martedì 24 maggio 2016

[PopulPost] PEGGING

Va di moda farsi inculare. Ci informa di ciò il benemerito sito Dagospia:

1. DILAGA IL “PEGGING”, PRATICA SESSUALE IN CUI LA DONNA INDOSSA UNA CINTURA FALLICA E SODOMIZZA L’UOMO. “IL MIO FIDANZATO CHE GEME È IL SUONO PIÙ SEXY DEL MONDO. L’HO SCOPATO AL PUNTO CHE LUI NON SI VERGOGNA DI MOSTRARSI ECCITATO E FEMMINILE”
2. LE PIÙ ARRAPATE SONO LE DONNE CHE, COME NEL SADOMASO, POSSONO RIBALTARE I RUOLI DOMINATORE-DOMINATO: ''MI PIACE CHE MIO MARITO MI SUPPLICHI DI SENTIRE “IL MIO CAZZO”''
3. SCRIVE ''COSMOPOLITAN'': ''E’ UN’OPPORTUNITÀ GRANDIOSA, CHE FORTIFICA IL LEGAME PERCHÉ COSTRINGE L’UOMO AD APRIRSI, A RENDERSI VULNERABILE, E LE DONNE A DECIDERE”


Ora si dà il caso che il sottoscritto sia stato, negli anni della sua gioventù, un "progressista" per quel che riguarda le libertà personali. Una frase che ripetevo spesso era "nel privato ognuno fa quel che gli pare". Poi arriva Dagospia e mi informa che «DILAGA IL “PEGGING”». E cioè? Abbiamo statistiche dalle quali si può desumere che un numero crescente di maschi italici, trovandosi a letto con una femmina, invece che chiavarsela se lo fa infilare nel retto? Cerchiamo di capire.

Il punto non è il fatto che in una relazione con un altro essere umano (o altri esseri umani - voglio considerare ogni possibilità) possano accadere cose fuori dal comune, figuriamoci! Se dovessi/potessi squarciare il velo della mia intimità potrei raccontarne delle belle! Ma qui si parla di "pratiche", cioè di comportamenti che, a dire di Dagospia, sarebbero così frequenti e diffusi da assurgere al rango di fenomeno sociale statisticamente rilevante. Forse, a causa degli anni, sono ormai fuori dalla realtà sessuale del XXI secolo (e meno male). Oppure, forse, questo genere di comportamenti è diffuso in segmenti sociali molto distanti dal mio. Il che mi rincuora, perché il pensiero che i ricchi si divertano a farselo infilare nel culo dalle femmine mi fa sogghignare! Ma forse le cose non stanno così: forse i ricchi continuano, e solo loro, a scoparsi le femmine, mentre alla plebe bisogna raccontare che un dildo nell'ano è il top del figo! E allora tutti al gay village, borgatari de Roma caput mundi!

Può succedere che un uomo si faccia inculare da una femmina? Sì, può succedere, anche se è una cosa contro natura. E perché può succedere? Io dico: perché dietro c'è una storia, una vicenda singolare e intima che conduce a ciò. Ma come può una vicenda singolare e intima trasformarsi, secondo Dagospia, in una pratica diffusa?

Secondo me c'è del lercio in Dagospia!


Ovvero: Dagospia tenta, con questo genere di articoli, di aumentare il numero di click. Oppure: Dagospia intende promuovere, scientemente e lucidamente, un modo di vivere la sessualità che corrisponde a un disegno ideologico, e quindi in ultima analisi a interessi concreti.

Nel primo caso Dagospia altro non è che l'epifenomeno della mercificazione dell'esistenza; nel secondo uno strumento attivo della mercificazione dell'esistenza. In entrambi i casi è lercio.

25 commenti:

  1. Ti propongo una terza chiave di lettura.

    Dagospia mette questo genere di articoli (che comunque sono spesso traduzioni di siti esteri, per cui magari le pratiche citate "dilagano" altrove, o piu' probabilmente sono squallidi acchiappaclick nella nazione originale, e degli acchiappaclick di seconda mano per Dagospia) per ritagliarsi un ruolo da buffone di corte - ruolo che, ricorderai, permette anche di dire verita' scomode.

    Tanto sei un pagliaccio, chi ti sta a sentire?

    Lo dico per un semplice motivo: ricordo benissimo che su Monte dei Paschi di Siena D'Agostino aveva sentito puzza di bruciato per mesi se non anni prima che scoppiasse il bubbone. Io non seguo la stampa specializzata (tipo Il Sole 24 Ore) per cui non so cosa ne scrivessero nello stesso periodo, ma mi aveva colpito il fatto che Dagospia fosse sempre sull'argomento quando il resto della stampa ignorava totalmente la cosa.

    D'Agostino ha sempre detto che riceve un sacco di soffiate - perlopiu' anonime - soprattutto dal mondo finanziario. Credo che abbia deciso fin da subito per una strategia comunicativa volutamente autoinfamante, in modo che il potente di turno non si preoccupi di smentire o prendere contromisure, tanto hai la credibilita' di Cronaca Vera, ma chitte se fila?

    (Su Google+ un paio di giorni fa ti ho fatto un esempio credo abbastanza centrato di come Dagospia tenga sempre le antenne dritte.)

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    1. Potrebbe essere il contrario: Dagospia pubblica in anticipo "verità" che in ogni caso si sa che diverranno di dominio pubblico e, così facendo, acquisisce la credibilità necessaria per iniettare un morbo letale nei costumi e nella visione del mondo dei suoi lettori. Sarebbe inoltre interessante sapere se, e in che misura, Dagospia sia stato uno strumento nelle mani dei cosiddetti "soffiatori anonimi", e il D'Agostino nulla più che un moralizzatore di costumi finanziari un tanto al chilo e a corrente alternata. Ah saperlo!

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    2. Tutto e' possibile e la mia voleva solo essere una chiave di lettura supplementare.

      Di sicuro mi ricordo che qualche tempo fa la qualita' del sito mi pareva piu' alta (un esempio su tutti: curavano una rassegna stampa dei principali quotidiani italiani con commenti al vetriolo, ma anche qualche raro attestato di stima quando gli pareva fosse meritato).

      E' possibile che sia semplicemente dovuto al declino della carta stampata da un lato, e alla deriva generale verso la cialtroneria piu' turpe da parte del web.
      Quando e' nata Dagospia il contesto globale era diverso - adesso che Repubblica online va avanti a colpi di "boxini morbosi" e' chiaro che se vuoi fare il trasgressivo (a prescindere dal vero motivo per cui hai deciso di usare tale strategia) devi abbassare ulteriormente il livello.

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  2. A quanto pare del fenomeno parla Cosmopolitan, il che lo dovrebbe far ritenere diffuso o in via di diffusione. La qual cosa non dovrebbe sorprendere. Nessuno di voi ha notato, per esempio, che oggi ci sono donne che scorazzano disinvoltamente alla guida di Ferrari e Porsche esattamente come hanno fatto finora i maschietti danarosi (o presunti tali)? Secondo voi questo significa che le donne hanno sempre desiderato farlo e che solo ora si ritengono libere di farlo oppure che si sta affermando la tendenza ad invertire i "ruoli" perché a qualcuno che c'ha tanti soldi fa comodo una società senza ruoli e senza differenze ?

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  3. In generale che ci sia una deriva consumistica sempre piu' accentuata nella societa' occidentale (ma non solo) mi pare abbastanza accertato.
    Ovviamente a chi commercia in armi da fuoco conviene che ci siano anche donne che vanno al poligono, a chi produce motociclette non pare vero che ci siano motocicliste e cosi' via, per cui certo, una massa indifferenziata di clienti per chi deve vendere e' sempre benvenuta.

    Non mi spingerei al punto di sostenere che il "dilagare" del pegging sia un disegno occulto della Lobby dei Produttori di Cinture Falliche, piu' che altro perche' non credo che la categoria merceologica faccia numeri abbastanza rilevanti da permettersi lobbisti o di foraggiare Cosmopolitan.

    Penso che il problema di fondo sia uno smarrimento generale del senso della propria esistenza (e/o del proprio ruolo nell'Universo) per cui si tende a barattare bulimicamente il proprio tempo con oggetti (rimettendoci sempre, dato che il tempo che abbiamo da vivere e' risorsa scarsa per definizione).
    Ma non credo che sia dovuto a congiure dei "qualcuno che c'ha tanti soldi".

    Personalmente sono abbastanza convinto che sia un risultato della secolarizzazione della nostra cultura.
    Questo al netto delle considerazioni personali: io sono agnostico e non ho particolari nostalgie di un periodo in cui la Religione aveva maggior peso nella vita delle persone - pero' l'ipotesi "non sai piu' chi sei, per cui ti compri l'iPhone sperando che questo ti renda qualcuno" la trovo abbastanza credibile.

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    1. Ovviamente va scartata l'ipotesi che dietro (uah! uah! uah!) ci sia la lobby del lattice.

      Ciò detto, qui il problema non consiste nel fatto che certi comportamenti stiano dilagando a causa del consumismo sfrenato, ma nella sensazione che si percepisce come un'azione coordinata nel promuoverli. Si tratta di una mia impressione, oppure c'è del vero? Questa è la domanda, quella veramente importante.

      Per rispondere dovrei mettermi a studiare il fenomeno, ma non ho né il tempo né la voglia di farlo. Però ti faccio notare una cosa: se, ad un esame approfondito del problema, dovesse putacaso mai risultare che sì, effettivamente c'è un'azione intenzionale e coordinata con il fine di promuovere comportamenti e stili di vita tali da annullare ogni distinzione di genere, abbattere tabù millenari, rimodellare il senso dell'identità sessuale, allora saremmo davanti a un fatto di una gravità eccezionale.

      Vedi, il "gombloddismo" ha questo di particolare: denuncia fatti gravissimi ma nessuno si ribella perché, in fondo, nessuno ci crede. Dovesse mai essere chiaro manifesto e certo che sì, sono effettivamente all'opera centrali che hanno lo scopo di manipolare l'esistenza e il destino di miliardi di esseri umani, e che in quest'azione stanno avendo successo, allora prendere le armi per distruggerle e scannare i responsabili sarebbe un imperativo morale che una frazione rilevante dell'umanità accoglierebbe all'istante. E io sarei della partita. Però c'è anche il rovescio della medaglia. Pensa che ciò non sia vero, che il "gombloddismo" sia invece effettivamente una gigantesca bufala costruita sulle coincidenze (correlation is not causation... #eccesemocapiti). Allora potrebbe verificarsi una situazione altrettanto grave, e cioè che in un momento di grave difficoltà sociale e politica queste teorie siano la benzina che dà fuoco al mondo. Do you remember that fellow, Adolf?

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    2. Poi leggo questo e questo e mi viene da pensare che forse le giovani donzelle che negli ultimi anni mi hanno detto "i giovani di oggi sono tutti checche debosciate" forse non lo facevano solo per rincuorarmi.

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    3. Premetto che non è che io abbia moltissima voglia di discutere questo argomento (la deboscia generale della civiltà occidentale).
      Tu hai letto qualcosa di Guenon/Evola?

      (Pregasi astenersi automatismi in stile "Ma EVOLA è DI DESTRA!!!!!!!" - o li avete letti, o non li avete letti, non c'è niente di male, ma è inutile discuterne se non ne sapete niente).

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    4. "Non mi spingerei al punto di sostenere che il "dilagare" del pegging sia un disegno occulto della Lobby dei Produttori di Cinture Falliche". Infatti, non mi riferivo a quelli che producono cinture falliche.

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    5. No, ma non perché siano di destra, solo perché ignoro tantissime cose. Ti va di parlarne?

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    6. Parte 1

      Intanto consiglio la lettura di "Il regno della quantità e il segno dei tempi" di Guenon (a quanto pare disponibile anche
      online
      , anche se non so se la copia sia legale) che è, mi pare, abbastanza abbordabile, e contiene delle considerazioni interessanti anche se magari la gran parte del Tradizionalismo vi trova in totale disaccordo.

      Questi autori (e tutti quelli della corrente di pensiero denominata Tradizionalismo) fondamentalmente dicono che ci troviamo nella fase calante della civiltà umana. Ma è una cosa che va accettata e con cui occorre convivere, per il semplice fatto che è nella natura del mondo attraversare ere con un andamento sinusoidale: c'è stata una (o forse innumerevoli) Età dell'Oro, e ora ci stiamo avviando al Kali Yuga, cioè la rovina di tutto (a cui seguirà, comunque, una nuova Età dell'Oro).
      Non mi dilungo sui concetti per due motivi:
      1) un riassuntone lo trovate ovviamente su Wikipedia
      2) io per primo sono scettico riguardo la dottrina per cui sarei abbastanza disonesto se tentassi di spacciarvela.

      Ci sono però alcuni elementi che trovo suggestivi, se non proprio convincenti. Guenon scrive (credo proprio nell'opera citata all'inizio) una cosa tipo:
      "Non chiedetevi se l'essere umano si trovi più naturalmente a suo agio nella natura, in quanto animale, o nella città, in quanto essere pensante - la dimora naturale dell'uomo è il Tempio".

      In soldoni per questi autori la cosa che distingue veramente l'uomo dagli altri animali non è l'intelligenza, il senso dell'umorismo, il pollice opponibile o la capacità di riconoscersi nello specchio - l'uomo è uomo in quanto dotato del senso del trascendente.

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    7. Parte 2

      La religione è un cumulo di puttanate che è stato usato soprattutto da pochi come strumento di repressione sociale dei molti, causando lutti e sopraffazioni? Non lo contesto (e ho già scritto che io non sono particolarmente religioso).
      Rimane il fatto che l'Illuminismo e il trionfo della Ragione sulla Fede (e della Scienza sulla Superstizione) ci ha dato tante belle cose che io per primo apprezzo, ma ci ha tolto (a tutti) un elemento importante: un senso del perchè siamo al mondo.

      Tutte le cose che ogni tanto citiamo anche qui (il consumismo, l'eccesso di individualismo egoriferito, anche l'abbandono di una idea di Nazione/Popolo a vantaggio di una omologazione a non si sa bene cosa... il superamento dell'idea di Stato? la modernità e il progresso come unico valore?) sono causate dal fatto che non abbiamo un senso preciso del perchè siamo al mondo. Non abbiamo una Tradizione a cui rifarci (quello in cui credevano i nostri padri e i nostri nonni) non abbiamo un corpus di riti, valori, codici a cui fare riferimento quando non sappiamo cosa fare.

      Sia chiaro, non è che tutti lo patiamo nello stesso modo: per qualcuno saranno i propri figli e la propria famiglia (beati loro) per altri sarà il proprio lavoro, o l'arte, o chissà che... anche l'attività politica, magari.
      Ma il numero di persone che non riesce a trovare la propria vocazione è in costante aumento ed è direi ormai la maggioranza. Da cui nevrosi, depressione, bulimia (cibo o beni materiali o anche solo soldi), la fissazione sulla immagine proiettata sugli invece che su come vediamo noi stessi.

      E anche il pegging, o lo scambismo, 50 Shades of Gray etc. etc. Sono veramente pulsioni della nostra sessualità? O sono un altro tentativo di trovare qualcosa che dia un senso alla nostra vita? O un tentativo di darci una identità ("sono uno che fa sesso trasgressivo - invidiatemi!" non è tanto diverso da "ho l'iPhone 6 - invidiatemi!") o meglio, di spiccare dal gregge?

      Per questo motivo io rifiuto qualsiasi idea di "disegno": non c'è una volontà di pochi di soggiogare i molti. I molti sono bulimici di significato e i pochi semplicemente gli spillano quattrini rifilandogli gadget, seminari di coaching o di lettura dei tarocchi, libri si self-help e reality tv.

      Per controbilanciare Evola e compagni, se vi avanza tempo, leggete magari anche "Pragmatica della Comunicazione Umana" di Watzlawick. Anche lì c'è molto materiale interessante, anche se parla più del singolo in chiave psicoanalitica invece che dell'Uomo con la "u" maiuscola (e in chiave Spirituale).

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    8. Ultimissima cosa in risposta alla tua domanda:

      Ciò detto, qui il problema non consiste nel fatto che certi comportamenti stiano dilagando a causa del consumismo sfrenato, ma nella sensazione che si percepisce come un'azione coordinata nel promuoverli. Si tratta di una mia impressione, oppure c'è del vero? Questa è la domanda, quella veramente importante.

      Ecco, a parer mio no, non c'è azione coordinata nel promuoverli - la mia opinione è che (per mettere la questione in termini economici) il mercato del Senso al momento è dominato dalla Domanda più che dall'Offerta.
      La gente vuole disperatamente una risposta alle domande fondamentali (ma si accontenta anche dei placebo che le permettono di pensare ad altro) e si beve pressoché tutto. Dal lato Offerta ovviamente ci sono tanti piccoli disegni (invece di un unico Grande Disegno) che si somigliano abbastanza tra loro: "Cercare di ottenere denaro e potere fornendo quello che la gente chiede".

      Il Pegging non è "un problema sociale". E nemmeno "un diritto dei cittadini". Non serve a incanalare il disagio della popolazione per fargli votare come si vuole al prossimo referendum.
      Il pegging è un problema redazionale: la lettrice di Cosmopolitan vuole articoli di questo genere (in parte perchè Cosmopolitan glieli ha sempre offerti, d'altro canto se la gente non volesse quello avrebbero già chiuso o cambiato linea editoriale da un pezzo) e a questo giro la PerversioneDelMeseDaProvareColTuoPartnerCheCaraGraziaSeAncoraTiScopaAllaMissionariaMaAlmenoHaiQualcosaDaCommentareConLeTueAmicheCheLeggonoAncheLoroCosmopolitan™ è il Pegging, 3 mesi fa sarà stato lo Shibari e tra due numeri faranno lo speciale su Gor (magari no, troppa roba da leggere).

      Per citare Langford "questo articolo piacerà alle persone a cui piacciono questo genere di articoli" - se Cosmopolitan ancora esce in edicola vuol dire che ci sono abbastanza persone che vogliono leggere anche 'sta robe qua. E non che gli Illuminati di Baviera ci mettono il fluoro negli acquedotti per spingere gli uomini alla deflorazione anale per renderli ancora più passivi e imporgli la TAV.

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  4. @PaMar che scrive "In soldoni per questi autori la cosa che distingue veramente l'uomo dagli altri animali non è l'intelligenza, il senso dell'umorismo, il pollice opponibile o la capacità di riconoscersi nello specchio - l'uomo è uomo in quanto dotato del senso del trascendente".

    In effetti sono in qualche modo d'accordo, anche se direi la stessa cosa in un questi termini: "l'uomo è uomo in quanto è ampiamente dotato di coscienza; e la coscienza è quella meraviglia del creato capace di percepire il piacere e il dolore". Il che implica due cose:

    1) anche il mio gatto, che è capace di percepire il piacere e il dolore, ha un po' di coscienza.
    2) non tutti gli uomini provano piacere e dolore con la stessa intensità, alcuni poco più del mio gatto, altri in misura estremamente acuta.

    Una simile posizione apre un varco a concezioni razziste: se non tutti gli uomini sono dotati in egual misura di "coscienza", ne segue che ciò può valere anche per interi popoli. Ne sono consapevole e, da ciò, derivano alcuni miei interessi e alcune mie indecisioni. In particolare: come ci si può definire "democratici se non si crede nell'assoluta uguaglianza degli esseri umani?

    La risposta che mi do è che è proprio la coscienza a impormi di agire come se gli uomini, pur non essendo ugualmente dotati di essa, devono tuttavia essere considerati come se lo fossero. Ovvero: la "coscienza, che ha la qualità di consentire a chi la possiede di provare piacere e dolore, e che non è uniformemente distribuita nel creato (un sasso, o il computer sul quale scrivo, non hanno coscienza), è anche portatrice di un imperativo morale. Questo imperativo morale ci obbliga (meglio: mi obbliga) a porci con tenerezza nei confronti degli altri.

    Siccome è tardi e sto crollando, continuo domani. Per il momento concludo dicendoti che l'obbligo alla tenerezza fa di me un socialista, ma anche un cristiano (sebbene sia un non credente) e, più in generale, una persona disposta ad accettare l'uso della forza solo con grande cautela. Cioè l'opposto di qualsiasi concezione darwiniana dell'esistenza. La stessa tenerezza mi induce ad essere il più possibile tollerante nei confronti delle debolezze umane, comprese le perversioni sessuali. Tuttavia nella Bibbia è anche scritto "guardati dall'ira dei miti", e dunque la coscienza, che genera la tenerezza, può anche essere la causa della guerra. A domani.

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    1. Due cosette al volo:

      "l'uomo è uomo in quanto è ampiamente dotato di coscienza; e la coscienza è quella meraviglia del creato capace di percepire il piacere e il dolore"


      - Potrebbe magari interessarti il filosofo Peter Singer, su questi temi.

      - Ian Banks, autore di fantascienza di recente scomparso, nel suo romanzo The Algebraist parla di un universo multispecie dove il parametro per decidere se una determinata razza sia senziente (cioe' per distinguere gli uomini dai gatti, in soldoni) e' la capacita' di provare "Grief", che sarebbe "cordoglio/afflizione" piu' che "dolore", vale a dire non solo il dolore dovuto ad una situazione presente (ho fame, mi hai pestato la coda) ma anche il dolore che ci provoca pensare ad un dolore passato (rimpianto, lutto, senso di colpa) o ad un dolore futuro, ipotetico.

      - Sempre in tema scrittori di fantascienza, Philip Dick (piu' facilmente reperibile in Italiano)ha scritto innumerevoli storie che ruotano sempre a due domande:
      Cosa rende reale la Realta'? Cosa ci rende umani?
      La risposta alla seconda domanda (per lui) era "la capacita' di provare empatia" e bizzarramente in certi suoi lavori i personaggi piu' "umani", secondo questa definizione, sono robot o alieni.

      Per finire: una delle questione che rende difficilmente digeribile il Tradizionalismo di Guenon ed Evola e' proprio quello che gli uomini per loro non sono affatto uguali. Non si tratta di superomismo, e' che la societa' Tradizionale e' divisa in Caste, le Caste hanno una gerarchia, e non e' prevista alcuna forma di mobilita' sociale: se sei figlio di un ciabattino, non diventerai un guerriero, se sei plebeo non diventerai nobile.
      Questo non comporta (per loro, eh? solo che anche il Comunismo sembrava tanto una bella idea, sulla carta...) alcuna intenzione vessatoria da parte delle caste alte verso le caste basse. Se ti riconosci nella Tradizione, sei perfettamente contento di essere un ciabattino, consideri il Guerriero o il Sacerdote una casta superiore, ma non provi invidia e non vuoi fare la rivoluzione per sostituirti ad essi. La tua vocazione e' quella del ciabattino, e sei contento di esserlo.
      Personalmente questa parte qua e' quella che mi rimane piu' difficile da digerire, ed e' - come correttamente dici tu - un ideale Cristiano, piu' che Moderno, e infatti il Cristianesimo non viene visto proprio benissimo, soprattutto da Evola.

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  5. PaMar, nessuno dice che una camarilla di sedicenti illuminati si riunisce ogni tot per decretare che....

    Non è questo il punto. Il cuore del problema è stato correttamente messo in luce da Diego Fusaro nella sua analisi del '68, con riferimento al significato antiborghese ma assolutamente procapitalistico che, a posteriori, quel periodo di "svecchiamento" della società ha rivelato.

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  6. @Claudio:
    Intendiamoci allora - quando scrivi ... perché a qualcuno che c'ha tanti soldi fa comodo una società senza ruoli e senza differenze ? intendi:

    "Siamo il consiglio di amministrazione della Beretta. Abbiamo deciso che se facciamo una tiratura limitata della PX4 con Hello Kitty sulle guancette accalappiamo la fascia di mercato delle teen-ager e vendiamo 10k pezzi in piu' all'anno sul mercato USA".

    allora siamo sostanzialmente d'accordo.

    Se intendi
    "Siamo sempre il consiglio di amministrazione della Beretta, abbiamo deciso che se finanziamo occultamente testate quali Cosmopolitan, Diva & Donna, Intimita' e Confidenze per spingere un modello di femminilita' piu' mascolina possiamo incrementare le vendite del 5% su base annua in Italia e stiamo valutando operazioni analoghe negli altri paesi UE" allora - personalmente - non ci credo.

    Quindi:

    + La deriva all'indifferenziazione dei sessi e' una tendenza alimentata da gente che ha interesse a vendere seghe a motore alle donne e calze autoreggenti agli uomini (in entrambi i casi praticamente raddoppi il fatturato!)? Secondo me no.

    + La deriva all'indifferenziazione dei sessi e' causata da una perdita di senso dell'individuo nella societa' moderna, per cui le vecchie categorie (sono un uomo, sono una donna, sono gay, sono etero, sono di sinistra, sono conservatore...) si fluidificano in un frullato indifferenziato e gli ordoliberisti ne approfittano, come approfittano di tutto, per cercare di vendere piu' roba a tutti? Secondo me si.

    Fusaro non l'ho letto, ma non mi pare che il capitalismo a nessun livello abbia mai lavorato con prospettive molto ampie per cui l'idea che sia stato favorito il '68 e quello che venne dopo perche' si intuiva che le generazioni successive sarebbero state piu' consumiste dei propri padri la trovo poco credibile.

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    1. Acqua, acqua...guarda i video di Fusaro e poi....

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  7. @Claudio - abbi pazienza ma io trovo poco costruttivo quando la gente (ricorderai Dianade o come si chiamava col Basic Income) si limita a mettere link o peggio ancora menziona di sfuggita "trovi mille spiegazioni sul web", "c'e' una sterminata letteratura sull'argomento", o "cercati il video".

    Se l'analisi di Fusaro e' stata per te cosi' convincente e illuminante, perche' non mi scrivi cosa ha detto, in maniera il piu' possibile sintetica (sono sicuro che anche tu hai problemi di tempo, come tutti) anche se inevitabilmente semplificata (del resto io non sono certo un genio, per cui se semplifichi mi fai un grosso favore).

    Un "leggiti il libro/guardati il video/eccoti un link" veicola al destinatario un mix di Argomento d’autorità condito da "il mio tempo e' troppo prezioso per stare a spiegarti delle cose che sono evidenti a chi si e' preso la briga di approfondire".
    Il che, capirai, non e' che metta l'interlocutore di ottimo umore... c'e' pure il rischio che si rifiuti in toto la posizione che avresti voluto difendere per puro egocentrismo.

    Se Fusaro ti ha trasmesso qualcosa, dovresti poterlo riassumere qui, come io ho riassunto (sicuramente impoverendolo di molto) il pensiero di Evola e di Guenon.


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    1. Ascolta, ti ho semplicemente invitato a farti un'idea corretta riguardo ad una tesi sostenuta da un pensatore contemporaneo e perciò ti ho rimandando direttamente alla "fonte", essendo convinto che ogni riassunto di quella tesi da parte mia sarebbe inevitabilmente incompleto e fuorviante.

      Per quanto mi riguarda ne ho abbastanza. "Passo e chiudo".

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    2. Il tema è così vasto e complesso da meritare tempo e meditazione. Propongo di sospendere e ritornarci sopra tra qualche tempo, anche alla luce di eventuali nuove evidenze circa l'esistenza o meno di un'azione coordinata orientata a plasmare l'identità e gli orientamenti sessuali collettivi.

      Anche perché un conto è litigare tra anonimi, ben altro tra persone con nome e cognome. Dunque, stamo tutti bòni.

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    3. AAAAAlt!!! Come non detto! Ecco un'altra chicca, questa volta dalla Stampa online: Le mete ideali per lo scambismo: solo in Italia 500 mila habitué.

      "Lo professano molte più coppie di quante ne possiate immaginare, e in ambienti meno sordidi di quelli che la fantasia potrebbe temere: parliamo dello scambismo, pratica erotica che coinvolge le persone all’interno di una relazione ‘diversamente-monogama’. Uno studio pubblicato nel 2000 sull’Electronic Journal of Human Sexuality afferma che gli scambisti sono “meno razzisti, sessisti, omofobi della media della popolazione. Lo scambismo sembra rendere i matrimoni più felici, così come la vita in generale più soddisfacente della popolazione non-scambista".

      Bella l'espressione politically correct "relazione diversamente monogama". Che dite, li mandiamo diversamente affanculo?

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  8. Ogni volta che si parla di pratiche sessuali per così dire controinfuitive spunta il nome di Fusaro, è inquietante!

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    1. "Pratiche sessuali controintuitive!" Ippolito, tu sei un genio!

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