domenica 21 gennaio 2018

Memento, (Marco) Mori!


Io non ho pregiudizi verso nessuno, mi limito ai fatti. Ed è un fatto che, parole di Simone Di Stefano: "l'Europa è sicuramente una grandissima opportunità, che noi sentiamo veramente come la nostra Patria e sentiamo i ragazzi europei come nostri fratelli... per noi l'Europa, la costruzione europea, è una costruzione vera e fattiva, una grandissima opportunità, però assolutamente non possiamo lasciare che il liberismo uccida l'idea di Europa, che può però realizzarsi soltanto all'interno di regole certe e di confini ben precisi".

Massimo rispetto per le posizioni di CasaPound, come per tutte, però una cosa deve essere assolutamente chiara: CasaPound non è sovranista! E men che mai è sovranista costituzionale. Su questo punto è necessario fare la massima chiarezza, anche approfittando del fatto che, in questo momento, il punto di vista sovranista, ovvero l'idea che la comunità nazionale è il solo luogo possibile dell'agire politico di un popolo, è al minimo del suo consenso. Come è certificato dal fatto che, nonostante gli sforzi profusi, non siamo riusciti a presentare una lista alle elezioni politiche. Serve anche questo, serve anche essere ridotti ai minimi termini per separare il grano dall'oglio, giacché ora che siamo ridotti al lumicino nessuno pensa più ad appropriarsi della nostra linea con tecniche metamorfiche. Sono tutti, nessuno escluso e CasaPound inclusa, o pro Europa o per un'altra Europa. D'altra parte i media:

Tg1: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Tg2: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Tg3: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Tg4: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Tg5: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Studio Aperto: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Tg La7: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Piazza Pulita: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Otto e Mezzo: pro Euro, pro UE, pro Nato.
DiMartedì: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Omnibus: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Gazebo: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Coffee Break: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Faccia a faccia: pro Euro, pro UE, pro Nato.
L'Aria che tira: pro Euro, pro UE, pro Nato.
In Onda: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Tagadà: pro Euro, pro UE, pro Nato.
L'Arena: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Che tempo che fa: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Uno Mattina: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Agorà: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Matrix: pro Euro, pro UE, pro Nato.
In Mezz'Ora: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Corriere della Sera: pro Euro, pro UE, pro Nato.
La Repubblica: pro Euro, pro UE, pro Nato.
La Stampa: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Il Fatto Quotidiano: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Il Messaggero: pro Euro, pro UE, pro Nato.
Il Sole 24 Ore: pro Euro, pro UE, pro Nato.

Tornando a CasaPound, occorre anche valutare il livello delle argomentazioni del Di Stefano, che segnalo all'amico sovranista Marco Mori il quale, sicuramente in buona fede, dovrebbe ripensare quanto ha scritto in questo post su FB (grassetto aggiunto):



Marco Mori ha aggiunto 3 nuove foto.

5 h
Ecco un esempio classico dell'oscena campagna mediatica ai danni di CasaPound, che vi ricordo essere l'unica forza politica che a marzo si presenterà con un programma chiaro di uscita da euro ed UE e di lotta al liberismo, con relativa attuazione del modello economico costituzionale.

Quasi tutti i giornali titolano contro CPI, spacciando per violenze del movimento quelle che esso invece subisce. Non ci credete? Leggete qui.
Ieri si è parlato ad esempio di tafferugli a Monza tra militanti di CasaPound ed i soliti antagonisti facinorosi (in foto il titolo).
C'è però chi non si ferma al titolo e legge l'articolo. Ebbene i militanti di CasaPound non solo non hanno reagito all'ennesima vile aggressione ma addirittura, benché autorizzati alla raccolta firme in loco, si sono allontanati.
Poco dopo sono intervenuti sedicenti attivisti di un'altra associazione, Lealtà e Azione, che stupidamente sono andati allo scontro con gli antagonisti.
Lealtà e Azione non ha nulla a che vedere con CasaPound ed anzi, come si può vedere dal loro sito, ha fatto ad esempio l'ultimo intervento pubblico il 18 gennaio con Fratelli d'Italia.
Il 4 marzo io voterò con decisione chi vuole portarci fuori dalla dittatura finanziaria UE.

Cari amici sovranisti, cari pochi veri patrioti, questo non è il momento di cercare improbabili endorsement con forze pseudonazionali che, non appena scorgono la possibilità di infilarsi in parlamento annacquano, forse dovrei dire rivelano, le loro posizioni. Per quelli che, come me, hanno qualche annetto sulle spalle, giova ricordare certe scritte fasciste  inneggianti all'Europa che, negli anni settanta, imbrattavano i muri delle nostre città. Scrive Zeev Sternhell (La Destra alla conquista delle coscienze?) in “Diorama Letterario” Aprile 1989:

«Il Fascismo duro è sempre stato paneuropeo. Il tema dell’unità dell’Europa è già molto importante negli anni 30. A condizione che sia una 'buona Europa', non l’Europa dei mercanti, non l’Europa dei finanzieri o dell’internazionale comunista… un’Europa virile, eroica, bianca…»

A CasaPound poco importa della Costituzione del 1948: per loro quello che conta veramente è l'idea di Europa come grande nazione bianca, sul cui altare possono ben essere sacrificati i diritti e i redditi dei lavoratori dei quali, invece, la Costituzione è baluardo. Ed è esattamente questa la differenza sostanziale tra noi sovranisti costituzionali e CasaPound, perché per noi la Patria non è un'idea astratta, un concetto spirituale, ma, più prosaicamente il solo e possibile terreno dell'agire politico di un popolo. Unità di spazio, culturale, geografica, storicamente determinatasi, che esiste qui ed ora in virtù degli accadimenti precedenti, e non destino necessario scritto nelle stelle. Detto in termini più semplici, per noi sovranisti costituzionali il "popolo italiano" non è la manifestazione di un'idea, ma la personificazione collettiva e attuale di un processo storico in virtù del quale esso è nato, vive, e un domani scomparirà per lasciar posto ad altri popoli, che anch'essi si determineranno nella storia. Ma, finché un popolo esiste, è suo interesse, suo dovere e suo diritto difendersi lottando contro le forze disgregatrici che operano sia internamente che dall'esterno, esattamente come agisce qualsiasi organismo biologico che, nascendo dal concepimento (un fatto "storico"), si sviluppa e lotta per conservarsi in vita meglio che può e il più a lungo possibile. 

Dunque CasaPound non è un movimento sovranista, men che mai costituzionale, ma è un movimento nazionalista europeo. Un movimento, cioè, che lotta (legittimamente) per la genesi di un nuovo popolo europeo, la cui nascita implica, necessariamente, la scomparsa del popolo italiano. Del nostro popolo, quello di cui sento di far parte. Sapevatelo, più altro non so che dirvi.

Memento, (Marco) Mori!

3 commenti:

  1. Ciao Fiorenzo volevo fare questa semplice considerazione: In attesa del partito sovranista/costituzionalista/nazionalista che non c'è,prendiamo atto delle candidature in Parlamento di Borghi e Bagnai per la Lega Nord ( ha votato il pareggio di bilancio e la legge attuativa porta il nome di Giorgetti) alleata di Berlusconi che prevede un grande piano di privatizzazioni per ridurre il debito pubblico, e quella di Marco Mori per Casa Pound. Ogni commento è vano.

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  2. Sull'argomento, caro Fraioli, ci sarebbe molto da scrivere e da puntualizzare. Può darsi lo faccia in un successivo commento.

    Rimane il fatto che l'articolo si inserisce nella tendenza a cercare il pelo nell'uovo buono a sottolineare tutto ciò che separa un filone antieurista e antiglobalista dall'altro, col risultato di rendere inagibile ogni concentrazione antisistemica.

    Colla differenza che Lei non mi sembra farlo per invidia o meschinità (come solitamente avviene fra sovranismi di sinistra o costituzionalisti che dir so voglia), ma per avversione nei confronti dell'attrazione che il sovranismo-nazionalismo-europeismo bianco (lo chiami come Le pare) di destra esercita rispetto a quello di sinistra che piace a Lei (specie ora che il M5S ha rivelato il suo vero volto).

    Mi permetta una domanda diretta: Lei fra l'affermazione di un sovranismo doc ma di parte neofascista, o meglio neonazista, e la vittoria definitiva dell'eur(ope)ismo à la Marchionne e à la Soros cosa sceglierebbe?

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  3. Mi permetta di ricordarle che io non sono di sinistra, come non sono di destra o di centro. Tali definizioni rimandano a coordinate che sono di natura geometrica (ci sono sempre una destra, un centro e una sinistra in un emiciclo) e come tali non mi interessano.

    Il punto l'ho spiegato nell'articolo: per CasaPound il "popolo" è una realtà metafisica, e il vero popolo al quale fanno riferimento è quello "europeo". Ora questa è, a mio modesto parere, una doppia falsità, perché non c'è nulla di metafisico nell'esistenza di un popolo, e men che mai in quella di un popolo (gli europei) che non esiste.

    Lei mi chiede quale menzogna io sceglierei, se la narrazione sorosiana o quella neofascista. L'una ben presente e attuale, l'altra all'orizzonte del possibile. La sorprendo se le rispondo che io scelgo solo ciò in cui credo, e dunque nessuna delle dUE?

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