domenica 18 febbraio 2018

Il risveglio (di una parte) del mondo cattolico.

Consentitemi, innanzi tutto, di esprime il mio apprezzamento per quello che Claudio Messora sta facendo da qualche tempo, segnatamente da quando si è smarcato (o è stato smarcato) dai grillini. Una serie di interviste, negli ultimi mesi, di assoluto rilievo e importanza.

L'ultima è ad Antonio Socci, cattolico e giornalista.



Come commento all'intervista riporto quanto scrive Andrea Guglieri, esponente del mondo cattolico col quale sono in contatto via FB:

«"Io per anni (...) credevo che lo Stato fosse il problema e che il mercato fosse la soluzione, di fronte alla situazione degli utlimi anni (...), alla realtà sociale che l'Italia ci mette davanti, sono arrivato alla conclusione opposta. 
Però è difficilissimo far ragionare le persone sui dati di fatto, soprattutto quando siamo di fronte a convinzioni dogmatiche che hanno finito per diventare una sorta di religione civile come l'Euro e l'Europa, che non vengono difesi con argomenti razionali, con dati di fatto ma con postulati ideologici discutibili."

Antonio Socci

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Socci è un caratteriale che tende all'estremismo, quindi potrebbe diventare neosovietico, ma qui per ora ha assolutamente ragione.
Nelle sue parole si scorge un fatto culturale drammatico: ovvero una considerevole parte degli ambienti cattolici italiani sono stati e sono, negli ultimi trent'anni, pervasi da un'ideologia del "facciamo noi che facciamo meglio dello stato" (ma anche con i soldi dello stato). Così non solo si è concorso a smantellare lo stato sociale, la ricerca, la sanità. Si è proprio fatto da foglia di fico all'ariete della grande finanza, tra l'altro in cerca di rendite sicure nel settore dei servizi primari, che per definizione rendite non ne deve dare.
Si è favorito culturalmente il disprezzo dello Stato come luogo privilegiato per la faticosa attuazione del bene comune, a vantaggio di un mosaico di interessi particolari, tra l'altro assimilando a questi una vocazione ecclesiale.
"Però è difficilissimo far ragionare le persone sui dati di fatto" dice ora Socci.
Vero e stra-sperimentato, ma non è mai troppo tardi.»

nella foto: 
allegoria della sussidiarietà


2 commenti:

  1. "Poi, io faccio il giornalista, non sono un economista, quindi....ci sono personalità del mondo accademico come Bagnai..."

    ...che non è un politico, quindi...

    Temo che Socci voterà Salvini come un qualunque ultimo arrivato sul sito dell'accademico.

    Ho a che fare in questi giorni con una piddina di Roma nella stessa situazione che mi fa lezioncine dalla mattina alla sera, con lo stesso mio entusiasmo di qualche anno fa.

    In my book, Grillo/Casaleggio sono stati scalzati dalla posizione di maestri di Gatekeeping.

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  2. Ah, c'era anche quella fatta a Mori nello stesso giorno; se trovo il tempo, l'ascolterò con piacere.

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