tag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post7540838398357812687..comments2023-12-04T13:53:05.649+01:00Comments on L'Ego della rete: Salvini per sempre, articolo sui tempi che corrono - di Cesare AllaraUnknownnoreply@blogger.comBlogger19125tag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-16425730344950412452019-08-08T20:18:48.672+02:002019-08-08T20:18:48.672+02:00Hai ragione, non sono stato chiaro. Non intendo gl...Hai ragione, non sono stato chiaro. Non intendo gli USE ma la totale privatizzazione di ogni cosa, con la riduzione dello Stato al minimo. Questo è il vero obiettivo dell'UE: la riedizione dell'ancien régime, con i diversi territori in cui sarà suddivisa che assicureranno rendite certe a iMercati. Cioè ai signori proprietari (le nuove case reali) e ai loro valvassori che, in armi, li presidieranno (la finanza come strumento di polizia).Fiorenzo Fraiolihttps://www.blogger.com/profile/13556924266268655501noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-32812402683339993402019-08-08T19:43:17.991+02:002019-08-08T19:43:17.991+02:00"e l'opposizione democratica, che oggi ce..."e l'opposizione democratica, che oggi cede il passo, quel giorno sarà lì, pronta a portarci definitivamente nell'UE."<br /><br />Curiosità: che intendi con definitivamente, Fiorenzo?<br />Stati Uniti d'Europa? Altro? Andreahttps://www.blogger.com/profile/09246944909804487895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-87719382272918565672019-08-08T17:44:41.777+02:002019-08-08T17:44:41.777+02:00Ma questo signore che inneggia all'intervento ...Ma questo signore che inneggia all'intervento esterno ("<strong>La signora Van der Leyen non potrebbe non intervenire</strong>") non dovrebbe essere immediatamente arrestato e processato per Alto Tradimento su ordine dello stesso Mattarella, Presidente della Corte Costituzionale?<br /><br />Quando si scrive che "<strong>l’Unione ha l’arma della procedura di infrazione per deperimento democratico, già usata per la Polonia</strong>" di fatto si sta incitando alla guerra civile. E il fatto che questo documento stia circolando all'interno della CGIL, presumo ben accetto, è circostanza che dovrebbe far riflettere.<br /><br />Ancora un assist per Salvini, dunque, perché è chiaro che il popolo, posto dinanzi a una rappresentazione menzognera così orchestrata, sceglierà Salvini. Cioè l'uomo al quale Confindustria vuole consegnare tutti i poteri. Il PD (e i sindacati) 27 anni dopo il mercimonio col quale si consegnò loro il potere in cambio dell'assassinio della DC e del PSI, si rassegnano oggi alla parte dell'opposizione democratica che lotta contro il truce/duce. Quest'ultimo resterà in sella finché non decideranno di sostituirlo, gli auguriamo senza che sia appeso a testa in giù, e l'opposizione democratica, che oggi cede il passo, quel giorno sarà lì, pronta a portarci definitivamente nell'UE.<br /><br />Una sceneggiata che sarebbe erroneo immaginare come concepita da "<strong>menti raffinatissime</strong>", la verità essendo che <strong>ingannare il popolo, trasformato in sommatoria di individui atomizzati, è facile</strong>.Fiorenzo Fraiolihttps://www.blogger.com/profile/13556924266268655501noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-4866527982223399612019-08-08T17:18:34.469+02:002019-08-08T17:18:34.469+02:00continua......
I consensi di Salvini crescono, l’...continua......<br /><br />I consensi di Salvini crescono, l’opinione pubblica ormai si forma al Papeete beach.<br />Ma no, Salvini cresce perché non c’è un’alternativa. Un messaggio del presidente darebbe forza a quelle tendenze maggioritarie nell’Ue che hanno bisogno di sapere se in Italia c’è qualcuno che denuncia il deperimento democratico. Anche perché, non dimentichiamolo, l’Unione ha l’arma della procedura di infrazione per deperimento democratico, già usata per la Polonia.<br />In questo suo ragionamento l’opposizione non ha ruolo?<br />Il paese è stanco, il Pd non è in condizioni di rimotivarlo. Nessuno ne ha la forza. La stampa è sotto attacco, si difende, ma per quanto ancora? Hanno aggredito Radio radicale, i giornali, dal manifesto all’Avvenire, intimidiscono anche la stampa più robusta. Solo una forte drammatizzazione istituzionale può riuscire. All’incontro con i cronisti parlamentari Mattarella ha fatto un discorso importante. Ecco, tutti insieme dovrebbero chiedergli di ripeterlo ma in forma di messaggio alle camere. Per dare un rilievo ufficiale agli attacchi alla libera stampa. La signora Van der Leyen non potrebbe non intervenire.<br />Anche perché resta il dubbio che la Lega sia strumento della Russia contro l’Ue.<br />I rapporti fra Salvini e la Russia di Putin sono servili. La Russia ha un forte interesse a un’Italia destabilizzata per destabilizzare l’Europa. Il disegno non è di Salvini, lui è solo un servo assatanato di potere.<br />Ministro, con Salvini sono tornate le ballerine, stavolta in spiaggia?<br />Quando parlai di «nani e ballerine» intendevo che non si allarga alla società civile mettendo in un organo politico i professionisti del balletto. Qui siamo alla versione pezzente del Rubigate. Quello di Berlusconi era un populismo di transizione ma non si può negare che intercettasse sentimenti popolari. Salvini invece eccita i risentimenti plebei.<br />Chiede al Colle di agire un conflitto inedito nella storia repubblicana?<br />Ma se questa situazione va avanti, fra due anni Salvini si eleggerà il suo presidente della Repubblica, la sua Consulta, il suo Csm e il suo governo. Siamo al limite. Lo dico con Nenni: siamo all’ultima chiamata prima della guerra civile nazionalsovranista<br />mauro gosminhttps://www.blogger.com/profile/12897423926531954513noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-61804054574120644882019-08-08T17:17:41.366+02:002019-08-08T17:17:41.366+02:00continua......
Un punto di non ritorno?
Il proble...continua......<br /><br />Un punto di non ritorno?<br />Il problema ora è mettere uno stop. Il presidente della Repubblica dovrebbe fare un messaggio sullo stato di salute delle istituzioni. Il presidente del consiglio non c’è più, il governo neanche, la funzione della maggioranza è mutata fra decretazione e voto di fiducia. Ormai, di fatto, una camera discute, l’altra solo vota. Si sta consumando un mutamento dell’equilibrio istituzionale. Il presidente ci deve dire se questa Costituzione è diventata impraticabile.<br />Intanto il Viminale allarga i suoi poteri.<br />Salvini crea una novità nel nostro tessuto democratico. All’interno di un sistema di sicurezza crea una fazione istituzionale di partito: spezza un corpo dello stato in fazioni politiche. Il rischio è che nasca una polizia salviniana. Che avrebbe come conseguenza la nascita della Rosa bianca, come sotto Hitler. E non solo. Ormai Salvini fa in continuazione dichiarazioni di politica estera che si pongono al di fuori dei trattati a cui aderisce l’Italia.<br />Mattarella ha gli strumenti per fermarlo?<br />Mattarella viene da una educazione morotea, quella della inclusione di tutte le forze che emergono, anche le più incompatibili. Ma ne dà un’interpretazione scolastica. Moro spiega la sua visione nell’ultimo discorso ai gruppi parlamentari Dc, prima del sequestro. Convince i suoi all’inclusione del Pci nel governo ma, aggiunge, se dovessimo accorgerci che fra gli inclusi e gli includenti c’è conflitto sul terreno dei valori, noi passeremo all’opposizione. L’inclusione insomma non può prescindere dai valori. Altrimenti porta alla distruzione dei valori anche di quelli che li hanno. Infatti il contratto non è un’intesa fra i valori ma tra gli interessi.<br />Insomma questo governo è un cavallo di troia nelle istituzioni?<br />È la mela marcia che infetta il cesto.<br />Mattarella può ancora intervenire?<br />Non c’è tempo da perdere, deve rivolgersi al parlamento. L’opinione pubblica deve essere rimotivata, deve sapere che ha una guida morale, politica e istituzionale. Si sta creando il clima degli anni 30 intorno a Mussolini.<br />mauro gosminhttps://www.blogger.com/profile/12897423926531954513noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-42167640024728426532019-08-08T17:16:07.719+02:002019-08-08T17:16:07.719+02:00continua....
Quali sono i segnali della «decomposi...continua....<br />Quali sono i segnali della «decomposizione»?<br />Innanzitutto il governo: non c’è. Oggi ci sono tribù che occupano posizioni che una volta erano del governo. Il presidente del consiglio convoca le parti sociali, ma il giorno dopo le convoca il ministro degli interni. E i sindacati vanno. Quando il sindacato non ha un interlocutore istituzionale ma va da chi lo chiama si autodeclassa a corporazione: vado ovunque si discuta dei miei interessi. Allora: non c’è un governo, perché la sua attività è stata espunta; non ci sono i partiti né i sindacati. È la crisi dei corpi dello stato. Si assiste a un deperimento anche delle ultime sentinelle, l’informazione, la magistratura.<br />Sta dicendo che non c’è alternativa alla guerra civile?<br />C’è. Oggi siamo in condizione di mobilitare la calma forza democratica dell’opinione pubblica? Chi può animarla? I leader politici sono deboli o screditati. Serve l’autorità morale e politica che può creare un nuovo pathos nel paese. Uno strumento democratico c’è, sta nella Carta. È il messaggio del presidente della Repubblica alle camere. Nell’81 la camera pubblicò un volume sui messaggi dei presidenti. Nella prefazione il costituzionalista Paolo Ungari spiega che il messaggio alle camere ha una grande importanza. Il presidente ha due modi per dialogare con il parlamento. Il primo è quando interviene nel processo legislativo. Quando rinvia alle camere un disegno di legge per incostituzionalità. È vero che non ha il diritto di veto ma – dice Ungari – porta il dissenso dinanzi al parlamento e anche all’opinione pubblica, «un terzo e non silenzioso protagonista».<br />Dovrebbe succedere con il decreto sicurezza bis?<br />Leggo che Mattarella ha dubbi. Forse ha dubbi su di sé: le norme incostituzionali stavano già nel testo che ha firmato e inviato alle camere. Lì si accettava il superamento della funzione del presidente del consiglio: non c’è più, viene informato dal ministro degli interni. È la negazione della norma costituzionale. Ma è vero che se oggi lo rimandasse alle camere la maggioranza potrebbe ben dire: abbiamo votato quello che tu hai già firmato.<br />Allora cosa può fare?<br />La situazione di oggi è figlia dell’errore del 2018. Il presidente dà l’incarico esplorativo a Cottarelli e questo incarico viene sospeso dall’esterno da due signori che notificano al Quirinale di non procedere perché stanno stilando un «contratto» di cui indicano l’arbitro, il presidente del consiglio. È il declassamento dall’accordo politico a contratto di natura civilistica, uno stravolgimento costituzionale. L’accordo di governo è altra cosa: stabilisce una cornice politica generale. L’errore è dei contraenti, ma chi lo ha avallato poteva fare diversamente? Se il presidente del consiglio è arbitro si accetta il fatto che la crisi istituzionale si supera attraverso una extrademocrazia aperta a tutti i venti.<br /><br />continua.....<br />mauro gosminhttps://www.blogger.com/profile/12897423926531954513noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-50501263387304043152019-08-08T17:15:11.616+02:002019-08-08T17:15:11.616+02:00"E questo accade perché può godere di un vita..."E questo accade perché può godere di un vitalizio politico infinito, frutto della coglionaggine dei suoi “avversari”, la cosiddetta “opposizione” che è diuturnamente impegnata a fornirgli incredibili assist. I più indefessi attivisti leghisti stanno proprio a “sinistra”, e infatti educatamente, con un sorriso, Salvini sovente li ringrazia mandando “bacioni” a chi lo insulta o lo contesta dandogli del “fascista, nazista, razzista, populista, xenofobo"<br /><br />Ciao Fiorenzo a conferma di ciò ti faccio copia/incolla di una intervista del Manifesto a Rino Formica, intervista molto apprezzata e sostenuta in CGIL:<br /><br />Rino Formica: «È l’ultima chiamata prima della guerra civile. Ora il Presidente parli» <br />L'intervista . L’ex ministro socialista: «Assistiamo alla decomposizione delle istituzioni, nel decreto sicurezza si accetta la fine del ruolo di Palazzo Chigi. I leader politici sono screditati. Solo un’autorità morale e politica può mobilitare la calma forza democratica dell’opinione pubblica. Lo strumento c’è, è il messaggio del Colle alle camere»<br />IL MANIFESTO<br />L'ex ministro socialista Rino Formica<br />Daniela Preziosi <br />Edizione del 08.08.2019 <br />Pubblicato 7.8.2019, 23:55 <br />«Quando si rompono gli equilibri istituzionali o c’è la soluzione democratica, o decide la forza. Se non ci sono soluzioni democratiche c’è la guerra civile». Con Rino Formica – classe 1927, socialista, più volte ministro, da più di mezzo secolo le sue definizioni della politica e dei politici sono sentenze affilate, arcinote e definitive – il viaggio per approdare all’oggi, un oggi drammatico, inizia da lontano. Con il Pietro Nenni «di quei dieci giorni lunghi quanto un secolo fra il 2 e il 12 giugno del ’46», racconta, «fra il referendum e la proclamazione della Repubblica c’è il tentativo del re di bloccare la proclamazione della Repubblica. Umberto resisteva al Quirinale. I tre grandi protagonisti, De Gasperi Togliatti e Nenni, presero la decisione di convocare il Consiglio dei Ministri e di dare i poteri di capo dello stato a De Gasperi, che era presidente del consiglio. De Gasperi andò al Quirinale sfrattò Umberto. In quei giorni noi, dalle federazioni del partito socialista, chiedemmo che fare. C’era il rischio reale che si bloccasse il processo democratico. Nenni appunto diramò la disposizione: quando si rompono gli equilibri istituzionali o c’è la soluzione democratica o la parola passa alla forza». Questa è la «questione», sostiene Formica.<br />Stiamo assistendo a una rottura istituzionale?<br />Questa rottura è antica, maturava già dagli anni 70, ma il tema viene strozzato. Il contesto internazionale è bloccato, un paese di frontiera come l’Italia deve fronteggiare equilibri interni ed internazionali. Nell’89 questo blocco salta, ma le classi dirigenti non affrontano il tema della desovranizzazione degli stati che diventavano affluenti dell’Europa unitaria. I grandi partiti entrano in crisi. Il Pci è in crisi logistica e di orientamento; il Psi perde la rendita di posizione; la Dc è alla fine della sua funzione storica.<br />Torniamo alla nostra crisi istituzionale.<br />Da allora abbiamo due documenti importanti. Il primo è del ’91, il messaggio alle camere di Cossiga che spiega che l’equilibro politico e sociale è superato. Poi, nel 2013, il discorso del secondo mandato di Napolitano. Due uomini diversi, con due approcci diversi, con coraggio pongono al parlamento il tema del perdurare della crisi. E i parlamentari, fino ad oggi, continuano a far finta che tutto va bene, che è solo un temporale, passerà. Oggi siamo alla decomposizione istituzionale del paese.<br />continua...... mauro gosminhttps://www.blogger.com/profile/12897423926531954513noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-9549415634784567522019-08-08T17:06:19.595+02:002019-08-08T17:06:19.595+02:00Parlerei solo di oggi, mettendo da parte l'imp...Parlerei solo di oggi, mettendo da parte l'impero romano, perché le analogie sono affascinanti ma rimangono pur sempre solo analogie.<br />La differenza tra me e te è che tu giudichi il destino (se non inevitabile e certo, allo stato attuale delle cose estremamente probabile) di quasi-estinzione delle genti bianche come qualcosa di neutro, che ti preoccupa se e solo se porterà con sé violenza e ferocia, mentre io lo giudico come qualcosa di tragico IN QUANTO TALE, anche se fosse un processo che si accompagnasse a una pace sociale meravigliosa e senza precedenti, nel qual caso io parlerei semplicemente di "estinzione silenziosa o dolce" anziché "rumorosa" (se al contrario avvenisse con guerre, scontri, conflitti, ecc.).<br />È una differenza di vedute abbastanza netta, ancorché non ci sia nulla di male nell'avere vedute diverse, beninteso. Andreahttps://www.blogger.com/profile/09246944909804487895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-91420194356475305322019-08-08T16:40:58.042+02:002019-08-08T16:40:58.042+02:00Ti ricordo però, e l'ho già scritto, che l'...Ti ricordo però, e l'ho già scritto, che l'impero romano non crollò a causa delle invasioni ma per la continua guerra civile, determinata soprattutto dal fatto che non si seppe trovare un meccanismo atto a garantire la successione imperiale. Alla radice della crisi non ci fu una sproporzione numerica tra latini e altri popoli (era SEMPRE stato così) ma un problema di architettura istituzionale. I barbari non entrarono per superiorità numerica, bensì per la scomparsa delle legioni, tutte impegnate per secoli nella guerra civile tra i pretendenti al trono.<br /><br />Una specie di Trono di spade perenne.Fiorenzo Fraiolihttps://www.blogger.com/profile/13556924266268655501noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-54840895735853861212019-08-08T16:17:54.861+02:002019-08-08T16:17:54.861+02:00"La differenza con l'impero romano è che ..."La differenza con l'impero romano è che questo si affermò, è vero, col sangue, ma seppe garantire secoli di civiltà. L'UE, al contrario, partendo dalla civiltà, produrrà barbarie."<br /><br />Scalea però parla non dell'affermazione ma della fine dell'impero, argomentando che a livello numerico la situazione sia persino molto peggiore oggi. Alludo al parallelo "migrazioni (UE) versus invasioni (Roma)", parallelo che in realtà non è così pertinente come sembra, per le ragioni addotte sapientemente da Scalea.Andreahttps://www.blogger.com/profile/09246944909804487895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-16035549196540318322019-08-08T16:12:03.191+02:002019-08-08T16:12:03.191+02:00Quello che esprimi è un sentimento, rispettabiliss...Quello che esprimi è un sentimento, rispettabilissimo in quanto vero ed esistente, che sarebbe sciocco denigrare, ma secondario rispetto a quella che per me è la cosa più importante, ovvero assicurare la prosperità a me stesso, ai figli e ai figli dei figli, senza la pretesa di voler conservare a tutti i costi la razza bianca o gialla o verde da qui alla fine dei tempi. Tutto scompare, quello che conta per ogni generazione è conservare ciò che si ha, evitando i disastri. I quali producono IMMANI sofferenze per tutti. Non mi interessa che fra 500 anni i tratti somatici degli europei saranno cambiati, quello che auspico è che ciò non accada passando per epoche feroci. L'UE è un progetto moralmente e politicamente sbagliato, che produrrà, se non viene fermato in tempo, sofferenze IMMANI. La differenza con l'impero romano è che questo si affermò, è vero, col sangue, ma seppe garantire secoli di civiltà. L'UE, al contrario, partendo dalla civiltà, produrrà barbarie.Fiorenzo Fraiolihttps://www.blogger.com/profile/13556924266268655501noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-6129206846648425862019-08-08T16:00:04.766+02:002019-08-08T16:00:04.766+02:00Io credo che siamo ancora in tempo per tornare agl...Io credo che siamo ancora in tempo per tornare agli stati nazione, a patto che il collasso della costruzione oligarchica unionista avvenga in tempi brevi, al massimo un paio di decenni. Questo perché la maggior parte dei migranti arrivati è costituita da maschi giovani, molti dei quali hanno intenzione di tornare in patria dopo un periodo di lavoro qui durante il quale inviano denaro alle loro famiglie. Senza l'arrivo delle loro donne, attualmente in netta minoranza, hanno poche speranze di formare famiglia e riprodursi, per cui necessariamente dovranno tornare. <br /><br />Se però questa situazione dovesse continuare, allora sì che ci sarebbero problemi, e grossi, molto grossi. Immagina che si prosegua così per mezzo secolo, e che poi l'UE crolli (come è inevitabile): riesci ad immaginare il disastro? Io non oso pensarci.<br />----------<br /><br /><br />Condivido pienamente. Andreahttps://www.blogger.com/profile/09246944909804487895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-20296816916428810422019-08-08T15:58:20.284+02:002019-08-08T15:58:20.284+02:00Rispondo citando Daniele Scalea, che un paio di an...Rispondo citando Daniele Scalea, che un paio di anni fa replicò nei seguenti termini a chi proponeva il confronto con l'epoca tardoantica:<br /><br /><br /><br />"Le similitudini con le invasioni barbariche ci sono, ma anche le differenze. Innanzi tutto qui ci sono migrazioni pacifiche, che al limite si traducono in una conquista del territorio da parte di comunità o gang ma senza riconoscimenti formali. In secondo luogo, le genti che arrivano sono più eterogenee e prive di un capo comune che possa unirle. In terzo luogo, ed è la cosa più importante, i numeri sono enormemente più ampi.<br /><br />Se nel Tardo Antico / Alto Medioevo si visse la nascita di nuovi Stati e nuove nazioni, essenzialmente sullo stesso sostrato etnico solo arricchito da qualche innesto a livello apicale, qui non è scorretto parlare, come Camus e altri, di "sostituzione" etnica.<br />Chiaramente è difficile fare previsioni a lungo periodo, ma ipotizzando che si prosegua per inerzia, avremmo etnie europee-occidentali sterili e rinunciatarie che si estinguono rapidamente (rimarranno ovviamente un po' di persone, ma saranno così poche da diluirsi nella nuova maggioranza), sostituite da genti che provengono alla rinfusa dall'esterno. Questo è lo scenario per il prossimo secolo. Visto che non c'è conquista formale, non c'è un vertice che la pratica, ma che siamo di fronte a meccanismi naturali, biologici - l'ineffabile ma evidente scelta di autoestinzione degli europei, e la non maliziosa migrazione di popoli vitali, Volken ohne Raum, verso il Raum ohne Volk - in tale contesto, mi attenderei un secolo di violenza, di caos e anarchia, crollo dei confini, conflitti civili ed inter-etnici. Un lungo travaglio da cui partorirà effettivamente nuove nazioni, nuove entità politiche, una o più nuove civiltà. Ma di europeo ci sarà solo il territorio, la dose di cultura che i nuovi arrivati vorranno assimilare, e un po' di sangue diluito nelle nuove nazioni.<br /><br />Il prosieguo dell'inerzia non è però l'unico scenario ipotizzabile."<br /><br />----------<br /><br />Vorrei aggiungere, poi, Fiorenzo, che personalmente la prospettiva dell'estinzione (o della irrilevanza) demografica per me è un problema più grande dell'impero UE: sono bianco e desidero che i bianchi prosperino e abbiano uno spazio vitale non contaminato da altri (o contaminato pochissimo), per entrare peraltro in rapporto dialettico con altri popoli, altre razze (non mi vergogno di usare questa bellissima parola), che abbiano a loro volta un territorio loro dove prosperare.<br />Per intenderci, a me la prospettiva di vivere in uno Stato finalmente socialista in senso costituzionale e sovrano, ma ridotto ad avere una popolazione bianca del 50% e poi a calare (e i numeri saranno realmente questi), getta comunque nello sconforto. UE o non UE, USE o non USE, liberalismo o socialismo, impero o nazione sovrana, io non ho problemi a gridare che la scomparsa progressiva e graduale delle genti bianche è una tragedia quasi senza precedenti. Andreahttps://www.blogger.com/profile/09246944909804487895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-49129730098396108072019-08-08T15:58:12.838+02:002019-08-08T15:58:12.838+02:00Io credo che siamo ancora in tempo per tornare agl...Io credo che siamo ancora in tempo per tornare agli stati nazione, a patto che il collasso della costruzione oligarchica unionista avvenga in tempi brevi, al massimo un paio di decenni. Questo perché la maggior parte dei migranti arrivati è costituita da maschi giovani, molti dei quali hanno intenzione di tornare in patria dopo un periodo di lavoro qui durante il quale inviano denaro alle loro famiglie. Senza l'arrivo delle loro donne, attualmente in netta minoranza, hanno poche speranze di formare famiglia e riprodursi, per cui necessariamente dovranno tornare. <br /><br />Se però questa situazione dovesse continuare, allora sì che ci sarebbero problemi, e grossi, molto grossi. Immagina che si prosegua così per mezzo secolo, e che poi l'UE crolli (come è inevitabile): riesci ad immaginare il disastro? Io non oso pensarci.Fiorenzo Fraiolihttps://www.blogger.com/profile/13556924266268655501noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-7299501797447222792019-08-08T15:51:14.876+02:002019-08-08T15:51:14.876+02:00Il problema dunque non va inquadrato dalla prospet...Il problema dunque non va inquadrato dalla prospettiva demografica, a meno di non cadere nella trappola per polli secondo cui le migrazioni sarebbero incontenibili. Quando alle élites non farà più comodo importare migranti il fenomeno cesserà. E se, come accadde all'impero romano, dovesse esserci un completo collasso, sarebbero i "<i>regni misti</i>", che necessariamente si formerebbero, a farlo cessare.<br /><br />Le radici del disastro, insomma, non stanno nella demografia, ma nel fatto che l'architettura dell'UE è estremamente fragile e anti storica, per cui collasserà, lasciandoci in eredità un problema che non sarà facile risolvere, quello dei migranti che nel frattempo si saranno insediati. Infatti, se in un'architettura politica di tipo imperiale è possibile procedere, col tempo, ad un amalgama tra le popolazioni già presenti e i nuovi arrivi, questo sarà molto più problematico col ritorno degli stati nazione. Ci troviamo così davanti ad una scelta non facile, quella tra il sostenere, magari cambiandola e tentando di democratizzarla almeno un po', il processo di formazione dell'impero oligarchico europeo, oppure lottare per il ritorno degli stati nazione, col rischio da te espresso di ritrovarci in balia di regimi fascisti proprio per la necessità di gestire la presenza di insediamenti molto grandi, e di recente quanto rapida formazione di soggetti etnicamente e culturalmente estranei alla nazione stessa.Fiorenzo Fraiolihttps://www.blogger.com/profile/13556924266268655501noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-31199109193698810922019-08-08T15:36:27.315+02:002019-08-08T15:36:27.315+02:00Ora per capire quello che sta accadendo è necessar...Ora per capire quello che sta accadendo è necessario, IMHO, capire che gli architetti dell'UE non l'hanno progettata al fine di costruire una <strong>nazione europea</strong>, bensì un impero, guidato da un'élite derivata da quella degli stati nazionali. La logica sottostante è quella dell'ancien régime, nel quale un pugno di grandi famiglie reali si scambiavano possedimenti per via dinastica o all'esito di guerre, che all'epoca erano guerreggiate e oggi sono di natura commerciale-industriale. <strong>Di questo processo le élites nazionali sono pienamente complici (congettura eretica)</strong>.<br /><br />Un'architettura imperiale di tal fatta ha necessariamente bisogno di distruggere le identità nazionali (di qui l'attacco culturale al concetto di nazione) come pure di assorbire risorse umane dall'esterno. Ti ricordo che, ben prima delle invasioni barbariche, milioni di barbari erano già stati assorbiti all'interno del limes per destinarli ad attività agricole e in seguito reclutarli nell'esercito. E tuttavia non furono le invasioni barbariche a determinare il crollo dell'impero romano, ma uno stato di perenne ed endemica guerra civile interna che lo sconquassò dall'inizio del III secolo fino alla sua disgregazione. Così come non furono le invasioni barbariche a cambiarne la composizione etnica, perché il numero degli "invasori" fu molto inferiore ai barbari già accolti nell'impero, e anzi furono gli stessi regni barbarici a porre un freno alle successive ondate, per difendere le terre che avevano conquistato. Non furono forse i Franchi ad arrestare l'avanzata dei Sassoni?Fiorenzo Fraiolihttps://www.blogger.com/profile/13556924266268655501noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-31395652214839397012019-08-08T15:17:25.730+02:002019-08-08T15:17:25.730+02:00Per prima cosa eviterei di parlare di razze, conce...Per prima cosa eviterei di parlare di razze, concetto quanto mai scivoloso che non aiuta il ragionamento. Preferisco parlare di dicotomia "<strong>Noi e Loro</strong>" la quale emerge, e talvolta si afferma in modi estremamente conflittuali, sebbene non necessariamente sempre.<br /><br />Un esempio di conflittualità limitata, che ha condotto a una relativa integrazione (relativa perché è pur sempre un fatto che l'Europa sia ancora attraversata da una faglia etnico-culturale: popoli latini e germanici o, se vogliamo, mondo cattolico e mondo riformato) ci è offerto dal modo in cui la dicotomia "Noi e Loro", ovvero "Latini e Barbari", fu risolta nel basso impero romano e nell'alto medioevo. La relativamente bassa conflittualità fu la conseguenza di due fattori:<br /><br />1) l'impero romano, che non era costituito su base etnica<br />2) il cristianesimo, una religione universalistica e ontologicamente inclusiva<br /><br />Nonostante questi due importanti fattori, di problemi ve ne furono, e non pochi. Mi piace citarti il titolo di "<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Re_dei_Romani" rel="nofollow">Re dei romani</a>" che veniva assegnato all'Imperatore del Sacro Romano Impero: "Wikipedia: <i>con l'espressione di "Re dei Romani" (abbinata a volte anche a quella di Rex Germanorum cioè Re dei Germani) l'imperatore germanico confermava la propria sovranità anche sui sudditi della natione latina</i>".<br /><br />Giova anche ricordare il modo in cui fu deposto l'ultimo imperatore romano, quel Romolo Augustolo al quale fu concesso di condurre una vita agiata, purché lontano dalla politica, fino alla fine dei suoi giorni, in quel di Napoli. Dimostrazione evidente di come la dicotomia "Noi e Loro" tra latini e popoli germanici contenesse, fin dall'inizio, i semi di una composizione non disastrosa. Come già detto, il cristianesimo fece il resto.<br /><br />Tuttavia l'emergere della dicotomia "Noi e Loro" è sempre foriera di problemi, i quali si acuiscono quando vengono a mancare sia le ragioni di convenienza economica per il suo riassorbimento, sia quando sono carenti o assenti le spinte culturali affinché ciò avvenga. In particolare, il fatto che l'ostilità verso "<i>negri e musulmani</i>" sia molto più forte tra le classi disagiate che non tra quelli che hanno "<i>il culo al caldo</i>" dimostra che le ragioni economiche non sono assolutamente da sottovalutare.<br /><br />[Continua]Fiorenzo Fraiolihttps://www.blogger.com/profile/13556924266268655501noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-58004854740038291362019-08-08T12:50:34.731+02:002019-08-08T12:50:34.731+02:00[Seconda parte]
Come vediamo, il fascismo e il n...[Seconda parte] <br /><br />Come vediamo, il fascismo e il nazismo nel 1927 e nel 1934 avevano già inquadrato la questione nella sua gravità. Pensare che si sta parlando addirittura del 1927 e del 1934 (neanche, che so, degli Anni Sessanta o Settanta) fa quanto meno riflettere.<br />Spero che, essendo questo un blog di gente che fa lavorare gli ingranaggi del cervello, non ci sia bisogno di specificare (ma mi tocca farlo comunque) che riportare queste osservazioni non significa essere nazisti o fascisti: un'osservazione corretta è un'osservazione corretta, un'analisi intelligente è un'analisi intelligente, e se Hitler o Mussolini dicono che piove non ha alcun senso lasciare a casa l'ombrello solo perché lo hanno detto Hitler o Mussolini, qualora si stabilisse che fuori piove davvero; e fuori sta diluviando. <br /><br />Quindi, la sostituzione razziale in Europa è reale (chi se ne importa se il piano Kalergi o roba affine sono bufale, come peraltro credo: io sto parlando non di un progetto a tavolino, che per quanto mi riguarda è irrilevante se esista o meno, ma di precisi processi oggettivi in pieno svolgimento, e, in quanto "oggettivi" e "in pieno svolgimento", per ciò stesso reali), la razza bianca (ancora, non vedo per quale motivo vergognarsi di usare il termine) è in ritirata ovunque, lo spegnimento demografico dell'Europa bianca è una realtà e un pericolo esistenziale a medio-lungo termine, e questo è il problema dei problemi. <br /><br />Ma perché quello demografico è il problema dei problemi? <br />Lo è perché la fine demografica di un popolo è semplicemente la sua fine definitiva, è la sua sconfitta irreversibile, che non avviene certo a causa di guerre da cui ci si può sempre risollevare o dalla schiavitù da cui ci si può sempre liberare, bensì dalla estinzione demografica, l'unica che, lo ripeto, è in linea di principio "definitiva".<br /><br />Quindi, tornando all'inizio del ragionamento, e all'articolo di Allara, a mio avviso la domanda da porsi non è tanto se Salvini (e i suoi omologhi populisti in giro per l'Occidente bianco) sia destinato a durare, ma cosa verrà dopo di lui (dopo di loro), quando la prospettiva, il pericolo e il dramma dell'estinzione (e in ogni caso del suo concetto apparentemente più blando, ma in realtà concetto gemello: l'irrilevanza demografica) cominceranno a diventare PALESI a livello di percezione di massa. Perché la percezione diffusa arriverà; potrà essere fra qualche decennio, ma arriverà. <br /><br />A quel punto, davvero, o la rassegnazione farà estinguere (o annullare nell'insensatezza dell'irrilevanza in Patria propria) gli europei semplicemente con indifferenza, o tutt'al più con il lamento eliottiano (https://www.libriantichionline.com/divagazioni/thomas_stearns_eliot_uomini_vuoti - «È questo il modo in cui finisce il mondo<br />È questo il modo in cui finisce il mondo<br />È questo il modo in cui finisce il mondo<br />Non già con uno schianto ma con un lamento.» - «This is the way the world ends<br />This is the way the world ends<br />This is the way the world ends<br />Not with a bang but a whimper.»), oppure i vari Steve Bannon, Trump, Salvini, Le Pen, e via elencando, probabilmente saranno rimembrati come soltanto i precursori delle classi dirigenti che, lungi dall'essere razziste in senso per così dire colonialista-espansionista, esprimeranno piuttosto l'esigenza di vari popoli di gridare il proprio diritto a una terra da non dividere con centinaia di milioni di allogeni (e che siano nati lì o meno non fa sensatamente differenza, visti i numeri letteralmente spaventosi di cui si parlerà).<br /><br />[2/2] Andreahttps://www.blogger.com/profile/09246944909804487895noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8032221390444969889.post-19805682315425906532019-08-08T12:47:32.590+02:002019-08-08T12:47:32.590+02:00La questione non può essere indagata solo con lent...La questione non può essere indagata solo con lenti economicistiche, del tipo "gli immigrati sono usati per abbassare i salari e sono un mero strumento in mano alle classi dominanti sfruttatrici per stravincere la lotta di classe", ecc.<br />Questo aspetto è certo importante, ma a mio avviso assolutamente non decisivo in una prospettiva storico-esistenziale dei popoli europei. <br /><br />[Divido il messaggio in due parti, affinché non ne venga uno solo troppo lungo] <br /><br />Secondo me, per una sorta di eterogenesi dei fini, questa faccenda dell'immigrazione sfuggirà di mano alle stesse oligarchie capitaliste, poiché è semplicemente impensabile che il popolo bianco d'Europa (non mi vergogno affatto di dirlo: bianco, gli europei sono infatti bianchi) si riduca alla irrilevanza numerico-demografica senza combattere.<br /><br />Non so se accadrà che arriveranno nuovi Hitler o comunque personaggi rispetto ai quali i vari Trump, Bolsonaro, Salvini e compagnia sembreranno dei simpatici buonisti moderati; questo non saprei dirlo, anche se c'è da dire che la situazione è per molti versi incredibilmente peggiore di quella dei primi decenni del Novecento, e quindi chissà che reazione porterà.<br /><br />Voglio dire, l'Europa non può estinguersi senza nemmeno una risposta del suo popolo bianco, pur essendo esso attualmente stanco e impigrito; o meglio, ciò può anche accadere, ma mi sembrerebbe qualcosa di incredibile: un accettare il suicidio. <br /><br />Peraltro, prima ho parlato di Hitler e dei primi decenni del Novecento: vale la pena ricordare che la situazione della demografia era chiarissima già allora:<br /><br />Wikipedia<br />La teoria del genocidio bianco era già stata sostenuta nella Germania nazista da un opuscolo scritto dal "Dipartimento di ricerca per la questione ebraica" del "Reich Institute" dal titolo "Le nazioni bianche stanno morendo? Il futuro delle nazioni bianche e colorate alla luce delle statistiche biologiche".7<br />[7] ^ Dr. Friedrich Burgdörfer: "Sterben die weißen Völker? Die Zukunft der weißen und farbigen Völker im Lichte der biologischen Statistik", Munich, Callwey, 1934, 88 pages.<br /><br /><br />Mussolini:<br />“La città muore, la nazione — senza più le linfe vitali della giovinezza delle nuove generazioni — non può più resistere — composta com'è oramai di gente vile e invecchiata — a un popolo più giovane che urga alle frontiere abbandonate. Ciò è accaduto. Ciò può ancora accadere. Ciò accadrà e non soltanto fra città o nazioni, ma in un ordine di grandezze infinitamente maggiore: la intiera razza bianca, la razza dell'Occidente, può venire sommersa dalle altre razze di colore che si moltiplicano con un ritmo ignoto alla nostra. Negri e gialli sono dunque alle porte?”<br />1927<br /><br />[1/2]Andreahttps://www.blogger.com/profile/09246944909804487895noreply@blogger.com