aver ragione nel dire che sei troppo vecchio per (credere a) Babbo Natale. Forse comincia per te, come lo è per me da qualche anno, il tempo di "essere babbo Natale". L'amico Claudio Martino sembra prendere molto sul serio questo compito: svelare la verità ai bambini, senza angosciarli.

      Non è meravigliosa la capacità dei bambini di riconoscere l'inganno del finto Babbo Natale, eppure di continuare a stare al gioco (visto che ci sono i regali che li aspettano)? Purtroppo, crescendo, troppi di loro diventeranno piddini, perdendo la capacità di comprendere l'inganno. Per sovrappiù senza l'ombra di regali, anzi...

      Che cojones!

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  2. Sempre detto io che un bambino di 10 anni capirebbe che i nostri politici dicono solo cazzate.

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    1. Ti dico come la vedo io. I politici sono come i maggiordomi delle case signorili dell'ottocento: obbedienti ai padroni e trattati con riguardo sebbene sempre da servi. Ora, come si comportavano i maggiordomi nei confronti delle rivendicazioni del personale di cucina e di fatica delle suddette case signorili? Gli davano ragione, oppure si schieravano dalla parte dei loro padroni?

      Se ogni volta che il personale di cucina e di fatica di una casa signorile si riunisce sceglie di farsi rappresentare dal maggiordomo di casa, da questa situazione non se ne esce. Questi sono fedeli al padrone anche se questo dilapida le fortune della casa al gioco! Che è quello che stanno facendo i padroni, sempre giustificati e coperti dai maggiordomi di casa nostra.

      Poi ci sono, tra il personale di cucina e di fatica di una casa, quelli un po' più svegli, che vanno dal padrone proponendosi come "nuovo maggiordomo". Ci dicono: "ci salveranno gli stessi che ci hanno messo nel casino", ma anche "sono io che decido il come e il quando". Mannamoli a quer paese a corpi de crick!

      Ti dirò una cosa: dubito che riusciremo a cacciare il padrone della casa signorile, ma l'obiettivo minimo, e irrinunciabile, è che chi manderemo a rappresentarci sia scelto tra il personale di cucina e di fatica, e continui a vivere in cucina e nelle stalle, condividendo stesse condizioni di vita che riesce a strappare nella trattativa col padrone. Oggi, invece, abbiamo un padrone di casa che sta perdendo al gioco i suoi averi, e chi ci rappresenta è un fottuto venduto.

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