domenica 8 maggio 2016

La "novella 2000" del sovranismo

L'icastica definizione, riferita al sito "Scenari Economici", non è mia, ma l'ho trovata fulminante. La uso con intento semi bonario per evidenziare lo stile comunicativo scelto da quel sito, improntato a un modello divulgativo i cui destinatari finali apprezzano la notizia "gridata". Un po' come i lettori di Novella 2000, appunto.

Dall'humus di Scenari Economici è fiorita un'iniziativa politica, Alternativa per l'Italia (ALI), che dichiara di far parte del più vasto movimento sovranista. ALI ha reso note le sue linee guida e si è costituita in associazione politica (qui lo statuto).

All'inizio di maggio ALI si è ufficialmente presentata, costituendosi inoltre in gruppo parlamentare grazie al sostegno dell'ex senatrice del M5S Paola De Pin. Sul sito Byoblu.com trovate il testo dell'intervento di Antonio Rinald e la ripresa integrale dell'evento.

Potrei chiuderla qui ma, visto che ho tirato fuori la battuta "novella 2000 del sovranismo", noblesse oblige che spieghi perché la trovo azzeccata. Mi è capitato spesso, negli anni settanta, di leggere Novella 2000 perché girava in casa (vengo dal basso - addendum: ci resto) e posso assicurarvi che era ben scritta. Oggi non so ma, all'epoca, i testi erano scritti in un italiano scorrevole e senza strafalcioni. I temi trattati, ovviamente, erano improntati alla leggerezza del gossip: non quello sguaiato di oggi di siti come Dagospia, ma un gossip garbato e, a tratti, addirittura moralistico. Tuttavia Novella 2000 "gridava" le notizie, sia che queste fossero l'ennesimo matrimonio di Liz Taylor o una foto, scattata al ristorante, di Monica Vitti con un suo amico, il quale diventava, immediatamente, "il nuovo grande amore di Monica".

Ecco, a me sembra che Scenari Economici, che è stato il centro propulsore della nascita di ALI, segua una linea editoriale molto simile. Anche per questa ragione (ovviamente non solo per essa) me ne sono sempre tenuto lontano. Credo di non aver mai pubblicato un solo commento su quel sito.

Vi faccio un esempio. Nel suo intervento Rinaldi afferma, riferendosi all'art. 11 della Costituzione "Tali indiscriminate cessioni di Sovranità sono da noi considerate perseguibili penalmente a tutti gli effetti in quanto delitto contro la personalità dello Stato".

Questo è un esempio perfetto di quello che definisco una notizia "gridata". Infatti l'art. 241 c.p. "Attentati contro l'integrità, l'indipendenza o l'unità dello Stato" recita:

"Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque compie atti violenti diretti e idonei a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l'indipendenza o l'unità dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni.
La pena è aggravata se il fatto è commesso con violazione dei doveri inerenti l'esercizio di funzioni pubbliche".

Dunque è richiesta la condizione che gli atti siano violenti, e definire "perseguibili penalmente a tutti gli effetti" le scelte dei governi che hanno ottemperato alle richieste dell'Unione Europea è un modo "gridato", alla Novella 2000, di fare comunicazione politica. Un vizio nel quale indulgono, oltre a Rinaldi, anche l'avv. Mori, Nino Galloni e la gran parte di coloro che scrivono su Scenari Economici.

Ma c'è dell'altro. Nino Galloni, definito Presidente in pectore di ALI da Antonio Rinaldi (all'inizio della presentazione) è, politicamente parlando, un personaggio che mi appare alquanto contraddittorio. Come si fa a presenziare, da relatore, agli eventi organizzati dalla mmt di Barnard, dai marxisti dell'Illinois, da ARS, oggi da ALI nella veste di Presidente in pectore e, dulcis in fundo, essere un esponente di rilievo del Movimento Roosvelt fondato da Gioele Magaldi, fino ad essere da questi proposto come candidato sindaco di Roma? Posso "gridarlo"?

Come si fa?

A pensar male si fa peccato ed io, almeno per il momento, non voglio farlo. Però un dubbio si è insinuato da tempo nella mia mente: che nel variegato movimento sovranista non solo convivano concezioni politiche molto diverse ma, purtroppo, anche antropologie umane incompatibili e destinate, inevitabilmente, a conflìggere. Non si tratta, io temo, soltanto di questioni caratteriali, ma di qualcosa di ben più grave. Ci sono frustrazioni profonde, rabbiose rivendicazioni di un ruolo capace di soddisfare personalità narcisistiche ferite, e altro che nulla ha che vedere con le convinzioni politiche e molto con la necessità di uno psichiatra o, almeno, di un buon confessore. Volendo Iddio che non sia necessario chiamare un esorcista!

E' necessario, e urgente, porre rimedio a ciò. Se non avverrà in tempi brevi, il variegato movimento sovranista corre il rischio di essere ridotto al rango di fenomeno macchiettistico. Quel che penso è che solo alcuni, tra gli esponenti più conosciuti di questo mondo, posseggano i requisiti minimi, di serietà ed equilibrio, necessari per proporsi come punti di riferimento ad un popolo che, a dispetto dei risultati elettorali, altro non spera che veder nascere una proposta politica seria sotto la guida di persone serie. Due, tra i tanti requisiti necessari, sono: una comunicazione politica fondata sulla proporzionalità tra i toni usati e la reale gravità dei fatti denunciati, e una maggiore coerenza nelle posizioni politiche. Anche al prezzo di tornare nell'ombra, almeno per un po', quando ci si accorge di essere saliti su un treno che non arriva alla meta EGOgnata

14 commenti:

  1. Purtroppo, anche per l' insipienza di noi uomini di sinistra,nella galassia sovranista sta affermandosi l' egemonia culturale dei nostalgici del complotto " demo-pluto-giudaico-massonico".
    L'humus culturale costruito con sapienza e perizia difficilmente lascerà scampo a leader che non siano politicamente improbabili o impresentabili e pertanto destinati a trascinarci nella irrilevanza politica.
    È in atto da troppo tempo ormai un attacco alle istanze sovraniste nate tra i grillini,nella sinistra alternativa,persino nel PD,allo scopo di creare un unico ( in realtà sono già almeno due )soggetto identitariamente sovranista, ma dominato dalle nostalgie autarchiche dei nipotini del duce.

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    1. Standing ovation! Vuoi un esempio di quanto hai ragione? Guardati i commenti a questo video di Barra Caracciolo a Frosinone.

      1) Un certo Sebastiano Venier scrive: "Molto interessante (peccato per la musica all'inizio)"

      2) un tal Alessandro Scolari rincara: "Effettivamente 'bella ciao' potevano evitarla..."

      3) si fa avanti fabbrodolci85: "che cazzo c'entra bella ciao?"

      3bis) per poi precisare: "la costituzione è apolitica,il comunismo di bella ciao te lo puoi infilare nel culo"

      Questi, se glielo chiedi, si dichiarano "sovranisti". Ma io dico: come si fa a dire che "Bella ciao" è una canzone "comunista"? Sono più ignoranti e capre di quanto noi umani possiamo immaginare. Ed escono dalle pareti, come dice Illo, uno dei grandi responsabili di questo disastro.

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    2. Nota di colore:

      Un tal Luca Cellai cita il Dictatus Papae.

      Evidentemente non sa che... "Il Papa nero stabilisce".

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  2. Il bello (si fa per dire) è che Marco Mori conosce perfettamente l'art. 241 c.p. e sa perfettamente che, allo stato della vigente legislazione penale, quel punto programmatico è una fregnaccia. Ma poi...per carità Rinaldi sarà pure simpatico, ma...oltre alle solite quattro cose strappapplauso non va. Galloni, poi, un giorno è per l'uscita dall'Euro, un altro per la moneta alternativa e un altro ancora non si sa bene per cosa. Insomma, mi sembra tanto l'ennesima Armata Brancaleone messa su tanto per passare il tempo libero e raccontarsi che qualcosa si è cercato di fare.

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  3. Per capire quale sia il disegno, svolto in modo molto raffinato perché rivolto ad intortare persone di bassa cultura, come me ad esempio, ma di rispettata posizione sociale, in modo che diventino piccoli opinion leader basta leggere l' opera del Pedante.
    Scusate se insisto e se ritengo utile riportarvi le mie ultime riflessioni in merito al suo ultimo post e che ho consegnato alla immortalità su FB:" Chi volesse deliziare le proprie sinapsi con le armonie del Logos farebbe bene a leggere l' ultimo post emiperissologico del Pedante in cui si smontano i miti della sinistra istituzionale e di quella alternativa. Sembra concludersi così la trilogia delle obiurgazioni, dal grillismo al moderatismo al sinistrismo. Ci aspetteremmo, come confarrebbe ad un sincero pedante, una critica ai miti sovrastrutturali del destrismo rimasto orfano del proprio storico padrone: il capitale.
    In realtà la tetralogia mancata delle obiurgazioni fa parte del ciclo pedantesco della sedicenza: la sedicente democrazia dal basso come bassa democrazia ( i grillini), i soi-disant moderati ( i piddini ) la sedicente sinistra alternativa (gli italotsiprioti );
    In tale ottica il vero disvalore è rappresentato dalla sedicenza che accomuna i tre quarti delle istanze politiche italiote ed è quindi inutile attendersi un quarto capitolo contro i fascisti, quelli genuini, sconfitti e derubati del ruolo di servi del capitale dai sedicenti antifascisti."

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  4. "Come si confarebbe" chiedo scusa al mio correttore automatico.

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  5. Lo penso e lo sostengo da molto tempo, invano. E' evidente che Scenari Economici, ma direi tutta l'area bagnaian-rinaldian-borghiana, è spostata sul centrodestra, e non un centrodestra nuovo e originale, ma costituito dei vecchi arnesi del Polo delle Libertà. Nel caso di Borghi la cosa è patente: sta dentro la Lega e ci vuole un gran atto di fiducia a pensare che lì dentro deciderà lui e non i soliti (già alleatisi con Berlusconi). Le biografie di LBC e Rinaldi parlano da sole. Su altri professori dico solo che se la poltrona a sinistra non te la offrono, la cerchi a destra. API finirà con Alemanno, Magdi Allam e compagnia. Ars giura che non farà alleanze ma dentro vedo molta gente che fa le pulci alla sinistra e al M5S ma è molto, molto morbido con Lega e cdx in generale. I toni, tra il risorgimentale e il pattriottico, sono comuni ad entrambi i movimenti. Anche P101, probabilmente per via di certi associati/fondatori, assume toni da crociata patriottica, anche se ovviamente si colloca a sinistra. Chi, come il sottoscritto, da' una apertura di credito al M5S in chiave noeuro, viene attaccato costantemente: tutti costoro non parlano quasi più del Pd e quasi solo del M5S (col risultato di non convincere nessuno, anzi di provocare l'effetto opposto). Quindi, il sovranismo è già in gran parte ideologicamente posizionato, irrilevante e a volte macchiettistico. Troppi ducetti tra i capi e una miscela di ipocriti e ingenuotti tra i militanti: alla prima categoria appartengono coloro che hanno sempre votato a destra (mica sarebbe una colpa in sé) e hanno trovato nel sovranismo la scusa per continuare a farlo; alla seconda gente che ha trovato la luce leggendo Bagnai o Barnard e pensa che che urlando al tradimento e facendo divulgazione macroeconomica si ottenga consenso e si possa arrivare al governo del Paese.

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    1. Parlare di area bagnaian-rinaldian-borghiana è una forzatura della realtà perché Bagnai e Rinaldi nemmeno si parlano, e sospetto che anche tra Bagnai e Borghi sia successo qualcosa; infine non sono a conoscenza di rapporti di qualsiasi tipo tra Rinaldi e Borghi.

      Su Borghi sono d'accordo con te, mentre nel caso di LBC un po' meno. De Illo manco parlo: me so' stufato.

      Sulla tua apertura di credito al M5S sono pronto a scommettere che presto cambierai idea.

      ARS (prossimamente FSI). Che dire? Sai che ne sono uscito da tempo, e sai anche perché. Andrà dove la porterà SdA.

      P101? Andrà dove girerà il culo a Pasquinelli. E gli gira spesso. Con Pasquinelli ho rotto ogni rapporto: il demarchismo-pasquinellismo non mi interessa.

      Standing ovation per la tesi "Troppi ducetti tra i capi e una miscela di ipocriti e ingenuotti tra i militanti".

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  6. Se si vede tutto questo sommovimento attraverso un' ottica evoluzionistica il fiorire di tanti piccoli rametti sovranisti può avere un suo significato; la diversità è un valore se almeno uno di questi rametti diventerà un albero.
    È questa la strada giusta? Probabilmente no, ma nulla accade per caso in natura né nel mondo delle idee se e quando esse rappresentano una visione del mondo che si sottopone alla durezza della legge del consenso.
    Queste iniziative pertanto vanno viste con favore per il loro carattere sinceramente democratico, un carattere che qualcuno definirebbe qualcosismo democratico.
    Il mio apprezzamento si ferma qui; il fiorire di tanti rametti è anche il sintomo di una incapacità di coagulare un minimo di unità attorno ad un concetto fin troppo semplice qual è il ripristino della sovranità del popolo italiano.
    Protervia, protagonismo, leaderismo senza sostanza, citazionismo, ermetismo ideologico e fascismo dissimulato sono stati sinora il vero cancro del sovranismo italiano.
    Non è stato ricercata, a mio parere, la strada della ricerca del consenso trasversale per quello che è un problema trasversale di tutta la società e di tutte le forze politiche; diciamoci la verità: le istanze sovraniste sono minoritarie in tutti i movimenti, lo sono a sinistra, ma anche a destra e sono minoritarie anche tra leghisti e grillini; solo una unione di tutte queste minoranze può portare il paese fuori dal disastro dell' euro e di ciò che esso rappresenta.

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    1. Ripropongo la chiave di lettura "psicologica" riguardo alla "incapacità di coagulare un minimo di unità attorno ad un concetto fin troppo semplice qual è il ripristino della sovranità del popolo italiano".

      Molto banalmente, la ragione sta nel fatto che molti caldeggiatori del sovranismo e programmi affini, anche in buona fede, rifiutano in cuor loro l'idea che tornare allo Stato sovrano sia cosa buona e molti altri, nonostante le ottime intenzioni proclamate a gran voce, non sono disposti ad impegnarsi in un progetto che potrebbe rivoluzionare la vita della società e (sopratutto) la loro.

      Se non fosse così, sta sicuro che il sovranismo sarebbe oggi una realtà ben più consistente in termini numerici e di organizzazione. Fidati, non esistono plausibili ragioni "esterne" allo stesso universo sovranista che possano giustificarne l'attuale incapacità di quagliare qualcosa di minimamente credibile e di organizzativamente decente.

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  7. Quella dei professori è un'area nonostante i contrasti tra i singoli... Nel senso che è un humus da cui sono uscite frotte (si fa per dire) di sovranisti che ragionano un po' allo stesso modo. Le aperture di credito si possono anche chiudere però nel 2018 qualcuno bisogna pur votarlo e al momento non vedo altri oltre al M5S. Poi sarà il tempo a dare una risposta... Per il resto, mi spiace sta rottura con Pasquinelli, mentre non so che cosa è il demarchismo...

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    1. "però nel 2018 qualcuno bisogna pur votarlo e al momento non vedo altri oltre al M5S"

      Caro Francesco, qui siamo nel campo delle opinioni e la mia è radicalmente diversa dalla tua. Se Renzi è la padella, il M5S è la brace.

      Quanto al "demarchismo" lascia perdere: è stata una stilla di veleno e chi deve capire capirà.

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    2. Io tutto questo euroscetticismo nei 5s non lo vedo

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  8. Caro Fiorenzo, certo che abbiamo opinioni radicalmente diverse sull'argomento. Per me tra Pd e M5S, che pure non considero certo il mio ideale, non c'è proprio paragone. Sarà il tempo a dare una risposta.

    Caro Ippolito, l'euroscetticismo nel M5S c'è eccome... Nei big ancora più che negli elettori. Non tutto quello che vine cavalcato è autentico e non tutto quello che non viene cavalcato non esiste. Ma anche qui, saranno gli eventi a dare una risposta...

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