tag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post6147152877499004294..comments2023-12-04T13:53:05.649+01:00Comments on L'Ego della rete: A SilvioUnknownnoreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-15801444623457416722015-12-05T11:27:16.772+01:002015-12-05T11:27:16.772+01:00P.S.
Caro Fiorenzo, spero perdonerai la prolissit...P.S.<br /><br />Caro Fiorenzo, spero perdonerai la prolissità, nonché le licenze 'strutturali', di questo mio commento. A suo tempo, Illo mi purgò, 'stalinianamente', per molto meno. Ma che vuoi, come tu m'insegni... "alle volte è dentro di noi qualcosa / (che tu sai bene, perché è la poesia) / qualcosa di buio in cui si fa luminosa / la vita: un pianto interno, una nostalgia / gonfia di asciutte, pure lacrime." Grazie per questo spazio, e per i vuoti che riempie. Un saluto! Alessandro Vichihttps://www.blogger.com/profile/03239350038425896536noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-1339892376944270042015-12-05T11:21:43.144+01:002015-12-05T11:21:43.144+01:00UN UOMO SOLO
Il Paese in cui vivevo
in quel tem...UN UOMO SOLO<br /><br /><br />Il Paese in cui vivevo <br />in quel tempo <br />si trascinava verso un tramonto <br />di cui non si scorgeva, <br />non si poteva che intuire <br />la necessaria fine.<br /><br />C'era un uomo solo<br />al comando di quel Paese.<br />Era il suo capo nominale,<br />come l'uomo che più fedelmente <br />aveva rappresentato<br />quel Paese sì lentamente tramontato.<br />Un uomo che sapeva contemplare il crepuscolo<br />senza apparente timore, solo esibita soddisfazione<br />- forte dello strumento noto ai più, concesso ai meno.<br /><br />Canalizzando le affannate emozioni <br />della propria ineluttabile <br />consunzione strutturale <br />verso il pene, la testa, il cuore.<br />Svuotando ogni centro di dolore,<br />smarrimento, nostalgia,<br />d'ogni goccia di sangue,<br />d'ogni dolente, inutile pulsare;<br />per deviare ogni risorsa<br />nei centri più efficienti di produzione:<br />il potere, il coito, l'immaginazione.<br /><br />Egli non godeva <br />della redditizia aura reverenziale<br />che quell'icona ambigua quanto provinciale,<br />il longevo estetismo dannunziano,<br />aveva saputo clandestinamente importare.<br />I tempi erano cambiati,<br />l'esternazione del malumore <br />non aveva mai conosciuto <br />più scomposte varietà d'espressione<br />o più fanatica e funzionale <br />tutela istituzionale:<br />l'espressione - facile intuirlo<br />da tutte quelle vacue, chiassose esternazioni -<br />di nulla più che una rancorosa, velleitaria confusione.<br /><br />Dunque molti odiavano quell'uomo <br />per pura mancanza di alternativa.<br />Lo odiavano per noia, solitudine,<br />pallido desiderio di aggregazione;<br />residua consolazione <br />dopo il sesso senza amore.<br />Lo odiavano perché li costringeva a ricordare,<br />con quel suo gusto per l'esibizione<br />vagamente patologico,<br />ciò che loro avrebbero voluto essere, afferrare,<br />ma gli era sfuggito, lasciandoli a guardare.<br />Lo odiavano come si odiano tutti i vecchi,<br />nel culto della modernità, <br />aggiungendovi livore verso l'eletta condizione <br />di chi forgia la regola per gli altri,<br />tenendo per sé l'eccezione. <br /><br />E storicamente incapaci di sviluppare<br />una qualche confidenza <br />con quella primaria regola<br />che preclude ai troppi <br />le sue tre uniche larghe vie<br />senza frustrante, assurdo ritorno,<br />alcuni tra questi nessuni <br />profusero le proprie miserie intellettuali<br />in demagogiche, altre topografie esistenziali.<br />Ma troppo debole <br />fu la loro immaginazione <br />per ricavarne vitale profitto,<br />o salvifica gratificazione. Alessandro Vichihttps://www.blogger.com/profile/03239350038425896536noreply@blogger.com