giovedì 19 maggio 2016

Il fallimento degli anti-€uro

32 commenti:

  1. Il tuo è un grido di dolore e nello stesso tempo d'amore , un gesto nobile , come del resto è stata sin qui la tua partecipazione all'agone politico . Ma non è da chiedersi invece, perchè a differenza dell'Italia in altri paesi europei simili a noi, per grandezza ed importanza e cultura latina , come Francia e Spagna ,sono nati i movimenti dei Nuit Debout e degli Indignados senza avere alle spalle un forte movimento no-euro ?

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  2. Certamente, è la cosa che ARS non ha mai assolutamente capito.... Fanculi tutti quelli che non la pensano come te e poi vorresti farmi credere che sarai il "paladino di tutti". Se non sai rispettare gli altri, come pensi sia credibile che tu, un giorno al governo, sarai capace di rappresentarli se neppure sai rispettare "l'altro"...?

    Da questo punto di vista, alternativa per l'Italia è molto più capace di ARS, senza dubbio. Rinaldi ha mostrato di essere molto più maturo anche nel contraddittorio. Aspetto ancora un tuo giudizio sul merito di questa nuova formazione, per il momento ti sei limitato a criticare la credibilità in relazione al loro passato.

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    1. "Aspetto ancora un tuo giudizio sul merito di questa nuova formazione, per il momento ti sei limitato a criticare la credibilità in relazione al loro passato".

      Immagino tu voglia dire "la tua opinione", e non "il tuo giudizio". La mia opinione l'avrai (dammi un po' di tempo), ma ricordati che, per "giudicare", è necessaria una qualche forma di autorità, o almeno autorevolezza, che io non ho né mi interessa avere.

      In questo blog mi limito a dire la mia e a dialogare alla pari con alcuni commentatori che, come me e te, ci mettono la faccia. Il vantaggio è che, quando passerò per Bologna, o tu per Frosinone, ci faremo una bella mangiata con sbronza terapeutica.

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  3. Petyr Baelish, che qui non può commentare perché si ostina ad essere anonimo, segnala su youtube questa meravigliosa chicca di Uriel del 2010. Da leggere ASSOLUTAMENTE.

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  4. Non tutto è perduto o irrimediabilmente compromesso, ma occorrerà fare delle scelte dolorose una volta identificati gli ostacoli ad una efficace azione politica questi andranno rimossi per il bene di tutti.

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  5. Non è da escludere che parte della ributtante fauna descritta da Uriel sia passata al fronte antiunionisteuropeo (il sovranismo è un quid pluris rispetto alla pura e semplice opposizione alla U.E.).

    Mi spiace ripetere ossessivamente sempre lo stesso concetto, ma la ragione della litigiosità fra antiuninisti risiede nel fatto che molti di costoro non sono sovranisti, sebbene giurino di esserlo.

    L'ho detto e lo ripeto fino alla nausea: SE DENTRO DI LORO FOSSERO VERAMENTE CONVINTI DI CIO' CHE PROFESSANO, STATE CERTI CHE METTEREBBERO DA PARTE CIO' CHE PUO' DIVIDERLI E FAREBBERO FRONTE COMUNE.

    Se litigano vuol dire che il loro obiettivo politico nasconde finalità di potere e/o di prestigio e/o di narcisismo personali. Non c'è altra spiegazione.

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  6. Sembreresti aver ragione Claudio, probabilmente hai ragione, ma provo a seminare il seme del dubbio: se è la sete di potere il motore, perché dei professori universitari, giudici della Corte Costituzionale, avvocati etc. Persone che sono già investite di un ruolo prestigioso dovrebbero mettersi contro lo stesso sistema che li ha così privilegiati? Perché sembrano sputare nel piatto in cui mangiano?
    Io credo che in tutte queste persone sia presente anche una qualche tensione ideale, il dolore per una giustizia tradita, l' amore per i propri figli e la preoccupazione per il loro futuro.
    Forse sarò un fesso, un ingenuo, ma non posso pensare che un qualsiasi essere umano non senta nel suo animo l' angoscia e non tremi il suo cuore nelle paure dei nostri tempi.

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    1. "non posso pensare che un qualsiasi essere umano non senta nel suo animo l' angoscia e non tremi il suo cuore nelle paure dei nostri tempi.

      Come è aulico, dott. Grimaldi!

      "Persone che sono già investite di un ruolo prestigioso dovrebbero mettersi contro lo stesso sistema che li ha così privilegiati? Perché sembrano sputare nel piatto in cui mangiano?

      Lo ha detto Claudio: una combinazione di potere e/o di prestigio e/o di narcisismo personali. Non c'è altra spiegazione.

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    2. Naturalmente non mancano persone serie e coerenti.

      Ad esempio (e mi spiace per Ippolito, al quale la persona in questione sta sugli zebedei), il fatto che un presidente di sezione del Consiglio di Stato si sia messo a fare ciò che fa LBC (chi non è del "mestiere" non ha idea di cosa significhi ricoprire un simile incarico in termini di potere e di privilegi personali) mi sembra un indizio sufficiente a far ritenere che LBC stia portando avanti una azione autenticamente in contrasto con i propri interessi egoistici (tenete presente, oltretutto, che i magistrati amministrativi non hanno, come quelli ordinari, lo schermo del CSM ma sono amministrati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri: non so se mi spiego).

      Potrei fare altri esempi di persone di "peso" che si dedicano alla causa sovranista in modo serio e onesto. Ma il problema è rappresentato dal fatto che altre persone, di maggiore o minor "peso", ascrivibili all'universo antiunionista - non importa chi e quante siano - fanno dolosamente (alcune) e senza rendersene pienamente conto (altre) sempre e comunque prevalere ALTRO rispetto all'interesse primario e fondamentale di dover agire per il bene della "causa" abbracciata.

      Si tratta di un ALTRO che immancabilmente li divide e contrappone e che, in ultima analisi, dipende dal fatto che costoro non avvertono veramente il "problema" (perchè in fin dei conti stanno bene come stanno o perché hanno paura di lasciare la vecchia via per la nuova); essi, quindi, strumentalizzano (consapevolmente o inconsapevolmente) l'impegno politico antiunionista per dare a se stessi una prospettiva/motivazione esistenziale che nulla ha a che vedere con gli obiettivi civili e politici per i quali si dicono impegnati.

      In altre parole, al variegato mondo antiunionista possono, purtropo, estendersi le impietose quanto illuminanti riflessioni e considerazione che Badiale e Tringali hanno fatto sul mondo della sinistra radicale (non chiedetemi di indicare in quale post del relativo blog perchè mo' non c'ho palle di cercarlo): ciò che a costoro interessa veramente non è fare la "rivoluzione", ma utilizzare quest'ultima come pretesto per fare altro (tavole rotonde, convegni, raccolte di firme, manifestazioni, sessioni di studio ecc...).

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    3. (continua)

      Fiorenzo - credo dalla rottura con SdA - ha definitivamente realizzato che il più grave problema del sovranismo non risiede nella poderosa azione antagonista esercitata dal potere costituito e dal subalterno circo mediatico o dalle scarse risorse economiche che consentano al fronte sovranista di avere una organizzazione decente, ma nella capa (per i nordici "testa")dei maitres à penser e dei vari capi-bastone aspiranti leaders di movimenti antiunionisti, signorotti del nulla eternamente l'un contro gli altri armati.

      Il video che ha dato spunto a questa discussione conferma pienamente e, aggiungo io, drammaticamente questa sua consapevolezza (anche la qualità tecnica del filmato risente dell'umor nero del protagonista-regista).

      Purtroppo non la vedo tanto rosea, perché ritengo che l'azione destrutturante e distruttiva ante litteram attuata dal coacervo delle individualità paracule e/o patologiche che infestano il versante antiunionista difficilmente potrà essere invertita di segno. Il maggior responsabile di questo fallimento "in partenza" è, naturalmente, il gotha del M5S, che ha scientemente confuso, facendola di fatto scomparite all'interno di un grande calderone da usare come specchietto per gli elettori-allodole, la questione sovranista, prioritaria, con questioni di politica squisitamente interna che costoro sanno perfettamente essere fuorvianti ma considerano molto più redditizie sul piano elettorale. A chi mi viene a raccontare che si tratta di una strategia machiavellica per fare incetta di voti così da poter rispolverare la questione sovranista in una posizione di forza, dico che chi mente una volta all'elettore per averne il voto gli mentirà sempre per conservarlo, ne più nè meno di come hanno fatto e fanno le forze politiche di quel sistema che il M5S blatera di combattere. Non è dai frutti che si riconosce l'albero?

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  7. Ciao, esprimo la mia opinione da non addetto ai lavori ma da cittadino ormai arci convinto dell'uscita dall'Euro: se il fronte No Euro non ha sfondato dipende (credo) dal fatto che le forze in campo siano troppo esigue. Faccio un esempio: fai un colloquio di lavoro e ti rendi conto che è richiesta la conoscenza dell'inglese (che tu non hai) una laurea (ma tu hai il diploma) la conoscenza di Google Webmaster Tool (che non sai manco cosa sia). Non ti hanno preso? C'è da chiedersi il perché. Poi vai a casa e litighi coi famigliari, ma non è quello il problema.
    Ecco, una macro area in cui l'euroscetticismo è carente è quello della comunicazione ai non addetti ai lavori (il 99,9% della popolazione). Io ci battaglio tutti i giorni facendone parte. Se parli a chiunque della crisi, ti risponderà che la causa è di "Casta Corruzione". Chi ammetterà che l'euro è un problema, aggiungerà che l'Euro l'ha voluto la Casta (succede sempre). Parallelo a questo, c'è il filone "Zingari, Immigrati col WiFi", molto forte. In Lombardia c'è la sacca del: l'impiegato pubblico meridionale, come causa di tutti i mali. In generale c'è un'avversione violenta verso il sistema sanitario. Quasi tutti raccontano storie orribili sulla sanità (il filone si coniuga con l'impiegato pubblico meridionale e con un'avversione verso tutti i dipendenti pubblici). Se metti l'accento sulle colpe della speculazione finanziaria internazionale, verrà risposto che è stata la Casta a far entrare la speculazione finanziaria internazionale (e qui torni da capo a quindici).
    Ogni "meme" ultraliberista si è stratificato a fondo ed è tremendamente efficace, popolare, totalmente logico (in apparenza). Veniamo da anni di Iene e Striscia la Notizia, per esempio, ma quelle sono solo alcuni cannoni del grande fuoco di fila. Il fronte anti Euro cosa oppone? Post astrusi e grafici a manetta (se vedo che in un post c'è più di un grafico piuttosto vado su Youporn).
    Faccio un esempio: mi sono iscritto a Deficit Project come qui segnalato. Mi è arrivata una mail in risposta, ho scritto ma non ho avuto ancora alcuna risposta. L'impressione è che usino un risponditore automatico e che non ci sia comunicazione diretta con gli utenti(vabbè, allora vale tutto).
    PS Bagnai mi sembra si sia calmato o no? Risponde sempre a tono senza insultare la gente...


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    1. "Se il fronte No Euro non ha sfondato dipende (credo) dal fatto che le forze in campo siano troppo esigue".

      Ma perché il fronte no euro è così esiguo? La risposta è implicita nella domanda. Se interpelli i no euro su cosa immaginano che debba esserci una volta conclusa l'esperienza della moneta unica, riceverai solo da alcuni una risposta e questa risposta sarà diversa per ognuno degli interpellati.

      Perché un progetto di camobiamento politico ed economico si possa diffondere, deve esistere un qualcosa che almeno assomigli ad un progetto. Ma è proprio qui che casca l'asino!

      Chi si è messo alla testa del fronte no euro o si è ben guardato dall'elaborare un siffatto progetto oppure ha operato in modo da impedire che intorno ad esso si creasse un consenso più ampio di quello assicurato dai fedelissimi appartenenti al gruppuscolo da lui capeggiato.

      Morale della favola: se non sei capace di dare un progetto alla gente, non ti puoi stupire del fatto che la gente non ti conosce o non ti prende sul serio.



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    2. È questo mi pare un fatto incontrovertibile, però non è vero che non ci siano posizioni euroscettiche che non abbiano un progetto; la Lega ad esempio vuole la suddivisione dell' Italia in due o più aree monetarie, e per la Padania un liberismo autarchico de noantri e la flatte taxe, e pergli immigrati se la sbrighino in Terronia tanto sono già abituati.

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    3. Sì, Bagnai sembra essersi calmato. Gli anni passano per tutti: oggi ha quasi i miei di quando litigammo. InZomma: gli sono avanti... anagraficamente of-course. Ma tanto dovrebbe essergli bastato per capire che non si può essere sempre primi, e qualche volta non conviene neppure.

      Per quando avrà i miei anni di oggi, gli auguro di aver fatto un altro passetto in avanti: che battersi con onore è ancora più importante di vincere.

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    4. La risposta era per Roberto Gavelli, new entry in questo blog che saluto.

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    5. (Per Ippolito)

      Francamente la Lega non l'ho neppure considerata, dato che, eccezion fatta per il Borghi Aquilini, non mi sembra che l'eurexit e la rottura con la U.E. costituiscano argomenti centrali là dentro (comunque la flat tax non fa parte di un programma delle cose da fare dopo l'eventuale uscita dall'euro).

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    6. Fiorenzo, grazie, aggiungo che c'ho voglia di fare l'attivista, nel comparto "comunicazione" e "for dummies" e spero di avere l'occasione di fare qualcosina

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    7. Il PFI comincia ad avere adesioni importanti, Piddu potrà contare sulla sua corrente in dissenso col dittatore.

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    8. Forse intendi dire il PFS. Ora sono troppo stanco (oggi due viaggi in furgone all'ikea per acquistare tavoli, sedie e suppellettili varie) ma un post-ino sulla frenesia crescente nel microcosmo sovranista per l'avvicinarsi delle elezioni politiche è un atto dovuto. Ho già in mente il titolo: Il post-ino suona sempre due volte. Solo che voglio scriverlo bello fresco e riposato. Quando si intinge la penna nel veleno bisogna fare molta attenzione.

      p.s. quanto a Piddu: quello si candida di sicuro, e Leda lo gambizzerà (per gelosia).

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    9. Sul nome deciderà l' Assemblea con decisione a minoranza qualificata, poi si voterà per l'impeachment subito dopo la tua elezione.
      Sto già trattando con Piddu per la tua successione.

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  8. Ma perché invece il fronte unionista non si é spaccato? cosa hanno loro in più di noi?
    A parte i soldi, non mi viene in mente nient'altro ...

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    1. Se l'esercito macedone fosse stato disorganizzato e caotico come quello persiano... come sarebbe finita? E' ovvio che chi, stando all'opposizione ed essendo una piccola minoranza, vuole arrivare alla vittoria, non possa permettersi le debolezze di chi invece già detiene il potere.

      Che poi: certe debolezze fanno cadere gli imperi, figuriamoci il danno che possono fare alle piccole forze! Dunque, se gli anti-euro o anti UE o sovranisti che dir si voglia, hanno davvero intenzione di fare qualcosa, allora i personalismi, le beghe, la competizione sfrenata, le polemiche volgari, le fughe in avanti, insomma tutte le fesserie cui abbiamo assistito in questi anni, devono finire.

      Altrimenti uno se ne sta a casa a farsi i caxxi suoi. O no?

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  9. Hanno degli interessi più solidi, più concreti,più a breve termine; se ci pensi la debolezza del fronte no euro oltre quelle debolezze cui più volte abbiamo accennato ne ha di altre di cui finora non abbiamo mai parlato, ma non meno esiziali.

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  11. Capisco il pessimismo che Fiorenzo esprime e credo ci siano anche delle consistenti verità nel suo discorso sulle quali riflettere.

    Per prendere piede, una determinata opzione politica, deve caratterizzarsi anche come una comunità umana di cui risulti piacevole essere parte, poichè di vita ne abbiamo una sola e il tempo è limitato giorno per giorno, un impegno politico intensivo ti porta a togliere tempo alla vita privata ( familiari, mogli, mariti, figli, amici. Le persone con le quali tipicamente si prova un piacere per il fatto stesso di starci insieme ).
    Se i risultati sono lunghi a conseguirsi e ti ritrovi in una comunità umana che ti richiede grande impegni e anche sul piano personale finisce in breve termine per provocarti più scompensi e dispiaceri che gioie - sempre per il solo fatto di starci insieme - per quanto tu possa essere motivato dopo un po' cominci a dirti "di vita ne ho una sola, questo impegno a un 1% di probabilità di riuscire perchè le difficoltà sono enormi e oggettive, ma chi me lo fa fare?".

    E' questo va aggiunta una questione di capacità politico/comunicativa.
    In politica col mero fatto di aver ragione ti ci pulisci il culo.
    Alla fine tutto il gioco ruota intorno al potere e alla sua conquista e se la strada per ottenerlo è la democrazia e il voto - cosa sempre auspicabile - bisogna avere la capacità di trasporre i propri contenuti in un discorso politico capace di diventare egemone, di farsi senso comune.

    Se uno ha ragione ma non è capace di far questo, con le proprie ragioni a dir tanto ci tappezza le pareti di casa.
    E questa capacità, fin qua, palesemente non c'è stata anche se la questione citata più d'uno se l'è posta, in assoluta buona fede ( altri no ).

    Però secondo me c'è anche un limite intrinseco nel concetto di "sovranismo".
    E qua so di, come dire, dispiacere.
    Però guardiamoci intorno.
    Politicamente e socialmente rilevanti che movimenti ci sono in Europa che contestano UE ed €?
    Partiti "sovranisti"?
    No.
    In nessun luogo.
    Un partito si connota nel suo insieme, evidente, su altro.
    Qua ciò che è fallita è la volontà di costruire l'identità di un partito su quello che alla fine è solo un tema programmatico tra tanti ( anche se in questa fase è il più rilevante ), che può essere declinato in modi diversi per perseguire finalità addirittura opposte.
    Questo fa si che se, invece, si pone questo singolo tema come cardine su cui si deve infulcrare tutto il resto, fatalmente, ci si ritrova dopo un po' dentro una organizzazione fatta di persone che non hanno le basi minime per stare insieme.

    Insomma, esprimo un punto di vista che è il ribaltamento di 180° di quello espresso da Claudio Silvis.
    Qua bisogna far crescere dei partiti antiunionisti al cui interno il movente antiunionista sia un passaggio necessario, non eludibile, per realizzare un progetto sociale.
    Potrebbero crescerne di socialisti/socialdemocratici, liberali, e di destra sociale.
    Ciascuna di queste prospettive, infatti, si ritrova senza diritto di cittadinanza dentro la cornice dell'ordoliberismo ( finanche i liberali, a conti fatti ).
    A quel punto gli antiunionisti di sinistra, e quelli liberali, se hanno senso di responsabilità e capacità politica, isolano la destra sociale facendo tra loro una alleanza di scopo, per smantellare l'UE non lasciando che a farlo siano movimenti xenofobi e autoritari.

    Ma se si insiste, come molti fanno, a coltivare il mito del transpolitico pretendendo di cacciare a viva forza socialisti e fasci nello stesso movimento nella presunzione che la causa "sovranismo" sovraordini tutto il resto, non può funzionare.
    E aggiungo: è addirittura un bene che non funzioni.

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    1. "Insomma, esprimo un punto di vista che è il ribaltamento di 180° di quello espresso da Claudio Silvis".

      L'essere antiunionista (per l'antieurismo il discorso si complica perché ci sono autieuristi che pensano che si debba rimanere nella U.E. anche senza l'euro, come accade alla Polonia e per agli altri Stati U.E. così detti "in deroga") significa postulare come necessaria una precondizione perché la qualunque forza politica di destra, di sinistra e di centro possa proporsi con un progetto politico ed economico diverso da quello imposto dalla BCE.

      Sono pertanto antiunionisti tutti coloro che perseguono un progetto politico incompatibile con gli obblighi derivanti dal "vincolo esterno". Nel variopinto fronte antiunionista, dunque, c'è di tutto e il contrario di tutto: fascisti, antifascisti, liberaldemocratici, socialdemocratici, socialisti, neo-borbonici e chi più ne ha più ne metta.

      Possono forze politiche tanto diverse fare fronte comune contro il comune nemico U.E. (alias neoliberismo)? Sì, ma entro certi limiti, essendo realisticamente concepibile una alleanza solo fra quelle forze politiche che, pur divergendo in tutto, condividono quanto meno un modello democratico di Stato e di società (già sul piano astratto è invece difficile pensare che possano allearsi, anche solo in un'ottica puramente "strategica", socialdemocratici e/o liberaldemocratici con neofascisti e/o comunisti e/o altre altre forze portatrici di un progetto autoritario o totalitario).

      Una simile alleanza fra forze democratiche è concepibile e si è storicamente concretizzata nell'immediato secondo dopoguerra, con la costituzione del C.N.L.

      Ma allora perché nessuno sembra operare quanto meno nella direzione di gettare le basi di una simile alleanza? Perché qui non ci sono città rase al suolo e caterve di cadaveri lungo la strada. Finchè occhio non vede, cuore non duole. E se cuore non duole, il cuore di coloro che si riempiono la bocca con l'aniunionismo-antiliberismo senza viverne sulla pelle i disastri è governato dalle grandi e piccole ambizioni personali o di gruppo, dai grandi e piccoli sogni di gloria e di potenza, quando non addirittura dalla ricerca di soluzioni "esistenziali" per sè e per la propria discendenza.

      Il mio "punto di vista" è questo e non mi sembra che tu l'abbia "ribaltato".

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    2. La risposta, credo, l'abbia data Brancaccio.

      Se devo dispiacere lo faccio fino in fondo perchè dicendo questo dispiaccio in un colpo solo ai marxisti dell'Illinois, di cui ho fatto parte e coi quali mantengo comunque civili e collaborativi rapporti sostenendo le iniziative della piattaforma eurostop, dispiaccio a Fiorenzo che stimo profondamente, dispiaccio a te Claudio Silvis.

      Qual è il passaggio veramente succoso di Brancaccio a Napoli?
      Credo questo:

      La storia insegna che sulla precondizione del conflitto di classe, cioè nel consolidamento dello spazio sociale, politico e istituzionale al cui interno essa è possibile e cioè il piano dell'indipendenza e della sovranità nazionale, diventano almeno transitoriamente possibili le alleanze più trasversali e "spregiudicate".
      Ma, ci ricorda Brancaccio, non soltanto quella del CNL 1.0 era una situazione nella quale si sopravviveva quotidianamente a rastrellamenti e bombardamenti - e qui la situazione, per quanto grave, non è paragonabile - piuttosto è importante non perdere di vista che quella era una alleanza tra forze *esistenti*.
      Qua invece, al momento, siamo solo alle *velleità di potenza*.

      Brancaccio stesso infatti ricorda che ci possono essere temi sui quali, e fasi nelle quali, ci si allea anche col diavolo.
      Ma non prima di aver prodotto un discorso politico egemonico e averlo radicato e consolidato.

      Cosa vuol dire?
      Che se sei una forza politica radicata e strutturata, territorialmente presente, riconoscibile e visibile nella società che magari lavora in concerto con un sindacato non-giallo nella realizzazione di un conflitto nel mondo del lavoro, e le tue parole d'ordine sono riconosciute e si sono fatte strada come "senso comune" in parte consistente delle classi sociali che intendi rappresentare e puoi anche contare su una prospettiva di riscontro elettorale nel medesimo ordine di grandezza di quello della Lega, se ci sono i numeri per fare un governo di scopo per mettere il PD in minoranza e traghettare il paese fuori dal'eurodisastro, mantieni una tua riconoscibilità chiunque sia che sottocrive questo patto e hai la forza per negoziare ed imporre delle linee rosse non valicabili in cambio di determinate offerte.
      Cioè sei nella condizione per poterti fare fautore di un CNL 2.0.

      Ma se questi prerequisiti non sono soddisfatti, semplicemente ti accodi alla Lega e ne vieni assorbito, e tutto quel che resta non è "bisogna lasciare l'euro perchè è antipopolare, dobbiamo piuttosto re-irrigidire i ccnl e reintrodurre la scala mobile", ma "bisogna lasciare l'euro perchè mina il nostro export, e per andare contro il ciclo buttiamo anche giù le imposte con una flat tax al 15%" ( cioè continuiamo a fare il culo ai più poveri con altri mezzi ), e poi ancora "ruspa", alla faccia del fatto che banchieri e industriali mi hanno impoverito e non certo gli immigrati....

      Il CNL 2.0 è giusto in astratto, ma suicida se non azzecchi tempi e rapporti di forza.
      E azzeccare tempi e valutare bene i rapporti di forza in politica conta di più che avere in assoluto più ragione di chiunque altro.

      Per questo l'istanza sovranista è debole.
      Ci dice qualcosa sul ripristino della sovranità del paese che è una precondizione, ma non ci dice nulla su ciò che vogliamo farcene.
      Ed anche per questo lavorare al CNL 2.0 ha senso, purchè non ci si illuda di poterlo fare qui e ora.

      Ma sul fatto che Silvis questo problema non se lo ponga mi pare ovvio, dato che le sue parole tradiscono una sua pulsione: mettere fascisti e comunisti sullo stesso piano in quanto portatori di un progetto totalitario e autoritario.

      Accantono il fatto che ciò è una sciocchezza monumentale, alla fine se i fascisti no ( e ricordo che la Lega è zeppa infarcita di fascisti ), e quelli come me no, chi gli resta, Giorgio La Malfa che però non ha un partito alle spalle?
      Auguri.....
      [ quindi ritorniamo a bomba su Brancaccio: il CNL 2.0 può essere una buona ipotesi di lavoro IN PROSPETTIVA, ma è una impossibilità empirica qui ed ora ]

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    3. "Ma sul fatto che Silvis questo problema non se lo ponga mi pare ovvio, dato che le sue parole tradiscono una sua pulsione: mettere fascisti e comunisti sullo stesso piano in quanto portatori di un progetto totalitario e autoritario".

      Storicamente il comunismo si è manifestato nella forma totalitaria ovunque sia stato al potere. Anche sul piano teoretico si tratta di un'ideologia che ha nel totalitarismo la propria condicio sine qua non.

      Per il resto, quale sia il problema che non mi pongo non l'ho capito e sinceramente poco mi cale capirlo.

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  12. Non basta invece, è inutile che ci raccontiamo che qua sia come stare sotto i bombardamenti!
    Non è così.
    That's not all, folks!
    E non è che io ci tenga a minimizzare le questioni perchè credo che se a ottobre dovesse vincere il "SI" la cornice istituzionale e le modalità di accesso alle tribune istituzionali cambiano in modo tale per cui sarà prima necessario fermarsi e ragionare, su quali siano le prospettive realistiche di una lotta politica per via democratica ( sospetto che non ve ne saranno più ).

    Questo significa che attribuisco una gravità estrema a questa situazione.
    Ma non siamo ugualmente sotto bombardamenti e rastrellamenti ed è inutile ragionare come se lo fossimo.

    In ogni caso chi non abbia un movimento concretamente esistente non può negoziare alcunchè e non può allearsi con nessuno.
    Può - ad andare di lusso - accodarsi e confluire per lo più senza neanche vaga e remota speranza di influire.
    Ce ne son già stati di "genialoidi" che per votare Borghi ( e ancora devo capire perchè dovrei preferire la flat tax dentro l'UE - quindi rimanendo in vigore l'indipendenza della BC anche se dovessimo rimetterci a battere moneta - all'euro dato che gli effetti sono i medesimi ) hanno ottenuto come unico risultato rimandare Borghezio al parlamento europeo.
    No, dico, uno che a tutt'oggi chiama delle Chiaie "comandante", e se uno la politica degli anni '70 ricorda cosa sia stata non c'è bisogno di aggiungere altro, in un partito che come segretario ha 'sto mentecatto qua:
    https://www.youtube.com/watch?v=i2ZFD7D7xro

    Non raccontiamoci che stiamo nella fase del "chiunque non mi stia sparando addosso è mio alleato" perchè proprio questo impedisce di costruire alcunchè di credibile.

    Siamo nella fase nella quale bisogna saper qualificare cosa accidenti ci si voglia fare con la riconquistata sovranità, e bisogna rendere credibile il fatto che si tratti di qualcosa di meglio di quello che abbiamo qua ricomponendo una coesione sociale che sia convinta che davvero sia così e voglia dare gambe a questa istanza, essendo il ripristino della sovranità solo uno strumento necessario e non un fine.

    Qua c'è un limite.
    Gli eredi del fu movimento operaio non vogliono capire che il ripristino della sovranità è una *condizione necessaria*; molta parte dell'universo sovranista invece si culla nella convinzione che il ripristino della sovranità sia una *condizione sufficiente*.

    Sono entrambi errori.
    I primi si estingueranno con pieno merito, i secondi non sfonderanno mai, perchè a forza di presumere che le condizioni necessaria siano anche sufficienti, continueranno ad avere tra i piedi un sacco di persone che sui propri fini ultimi NON POSSONO PERMETTERSI di essere trasparenti ( dagli economisti "liberisti con altri mezzi" ai fasci netti e schietti ).
    Il problema però è che l'opacità non permette di sfondare, e fa si che alla fine tutto si rivolva in qualche migliaio di voti in più, a scelta, a Salvini o alla Meloni.

    Certo però che se la partita politica deve ridursi a questo, io dico da prima che ho di meglio da fare.


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