giovedì 30 aprile 2020

Pompeo, ovvero la quinta colonna

La nuda verità: complici, utili idioti, semplicemente codardi, non sappiamo - di Vincenzo Cucinotta

Articolo pubblicato su FB dal prof. Vincenzo Cucinotta.


In appendice le mie considerazioni.

«Mi pare che il più grave pericolo che abbiamo di fronte è quello di dimenticare questa che ormai appare sui media come "fase 1", cioè tutto ciò che è finora avvenuto nella vicenda COVID-19.
Mi pare che ci sia una vasta e molto variegata alleanza per tornare a quella che a me appare come un'impossibile normalità.
E' come se improvvisamente qualcuno fosse piombato a casa nostra distruggendo tante cose che rendono la casa fruibile e confortevole, e noi ci dividessimo su come restituire vivibilità agli ambienti rimuovendo completamente la causa di tanto sconquasso.
La mia tesi che ai miei lettori più assidui dovrebbe essere già nota, è che le elite finanziarie mondiali abbiano preso al balzo l'occasione fornita dalla pandemia per condurre un esperimento mondiale sulla tenuta delle democrazie e delle loro regole di convivenza. Ciò spiegherebbe la diffusione di allarmismo a piene mani da parte dell'intera stampa mondiale che almeno in occidente è interamente controllata da tali elite, l'iniziale ritrosia dei governi che evidentemente non erano stati messi a parte dell'esperimento e che alla fine si sono piegati anche perchè la campagna allarmistica mediatica aveva avuto grande successo. Anche persone che come me dedicano del tempo all'analisi politica in maniera del tutto dilettantistica, si sono prontamente accodate e insomma abbiamo passivamente accettato la detenzione domiciliare a cui c'hanno imposto.
A me pare che in questa vicenda la politica interna c'entri ben poco, nei giorni più caldi, quelli nei quali il governo legiferava a colpi di atti amministrativi e come tali sottratti al parlamento e perfino al controllo preventivo del PdR, io non ho visto nessuna opposizione che tale possa essere chiamata, non ho visto costituzionalisti, giuristi, sociologi, nessuno, tutti dentro le mura di casa propria a pregare di non essere loro ad essere infettati. Saranno stati complici, utili idioti, semplicemente codardi, non sappiamo, fatto sta che la misura più liberticida e con gli effetti più incisivi e più prolungati sui nostri modi di vita e di convivenza sociale da quando esiste questa repubblica, ma potremmo andare ancora più indietro, sono andati a segno senza colpo ferire, anzi in un clima generale di consenso.
Per quanto possa apparire impietosa, questa è la nuda verità.
Adesso però dobbiamo fare i conti con le macerie che questa vicenda si porta dietro e che non sono soltanto di ordine pratico, ma anche simbolico. Come commentare la pretesa di Mieli ed altri che la costituzione sia stata sospesa e che questo va bene? Sapete a cosa corrisponde questa affermazione qua? A sostenere che la costituzione è carta straccia, buona per le celebrazioni, per le piccole dispute di vicinato e condominio, ma che quando occorre può tranquillamente essere messa da parte. Mi chiedo chi un domani potrà obiettare a qualsiasi legislazione incostituzionale emessa dopo questo precedente.
C'aspetteremmo una parola chiarificatrice proprio da parte di Mattarella, ma temo che sarà un'attesa vana, ma attenzione, proprio per il ruolo delicatissimo di garante della costituzione, il PdR sarebbe il primo a dover essere chiamato a risponderne sotto forma del reato di alto tradimento. Anche se l'autore delle violazioni costituzionali è stato materialmente il governo e Conte in particolare, ciò non solleva il PdR dai suoi doveri istituzionali, egli non può voltarsi da un'altra parte e continuare a dormire, si può tradire la patria e la costituzione anche soltanto omettendo degli atti dovuti.
Il Presidente della Consulta nella relazione annuale della Corte non spende una singola parola in proposito, e le dichiarazioni giornalistiche di Mieli & Co. cadono nel silenzio, non vedo questo sdegno verso questa tesi della costituzione applicata a singhiozzo.
Se come io ritengo, la tenuta del quadro democratico garantito dalla costituzione era proprio l'oggetto dell'esperimento mediatico lanciato a livello mondiale, e se il risultato è che essa è prossima a zero, potendo così agevolmente essere messo da parte anche in presenza di un evento di media gravità e che da tali violazioni non ha tratto vantaggi che siano quantificabili, allora chiarire bene questo aspetto, ribadire l'inviolabilità anche temporanea della costituzione e sanzionare i comportamenti anticostituzionali costituiscono un passaggio indispensabile per evitare di essere alla balia di chiunque abbia i mezzi per fare della nostra patria i suoi comodi.
Come si vede, ancora una volta i temi del sovranismo vengono alla ribalta, ma purtroppo più sarebbe prezioso disporre di una formazione davvero sovranista di ampio consenso, più ne siamo privi.
La ricostruzione storica della vicenda COVID-19 è necessaria e urgente, come del resto confermato dai riposizionamenti tattici delle forze politiche rappresentate in parlamento come delle altre, perfino di singoli personaggi.
Permettere questo giochino in assenza di un chiarimento sulla fase precedente significherebbe oggi accettare questo ulteriore furto della nostra sovranità e farsi trattare come i ragazzini all'oratorio che giocano quando gli è consentito, ma quando il prete gli dice che è il momento della preghiera, devono lasciare tutto a metà e precipitarsi in chiesa: ma in questo caso, non parliamo di un gioco, ma dei nostri diritti fondamentali.»

Considerazioni


L'amico Cucinotta pone esplicitamente e giustamente la questione "complici, utili idioti, semplicemente codardi, non sappiamo". Ovviamente si può parlare di "complici" solo assumendo per vera l'esistenza di una cospirazione mondiale, di cui non abbiamo certezza sebbene gli indizi siano molto numerosi e pesanti, ed è proprio a partire da questa innegabile constatazione che emerge la necessità di considerare l'esistenza delle categorie "utili idioti, semplicemente codardi". Infatti può darsi che gli "utili idioti, semplicemente codardi" abbiano ragione, cioè che gli indizi di una cospirazione mondiale siano insussistenti, e dunque che ci sia effettivamente una grave epidemia alla quale occorre rispondere con duri e spiacevoli provvedimenti. E' anche possibile, però, che abbiano torto, e in tal caso le conseguenze di un'errata valutazione delle circostanze sarebbero ben più gravi di qualsiasi pandemia, vera o presunta. Da ciò discende la necessità di esaminare comunque le tesi cospirazioniste, valutandole alla luce delle nostre conoscenze e della ragionevolezza, se non della ragione

Quello cui abbiamo assistito, invece, è un vergognoso tirarsi indietro da parte di un gran numero di commentatori cosiddetti "liberi", che si sono accodati pedissequamente alla narrazione ufficiale pur avendo, in anni passati, fatto sfoggio di questa loro libertà di pensiero. Un esempio eclatante ci è offerto da questo video ripreso da Byoblu nel marzo 2018 (due settimane dopo le elezioni politiche), nel quale si dava ampio spazio al punto di vista del dott. Montagnier:



Scriveva Byoblu (18 marzo 2018): «Il mondo è cambiato: oggi ci sono innumerevoli fattori tossici che ormai hanno un impatto importante sulla nostra salute: alimentazione, prodotti industriali, agricoltura di massa, inquinamento atmosferico e riscaldamento globale, elettromagnetismo, erbicidi, sostanze chimiche... Nuovi fattori che sembrano capaci di provocare l’apertura della barriera emato-encefalica favorendo il trasporto di sostanze dannose e di batteri fino al cervello.
Globalizzazione significa inoltre il proliferare di nuovi vettori che trasportano virus e batteri da un continente all’altro. Nel frattempo, gli uomini hanno sempre meno spermatozoi; l'autismo, l'Alzheimer e il Parkinson divampano; nuove tipologie di tumori e patologie sconosciute fanno la loro comparsa. Quali nuove malattie incombono sulle prossime generazioni? Di questo, così come di vaccini e sicurezza, ha parlato Luc Montagneir, virologo, premio Nobel, noto per essere il padre della scoperta del retrovirus dell'HIV, al convegno organizzato a Roma dall'Ordine Nazionale dei Biologi: "Nuove frontiere delle biologia", ripreso dalle telecamere di Byoblu.»

Sono passati solo due anni ed ecco che molti di coloro che mostravano rispetto e considerazione per il dott. Montagnier hanno sposato la linea della diffamazione, secondo la quale il noto scienziato sarebbe ormai un povero mentecatto rimbambito al quale negare ogni credibilità. Il che significa, detto en passant, considerare allo stesso modo i responsabili dell'Ordine Nazionale dei Biologi.

Il sottoscritto, per formazione, cultura e scelta morale, non può accettare che una tesi politica, o scientifica, o di qualsiasi natura, possa essere affrontata e valutata con il metro della delegittimazione/diffamazione o, di converso, in base al principio di autorevolezza. Che sia l'OMS, il dottor Montagnier, lo stregone di Cocullo oppure il divino Otelma a proporre una qualsiasi lettura dei fatti, davanti ad essa ci si può porre in due soli modi: o la si ignora perché si è in altro affaccendati, oppure la si discute onestamente. Chiunque agisca utilizzando il metro della delegittimazione/diffamazione, o il principio di autorità, gode del mio totale e assoluto disprezzo.

Ed è così che il mio totale e assoluto disprezzo ha colpito molti dei miei contatti social, la cui lista si allunga ogni giorno. Intellettualotti aspiranti intellettualoni che, dalle pagine dei social, ci ammorbano con la loro sapienza disegnando scenari globali passati, presenti e futuri, citano autori e libri, col duplice fine di esibire la loro cultura e rimarcare una distanza con il volgo che non li conosce. Come se io, per spiegarvi i fondamenti della fisica quantistica o dell'algebra astratta, argomenti che ho studiato a livello universitario, invece di spiegarvi come stanno le cose mi abbandonassi a un'orgia citazionista. Magari con l'inconfessabile speranza di essere notato da qualche editore che possa propormi una pubblicazione. Sono, costoro, aspiranti intellettualoni che sognano di pontificare da ben altri scranni che una pagina social, e la cui giusta designazione è "intellettualotti".

Perché, a dispetto di un gran numero di tesi francamente eccessive, ma ogni caso da valutare sempre e comunque con un approccio corretto, ve ne sono molte che sono ampiamente ragionevoli e in linea con ciò che è già possibile porre in essere, stante lo stato attuale di molte tecnologie. Occorre dunque valutarle con grande attenzione, onestà intellettuale e libertà di pensiero, anche trovando il coraggio di correre il rischio che alcuni - o molti - dei paradigmi mentali sui quali abbiamo costruito la nostra visione del mondo siano errati o incompleti. Una cosa che terrorizza gli intellettualotti da salotti social, perché ciò li esporrebbe al rischio che, un giorno, anche la sola partecipazione a un dibattito teso a individuare e mettere a fuoco questi nuovi paradigmi possa essergli rinfacciata. E allora addio speranza di pubblicare con una casa editrice ufficiale, addio sogno di salire di grado diventando "intellettualoni"!

Al solito si dimentica che, tra le qualità necessarie per essere veri intellettuali, ve ne è una che, se non la si possiede, non ce la si può dare. Abbondano i don Abbondio, in questo disgraziato paese! Qualcuno degli intellettualotti riuscirà a fare carriera, molti falliranno, tutti meritano il nostro disprezzo.

Vi lascio con l'invito a riflettere sulla tesi esposta in questo video, che delinea uno dei possibili scenari che possono spiegare l'assurdità della condizione di noi tutti.


sabato 25 aprile 2020

Redde rationem

La creazione/distruzione di moneta corrisponde a un'azione distributiva, la quale fonda la sua ragion d'essere sui rapporti di forza politici. È inutile ripetere per anni la stessa verità tecnica, che solo gli idioti a questo punto non conoscono, trascurando sistematicamente la questione: esiste e nel caso dove sta la classe sociale capace di imporre una politica monetaria, e non solo, favorevole ai suoi interessi?
Sappiamo dove non sta, non sta in mezzo al popolo, anzi topolo dopo la prova miserrima che ha dato di sé in questo periodo terribile.




Infine un commento musicale appositamente dedicato ai topi (grassetto aggiunto):



Mother do you think they'll drop the bomb?
Mother do you think they'll like this song?
Mother do you think they'll try to break my balls?
Ooh, ah
Mother should I build the wall?
Mother should I run for President?
Mother should I trust the government?
Mother will they put me in the firing mine?
Ooh ah,
Is it just a waste of time?
Hush now baby, baby, don't you cry.
Mama's gonna make all your nightmares come true.
Mama's gonna put all her fears into you.
Mama's gonna keep you right here under her wing.
She won't let you fly, but she might let you sing.
Mama's gonna keep baby cozy and warm.
Ooh baby, ooh baby, ooh baby,
Of course mama's gonna help build the wall.
Mother do you think she's good enough?
For me?
Mother do you think she's dangerous,
To me?
Mother will…

Traduzione:

Mamma pensi che sganceranno la bomba?
Mamma pensi che a loro piacerà questa canzone?
Mamma pensi che tenteranno di rompermi le palle?
Oh sì, mamma dovrei costruire un muro?

Mamma dovrei candidarmi a presidente?
Mamma dovrei fidarmi del governo?
Mamma mi metteranno in prima linea?
Oh sì, è solo una perdita di tempo?
Calma adesso, bambino, bambino non piangere
Mamma farà avverare tutti i tuoi incubi
Mamma ti inculcherà tutte le sue paure
Mamma ti terrà sempre qui, sotto la sua ala
Lei non ti lascerà volare, ma potrebbe farti cantare
Mamma terrà il suo bambino caldo e coccolato

Oh bambino,
oh bambino,
oh bambino naturalmente mamma ti aiuterà a costruire il muro

Mamma, pensi che lei vada bene per me?
Mamma, pensi che lei sia pericolosa per me?
Mamma, lei farà star male il tuo piccolino?
Oh sì, mamma, lei mi spezzerà il cuore?

Calma adesso, bambino, bambino non piangere
Mamma controllerà tutte le fidanzatine per te
Mamma non lascerà passare nessun soggetto negativo
Mamma aspetterà sveglia finché tornerai a casa
Mamma scoprirà sempre dove sei stato
Mamma terrà il suo bambino sano e pulito

Oh bambino,
oh bambino,
oh bambino per me sarai sempre un bambino

Mamma doveva essere proprio così alto? (il muro, per chi non avesse capito)

Risposta del gatto: sì, il muro è più alto di mamma topa!

mercoledì 22 aprile 2020

Le vite degli altri

Il primo video è il doppiaggio di uno pubblicato nel 2014 (https://www.youtube.com/watch?v=8uZMQEiD1mM) nel quale si affronta la questione del controllo fine delle vite dei cittadini per mezzo dell'uso combinato delle tecnologie digitali e del terrore sanitario.



So bene che molti "acculturati" storceranno il naso, ma è oggettivo che le previsioni elencate risultano azzeccate. Agli "acculturati" ricordo un film, "Le vite degli altri (2006)", che fu invece ben accolto dall'intellighenzia di tutto il mondo occidentale. Forse perché faceva comodo a tutti, compresi coloro che avevano rinnegato il marxismo per riscoprirsi liberal-democratici e progressisti, ovviamente senza danno per le carriere costruite sostenendo idee completamente opposte.

Identificati e ottimamente descritti, in particolare da Costanzo Preve, costoro svolgono un compito importante, quello di cani da guardia del recinto delle idee che si possono pensare, sia in ambito strettamente politico che in quello più ampio che comprende la geo-politica e la tecno-politica; in particolare la bio-politica e l'uso delle tecnologie digitali in ambito militare. Questi ultimi due campi di studio sono oggi di importanza cruciale, come emerge da questa breve intervista a Vittorio Colao.



Segnalo la presenza di Vittorio Colao al 66° Bilderberg nel 2018 (Tra gli italiani John Elkann; il direttore generale della Banca d'Italia Salvatore Rossi; la giornalista Lilli Gruber; gli economisti Alberto Alesina e Mariana Mazzucato; il direttore di Limes Lucio Caracciolo; la senatrice a vita Elena Cattaneo; il Ceo Vodafone Vittorio Colao, Giampiero Massolo di Fincantieri, il cardinale Pietro Parolin)

Mi sono occupato diverse volte del 5G con articoli e video in questo blog, ampliando nel corso del tempo la mia comprensione di questa tecnologia. Da un approccio iniziale, limitato alle sole ricadute civili e con qualche preoccupazione per i pericoli sanitari, sono giunto a capire che essa deve essere considerata, prima di tutto, una tecnologia militare, le cui applicazioni in ambito civile devono essere discusse e valutate a partire da questa consapevolezza. Una discussione che dovrebbe essere democratica e aperta, e invece è stata completamente oscurata, fino al punto di imporla con la forza del terrore nelle drammatiche circostanze scaturite dalla vera - o presunta - pandemia da coronavirus. Nel video che segue le mie ultime riflessioni sul tema.


Francamente non mi spiego come sia possibile che buona parte degli "avanguardisti" che fino ad oggi non hanno fatto che parlare di sovranitá, di costituzione e ad allertarci dei soprusi dell'economia sulla democrazia, dinanzi alla piú grande violazione dei diritti umani sotto ai nostri occhi mai avvenuta dalla fine del secondo conflitto mondiale, continui ad occuparsi di mes, eurobond e della stampante della bce lasciando completamente sullo sfondo delle proprie riflessioni lo stato di polizia in cui ci troviamo a dover vivere da un giorno all'altro. A questo punto mi chiedo se siano piú pertinenti le disamine macroeconomiche di costoro o le rivelazioni degli youtuber sui colpi di calciomercato per la prossima stagione

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Pestilena o pistolenza?


Dal redattore occulto dei Sovranisti Arcaici riceviamo e pubblichiamo.

Oggi, Giorgia Meloni e Bagnai sugli scudi. Qui la Meloni:
Qui Bagnai:

Bagnai, oggi nel suo acme di gloria: irresistibile quando, finito il discorso, si gira verso i suoi per riceverne l'applauso come un attore in scena.
Il discorso non funziona, è mal letto, perché Alberto si sente troppo "nella storia" e si emoziona perdendo colpi. Troppe citazioni che spezzano il pathos oratorio, recupera, ma frettolosamente, nel finale.
La Meloni è dieci volte più brava e il suo discorso, scritto molto bene, è molto più efficace.
Gli americani sanno scegliere uomini e donne immagine.
Strano che un musicista non abbia il senso del ritmo oratorio. Temo non sia un granché anche come musicista.

martedì 21 aprile 2020

Gattanza versus Topanza




Sentinella
Frederic Brown
1954
* * * 
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame, freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da casa. Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità doppia di quella cui era abituato, faceva d’ogni movimento un’agonia di fatica. Ma dopo decine di migliaia d’anni, quest’angolo di guerra non era cambiato.
Era comodo per quelli dell’aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro super armi; ma quando si arriva al dunque, tocca ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano mandato. E adesso era suolo sacro perché c’era arrivato anche il nemico. Il nemico, l’unica altra razza intelligente della Galassia… crudeli schifosi, ripugnanti mostri.
Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata subito guerra; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica. E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame, freddo e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano di infiltrarsi e ogni avamposto era vitale. Stava all’erta, il fucile pronto. Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l’avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle.
E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più. Il verso, la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s’erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d’un bianco nauseante e senza squame.
(tratto da F. BROWN, Tutti i racconti (1950-1972), A. Mondadori Editore, 1992)

lunedì 20 aprile 2020

Un puntino di luce

L'intervista a Luc Montagnier, (vero) scopritore del virus HIV e premio Nobel nel 2008, sta avendo nel dibattito sul coronavirus l'effetto di una bomba. Lo ripropongo sul blog insieme con un mio video-commento.

Luc Montagnier: "La natura non accetta qualsiasi cosa, ovvero interventi esterni, il virus non è in grado di continuare a mantenere la sua carica patogena, sta perdendo ogni capacità infettiva... quando si agisce contro le leggi dell'etica scientifica le conseguenze possono essere disastrose... il Covid-19 è un virus modificato in laboratorio. Alla modifica, se proviene dai laboratori di Whuan, hanno contribuito anche gli Americani, che hanno finanziato la ricerca...".





Addendum:


martedì 14 aprile 2020

Quel ramo del lago di Topolinia...

Ceder un peu c'est ceder de tout

Lo statista di Topolinia non pronuncia nemmeno una volta, dicasi una, la parola "€uro". In compenso lo fa implicitamente allorché, nel lungo ventriloquio, parla di "monetizzazione del debito". Purtroppo non può capire, per evidenti limiti culturali, che quella che - pure - sarebbe una soluzione tecnica, non lo è sul piano politico.
Perché in politica vige la legge "céder un peu c'est céder de tout" ("cedere un po' significa cedere del tutto") che esprime e sintetizza una NON linearità delle azioni-reazioni nel conflitto di potere che nessun grafico può rappresentare. Non gli resta che procedere a tentoni nel difficile tentativo di conciliare morale, razionalità e buona sorte.
Per quest'ultima aspirazione, e solo per essa, possiamo considerarlo un fratello di sventura.


domenica 12 aprile 2020

Deliberazione dei Nazionalisti Arcaici

In questo giorno di Pasqua dell'anno del Signore 2020 la banda di pupazzi gioiosamente nota come Nazionalisti Arcaici rende pubblica la seguente deliberazione politica.


«La vita degli uomini è da sempre fondata sull'esistenza di raggruppamenti, ai quali diamo nomi diversi: oltre il singolo individuo c'è il legame dell'amicizia, la famiglia, il clan, la classe sociale, la cittadinanza, il sentirsi parte di una collettività nazionale. Al di là del senso di appartenenza a una collettività nazionale possiamo trovare solo due sentimenti. 

Il primo è la condizione di sudditanza a un impero sovranazionale, circostanza che ci rende sudditi di un'entità priva del fondamento antropologico dell'appartenenza intesa come libera scelta; il secondo è l'idea di umanità, la quale tuttavia non può essere una categoria della politica, sospesa come è tra ciò che ci trascende e l'insensatezza di ogni conflitto davanti all'enormità del mistero della vita e della coscienza.

Dunque la più grande comunità possibile, che abbia significato politico, è quella nazionale. Coloro che, per libera scelta, se ne sentono parte, chiamano se stessi "il popolo". All'interno del popolo, quindi della comunità nazionale, si sviluppano costantemente conflitti e contrapposizioni, il cui esito può essere il prevalere più o meno pronunciato di una fazione, oppure dell'alleanza di più fazioni, che emarginano le altre. Quando ciò accade viene minacciato e messo in crisi il sentimento di appartenenza alla comunità nazionale, che può entrare in uno stadio di disintegrazione. Al contrario, il mantenimento di un equilibrio tra le fazioni, regolato da una legge superiore che chiamiamo Costituzione, crea le condizioni affinché lo stato di conflitto interno possa produrre, invece che disgregazione, una maggiore compattezza nazionale e lo sprigionarsi delle energie spirituali del popolo. 

La democrazia è dunque una condizione necessaria per il fine della conservazione e dello sviluppo dell'unità nazionale. Ma la democrazia è anche costantemente minacciata dal pericolo che, nel perenne conflitto interno, una o più fazioni prevalgano sulle altre spargendo così i semi della disgregazione. Quest'ultima può assumere le forme di una trasformazione della comunità nazionale in un impero, e ciò accade quando la sua forza le consente di sottomettere altri popoli, ovvero della sottomissione ad altre comunità nazionali più potenti.

Poiché l'unità nazionale è costantemente minacciata dal degenerare delle istituzioni democratiche, occorre vigilare costantemente sulla loro salute. La democrazia è benefica per tutto il popolo in quanto agisce come una pietra filosofale in grado di trasmutare il conflitto interno in progresso, benessere e civiltà, ma può essere conservata solo a condizione che nessuna fazione o gruppo di fazioni riesca a prevalere sulle restanti, occupando lo Stato per volgerlo al servizio di interessi di parte. 

Quanto ai pericoli esterni, che derivano dal fatto che esistono altre comunità nazionali sulle quali non è possibile incidere, questi devono sempre essere tenuti in considerazione, con la consapevolezza profonda che quanto più la democrazia è forte e sostanziale, tanto meglio essi possono essere fronteggiati.»

mercoledì 8 aprile 2020

Rambo vs WHO

Mentre i topi terrorizzati se ne stanno rintanati, l'entità prosegue spedita verso il completamento del suo progetto, qualunque esso sia. Che certamente non è quello di salvare vecchietti e persone fragili.

Link correlato: Michael J. Ryan (doctor)



I numeri (ufficiali) hanno la testa dura

I numeri (ufficiali) prelevati sul portale Epicentro dell'Istituto Superiore di Sanità ci raccontano una storia di normalità. Certamente triste, perché si muore, ma assolutamente nella media delle ultime stagioni. Ma allora, perché siamo ridotti allo stato di topi? E soprattutto, perché la maggioranza degli italiani, addirittura dei cittadini di mezzo mondo (4 mld su 7,5 mld sono in cattività), accetta supinamente e passivamente questo stato delle cose, per altro costantemente pompato da tutti i media? Ci nascondono qualcosa di estremamente grave, sul piano sanitario, che non può essere rivelato, oppure è in pieno svolgimento un evento che non riusciamo nemmeno ad immaginare? 

"Pensate con profondità, fare buona scienza non farsi prendere dal panico!" Alcune considerazioni sulla crisi del coronavirus

Daniel Jeanmonod MD, Roxanne Jeanmonod e Francis Neirynck

La monumentale importanza delle misure adottate in tutto il mondo nella lotta per il controllo dell'attuale pandemia di COVID-19 nelle ultime settimane ci ha motivato ad esprimere attraverso questo testo alcune considerazioni e commenti su questo argomento estremamente importante.

Il dott. Joel Kettner 1 ], professore di Scienze della salute della comunità presso l'Università di Manitoba e direttore medico dell'International Center for Infectious Diseases, ha recentemente dichiarato:

Non ho mai visto niente del genere ... Non sto parlando della pandemia, perché ne ho viste 30, uno ogni anno ... Ma non ho mai visto questa reazione e sto cercando di capire perché ... "
Lo facciamo anche noi e desideriamo condividere i nostri pensieri attraverso queste linee. Il Dr. David Jones [ 2 ] ha recentemente dichiarato, riguardo alla crisi del virus corona, al New England Journal of Medicine:
"La storia suggerisce che in realtà siamo molto più a rischio di paure esagerate e priorità fuori luogo "


CORONA E ALTRI VIRUS DA RAFFREDDORE COMUNE


Il raffreddore comune, come indica il nome, è la malattia infettiva umana più comune e colpisce persone di tutto il mondo. Gli adulti hanno in genere da due a tre infezioni all'anno e i bambini ancora di più. I tassi di infezioni sintomatiche aumentano negli anziani a causa della riduzione dei meccanismi di difesa. Sono implicati oltre 200 tipi di virus, i principali dei quali sono rinoceronti, corona-, adeno- ed enterovirus, nonché influenza, parainfluenza, sinciziale respiratorio umano e metapneumovirus.

Gli studi su diversi paesi sono stati esaminati da Wodarg [ 3 ] (vedi tra l'altro Nicholson et al. [ 4 ]), dimostrano che i coronavirus sono presenti anno dopo anno nel 7-15% delle infezioni del tratto respiratorio invernale (RTI). Ogni anno, infatti, questi comuni virus del raffreddore invadono il pianeta durante l'inverno dell'emisfero settentrionale e mutano per entrare nei nostri organismi e riprodursi nelle nostre cellule.

Abbiamo quindi a che fare con un'invasione planetaria virale ciclica con un'elevata capacità contagiosa, in questo senso una pandemia, che, poiché è così ben nota e il più delle volte benigna, non attiva paure significative nella popolazione e il più delle volte basso interesse da microbiologi.

Come il SARS-CoV-1 del 2002-2003 e il virus MERS del 2012, il SARS-CoV-2 è un virus corona che si pensa sia mutato da un animale. La successiva caratteristica essenziale di un virus, dopo la sua contagiosità, è la sua letalità per la popolazione umana. Roussel et al. [ 5 ] hanno appena pubblicato che i comuni coronavirus (cioè mutazione pre-SARS-CoV-2) avevano in Francia una mortalità stimata dello 0,8% nel 2016.

Hanno analizzato, inoltre, 4 ceppi di coronavirus comuni tra il 2013 e il 2020, che hanno avuto mortalità tra lo 0,36 e il 2,7% (altri 381 ceppi di corona diagnosticati prima del 2017 non sono stati assegnati a questo studio). I dati provenienti dall'OCSE e dalla Francia (Roussel et al. [ 5 ]) mostrano una mortalità SARS-CoV-2 rispettivamente dell'1,3% e dell'1,6%.

Questi dati sono fondamentali per dimostrare quanto segue: SARS-CoV-2 non mostra mortalità più elevata rispetto ai suoi compagni più anziani. Bisogna rendersi conto, tuttavia, che le RTI virali possono minacciare gli esseri umani anziani, malati e indeboliti. Il tasso di mortalità per il raffreddore comune può arrivare fino all'8% nelle case di cura per anziani (Ioannidis [ 6 ]).


TEST DIAGNOSTICI


Al momento non abbiamo idea della presenza (prevalenza) della SARS-CoV-2 nella popolazione umana. La rivista Le Monde [ 7 ] ha pubblicato una recensione dettagliata di 26 paesi, dimostrando che il 10% medio dei test è positivo e Capek [ 8 ] cita valori compresi tra il 10 e il 15%. È interessante notare che la presenza di coronavirus a freddo comuni negli RTI annuali in tutto il mondo è del 7-15% (vedi sopra).

Questi dati parlano della presenza abituale della SARS-CoV-2 quest'anno rispetto a quella, ogni anno, dei ceppi corona più vecchi. Contraddicono l'esistenza di una progressione delle infezioni SARS-CoV-2 oltre il normale tasso annuale.

comuni virus del raffreddore mostrano un alto livello di contagiosità, dovuto, tra l'altro, al fatto che la maggior parte delle loro infezioni, stimate tra l'80 e il 99,5%, sono non o lievemente sintomatiche.

Dato che circa il 20-40% della popolazione ottiene un RTI in inverno, siamo portati alla conclusione che una percentuale molto ampia della popolazione deve ospitare virus del raffreddore comuni tra cui il ceppo corona SARS-CoV-2. Confermando questa linea di pensiero, Gupta et al. [ 9 ] dell'Università di Oxford hanno redatto un modello che suggerisce che gran parte della popolazione è già stata infettata dal virus SARS-CoV-2, attraversando un'infezione lieve o asintomatica.

Testare la sua presenza nella popolazione conferma questa realtà, e il numero (ovviamente!) crescente di test positivi non dovrebbe in alcun modo essere interpretato come un segno di un'insolita propagazione del virus. Questa interpretazione è uno dei due principali fattori di attivazione di panico alla fonte dell'attuale ondata di panico in tutto il mondo. L'unico lato utile di un test progressivamente più ampio su tutta la popolazione sarebbe abbassare il tasso di mortalità includendo forme di infezione più lievi (rinite, tosse, assenza di febbre) o asintomatiche.


MORTALITÀ


L'Organizzazione Mondiale della Sanità e numerosi esperti hanno comunicato al mondo un tasso di mortalità per COVID-19 del 3,4%, causando panico: ciò indica (erroneamente) un pericolo per la popolazione circa 30 volte superiore rispetto al virus dell'influenza, che è stimato allo 0,1%.

Oltre all'idea (non alle prove, come discusso sopra) di una pandemia eccezionalequesta affermazione rappresenta il secondo fattore essenziale di attivazione del panico. L'approccio qui è di contare il numero di decessi rispetto al numero di test positivi eseguiti.

Poiché in genere i test non vengono eseguiti su persone colpite lievemente o senza sintomi, questo approccio ignora la loro alta presenza, le stime per esso, andando per COVID-19 dall'82-90% in Cina (Li et al. [ 10 ]) fino al 99,5 % in Germania (Bhakdi [ 11 ]).

Un tasso di mortalità così elevato è quindi inadeguatamente elevato, non fornendo informazioni rilevanti a livello centrale: il numero di decessi calcolati sul totale delle infezioni da un determinato virus, comprese tutte le forme cliniche, da quelle asintomatiche a quelle fatali. Questo tasso di mortalità è quello che rappresenta il vero pericolo a cui la popolazione umana è esposta quando viene infettata: è il tasso di mortalità per infezione.

Si noti che il tipo di calcolo seguito da Roussel et al. ([[ 5 ]] menzionato sopra) stava considerando la percentuale di morte nei test positivi eseguiti, con alti valori di mortalità grezza. L'utilità di questo studio risiede tuttavia, come discusso in precedenza, nel confronto tra la mortalità dei ceppi corona SARS-CoV-2 più vecchi e quelli attuali.

Ioannidis [ 6 ] stima un tasso di mortalità per infezione da COVID-19 tra 0,05 e 1%. Supponendo un valore di mortalità a medio raggio dello 0,3% e un tasso di infezione dell'1%, corrisponderebbe a 10'000 decessi per gli Stati Uniti. Questo sicuramente è un numero impressionante, rimarrebbe comunque sepolto nel rumore della stima dei decessi dai normali RTI stagionali.

Il monitoraggio europeo dell'eccesso di mortalità per l'azione in materia di sanità pubblica [ 12 ] rivela che, fino alla settimana 13 dell'anno, non si può vedere alcun eccesso di mortalità globale in Europa rispetto agli anni precedenti, la tendenza del bilancio delle vittime per il periodo 2019-2020 è in realtà leggermente inferiore rispetto a anni precedenti.

A conferma di ciò, il tedesco Robert Koch Institute [ 13 ] ha documentato alla fine di marzo una diminuzione a livello nazionale dell'attività di RTI acuti, con il numero di ricoveri ospedalieri causati da questi ultimi al di sotto del livello degli anni precedenti e che attualmente continuano a diminuire.

Roussel et al.5 ci ricordano che ogni anno in tutto il mondo 2,6 milioni di persone muoiono di RTI. Oggi, alla fine di marzo e della stagione RTI, possiamo davvero sperare che il ceppo SARS-CoV-2 non sarà il "virus killer" che è stato profilato e che ha prodotto una reazione così intensa e mondiale. Un confronto rivelatore può essere fatto con la mortalità annuale delle infezioni influenzali, stimata tra 0,5 e 1 milione in tutto il mondo.

In Svizzera, dove il bilancio delle vittime dell'influenza è stimato in una media di 2'000 morti per stagione, viviamo, come tutti gli altri paesi del mondo, con questa realtà ciclica, e l'abbiamo integrata pienamente nella nostra. vita personale, sociale e nazionale  (Osterloh e Frey [ 14 ]). Con il COVID-19, la Svizzera rimane, a fine marzo, con un bilancio delle vittime inferiore.

Ad oggi, non abbiamo ancora una stima finale del tasso di mortalità per infezione del COVID-19. I dati sopra descritti indicano un valore pari o inferiore a quello dell'influenza. Bendavid e Bhattacharya [ 15 ] hanno proposto stime del tasso di mortalità per infezione del COVID-19 tra lo 0,01 per gli Stati Uniti e lo 0,06% per l'Italia (basato sui test dell'intera popolazione della città di Vò), valori vicini a quelli proposti da Ioannidis [ 6 ] e inferiore al tasso dello 0,1% dell'influenza.

Se il monitoraggio del bilancio delle vittime globale (ad esempio europeo) non mostra alcun eccesso di mortalità durante la stagione 2019-2020, è tuttavia vero che un aumento locale è presente nel nord Italia. Nella città di Bergamo, ad esempio, sono stati segnalati 652 decessi (comprese tutte le cause di decesso) tra il 1 ° gennaio e il 21 marzo di quest'anno contro i 386 dello stesso periodo del 2017, durante l'ultima ondata di influenza.

Un fatto interessante è che nello stesso periodo la città di Milano ha registrato 3.283 morti quest'anno contro 3.792 nel 2017 [ 16 ]. Ovviamente, saranno necessarie ulteriori analisi dei dati demografici e dei fattori locali.

I dati ufficiali italiani dettagliati [ 17 ] dimostrano un'altissima rilevanza per la mortalità di patologie preesistentil'età media dei pazienti deceduti era di 78,5 anniIn uno studio su 481 decessi, 6 pazienti (1,2%) non presentavano patologie preesistenti, il 23,5% ne aveva uno, 26,6% due e 48,6% tre o più pre-morbilità. Nove pazienti avevano meno di 40 anni, ma almeno sette avevano patologie preesistenti gravi. Nell'84% dei programmi terapeutici italiani sono stati applicati antibioticiindicando un alto tasso di co-infezioni batteriche.

Va anche tenuto presente che la SARS-CoV-2 è spesso accompagnata, in media nel 24% delle infezioni secondo Shah et al. [ 18 ], da altri virus del raffreddore comuni, in modo che non possa sempre essere trattata principalmente responsabile della malattia e delle sue conseguenze.

Seguendo queste linee e secondo il Prof. Ricciardi [ 19 ], un'analisi dei certificati di morte italiani ha mostrato che solo il 12% di loro mostrava una causalità diretta dal virus COVID-19. Ciò porta ad una riduzione più significativa delle morti attribuibili ad essa. Uno finisce con qualche decina di decessi al giorno, rispetto ai 20.000 decessi per influenza all'anno in Italia.

Il servizio di protezione civile italiano sottolinea in questo contesto la necessità di distinguere tra morte e morte da virus corona [ 20 ]. Questa analisi è assolutamente essenziale, dovrebbe essere presa in considerazione da tutti i paesi che contano i loro decessi e contribuirà a ottenere una stima corretta finale del bilancio delle vittime di COVID-19 in tutto il mondo.

Infine, due ulteriori fattori si aggiungono al tasso di mortalità italianol'elevata età media della popolazione (con 633'133 morti [ 21 ] per tutti i motivi nel 2018, stimati 2.000 decessi al giorno in inverno) e alti livelli di inquinamento dell'aria. Si ottiene quindi l'aggiunta di 3 fattori che riducono fortemente la causalità di morte di COVID-19:
  1. perché spesso si incontrano altri virus
  2. infezioni secondarie batteriche
  3. morbilità preesistenti
In conclusione, un virus molto invasivo con un alto numero di morti è la base per lo sviluppo della paura e del panico nella popolazione umana. Le considerazioni statistiche di cui sopra ci consentono di sperare che il SARS-CoV-2 non sarà il "virus killer" che ci aspettavamo. I fattori locali, come in Italia, possono svolgere un ruolo significativo. Di seguito è discussa la paura e il panico che di per sé possono causare e aumentare localmente le perdite umane.


LA PNEUMOPATIA ALVEOLARE E INTERSTIZIALE (AIP) E LA SINDROME RESPIRATORIA ACUTA GRAVE (SARS)

L'AIP [ 22 ] colpisce circa 2 milioni di persone in tutto il mondo ed è dovuto all'innesco di una risposta di guarigione anormale mal compresa. Questa risposta è ritardata di circa una settimana nel caso della SARS.

Due terzi dell'AIP sono idiopatici, cioè non hanno una causa nota. Per quelli con un'eziologia nota, le cause sono autoimmuniallergiche o infettive. Gli agenti infettivi sono il coronavirus, ma anche il virus respiratorio sinciziale e la tubercolosi. Esistono prove che le dinamiche autoimmuni e allergiche indicano la rilevanza dei meccanismi psico-neuro-immunologici che, in presenza di una predisposizione genetica associata, possono innescare reazioni infiammatorie deleterie iperattive.

Pertanto, nell'AIP, il virus è solo l'innesco ambientale di un processo che necessita di altri fattori, genetici e psico-emotivi, per svilupparsi.

In accordo con la presenza di una risposta autoimmune nella SARS, medici cinesi e italiani hanno applicato con successo a pazienti con SARS grave un trattamento con Tocilizumab 23 ], un farmaco utile nel trattamento dell'artrite reumatoide, un noto disturbo autoimmune. Proponiamo quindi che i fattori emotivi abbiano un ruolo attraverso lo sviluppo della SARS e dell'AIP, nella morbilità e mortalità COVID-19.

Le esperienze di vita di tutti e le crescenti prove scientifiche parlano di un'influenza diretta del nostro stato emotivo sui processi di immunità e infiammazione.

Ciò determinerà, al momento dell'invasione virale, il livello di attivazione dei nostri meccanismi di difesa, la chiusura o lo stress purtroppo aprendo una breccia che consente un'infezione respiratoria in piena regola (compresi i polmoni). Nel caso di un AIP, può anche essere indotta una iperattivazione delle risposte immunitarie e infiammatorie dell'organismo (denominata "tempesta di citochine o sindrome da rilascio" [ 23 ]).


IL RUOLO DELLO STRESS E DEL PANICO


Lo stress ha dimostrato di essere alla fonte delle perdite cellulari nel cervello limbico (comportamentale) degli animali. È in grado di attivare meccanismi eccitotossici, ossidativi, immunologici, infiammatori, endocrini e vegetativi e causare in determinate condizioni l'insufficienza potenzialmente fatale di più organi.

Una simile situazione è stata descritta dagli etnologi nel contesto di un rituale eseguito dall'uomo kurdaitcha, o sciamano della società aborigena. Si chiama "puntamento dell'osso" e causa la cosiddetta "morte volontaria", o "sindrome di puntamento osseo" [ 24 ] [ 25 ]. Consiste nel puntare su una vittima un osso rituale che attiva l'effetto di una "lancia di pensiero" e uccide la persona maledetta per giorni o settimane, senza grandi sofferenze.

Questo rituale potrebbe aver servito gli uomini kurdaitcha nel corso dei millenni quando un membro della loro comunità sarebbe diventato pericoloso. Il potere di un'idea e la sua emozione correlata, cioè la paura, è esemplificato qui in un modo più impressionante e definitivo.

Proponiamo di considerare la possibilità, nel contesto della crisi del corona, che una "lancia di pensieroplanetaria carica di paura e capace di uccidere sia attiva e minaccia l'intero genere umano, inducendo tra l'altro lo sviluppo dell'AIP e provocando reazioni a catena basate sulla paura in tutto il mondo.

Fattori preesistenti e di facilitazione possono essere la minaccia di estinzione umana da parte di un virus killer, come mostrato in modo impressionante nei film di disastro, e una sensazione attuale di stato planetario condannato e triste a causa dell'inquinamento.

Le immagini esposte in tutto il mondo di brutte scene da fantascienza, con sagome umane installate nei letti circondati da dottori e infermieri dall'aspetto alieno completamente mascherati e vestiti con tute di protezione, strade morte spazzate da grossolani sistemi disinfettanti, l'immagine ravvicinata del avviare un medico cinese con gli occhi in preda al panico su un dispositivo di ventilazionedichiarazioni di "stato di guerra" sul virus da parte dei politici, messaggi falsi italiani come quello di una madre che voleva convincere il figlio a rimanere a casa, tende militari d'emergenza piene di persone in attesa del verdetto del test, ecc ...

Inoltre, è interessante considerare che sia il SARS-CoV-1 nel 2003 sia il MERS-CoV nel 2012 erano coronaviruspotrebbero aver spianato la strada verso una sensibilità dell'ambiente umano a una minaccia respiratoria. Sono stati giudicati pericolosi perché avevano un'alta mortalità, sebbene la loro propagazione fosse molto limitata con un bilancio delle vittime di 770 (SARS-CoV-1) e 850 (MERS-CoV) in tutto il mondo 26 ].

Erano presenti gli elementi per la generazione di panicomorte per un killer virus, fallimento economico e caos, perdita di sostegno familiare e sociale, perdita di libertà e isolamento a causa di misure di blocco, impotenza, futuro incerto per la civiltà umana e paura schiacciante di perdere una persona cara senza poter dire addio.

Come l'uomo maledetto dalla punta dell'osso del kurdaitcha, l'attuale "lancia del pensiero" del virus corona sembra in grado di colpire diversi obiettivi corporei e indurre l'insufficienza multipla di organi: ad esempio, la cardiomiopatia è descritta nell'alta percentuale di 33 % di pazienti italiani [ 27 ]. La paura e l'ansia si sentono davvero tipicamente a livello cardio-respiratoriocon dispnea (sensazione di soffocamento) e palpitazioni cardiache.

Immaginiamo una persona, ad esempio nel nord Italia nel febbraio 2020, tossendo e con malessere da  RTI. Una paura immediata di essere infettati dal virus COVID-19 nasce e domina la sua mente (prendo qui l'esempio di un uomo, poiché il rischio di infezione è più alto per i maschi!).

Ha sentito, annunciato il giorno prima dall'OMS, che questo virus uccide più dell'influenza (contro la quale viene vaccinato, avendo 70 anni). Sa che i poliziotti hanno chiuso il paese in cui vive, vietando l'ingresso e l'uscita. Essendo un buon cittadino, annuncia di sospettare un'infezione da corona e viene portato in un'emergenza all'ospedale locale.

All'arrivo, viene posto in una tenda probabilmente scomoda e fredda, nel mezzo di altri cittadini spaventati, e viene eseguito il suo test SARS-CoV-2. Altre persone tossiscono intorno a lui e lui aspetta l'esito. Il suo cuore batte forte e sembra che non riesca a respirare bene.

Il suo test è positivo, viene portato in ospedale da un team medico efficiente ma stressato e viene circondato da infermiere con mascherine. Si rende conto che ora non è più libero di lasciare tutto questo incubo, per tornare a casa. Il panico solleva dei cattivi pensieri e i suoi meccanismi di difesa cadono, aprendo la strada a un vero e proprio colpo, alla sua età lo minaccia l'infezione virale. In questo stato, il nostro paziente può sperimentare uno dei tre seguenti scenari:


  1. Nella migliore delle ipotesi: mantiene un RTI superiore, con un po di febbre, una tosse solida attraverso la bronchite, qualche difficoltà a deglutire e un naso pieno. Viene tenuto isolato in ospedale, il personale rimane efficiente ma stressato, molto impegnato e distante, e rimane solo con le sue paure per provare sensazioni di soffocamento in piena regola che portano così tanti al reparto di terapia intensiva e al ventilatore. Non riesce a ricevere la visita della sua famiglia e rimane malato con una solida RTI per le prossime due settimane. Molto probabilmente, questa esperienza rimarrà impressa per sempre nella sua  emotività.
  2. Nel peggiore dei casi, primo scenario: la sua età, la sua funzione polmonare subottimale di lunga data, il suo significativo sovrappeso precipita una broncopolmonite, con sviluppo virale combinato e infezione batterica secondaria da germi nosocomiali, che porta alla morte in pochi giorni. Muore senza un ultimo contatto con moglie e figli.
  3. Nel peggiore dei casi, secondo scenario: l'attacco virale al suo sistema polmonare è moderato e i tessuti iniziano a riprendersi in modo corretto nel corso di una settimana. Mantiene una profonda sensazione di paura e sventura, insorge la dispnea, viene eseguita una scansione che mostra la presenza di un AIP e viene portato all'unità di terapia intensiva. Nei prossimi giorni, la "lancia del pensiero" continua a volare, il suo stato di salute subottimale preesistente limita le sue risorse per superare la fase di rianimazione, sorgono infezioni secondarie, si sviluppano insufficienza cardiaca e insufficienza di altri organi e muore, ancora lontano dalla sua famiglia ...
Intorno a lui e a casa, altri pazienti che soffrono di altri problemi di salute vengono trattati in modo subottimale, tutta l'energia, il materiale e il personale si concentrano sulla crisi del virus corona.

È facile capire come il personale ospedaliero sarà sottoposto a un sovraccarico enorme:

1) le persone preoccupate affluiscono negli ospedali, aumentando il carico di lavoro delle squadre mediche e infermieristiche,

2) le squadre sono ridotte dall'assenza di collaboratori distrutti, dalla quarantena di altri e in alcune situazioni da quelli tenuti lontani dalla chiusura dei confini. Ancora una volta lo stress e il panico si sviluppano e creano l'impressione pervasiva di un caos eccezionale e incontrollabile ...

L'esistenza degli episodi di corona SARS-CoV-1 e MERS-CoV nel 2003 e 2012 potrebbe indicare la possibilità di mutazioni del coronavirus verso una particolare affinità polmonare.

Tre mutazioni uguali o simili, presumibilmente casuali, non sono tuttavia probabili, e in questo contesto privilegiamo l'ipotesi sopra menzionata della sensibilità dell'ambiente umano a una minaccia respiratoria, una "lancia di pensiero" carica di paura e che minaccia l'intero pianeta umano ...

Ci sono, attualmente alla fine di marzo, differenze molto significative nei tassi di mortalità tra i paesi. I rispettivi tassi di mortalità grezza (decessi sul numero di test positivi eseguiti) sono dello 0,3% circa per la Germania, del 3,6% per la Francia e del 7,8% per l'Italia.

Per gli stessi paesi, il numero di decessi per milione di abitanti è rispettivamente di 7, 40 e 178. Proponiamo che i tre seguenti fattori, oltre ai fattori locali (vedi la discussione sopra sull'Italia), co-influenzano la quantità di casi critici e morti:

  1. il livello di base dell'ansia in una data popolazione umana,
  2. la soppressione delle interazioni sociali umane di base attraverso l'isolamento, e
  3. la repressione della libertà democratica attraverso la limitazione dei diritti civili.
La differenza è fondamentale tra una raccomandazione per le persone in nome della sicurezza per tutti o un ordine applicato da punizioni statali (compresa la reclusione).

Il governo svizzero, ad esempio, è riuscito in tempi così tesi a passare misure principalmente come raccomandazioni e non come ordini, contando sulla buona volontà e l'adeguatezza del popolo svizzero. Per quanto riguarda il punto 2), va notato che l'interruzione dei legami sociali è in effetti un grave problema per tutte le società di primati e, nei primati non umani, l'isolamento può portare alla morte.

Una revisione sicuramente prematura di alcuni tassi di mortalità nazionale in tutto il mondo può fornire approfondimenti a favore di questa proposta: ad esempio, i paesi scandinavi hanno principalmente rispettato la libertà delle persone e le misure di sicurezza classiche sono state raccomandate come di solito contro l'influenza, senza confinamento di tutta la popolazione. Hanno tra i più bassi tassi di mortalità in Europa.

Una caratteristica dominante della paura è quella di favorire sempre le informazioni che la mantengono o amplificano e reprimono quelle che non lo fanno. Potrebbe essere il motivo per cui l'esperienza scandinava viene raramente menzionata e, in caso affermativo, qualificata come non etica, senza discussione di pro e contro e il rapporto rischio / beneficio dell'approccio al parto (vedi sotto). La paura non consente di svolgere una buona scienza e abbiamo davvero bisogno di una buona scienza, ora e domani.


MISURE DI CONFINAMENTO E ISOLAMENTO


La rapida adozione nella maggior parte dei paesi della strategia di controllo della diffusione virale con misure di confinamento , per quanto ne sappiamo, senza un'analisi approfondita, aperta ed equilibrata di tutti i pro e contro riguardanti questo approccio.

Come citato da Ioannidis e da altri esperti, esistono solo prove deboli per l'efficacia delle misure di confinamento (vedi Database Cochrane). Tuttavia, sono evidenti i loro effetti psicosociali negativi di cui abbiamo discusso in precedenza e effetti deleteri sull'economia mondiale sono già presenti e non possono essere sottovalutati.

Naturalmente, si devono raccomandare misure classiche di decontaminazione / isolamento per ridurre la trasmissione virale tra individui, ma possono essere limitate intorno ai membri sensibili della popolazione, ovvero individui anziani, malati e indeboliti. Questo è stato l'approccio dei paesi scandinavi. Un approccio di blocco generale non sembra avere senso sotto molti aspetti.

In primo luogo, la rapidità con cui i paesi europei hanno perso la traccia della catena dai pazienti in poi sottolinea l'estrema contagiosità ben notamettendo in dubbio persino la possibilità di interrompere la propagazione rintracciando il virus e i suoi portatori nell'intera popolazione umana.

Ciò è accaduto in Italia nel giro di un giorno o due, e nonostante misure di isolamento molto veloci ed estese. I virus del raffreddore comuni hanno probabilmente sviluppato una grande esperienza attraverso le loro invasioni planetarie annuali, e il loro monitoraggio, oltre a stabilire misure di blocco, non sembra essere la cosa giusta da fare quando ci si rende conto che, come discusso sopra, si distribuiscono in tutto il mondo su milioni di individui (vedi il modello di Oxford sopra) durante tutta la stagione invernale.

L'argomento successivo è incentrato sulla necessità regolarmente proposta di appiattire la curva di distribuzione dell'epidemia per ridurre il bilancio delle vittime. Questo approccio non considera l'esistenza e la rilevanza dell'"immunità di gregge o popolazione". Con ciò, maggiore è la quantità di persone immunizzate nella popolazione umana, meno pericolosa può essere l'epidemia virale.

L'applicazione di misure generali di allontanamento e di confinamento porta inevitabilmente a ogni sorta di decisioni discutibili. Ancora peggio, diverse misure, che hanno un minimo o addirittura nessun senso, possono essere imposte dagli stati e implementate / aumentate da individui paurosi.

In ogni caso, in nome della sicurezza di tutti, gli Stati fanno appello al dovere di tutti gli individui di accettare le limitazioni dei loro diritti civili e della loro libertàQuesta mossa dovrebbe essere limitata alle raccomandazioni e non agli ordini accompagnati da una punizione: la prontezza delle persone deve rimanere il fattore dominante e le persone non dovrebbero essere minacciate da un governo che hanno scelto loro stessi.

L'argomento dell'adozione di misure più o meno rigorose crea inevitabilmente fratture all'interno del gruppo sociale. I movimenti escono proponendo modi diversi, principalmente attraverso i media elettronici, per aumentare la penetrazione nella sfera privata degli individui in nome del controllo dell'epidemia, nonostante il fatto che qualsiasi controllo della popolazione sia un pericolo per la democrazia.

Quando sorge una discussione su questo tema, chiunque chieda il mantenimento della propria sfera privata si oppone agli argomenti 1) che il fatto che uno non abbia nulla da nascondere non dovrebbe creare alcun problema, e 2) che nel caso della prevenzione dell'epidemia , uno sicuramente non significa limitare le misure di sicurezza per proteggere tutti.

Nel caso del nostro paese, il consiglio federale svizzero ha mostrato una posizione molto solida e ha insistito per mantenere il più basso possibile la limitazione temporanea della libertà e dei diritti civili della popolazione svizzera, resistendo alle pressioni giornalistiche.

Come esempi di discutibili misure di blocco, citiamo prima la fermata della scuola, che si ritorce contro i nonni indotti a fornire assistenza ai bambini. Questa misura non è basata sull'evidenza, cioè non esiste uno studio scientifico disponibile che dimostri la sua efficacia, è stata introdotta da un paese all'altro solo perché un altro paese lo aveva già fatto in precedenza. L'immunità della popolazione sopra menzionata deve essere affrontata qui.

Lasciare i bambini a interagire a scuola e al parco giochi e lasciare che il giovane (sotto i 65 anni) lavori in gruppo e anche interagire può essere visto come il modo migliore per promuovere l'immunità della mandria e quindi proteggere l'intera popolazione, sapendo inoltre che queste due fasce di età hanno un rischio assolutamente minimo di essere minacciato dal SARS-CoV-2Vi sono quindi validi motivi per mettere in dubbio l'utilità dell'introduzione di questa misura e possiamo persino immaginare che potrebbe essere controproducente.

La chiusura di spazi pubblici e naturali, in particolare i parchi nelle città, non ha senso: se le persone sono obbligate a mantenere le distanze nelle strade, non lo faranno nei parchi, per cui il modo in cui c'è più posto per loro mantenere le distanze?
Il contatto con la natura e l'aria fresca, come menzionato dal governo danese, sarà della massima importanza per il benessere degli abitanti delle grandi città, prima o dopo che escano per acquistare cibo, lavoro o altre attività primordiali. Con questa misura, sono ingiustamente limitati rispetto alle persone che vivono nel paese.

Tra le altre misure altamente discutibili, la soppressione / limitazione dell'accesso ai settori medico e spirituale è del tutto inappropriata, deleteria e disumana. Non solo i pazienti COVID-19, ma anche tutti gli altri pazienti ricoverati in ospedale per altri motivi non possono ricevere le loro visite.

In generale, ma in particolare ora nel mezzo della crisi, il sostegno dei propri cari fa parte delle funzioni sociali e spirituali che non dovrebbero mai essere toccate o ritirate, correndo il rischio di alienare gli esseri umani dal loro ambiente psicosociale e spirituale vitale. Perché un parente stretto non può applicare in ospedale le stesse precauzioni di sicurezza del personale medico? E i servizi religiosi potrebbero essere eseguiti con le stesse raccomandazioni a distanza di altre sessioni civili, che sono state mantenute perché considerate indispensabili.

Le pratiche di blocco e isolamento sono state adottate da molti con un'incredibile quantità di etica, pazienza, coraggio, adattabilità, inventiva e umorismo. Mentre bloccano la parte giovane e attiva della società, possono produrre nel tempo significativi danni psicosociali ed economici, rischiano di destabilizzare la società in tutto il mondo.  Dovranno essere cancellati dai governi, il prima possibile che dopo.


ESPERTI, POLITICI E MEDIA


Nel campo della biologia, e in particolare degli studi su grandi strutture e dinamiche biologiche, sono essenziali analisi dettagliate che considerano tutti i lati di un fenomeno, al fine di evitare opinioni distorte e conclusioni e decisioni inadeguate. La biologia non è matematica, fisica o chimica, la sua complessità richiede l'integrazione di più dimensioni e l'adozione di un'interpretazione, si spera, ben fondata. Nel campo intensivo ed esteso, a livello mondiale nella crisi del virus corona, è fondamentale uno studio aperto, profondo, attento, multidimensionale e quindi imparziale dell'intera situazione con presentazione di pro e contro e analisi del rapporto rischio / beneficio. Esperti medici, principalmente microbiologi ed epidemiologi, sono quelli che forniscono queste informazioni ai politici. Devono rendersi conto di avere in mano il potere di modulare lo stato d'animo dell'intero pianeta umano e che devono evitare accuratamente di attivare una potente reazione a catena mondiale di paura e panicoAll'indomani della crisi del corona, dovrà essere eseguita un'analisi aperta, profonda e costruttiva, con l'obiettivo di evitare la futura ripetizione degli errori attuali.

I politici rappresentano la loro gente e, in questa funzione, hanno il difficile ruolo di proteggerli quando necessario. Hanno il diritto e il dovere di chiedere ai loro esperti l'analisi aperta, dettagliata e imparziale appena menzionata. I governi dovrebbero formulare al meglio proposte che siano il prodotto di analisi sana ed equilibrata. Queste proposizioni saranno spesso compromessi tra estremi (una tradizione nel nostro paese!), Ed essendo così moderati, saranno accettati più facilmente dalla gente. E, come discusso in precedenza, questo approccio può eliminare uno dei tre fattori di attivazione di panico che proponiamo, vale a dire la riduzione / soppressione della libertà democratica. Il pubblico deve essere informato in modo aperto e rassicurante e le informazioni negative dovrebbero essere bilanciate da quelle positive, mantenendo la speranza nella popolazione. Non c'è nulla di discutibile che offra speranza in un contesto informativo equilibrato. Inoltre, un governo deve rendere qualcosa di profondamente costruttivo congratulandosi con il suo popolo per il suo coraggio e l'adeguatezza ...

I media hanno un ruolo nel trasmettere informazioni da tutti i possibili ambienti e tendenze. Come esemplificato in modo particolarmente evidente nella situazione attuale, dovrebbero evitare di esercitare pressioni sui politici ed essere profondamente consapevoli del fatto che possono contribuire all'attivazione mondiale di potenti meccanismi ansiofeni se non forniscono informazioni equilibrate da fonti controllate.

La distribuzione molto rapida e travolgente dell'attuale panico ha come fattore facilitante la diffusione dell'efficienza dei social media, che hanno contribuito a profilare, attraverso notizie distorte e persino false, una situazione in Italia più caotica di quanto non sia nella realtà. Naturalmente, le notizie positive sono anche distribuite dai social media, ma un ambiente ansioso tende, come discusso in precedenza, a manifestarsi attraverso la trasmissione di informazioni prevalentemente ansiose.


CONCLUSIONE


Ad oggi (fine marzo 2020), un bilancio delle vittime di circa 35.000 in tutto il mondo è stato attribuito a COVID-19. Questo è ovviamente un numero elevato ma comunque molto inferiore all'influenza, che uccide ogni stagione tra mezzo milione e un milione di persone. Ci sono 2,6 milioni di morti in tutto il mondo ogni anno a causa di RTI.

Il mondo è, nel mezzo della crisi , ipnotizzato da un virus corona mutato come centinaia di altri che si diffondono in tutto il mondo ogni anno. Non presenta prove di mortalità più elevata rispetto alle sue mutazioni annuali precedenti. I test diagnostici vengono interpretati come un modo per seguire la propagazione epidemica, mentre rivelano (parzialmente) la presenza ubiquitaria e collaborativa dei comuni virus del raffreddore in tutto il mondo.

Il tasso di mortalità di COVID-19 è stato calcolato come la percentuale di test eseguiti risultanti positivi, non integrando la forte riduzione della mortalità consentita dalla presenza di un'alta percentuale di forme di malattia lieve o asintomatica. La paura e il panico sono stati accesi da queste due imprecise comunicazioni scientifiche e si sono diffuse su tutto il pianeta come un incendio boschivo, causando il caos che osserviamo ogni giorno nelle Notizie.

Esperti scientifici, politici e persone dei media dovranno comprendere profondamente l'importanza di fornire informazioni e raccomandazioni imparziali e fondate. La crisi del corona ha messo in luce che il pianeta umano soffre attualmente di un alto livello di ansia e deve essere trattato delicatamente, proprio come un paziente umano in una fase delicata della sua vita!

Non c'è modo per noi di concepire la vita senza virus. Sono ovunque, circa il 50% del nostro genoma è di origine virale e la virologa Prof. Moelling ha portato nel suo libro argomentazioni documentate secondo cui i virus sono "più amici che nemici" [ 28 ].

Il nostro nemico principale è la paura attivata da una scienza parziale e senza cuore. Siamo con la maggior parte dei virus in una situazione win / win e abbiamo 
need/need di interazione: non possiamo vivere l'uno senza l'altro. Nessuna parte ha il vantaggio di sradicare l'altro. Le pandemie più vecchie, che sono alla fonte di profondi ricordi di peste atavica, erano nella maggior parte dei casi dovute a batteri e strettamente legate a precarie condizioni di vita umana.

L'unica catastrofica pandemia virale fu l'influenza H1N1 del 1918, che uccise milioni di persone, ma si sviluppò a motivo delle conseguenze caotiche e malsane della prima guerra mondiale. Il panico sembra non essere un modo appropriato, nemmeno un modo fattibile per integrare la nostra interazione con i virus, ci garantisce un futuro pieno di paura per la prossima pandemia e ripetuti stati di panico e destabilizzazioni dell'ambiente umano mondiale.

Un futuro cupo, anzi per nulla desiderabile. Evitabile però se lo applichiamo: pensare con profondità, fare buona scienza e non farsi prendere dal panico ...


Daniel Jeanmonod MD , professore emerito di Neurochirurgia presso l'Università di Zurigo e Fisiologia e neuroscienza presso la New York University. Roxanne Jeanmonod , fisioterapista. Francis Neirynck , ingegnere civile


Riferimenti:



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