Post correlato: Politiche più forti o l’Italia potrebbe lasciare l’euro – di Paul De Grauwe - Ilsole24ore 09 maggio 2017
Ippolito Grimaldi scrive sulla sua pagina FB (grassetto aggiunto): «Teoria della relatività allargata in politica: è strano come una cosa vista da destra sembri di sinistra e viceversa.
le ultime dichiarazioni della Serracchiani stanno scatenando un terremoto ideologico di proporzioni esagerate rispetto al mero contenuto, miserrimo, delle suddette dichiarazioni; molti compagni, ed io tra questi, preoccupati dal pericolo, paventato da autorevolissimi intellettuali, di essere prima o poi scavalcati a sinistra persino da Casa Pound, sono rabbrividiti di fronte alle reazioni di moderata riprovazione da parte di Salvini e della Meloni.
Mentre la Lega Nord si interroga se ha ancora senso mantenere il termine nord, altri si manifastano senza pudore, ostentando il più becero populismo legaiolo.
I fenomeni migratori ci ricordano che esiste una questione meridionale planetaria; la loro gestione, certamente inadeguata da parte dei paesi europei, ha risvegliato nei popoli la xenofobia ed altre paure che hanno innestato meccanismi di reazione di tipo securitario a difesa dell' identità etnica, culturale e religiosa.
Un clima che crea fertile humus alla ricerca del consenso attraverso la più bieca demagogia; un terreno di caccia del consenso che sta mettendo in secondo piano tutti gli altri aspetti, un terreno di caccia che nessuno sembra abbia intenzione di abbandonare e che anzi vede la comparsa di nuovi predatori.
-la libera circolazione dei capitali? si giustissimo, , ma vuoi mettere quella incontrollata delle persone?
-la sovranità monetaria? si però se non ci fossero tutti sti immigrati magari...le risorse basterebbero.
Stiamo assistendo alla vittoria del capitale che riesce a convincere i poveri che il conflito distibutivo debba essere combattuto contro i miseri.
Se Atene piange Sparta non rida: secondo la teoria allargata della relatività politica una sinistra che fa politiche di destra semplicemente non è di sinistra e quando il momento storico lo richiede come tale si manifesta: è il pd che è stato inopinatamente scavalcato a sinistra o è il pd che ha volontariamente scavalcato la destra come servo del capitale?
Mi dispiace per i miei amici sovranisti di destra e rossobruni(lo dico con scherzoso affetto), ma la battaglia contro l'immigrazione, illegale o meno che sia, non è e non può essere un discrimine tra eurismo e sovranismo. Pur di salvare l' euro saranno disposti anche a cannoneggiare i barconi e spero, mai venga quel giorno, almeno senza la vostra acclamazione.»
Per rispondere all'amico Ippolito mi sono appoggiato all'articolo linkato di Paul De Grawe, laddove si legge:
"La grande differenza tra l’Italia e gli altri Paesi citati si è avuta dal 2008 in poi, quando Irlanda, Grecia e Spagna hanno avviato un processo di «svalutazione interna» (il termine usato dagli economisti per dire che questi Paesi hanno seguito politiche finalizzate a ridurre salari e prezzi rispetto agli altri membri dell’Eurozona), con risultati positivi. Queste svalutazioni interne hanno riportato la competitività ai livelli antecedenti alla nascita dell’Eurozona. L’Italia non ha seguito lo stesso percorso: a partire dal 2008, la sua svalutazione interna (misurata con la diminuzione del costo unitario del lavoro relativo) è stata inferiore al 10 per cento. Il risultato è che il Paese è gravato da una perdita di competitività che appare inchiodata al 20 per cento. In altre parole, in Italia il costo unitario del lavoro rispetto agli altri Paesi dell’Eurozona è più alto del 20% dalla creazione dell’euro."
Nel video sviluppo le mie argomentazioni. (Nota: il fastidioso rumore di sottofondo è causato da un temporale primaverile.)
https://ugeo.urbistat.com/AdminStat/it/it/demografia/stranieri/italia/380/1
RispondiEliminapoi domani aggiungo qualcosa
Sta storia dell' esercito industriale di riserva è pooo meno ridicola del luddismo: così come le trebbiatrici non hanno ridotto alla fame le popolazioni del vercellese pur portando all' estinzione il lavoro delle mondine ( e per fortuna) , così le ondate migratorie interne al nostro paese hanno portato ricchezza al nord ed impoverimento al sud; ti risulta che le migrazioni dei meridionali abbiano portato ad un impoverimento susseguente ad una riduzione della quota salari al nord o un aumento dei salari reali al sud?
RispondiEliminacontinua... che sto lavorando
Infatti non c'è da preoccuparsi: quelli che oggi li vogliono accogliere domani, raggiunto l'obbiettivo macroeconomico, risolveranno anche il problema migratorio.
Eliminaebbene sì: le migrazioni dal sud al nord italia hanno aiutato molto gli industriali del nord a contenere le crescite salariali in decenni di aumenti poderosi di produttività.
Eliminacredo che questa opinione sul' "esercito industriale di riserva roba ridicola" sia figlia del non aver dovuto competere con forza lavoro immigrata sul luogo di lavoro.
Mai sentito parlare di gabbie salariali? Le analogie con la UE sono impressionanti tra l' altro.
Eliminaah, per inciso, io ho dovuto competere da immigrato con gli autoctoni, che è ancora peggio visto che all' epoca la residenza faceva cumulo col merito nelle graduatorie pubbliche.
EliminaQuindi la tua era una situazione che non c entra molto con quanto detto.
EliminaLa competizione sul salario avviene per i lavori poco qualificati.
Quelli appunto che gli immigrati possono svolgere.
Quindi la tua era una situazione che non c entra molto con quanto detto.
EliminaLa competizione sul salario avviene per i lavori poco qualificati.
Quelli appunto che gli immigrati possono svolgere.
I lavori da manovale o al più da operaio. Ristorazione.
E nel privato. Dove c è flessibilità di prezzo e contrattazione.
Il pubblico non c entra molto.
eccerto, tipo poter raccogliere i pomodori a tre euro l' ora anziché due o costringere finalmente i pensionati italiani a pagare 2500 euro/mese una badante italiana invece che una rumena a 800, perché è di questo che stiamo parlando, non di teorie macroeconomiche.
Eliminalo ribadisco anche con un po' di fastidio, siamo di fronte alla corruzione delle coscienze quando si invitano i lavoratori meno qualificati, come dici tu, a riconoscere nel lavoratore ancor meno qualificato e per di più straniero il nemico di classe.
Mi auguro che in questo paese ci siano ancora persone che credono che sarebbe giusto controllare i flussi migratori, ma che il problema del lavoro e dei rapporti di forza tra lavoratori ed intermediatori di manodopera e padroni va affrontato con strumenti legislativi che per esempio prevedano innanzitutto un salario minimo, un orario di lavoro massimo; uno stato che non abdica al suo ruolo scritto nella carta costituzionale di difendere il lavoro e la sua dignità e se necessario diventare prestatore di lavoro di ultima istanza.
Siamo al livello di usare l argomentazione delle badanti rumene a 800 euro al mese?
EliminaNom credo possa esserci alcun dialogo allora.
Io dico solo che il fenomeno del contenimento salariale tramite importazione di manodopera a basso costo è affrontato a sufficienza in letteratura per capire di cosa si tratta.
Ma basta parlare con un qualunque pizzaiolo da asporto, fattorino, commerciante al dettaglio o facchino per capirlo terra terra.
Non mi sembra ci voglia molto a capire che chi viene da un paese dove si muore di fame e arriva nullatenente difficilmente lottera per far valere i propri diritti...e difficilmente avrà coscienza di quali dovrebbero essere.
Dipende dalle norme e dal grado di civiltà del paese che accoglie.
Elimina
EliminaCome anche dall entità dell immigrazione...dall identità sociale e culturale degli immigrati.
E dalle condizioni lavorative ed economiche del paese ospite.
Una cosa ben diversa è immigrazione di massa in contesto di crescita economica e di domanda di lavoro superiore all offerta...come era negli anni 60 al nord Italia.
Oggi è tutto un altro discorso.
La logica del lavoro merce rara il cui compenso sarebbe messo a repentaglio dalla concorrenza dell'immigrato o del robot, fa tanto sinistra signora mia, ma è una sonora cazzata.
RispondiEliminaLa vera competizione scatenante l' odio o il fastidio nei confronti dell' immigrato e che nessun robot potrà mai insidiare sta invece nel welfare... Continua
Personalmente credo che non sia giusto accogliere nel nostro paese sotto l' egida morale della solidarietà gli stranieri per poi abbandonarli alla competizione per un alloggio popolare, alla competizione per le cure sanitarie, alla competizione, qualunque essa sia, con le fasce piú deboli dei cittadini italiani.
RispondiEliminaNon é giusto nei confronti degli immigrati e non é giusto nei confronti dei cittadini italiani; non é giusto nei confronti dei deboli di qualunque nazionalità essi siano.
Se è la solidarietà umana che muove le nostre coscienze all' accoglienza dei profughi, dei migranti, dei diseredati (italiani e non) tutto il sistema di accoglienza deve essere svolto all' insegna della solidarietà e non della competizione e senza nascondersi dietro il falso problema della limitatezza delle risorse finanziarie.
Competizione dunque si, ma non sulla produttività bensì sui bisogni, alcuni veramente incomprimibili.
RispondiEliminaI poveri nostrani e un po' tutti noi, ognuno nella sua piccola povertà ( spesso morale ) cede alla logica del nemico; non viene messo in dubbio l' assurdità dei vincoli di bilancio, la cosiddetta coperta corta, anzi se ne accetta acriticamente l' ineluttabilità preferendo dare addosso a quattromila poveri disgraziati.
Mentre il nemico,ndrangheta e lobby dell' assistenza privata e religiosa, trova modo di far profitto e creare PIL anche da questi fenomeni.