mercoledì 5 luglio 2017

Il simposio di Camogli - tutti i video

In questo post saranno inseriti tutti i video integrali del simposio di Camogli del 3 luglio 2017, man mano che verranno elaborati e pubblicati. In altri post saranno pubblicate delle sintesi dei momenti salienti.









20 commenti:

  1. Attendendo gli altri video, sarebbe interessante anche conosere "tukkennepenzi" del simposio e, in particolare, di quello che ha detto Mario Giambelli parlando di una prospettiva di alleanze fr antiliberisti anziché di unificazione politica degli stessi.

    Personalmente ho trovato piuttosto ingeneroso e ottuso tacciare L.B.C. di neoliberismo "inconsapevole", per avere egli preso in considerazione l'ipotesi (di cui ha peraltro escluso la fattibilità) che forze politiche antiliberiste si alleino anziché fondersi.

    L.B.C. è uno che da anni si sta spendendo come pochi nel tentativo logorante (e frustrante) di smuovere le coscenze affinché vi sia una reazione morale e politica quantitativamente significativa contro l'ideologia liberista e per la riaffermazione dei valori di solidarietà e condivisione che informano la nostra Costituzione. Per come l'ho capito io, l'articolo di L.B.C. è una sconfortata analisi dell'esistente e non certo una apologia dell'alleanza fra "nemici" contro il comune nemico contro l'idea della formazione di una forza politica antiliberista omegenea ed unitaria.

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    1. LBC è anche stato definito da Giambelli "il maestro di tutti noi". Dobbiamo evitare, a mio avviso, l'errore di considerare la critica (a chiunque sia rivolta, per quanti meriti possa avere) come un delitto di lesa maestà: è la porta aperta verso il leaderismo.

      Quanto al "tukkennepenzi", domani o al massimo dopodomani scriverò qualcosa. Non che sia importante l'"iokkennepenzo", ma solo per dire la mia. Che è una cosa che mi piace assai, quasi quanto sbagliare con la mia testa.

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    2. La critica ci sta. Fa parte della pluralita' dell'informazione. Che, come ben noto sarebbe la quintessenza della democrazia, almeno secondo l'opinione comune. Tuttavia bisognerà pur tenere debito conto delle scemenze non supportate da dati di fatto....

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    3. Questo commento, sig. Ascoli Piceno, dimostra che certi argomenti non sono alla portata di tutti. Di questa realtà, supportata da evidenti dati di fatto, dovremo purtroppo cominciare a tenere conto.

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    4. É giusto che tutti possano essere criticati, ma nel caso di specie sono state prese "lucciole per lanterne", in quanto sono state attribuite ad una persona idee ed intenzioni che questa non ha espresso neppure implicitamente. LBC nel post incriminato da Giambelli non ha detto quello che Giambelli ha stigmatizzato. I contenuti del post in questione sono stati accostati all'articolo di SdA, dove invece si immaginano effettivamente prospettive limitate alla possibilità di stringere alleanze all'interno del mondo antiliberista/sovranista. LBC non si é collocato in una analoga prospettiva ma si è limitato a dire che non ci sarebbero oggi neppure le condizioni per poter costruire alleanze puramente tattiche per sconfiggere politicamente lo schieramento filoliberista. .

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    5. Probabilmente non sono stato sufficientemente chiaro. Però ricordo bene di aver detto che Barra Caracciolo, parlando di alleanze, traeva conclusioni esatte (riascoltate il video), ma che era sbagliato ragionare sul modello dell'alleanza, ovvero sul modello dell'avversario che vogliamo sconfiggere (cfr. Il mio commento delle 14:56).

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  2. Sta fregola di (di)mostrarsi antiliberisti sta raggiungendo il ridicolo, così come è ridicolo attribuire l' aggettivo di neoliberista a qualsiasi comportamento umano che ci dà fastidio. Dovremo liberarci da queste equivoche identificazioni del sovranismo come dottrina alternativa al liberismo.
    Il liberismo è una ideologia internamente coerente che ha sconfitto nel secolo scorso il nazismo ed il comunismo, se si vuole superarlo bisognerà teorizzare un modello di rapporti sociali e geopolitici altrettanto coerente, ma che non sia lo scimmiottamento delle ideologie già sconfitte nelle menti e nei cuori dei popoli che le hanno vissute sulla propria pelle.

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  3. Non ho tacciato Barra Caracciolo di "liberismo inconsapevole". Ho semplicemente detto che il neoliberismo è purtroppo penetrato, seppure in misura diversa, in ogni persona, anche in coloro che certamente liberisti non sono,rendendoci, a volte, inconsciamente adesivi allo stesso modello liberista che pensiamo di combattere, facilmente polemici e conflittuali tra di noi, e condizionando in qualche caso le nostre riflessioni, condotte secondo schemi che appartengono a quello stesso modello liberista. Ed ho spiegato che ciò che dice Barra Caracciolo sul tema delle (impossibili)alleanze è vero, ma che è sbagliato, a mio avviso, ragionare in termini di "alleanze", perché un'alleanza implica sempre un conflitto, a protezione di un territorio privato di pensieri ed idee (che rende incapaci di generare relazioni sinergiche) tra i soggetti che cercano un'intesa e l'intesa è di tipo finalistico (per prevalere nella competizione interna ed in quella elettorale). Lo schema dell'alleanza, in altre parole è uno schema neoliberista e per questo va evitato. Dobbiamo invece ragionare in termini di comunità, concetto che presuppone capacità e predisposizione al dialogo al fine di costruire, con il contributo di tutti, un territorio comune di valori ed idee (che possono essere le nostre, ma anche quelle dei nostri interlocutori). La differenza è abissale, ma per costruire una comunità occorre ricordare che "la relazione e la sintonizzazione con l'altro vengono prima della parola e dell'azione comune che vuole essere retta e giusta". Per attuare la Costituzione bisogna dunque agire, prima di tutto, su noi stessi, sulle nostre istanze psichiche distorte, rese distruttive dalla cultura competitiva, che, sebbene inconsapevolmente, condiziona, in certi casi, le nostre riflessioni. Posso essermi spiegato male, od in modo incompleto, durante il simposio, anche perché davo per appreso quanto Mauro Scardovelli aveva appena finito di illustrare. Ma non mi sembra di essere stato "ingeneroso" nei confronti di chi ho precisato di ritenere uno straordinario maestro. E tanto meno mi sembrano "ottusi" i concetti sviluppati in base all'insegnamento di un vero esperto della materia come Mauro Scardovelli.

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    1. Ho tanta stima di Lei, ma mi deve cortesemente spiegare perché Barra Caracciolo, per il solo fatto di ipotizzare l'impossibilità attuale di un'alleanza fra sovranisti o fra questi ed altre forze politiche rivelerebbe un'imput interiore neoliberisticamente condizionante a considerare l'allenza come l'unica formula di aggregazione fra individui.

      Inoltre, non credo sia lecito ridurre sic et simpliciter ad un'istanza neoliberista il fatto che gli esseri umani si alleano per raggiungere obiettivi comuni: se non sbaglio, l'usanza degli uomini di allearsi esisteva anche quando il bipede eretto abitava nelle spelonche e si copriva con pelli di animali.

      A me sembra che il problema non risieda nel fatto che le persone si alleino anzichè compenetrarsi e fondersi fra loro, ma nella qualità intrinseca delle motivazioni che animano il progetto di allenanza. Se l'obiettivo è acquisire vantaggi egoistici grazie all'apporto dell'alleato, il progetto è quello di sfruttare l'altro per poi farlo fuori ad obiettivo raggiunto. Se invece il progetto è quello di unire le forze per costruire le condizioni affinché ciascono possa competere in futuro con l'alleato nell'amministrare il potere inteso come servizio, le alleanze possono qualificarsi come esperienze solo necessarie al perseguimento del bene pubblico. D'altronde, la nostra Costituzione non è forse il frutto di una alleanza fra forze politiche diverse e per molti versi contrapposte?

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    2. Sig. Claudio, le sue domande sono stimolanti e necessitano di una risposta ben articolata e motivata. Le prometto che le risponderò punto per punto, non appena avrò il tempo sufficiente per farlo e cercando di non abusare dello spazio che Fiorenzo ci offre sul suo blog. Mauro Scardovelli, Gianluigi Leone ed io (ma credo anche Fiorenzo?)pensiamo sia fondamentale superare lo schema conflittuale dell'alleanza per riuscire a costruire una comunità di idee e valori in grado di porre fine, questa volta per sempre (ed è qui la differenza), all'oppressione dell'uomo sull'uomo. Non a caso il titolo della settimana intensiva organizzata da Aleph-Darsi Pace a Trevi è "l'insurrezione della nuova umanità". So che può sembrare utopistico, ma penso di poterle dimostrare che non lo è affatto.

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    3. Mario Giambelli scrive "Mauro Scardovelli, Gianluigi Leone ed io (ma credo anche Fiorenzo?)pensiamo sia fondamentale superare lo schema conflittuale dell'alleanza per riuscire a costruire una comunità di idee e valori".

      Chiamato in causa, rispondo affermativamente. Le alleanze si fanno tra soggetti politici che esistono, ma oggi un soggetto politico, che sia indubbiamente sovranista e costituzionale, ancora non esiste. Il nostro sforzo consiste nel farlo nascere. Quando ciò sarà avvenuto, questo soggetto politico (o i diversi soggetti politici, nel caso ce ne sarà più di uno) dovrà/potrà porsi il problema delle alleanze, le quali potranno essere anche molto spregiudicate, mai però sconsiderate. Proprio sul punto del rischio di alleanze sconsiderate ho svolto il mio breve intervento, ricordando che l'obiettivo statutario della Lega Nord è ancora e sempre la Padania.

      Quanto ai limiti di spazio su questo blog, ventilati da Mario Giambelli, questi non esistono per chi sia in grado di argomentare con razionalità e gentilezza. La gentilezza prevalendo comunque sulla razionalità, perché non mi sono scofanato la dimostrazione del teorema di Godel invano... (I teoremi di incompletezza di Gödel, riferendosi ad un differente significato di completezza, mostrano come se una sufficientemente potente formalizzazione dell'aritmetica è consistente, allora esiste una formula F, dipendente dalla formalizzazione scelta, di cui non si può dimostrare la verità, né dimostrare la verità della sua negazione.)

      Era una dimostrazione (semplificata) lunga 130 pagine, ma io all'epoca avevo 27 anni e una fame di sapere (e altro ancora) infinita.

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    4. "...pensiamo sia fondamentale superare lo schema conflittuale dell'alleanza per riuscire a costruire una comunità di idee e valori in grado di porre fine, questa volta per sempre (ed è qui la differenza), all'oppressione dell'uomo sull'uomo."

      Il primo passo per superare l'oppressione dell'uomo sull'uomo è quello di smetterla di ragionare per assiomi. Affermare che le alleanze riproducono sempre e comunque uno schema conflittuale è affermare una verità di tipo aprioristico che, in quanto tale, è violenta e sopraffattrice. Inoltre, l'asserzione dà per scontato che la conflittualità umana sia sempre e comunque deleteria, mentre essa ha anche una fondamentale funzionalità per i processi evolutivi dei singoli e della comunità umana.

      Inoltre, se è vero che chi si allea vuole preservarsi distinto e diverso dall'alleato, non è affatto vero che ciò sia necessariamente un male e produca sempre il male (nel post precedente ho fatto l'esempio dei Padri costituenti)

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    5. Caro Claudio, vedo che questa polemica si va trascinando. E allora permettimi di dire quel che ne penso davvero.

      Io credo che Giambelli abbia tirato dentro LBC per attenuare, in qualche modo, la critica a SdA, che era il vero obiettivo del suo intervento. Il che significa che quello verso SdA non è un ostracismo ad personam, ma ad mores.

      Infatti, consentimi di sottolinearlo, più che le posizioni di SdA, legittime seppure spesso sbagliate a mio avviso, quello che lascia perplessi (perpleta) di costui sono le forme espressive, un errore per altro di cui non ha il monopolio. Nessuno è bravo in tutto, ma in troppi si credono dei piccoli Lenin, o dei Keynes in sedicesimo. Da noi si dice: "piano merli che la fratta è longa".

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    6. Nessun problema... la polemica è il mio mestiere... ;-) L'importante è che sia costruttiva e questa mi pare che lo sia. Entro il fine settimana cercherò di rispondere alle comprensibili perplessità del sig. Claudio. Quanto ai "piccoli Lenin" e ad alcune loro rancorose esternazioni sul piano personale, ritengo che l'atteggiamento più opportuno sia la compassione.

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    7. La cosa è andata oltre la questione Barra C. A me spaventano i riduzionisti ad unum cronici e gli integralisti del pensiero. Spesso pontificano di condivisione ed inclusione ma sono guidati da impulsi autoritari denotati dall'assolutismo delle loro affermazioni e intolleranza con cui reagiscono alle critiche. Dopodiché siamo in democrazia (?)e ognuno deve essere libero di pensare come vuole (purché non faccia danno agli altri).

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  4. Scusate se entro a gamba tesa nel dibattito, ma vedo che il simposio di Genova trascina con sè dei contenuti ideologici che travalicano ampiamente la questione della sovranità e che non possono essere ignorati.
    Mi pare che la questione coinvolga l'eterno tema del rapporto tra individuo e società.
    Ai potrebbe dire: per costruire una società nuova, bisogna prima costruire l'uomo nuovo, o al contrario per costruire l'uomo nuovo, dobbiamo costruire la società nuova?
    Il marxismo sostiene come noto che sono le concrete condizioni di vita a determinare anche ciò che abbiamo in testa, lo stesso modo in cui l'individuo si concepisce.
    C'è dall'altra parte, la soluzione opposta, quella che si impegna a costruire già nella società così com'è delle microcomunità che possano anticipare e prefigurare la scoietà che vogliamo costruire, basandosi sulla crescita personale al loro interno.
    Naturalmente, è possibile miscelare i due aspetti in in tutte le possibili proporzioni, ma mi sembrava importante partire dale,l due tipologie pure.
    Personalmente, io non ho dubbi, sto dalla stessa partye dei marxisti, pur non essendo marxista, per una serie di ragioni che qua non avrebbe molto senso specificare in dettaglio. Citerò solo il fatto che il marxismo, similmente al capitalismo, pone l'economia al centro delle sue riflessioni. Non credo che in una società in cui non si distrugge l'idea che la ricchezza è la misura di tutte le cose e in cui quindi non si separa la questione dle potere da quello della ricchezza, sia possibile costruire una società nuova.
    Chiarito questo aspetto, io credo che noi dovremmo metetre tutto il nostro impegno a cambiare le condizioni concrete della nostra esistenza, a partire dall'accesso all'informazione.
    Una lotta coerente per una nuova società deve porsi da subito il problema del potere, una questione ineludibile, ben prima di avere a disposizione l'uomo nuovo.
    Per dirla in modo umoristico, finchè ci saranno tanti lettori di "La Repubblica", il sovranismo non potrà trionfare, figuriamoci se puntiamo a obiettivi tanto più ambiziosi, dovremmo riconquistare il pluralismo mediatico, rispetto all'attuale monopolismo.
    Il partito è proprio la sede dove si unisce il processo di costruzione di una nuova visione ideologica con la lotta per la conquista del potere. Mancando uno dei due termini, non si potrà realizzare alcuna società davvero nuova.
    Naturalmente, considerate la sintesi estrema a cui mi sono costretto e non mi addebitate lo scarso impegno argomentativo, se la cosa interessa posso integrare nel seguito.

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  5. Nel video in cui parli della Lega accenni alla Flat Tax , a quanto mi risulta con l'introduzione della flat tax vengono contemporaneamente abolite tutte le deduzioni , controdeduzioni e qualsivoglia agevolazione fiscale .ma tu ti immagini la partita iva che non può detrarre il leasing dell' auto o il pranzo al ristorante ? certo ci sarebbe piu' giustizia sociale , ma penso che sia solo una sporca propaganda elettorale perchè chi gode di tutti questi benefici sono sicuro la farà abortire inesorabilmente . Mia madre l'anno scorso ha avuto bisogno dell'ambulanza per 4 volte ,per un totale di 400 euro fatturati ,perchè a loro dire erano detraibili se non chè all'atto pratico ,denuncia dei redditi , mi sono sentito dire che erano detraibili solo se fosse handicappata .c'est la vie .

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    1. Concordo in pieno, e a dimostrazione ti ripropongo il più letto dei post di questo blog: Il Borghiland.

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    2. l'ambulanza si paga?
      E non si può neanche detrarre? Magie dell'autonomia regionale.

      Come è possibile non fosse detraibile? anche i medicinali da banco lo sono...

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    3. Cosa vuoi che ti dica ,per l'Agenzia delle Entrate l' ambulanza non si paga se te la manda il 118 ,quindi per le urgenze ,e questo mi sembra pacifico e fa parte dell'SSNN , oppure se il trasportato è un disabile non temporaneo .

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