giovedì 14 aprile 2016

In morte di Gianroberto Casaleggio

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Dichiarazione di Gianroberto Casaleggio al Fatto Quotidiano del 20 aprile 2014: «L’euro e l’Europa non devono essere un alibi. Noi abbiamo oggi 800 miliardi di spesa. Di questi, 100 sono tasse sul debito. Degli altri 700, possiamo tagliarne 200. Io discuterò con l’Europa sulla gestione, ma non per questo sono esonerato dal fare pulizia a casa mia.»

GENIUS!

28 commenti:

  1. Mi trovo molto d'accordo con te.
    Azzarderei anche che in realtà nell'azione di Casaleggio vedo una forte componente di tradimento agli ideali e i propositi del movimento e questo non mi permette di solidarizzare più di tanto con lui e i suoi cari.
    Ad ogni modo pace all'anima sua.

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  2. Esistono decine, anzi centinaia, di affermazioni opposte di svariati parlamentari 5 Stelle, che mettono in chiaro in modo inequivocabile le responsabilità dell'euro. Io stesso ne ho discusso con alcuni dei loro parlamentari. Tali affermazioni sono state e sono pronunciate alle Camere, nelle piazze, tra i militanti e reperibili sulle loro pagine Facebook con tanto di video (suggerisco Di Battista, Villarosa, Lezzi, Martelli, Zanni, solo per fermarmi ad alcuni esempi). Casaleggio era eurista ma non ha impedito che base e parlamentari del M5S fossero in buona parte noeuro. Vedremo con la sua scomparsa quale linea prevarrà.

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    1. "Casaleggio era eurista ma non ha impedito che base e parlamentari del M5S fossero in buona parte noeuro"

      Caro Francesco, proviamo a dirla così: "Casaleggio era eurista ma non ha potuto impedire che base e parlamentari del M5S fossero in (buona?) parte noeuro".

      Lo so bene che la parte migliore del M5S (ma anche più marginalizzata) ha capito abbastanza presto il problema €uro; alcuni hanno anche capito il problema UE. Ti faccio però notare che non ho fatto il coccodrillo della "base", ma quello di Casaleggio. Pace all'anima sua.

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  3. Difatti il lanciatissimo Di Maio di euro e UE non parla più da un anno

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    1. Attendiamo con ansia un suo viaggio nella City e magari anche in Israele e NY

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  4. Si il movimento è anche questo: https://youtu.be/O-qf35bswak poi condivido la tua analisi riguardo la figura di Casaleggio.

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  5. Ho visto la video-intervista rilasciata al Corriere della Sera da B.Grillo (https://www.youtube.com/watch?v=TpIU0-4j87c&ebc=ANyPxKpPb-0kjD5-S1aPVPhttbE8b0XFAdl-YA8cwLDdDXzBKA87qLLONgY9T2djrjq6FuyjB3D6FIfLdVLZeBWcZtpkxO6SKQ).

    Ciò che più impressione è che la sua visione critica al sistema si muove interamente nell'ambito della logica capitalistica della globalizzazione, nel senso che quest'ultima è implicitamente considerata ineluttabile e irreversibile, quasi un dato di natura che è inutile anche solo criticare.

    Preconizza assetti produttivi futuri interamente dominati dalla cibernetica, nei quali non ci sarà spazio per il lavoro umano. E poiché la produzione aumenterà ma la maggior parte della gente non avrà risorse da lavoro da spendere nell'acquisto dei beni prodotti, è indispensabile introdurre il "reddito universale" (chi si oppone a questa idea, ossia coloro che non accettano l'idea che alcuni debbano lavorare per sussidiare altri che hanno deciso di non fare un cazzo, è un troglodita in preda alla "invidia"). Il sistema per finanziare il reddito universale è elementare: trasferire l'imposizione fiscale dai redditi ai (udite udite!) consumi ("le tasse non deve pargarle chi fa il pane, ma chi lo compera").

    Uno è ormai volato in cielo e pace all'anima sua; st'altro spero tanto che si decida a ritornare a fare definitivamente ed esclusivamente il suo mestiere.


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    1. Secondo la visione (daje a ride) dei #lavoromerceraristi de destra, grazie alla cibernetica si realizzerà un mondo in cui i poveri potranno vivere a sbafo alle spalle dei ricchi, i quali dovranno lavorare i quanto, porelli, proprietari dei mezzi di produzione.

      Per i #lavoromerceraristi de sinistra, invece, la proprietà dei mezzi di produzione sarà dello Stato. Ovviamente lo Stato sarà gestito dai migliori: forse una Castalia democraticamente eletta (daje a ride) e in culo alla lotta di classe!

      Che ti devo dire? Io sto preparando il terreno per piantare i pomodori.

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  6. Speriamo che il movimento impari a camminare sui propri neuroni, ci sono persone di alto livello li dentro.
    Per precauzione anche io ho piantato le patate, con le mance in natura dovrei essere in grado di integrare la dieta.

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    1. Senza Grillo non potrebbe sopravvivere. Un soggetto politico può esistere a condizione che sia guidato da un leader carismatico indiscusso oppure che trovi la propria ragion d'essere in una visione ideologica forte e ben strutturata. Qual è l'ideologia del M5S?

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    2. Onestà,equità, lassateme fa.
      Apparentemente sono anche loro per l' austerità espansiva, ovviamente finché non avranno il dovere di governare le loro argomentazioni, come quelle di tutte le opposizioni, sono sostanzialmente emiperissologiche.

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  7. Non ci posso pensare...lui vorrebbe che il grosso dell'imposizione tributaria riguardasse i consumi, cioè vorrebbe triplicare o quadruplicare l'IVA facendo schizzare i prezzi alle stelle e rendendo beni e servizi inaccessibii ad una cospicua fetta della popolazione. A ridatece Andreotti!

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    1. In teoria con una oculata ed equa modulazione delle imposte indirette potrebbe anche funzionare,in realtà mettere le uova in un solo nido non è una soluzione intelligente.

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    2. L'imposta sui consumi è forse la più discriminatoria delle imposte perché, aumentando il costo dei beni e servizi, penalizza chi ha minore capacità reddituale, costringendolo a limitarsi nell'acquisto di ciò che gli serve per vivere una "vita libera e dignitosa" (art. 36 Cost.). Ricordo, comunque, che la nostra Costituzione individua come base imponibile ESCLUSIVAMENTE il reddito, stabilendo inoltre che esso va tassato secondo un criterio di progressività.

      A prescindere da tutto, dichiaro una volta per tutte cosa penso del reddito di cittadinanza, di sussistenza o come diavolo lo si vuole altrimenti chiamare.

      In una situazione in cui esiste un'offerta di lavoro generalizzata o nella quale potrebbero crearsi le effettive condizioni perché questa esista, l'idea che persone abili al lavoro ricevano mezzi di sostentamento anche se scelgono di non fare nulla di utile a qualcuno (leggasi "lavorare") e, quindi, di essere da questo qualcuno "ricompensate" per l'utilità ricevuta, costrituisce un serio ostacolo alla crescita e al miglioramento della società in tutti i sensi (in primis, antropologico), dato che tale crescita e miglioramento possono aversi solo se gli individui hanno la consapevolezza e accettano il fatto che convivere in un consorzio civile implica necessariamente una certa dose di sforzo e di fatica, lo sforzo e la fatica connaturati alla mutualità del coesistere che è fisiologica in una comunità organizzata (non a caso, l'art. 4 della Costituzione, dopo aver sancito il diritto al lavoro per tutti i cittadini, impone a tutti i cittadini il dovere di contribuire al progresso scentifico,culturale e materiale della Nazione ).

      Quella immaginata dai fautori del reddito di cittadinanza grillino è, in definitiva, la "società dei bambini" (E. From) vagheggiata da Marcuse, nella quale ciascuno, ormai libero dalla necessità di dover in qualche modo "faticare" per vivere e progredire, è finalmente libero di dedicarsi allo sviluppo della propria creatività facendo ciò che più gli pare e piace.

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    3. In linea di principio hai ragione, peró considera che
      1)le imposte indirette si possono modulare secondo vari criteri in modo da salvaguardare le fasce più deboli.
      2) la tassazione progressiva sul reddito di fatto è difficilmente perseguibile senza un costoso e malignamente pervasivo sistema di controllo.

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    4. Sciusa, ma quali sono i criteri di modulazione delle imposte indirette che consentirebbero di salvaguardare i redditi bassi? Se si sostiene che il gettito tributario dovrebbe essere costituito unicamente o prevalentemente dal ricavato della imposizione indiretta, mi sembra difficile immaginare un sistema fiscale in cui l'imposizione indiretta non colpisca pesantemente e indiscriminatamente tutti i trasferimenti di ricchezza, con conseguente penalizzazione di coloro che percepiscono i redditi più bassi.

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    5. Preciso che io non sostengo questa tesi, quindi sarebbe giusto che la esponesse chi la propone, dico solo che riacquistando la sovranità monetaria e fiscale si può modulare il prelievo fiscale spostando il rapporto tra imposte dirette ed indirette.
      Si possono aumentare il numero di aliquote iva in modo da salvaguardare i beni che consentono a tutti una vita dignitosa, aumentare di le aliquote su beni di lusso o di provenienza estera; e per quanto riguarda le imposte dirette si potrebbero ridurre quelle sulle persone fisiche e lasciare quelle sulle società o sulle rendite, sul movimento di capitali...

      Sto facendo solo degli esempi, sicuramente c' è chi ne sa più di me.
      Certamente spostare il peso fiscale dal reddito ai consumi ci fa intendere che visione di società c' è dietro questa proposta: una visione perfettamente integrata nel solco liberista che va verso un aumento delle disuguaglianze.

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    6. Ho scritto un po' di fretta e quindi vogliate scusarmi le imprecisioni, spero si sia capito il senso.

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    7. Occorre stare molto attenti agli effetti di scelte fiscali che astrattamente sembrano tanto "de sinistra", ma che alla prova dei fatti si traducono in mega-cetrioli solo per i poveracci. Un esempio eloquente di simili scelte ci è stato offerto dalla tassa sulla nautica di montiana memoria, alla quale tutti i fessi che anelano all'uguaglianza sociale al ribasso hanno salutato con morbosa soddisfazione perché sembrava colpire i ricchi (alla fine ha colpito solo le maestranze dei cantieri navali messi in crisi dal provvedimento).

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    8. Per esempio...
      La rimodulazione fiscale è un battaglia di destra, ma questo non vuol dire che non possa funzionare riferito all' obiettivo della destra di ogni tempo e luogo: l' aumento delle disuguaglianze.
      Esempi:
      1)riduzione del cuneo fiscale=riduzione del costo del lavoro( anche attraversso riduzione della conflittualità redistributiva)
      2)flat tax=minore tassazione sui redditi alti
      3)aumentato rapporto tassazione indiretta/diretta=dei disoccupati chi se ne fotte.

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    9. Le discussioni tecniche tra non addetti ai lavori rischiano di trasformarsi in trappole. Al netto del "come", intervengo per ricordare le ragioni per cui la tassazione deve essere progressiva. Occorre evitare che si formino ricchezze eccessive: prima ancora che per ragioni di efficienza economica (es.: la propensione marginale al risparmio è maggiore tra i ricchi, e ciò deprime la domanda aggregata) tale obiettivo va perseguito al fine di preservare la democrazia. Infatti non può esservi democrazia quando le differenze di reddito e ricchezza diventano troppo grandi.

      Un altro effetto dell'eccessiva concentrazione di ricchezza è quello di distorcere la struttura produttiva perché si comincia a produrre, o a importare, i beni richiesti dai "ricchi" a discapito di quelli richiesti dal resto della popolazione.

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    10. La tassazione progressiva non ha ridotto le disuguaglianze ne la concentrazione della ricchezza neanche nei paesi "virtuosi"del nord, di tassazione/controllo dei movimenti di capitale invece ne parlano pochi.

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    11. La fine della tassazione progressiva ha dato inizio alla divaricazione dei redditi. Quanto ai controlli sui movimenti di capitale, questi sono una cosa diversa rispetto alla tassazione. Ti ricordo che in condizioni ordinarie si tassano i redditi, non i patrimoni. Quando si tassano i patrimoni si è nel transitorio di una rivoluzione. Se vuoi fare una rivoluzione, ovviamente devi tassare (espropriare) i patrimoni; se invece vuoi far funzionare un sistema di mercato senza che le dinamiche della concorrenza (vincitori e vinti) producano effetti cumulativi, devi tassare i redditi. Se la tassazione dei redditi non è progressiva diventa impossibile, già nel medio periodo, contrastare la divaricazione delle ricchezze.

      La tassazione progressiva può essere posta in essere "anche" attraverso le tasse indirette (ma solo in alcuni casi particolari, specie quando si intende modulare il profilo dei consumi nazionali con un occhio alla bilancia dei pagamenti) ma lo strumento principe è la tassazione diretta.

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    12. Se non si fosse capito io sono d' accordo con voi due e con la Costituzione,ma c' è un piccolo problema noi non contiamo un cazzo politicamente mentre il M5S ha reali possibilità di governare e volenti o nolenti con le proposte che provengono da quel movimento bisogna confrontarsi; possiamo avere tutte le ragioni di questo mondo, ma in democrazia valgono le regole del confronto democratico, in primis i numeri.

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    13. E non ci stiamo forse confrontando? Confrontarsi significa metere le proprie convinzioni sul tavolo e verificare la loro esattezza in relazione alle diverse convinzioni dell'altro e non certo partire dall'idea che le convinzioni dell'altro sono un dato di fatto insormontabile perchè l'altro è "vincente". Questo modo di confrontarsi è esattamente quello che ha portato e porta i nostri governanti a mettersi a novanta gradi a beneficio dei paesi considerati vincitori (ossia superiori) sul piano economico, politico e culturale ed è la ragione per cui ci siamo messi nella situazione in cui siamo.

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    14. Bisogna saper fare proselitismo, con la presunzione di avere la verità in tasca si assume un atteggiamento che allontana chi si vorrebbe convincere,quello che proponi tu è settarismo, la democrazia fatto salvi i principi della democrazia stessa è l'arte della mediazione.
      C'è troppa gente in giro che si atteggia a grande politico, ma alle elezioni non lo votano neanche i suoi parenti.

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