
Da parte sua Renzi proseguirà nel tentativo ballista di proporsi come un capo di Stato capace di opporsi al predominio tedesco, in ciò aiutato (si accettano scommesse) da qualche mossa opportuna, nelle fasi finali della campagna, di Hollande (il macellaio col grembiulino rosa). Non sono da escludersi eventi luttuosi, già programmati, che saranno messi in atto da sicari di agenzie di intelligence straniere. Tutta la guerra si basa sull'inganno (Sūnzǐ).
Poiché la mobilitazione dal basso per la campagna referendaria a sostegno del "NO" sarà monopolizzata dagli attivisti locali della suddetta variegata alleanza, agli esponenti della galassia Italexit toccherà il difficile compito di inserirsi negli spazi di discussione e confronto che si apriranno. Dovremo agire come guastatori intervenendo in tutte le occasioni possibili per ricordare, argomentando in modo puntuale e ineccepibile, che la vera posta in gioco non è "cacciare Renzi", bensì aprire la strada per l'Italexit.
Occorrerà dunque evitare di rimanere coinvolti in oziose discussioni sulla forma del quesito referendario, oppure sugli spazi mediatici che, con assoluta certezza, saranno riservati in modo preponderante alla propaganda per il "SI", per focalizzare l'attenzione sul problema principale: l'uscita dall'Unione Europea e il recupero pieno della nostra sovranità nazionale.