Fronte per la Sovranità Popolare
Cari amici, a due anni dalla sua nascita, il Fronte per la Sovranità Popolare ritiene corretto fare un passo indietro.
In questi 24 mesi sono accadute tante cose: dalla fuoriuscita da Riconquistare l’Italia alla fondazione di Democrazia Sovrana e Popolare, dalla nostra espulsione da DSP alle numerose iniziative in collaborazione con tante realtà a noi vicine e a cui ci lega un lungo e consolidato rapporto, spesso di amicizia (Pro Italia, Fronte del Dissenso, Indipendenza, Ancora Italia, Movimento 3V, SocIT, ecc.).
Disamore per la politica, divisioni, personalismi, incapacità. Il variegato mondo di cui facciamo parte e che ci circonda sta vivendo una lunga fase di regressione. Le cause sono molteplici. Così come le responsabilità. Noi ci assumiamo le nostre.
Un partito che non è in grado di crescere e di radicarsi sul territorio, non ha motivo di esistere. Non sarebbe serio raccontare le cose in maniera diversa da quelle che sono. Come è purtroppo malcostume, anche in molte realtà che ci circondano.
Al di là delle condizioni oggettive esterne, la responsabilità della mancata crescita del Fronte ricade prima di tutto sul Direttivo. Un onere che ci prendiamo coscienti di averci comunque provato. In un mondo in cui ci si prende spesso meriti che non si hanno, è giusto che qualcuno si assuma invece le responsabilità che ha.
Ringraziamo tutti i gli amici che, in varie forme, ci hanno sostenuto e accompagnato in questi due anni di cammino. E ci teniamo a rassicurare tutte le realtà con cui abbiamo collaborato: come gruppo continueremo a esserci e lavorare insieme a loro. Non lo faremo però come Fronte. Non ha senso mantenerlo attivo solo per avere una propria associazione o per raccontare di essere gli unici in crescita. Il Fronte se ne va come era arrivato: con la schiena dritta.
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