lunedì 28 marzo 2016

Referendum «sociali»? No grazie!

Per quel poco che conta, mi disinteresserò dei referendum «sociali». Forse mi sbaglio, ma credo che ogni sforzo dovrebbe essere concentrato sull'obiettivo di aprire un ampio, profondo, articolato dibattito sull'unico referendum veramente importante, quello sulla controriforma istituzionale. La differenza tra questo e gli altri referendum è evidente: nel primo, un'eventuale bocciatura della controriforma costituzionale sarebbe vincolante, cioè l'esito del referendum non potrebbe essere aggirato, almeno con relativa facilità. Per tutti gli altri ciò non vale: come per quello sull'acqua pubblica del 2011, la volontà popolare potrebbe essere disattesa. Sarà disattesa, anzi.

Vi è, inoltre, il rischio di generare nell'elettorato un sentimento di saturazione, perfino di ripulsa, nei confronti di un dibattito che i media potrebbero inquinare ad abundantiam. Last but not least, esiste la possibilità, che verificheremo presto, che la formulazione del referendum sul job's act che la CGIL sta preparando sia tale da generare confusione, spaccando il fronte dei lavoratori e finendo con il monopolizzare l'attenzione, sì da porre in ombra il solo e unico referendum veramente cruciale: quello sulla controriforma costituzionale.

Purtroppo sono pessimista. Il combinato disposto della voglia di protagonismo della galassia di associazioni e neo-partitini (in cerca di visibilità), unitamente alla sconvolgente impreparazione politica delle migliaia e migliaia di attivisti di tali associazioni e neo-partitini (in cerca di visibilità), non mi lascia dubbi. Tutti costoro si fionderanno sull'opportunità di mettersi in mostra, e di atteggiarsi ad anime belle in difesa dell'ambiente, del diritto allo studio, dell'acqua pubblica (non gli è bastato toccare con mano quanto ininfluenti siano anche le più imponenti vittorie referendarie), per la riforma del job's act. Per i più abili ci saranno ricchi premi e cotillons nella forma di incarichi, consulenze, cooptazioni più o meno esplicite nei ranghi dei maggiordomi al servizio dei dominanti.

Nota - per quanto riguarda la Ciociaria non ho bisogno di fare nomi. Quelli di chi tiene famiglia li conoscete già.

Avverrà così che si parlerà di un'infinità di cose, tra cui anche della controriforma della Costituzione. Questa sarà percepita, dagli elettori, come uno dei tanti quesiti referendari, il tutto con l'abietta complicità dei media di proprietà delle grandi banche, cioè della classe dominante eurista e unionista.

Pensavate forse che Renzi si sarebbe fatto inchiappettare con facilità, senza giocare la carta delle anime belle?

Con la presente, pertanto, informo tutti coloro che, conoscendo il mio impegno, potrebbero essere tentati dall'idea di invitarmi a fare le riprese, o addirittura a prendere la parola, che sarà del tutto inutile scocciarmi. Verrò quando mi pare, se mi pare, a sbugiardarvi pubblicamente. Delle due l'una: o siete stupidi, o siete dei sepolcri imbiancati.

Io dico: l'una e l'altra cosa.

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