sabato 29 febbraio 2020

lunedì 24 febbraio 2020

Il coronavirus in uno Stato a sovranità arcaica

Quello che è successo in Italia con la vicenda del coronavirus è sconvolgente. L'aspetto più grave è stato il comportamento dei media, televisivi e cartacei, i quali hanno gonfiato la notizia oltre ogni limite immaginabile, anche se il governo non è stato da meno con l'intraprendere provvedimenti degni di un filmetto post apocalittico di serie zeta, che non sono ovviamente replicabili su scala maggiore, senza chiarire alla popolazione un aspetto cruciale della strategia di contenimento. Delle cosiddette opposizioni è meglio non parlare, essendo riuscite a mettere insieme il peggio dell'allarmismo con la consueta trita e ritrita polemica anti governativa. Quello che ne vien fuori è l'immagine di un paese che, ancora una volta, ha dato il peggio di sé, col risultato di perdere ulteriormente credibilità nel consesso internazionale.

In uno Stato serio, diciamo a sovranità arcaica, si sarebbero seguite linee di condotta del tutto diverse. Per cominciare non sarebbe stato permessa la campagna allarmistica mediatica, senza per questo ostacolare una corretta diffusione delle notizie ma lasciando intendere ai responsabili della comunicazione che l'uso di toni spropositatamente allarmanti a fini di audience avrebbe avuto conseguenze. Uno Stato a sovranità arcaica, dunque autorevole, avrebbe tutti gli strumenti per agire in tal modo senza porre in discussione la libertà di informazione. Ci sono stati giornali, ad esempio Libero, che si sono permessi titoloni di questo genere:


Una vergogna infame, che in uno Stato a sovranità arcaica non sarebbe permessa a nessuno, nemmeno alle forze di governo. Un paese nel quale può accadere che un giornale a diffusione nazionale, il quale per altro gode di finanziamenti pubblici come tutte le testate, faccia una così spregevole "informazione", non è un paese serio, è un paese cialtrone. Non che Libero sia stato il solo, perché da un mese a questa parte tutta la grande(?) stampa nazionale ha dato pessima prova di sé, costruendo e amplificando un clima di allarme parossistico che, alla fine, ha dato gli esiti inevitabili con l'assalto ai supermercati. E meno male che, almeno per ora, non è successo di peggio, circostanza che va a esclusivo merito della popolazione.

Le responsabilità maggiori vanno tuttavia ascritte al governo, il quale ha posto in opera soluzioni straordinarie nel tentativo di arginare la diffusione del virus nei primi focolai senza preoccuparsi di comunicare in modo efficace alla popolazione due concetti fondamentali. Il primo, che i suddetti provvedimenti venivano presi pur nella nella consapevolezza che la probabilità di riuscire nell'intento di circoscrivere completamente l'infezione era molto bassa, e che essi non sarebbero stati replicati su scala maggiore; il secondo che i numeri reali della morbilità, mortalità e letalità del virus, sebbene preoccupanti, non erano e non sono tali da far temere conseguenze catastrofiche. Per essere ancora più chiari, immaginiamo che Piddu sia il PdC italiano, ecco cosa avrebbe più o meno detto in un messaggio alla nazione.

Piddu: "Cari italiani, ci troviamo ad affrontare una crisi sanitaria impegnativa ma non catastrofica, per arginare la quale abbiamo predisposto una linea di difesa a ridosso dei primi focolai nella quale adotteremo provvedimenti che vi sembreranno straordinari, e in effetti lo sono, nella speranza purtroppo scarsa di contenere del tutto la diffusione del virus; qualora, come è molto probabile, ciò non sarà possibile, in presenza di una diffusione in aree metropolitane adotteremo provvedimenti meno draconiani e compatibili con la vita ordinata della comunità nazionale. L'esistenza umana, come sappiamo da sempre, è sotto il segno della precarietà, con periodi sereni che si alternano ad altri più difficili. Il governo farà tutto il possibile per minimizzare le conseguenze di una circostanza che va oltre le nostre responsabilità, sebbene non siamo certi che ciò che sta accadendo non sia conseguenza di superficialità o, Dio non voglia, intenzionalità di altri, ma la realtà è che il mondo non è un posto tranquillo. Tuttavia posso rassicurare tutti che, anche nell'ipotesi peggiore, siamo molto lontani da uno scenario catastrofico, sebbene la parte più fragile della popolazione, in particolare gli anziani, è esposta a un rischio superiore alla norma. Per fronteggiare l'ulteriore diffusione della morbilità il governo, oltre all'impegno di continuare nel tentativo di contenere il virus nei primi focolai, ha comunque deliberato lo stanziamento straordinario di cinque miliardi di nuove lire a favore della sanità pubblica, al fine di predisporre le necessarie strutture per l'accoglienza e la cura dei malati più gravi. La vita continua, come sempre, tra i mille pericoli che essa comporta, sia per i singoli individui che per tutta la comunità nazionale. Viva l'Italia, viva la Costituzione, viva il Socialismo."

Non devo aggiungere altro, se non che non viviamo in uno Stato a sovranità arcaica ma nel regno del caos generato dalla borghesia cotoniera. Un caos che non solo ci espone in modo drammatico agli eventi naturali, siano essi spontanei o spintanei, ma lascia il paese in balia degli interessi di altre comunità nazionali, alcune imperiali altre potenze regionali, democratiche o non democratiche, che perseguono i loro interessi con molta maggiore efficacia grazie ad apparati governativi che sono sottratti al totale condizionamento di gruppi privati, famelici e privi di qualsiasi senso della nazione, come accade da noi. L'Italia non è in pericolo per colpa del coronavirus, ma perché ha un cancro: la borghesia cotoniera.

Addendum: i cialtroni delle diverse compagnie di giro sono le metastasi.

sabato 22 febbraio 2020

Dal Bagnaipensiero ai virgolettati di Byoblu

Pur nella molteplicità delle manifestazioni apparenti, Alberto Bagnai impersona un invariante umano e politico universale. Insomma un principio di conservazione, di cosa è ancora oggetto di studio. Televisivo.



Straordinario il viaggio del caro Alberto, dal Codice di Camaldoli alla Lega di Giorgetti e Calderoli. Chiederò  al mio confessore di spiegarmi l'ermeneutica nascosta.

venerdì 21 febbraio 2020

La mia figura di palta con Marco Rizzo

Nel corso della vita tutti noi cambiamo il modo in cui vediamo la realtà. Talvolta questi cambiamenti assumono la forma di veri e propri salti quantici che stravolgono la visione precedente. Una di queste occasioni, che mi riguarda, è documentata in questo video registrato il 3 marzo 2008 in occasione di un incontro con Marco Rizzo a Frosinone, organizzato dall'amico e compagno Maurizio Federico. All'epoca ero un esagitato grillino, e non ci avevo capito niente. Oggi mi sembra di capire, ma sarà davvero così? In parole semplici, credo che abbiamo tutti il diritto di sostenere le nostre idee ma anche il dovere di dubitarne, ed essere disposti a cambiarle quando le nostre teorie non collimano più con la realtà.

L'istituzione del gulag di Cocullo



 (ANSA/ALESSANDRO DI MEO 8-10-2019)
«Martedì pomeriggio la Camera dei Deputati ha approvato a larghissima maggioranza – 553 voti a favore, 12 contrari e 2 astenuti – la riforma che ridurrà il numero dei parlamentari, da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori. La riforma è stata votata dal Movimento 5 Stelle, il partito che l’ha più voluta, insieme agli alleati del Partito Democratico, di Italia Viva e di Liberi e Uguali, ma anche dai maggiori partiti di opposizione: Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Hanno votato contro, tra gli altri, i parlamentari di +Europa e Noi con l’Italia.

L’approvazione della riforma è arrivata dopo un lungo e acceso dibattito parlamentare in cui molti deputati sono intervenuti per criticarla duramente, pur annunciando di volerla votare. In diversi poi hanno detto di condividere l’idea di ridurre il numero dei parlamentari, ma hanno contestato le modalità con cui è stata scritta e approvata la legge. Roberto Giachetti, deputato di Italia Viva, ha per esempio detto che avrebbe votato la riforma per disciplina di partito, ma che avrebbe anche raccolto le firme tra i parlamentari per organizzare il referendum abrogativo.

Tra le altre cose, la riforma – che prende il nome dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro – riduce anche il numero dei parlamentari eletti all’estero, che passeranno da 12 a 8 alla Camera e da 6 a 4 al Senato.

Il taglio del numero dei parlamentari è una riforma costituzionale, e quindi è stata approvata due volte alla Camera e due volte al Senato: alle precedenti tre votazioni l’avevano votata il M5S e la Lega, alleati nella precedente maggioranza, mentre il PD aveva votato contro. L’approvazione della riforma era stata però una delle condizioni principali poste dal M5S per la formazione del secondo governo guidato da Giuseppe Conte, e il PD ha perciò cambiato posizione. Durante il dibattito che ha preceduto il voto, le opposizioni hanno criticato il comportamento del PD, accusandolo di incoerenza.

La legge non entrerà subito in vigore, sempre in quanto riforma costituzionale: nei tre mesi successivi alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, infatti, potrebbe essere presentata una richiesta di referendum confermativo da parte di un quinto dei membri di una delle due camere, di 500 mila elettori oppure da cinque consigli regionali. L’eventuale referendum confermativo, come quello che si tenne nel 2016 per decidere sulla riforma costituzionale voluta da Matteo Renzi, non avrà bisogno del quorum.

Ritenuta in genere una misura che risponde a una forte domanda popolare, il taglio del numero dei parlamentari è stato molto criticato da diversi esperti e giuristi, poiché riducendo il numero di parlamentari diminuisce la rappresentanza degli elettori, rende i gruppi parlamentari più piccoli e facilmente controllabili da leader e segretari, e più in generale rischia di allontanare ulteriormente l’elettorato dalla politica. Le stesse critiche peraltro erano state espresse a lungo dal PD, che ha votato a favore all’ultima lettura alla Camera. Se la riforma venisse approvata, l’Italia diventerebbe il grande paese europeo con il Parlamento più piccolo in proporzione alla popolazione: un parlamentare ogni 151 mila abitanti, contro uno ogni circa 100-110 mila di Regno Unito, Francia e Germania. I risparmi sarebbero trascurabili, nell’ordine di qualche decina di milioni di euro all’anno.

Insieme al voto sulla riduzione del numero dei parlamentari, la maggioranza formata da PD, Movimento 5 Stelle, LeU e Italia Viva si è accordata formalmente anche su un vasto piano di riforme costituzionali che saranno discusse nei prossimi mesi. Il PD lo aveva infatti chiesto in cambio dell’approvazione della riforma sul numero dei parlamentari. Questo piano di riforme comprende quattro punti differenti. Entro dicembre le forze di maggioranza dovrebbero presentare una riforma elettorale, mentre entro ottobre dovrebbe iniziare il percorso parlamentare di tre nuove riforme costituzionali. La prima dovrebbe riformare il funzionamento del Senato, cambiando la parte della Costituzione che stabilisce la sua elezione su base regionale (una delle ragioni per cui negli ultimi anni è sempre stato difficile avere una solida maggioranza in Senato). La seconda dovrebbe essere l’abbassamento dell’età per votare per il Senato da 25 a 18 anni. Infine la modifica del numero di delegati regionali che partecipano all’elezione del presidente della Repubblica.»

Link correlato: Cocullo, la Siberia italiana

mercoledì 19 febbraio 2020

Severo ma giusto

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva ragione

«Quella dell’adesione all’euro è una scelta di importanza fondamentale per le prospettive del nostro paese e dei nostri giovani; se si vuole discuterne lo si deve fare apertamente e con un serio approfondimento, anche perché si tratta di un tema che non è stato in primo piano durante la recente campagna elettorale.» - Sergio Mattarella

lunedì 17 febbraio 2020

La democrazia al tempo del clic

Dice, ma che è? E niente, è la competizione per entrare nel guardaroba di Salvini come felpa no euro.

martedì 11 febbraio 2020

Noi sovranisti arcaici

Chi sono i sovranisti arcaici, questa banda di pupazzi che imperversa in un miserabile anfratto del dibattito politico? Ecco a voi le prime risposte.

Link suggerito:  Il referendum del 29 marzo (Tg dei sovranisti arcaici)

sabato 8 febbraio 2020

La tekno idiozia

La biologia conservazionista

I progressi della genetica stanno replicando, dal 2005, la legge di Moore, ovvero l'esplosiva crescita della capacità integrare, su un'unità di superficie, un numero di componenti elettronici elementari che raddoppia ogni 18 mesi, come accade ormai dalla metà degli anni '50 del secolo scorso. Questo intervento di Stewart Brand ci segnala che lo stesso processo si è innescato, a partire dal 2005, nel campo della genetica. Cambierà tutto, come sempre nella vita e nella Storia, con un solo invariante: sempre in culo agli schiavi. Domanda: chi sono gli schiavi? Risposta (la mia, me ne prendo la responsabilità): sono quelli che non capiscono un cazzo.

martedì 4 febbraio 2020

Il capro espiatorio per la bufala della sassaiola contro gli studenti cinesi (nell'agglomerato urbano che ancora crede di essere una città)

Video correlato: L'infodemia da coronavirus




Giuseppe Iaconis - capro espiatorio
Nicola Ottaviani - sindeche di Frosinone e grande accusatore del capro espiatorio
L'articolo di Frosinone Today: Sassaiola contro studenti cinesi: l'appello dall'Accademia di Belle Arti di Frosinone

L'articolo di Ciociaria Oggi: Sassaiola fantasma contro i cinesi: denunciato il prof autore della fake news

Il Messaggero: Coronavirus, «nessuna sassaiola contro studenti cinesi». Prof di Cassino denunciato per procurato allarme

Dalla pagina FB di Nicola Ottaviani, sindeche di Frosinone:

«Procurato allarme del professore, Ottaviani: danno di immagine per l'Accademia e per il territorio.

"Come avevamo preannunciato, appena la falsa notizia della sassaiola aveva iniziato a circolare - ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani - questa si è rivelata l'ennesima fake, anzi, meglio in italiano, 'bufala', dietro la quale docenti e politici, soprattutto se interpretano il ruolo di classe dirigente, non dovrebbero mai andare, attendendo approfondimenti e accertamenti prima di abbandonarsi alle chiacchiere da bar. Ora che gli inquirenti hanno attivato un procedimento penale per procurato allarme, è opportuno astenersi da ogni ulteriore commento, nel rispetto di quelli che saranno gli sviluppi giudiziari della vicenda. Magari, nelle more di un procedimento destinato a durare tempo - tenuto conto, anche, dell'ultima 'perla' legislativa del Governo sulla sospensione della prescrizione nel processo penale - per non perdere tempo e riparare, almeno in parte, i danni di immagine arrecati all'Accademia di Belle Arti, agli studenti italiani, europei e cinesi che la frequentano, oltre che alla immagine della Ciociaria, quei docenti e quei politici incauti che si sono affrettati ad agitare i soliti spettri del razzismo e della xenofobia, diano il buon esempio, iniziando a chiedere scusa per la propria leggerezza, magari rimboccandosi concretamente le maniche, semel in anno, per il nostro territorio".»

La nota della Questura :
«Frosinone – La Polizia di Stato ha effettuato approfondite indagini sugli episodi di intolleranza verso cittadini cinesi asseritamente accaduti a Frosinone. Denunciato per procurato allarme il professore che aveva diffuso la notizia, rivelatasi priva di fondamento.

A seguito delle notizie diffuse dagli organi di informazione locali e nazionali in ordine ad un episodio di intolleranza in danno di cittadini cinesi asseritamente verificatosi a Frosinone, la Questura ha dato immediatamente avvio, fin dalla serata di ieri, ad approfonditi accertamenti volti a verificare la fondatezza dell’informazione ed individuare gli eventuali responsabili delle illegalità descritte.
Le ricerche effettuate dalla D.I.G.O.S. hanno consentito di chiarire che il professore che aveva reso pubblico l’episodio informando i giornalisti nel corso di un’estemporanea conferenza stampa non aveva la conoscenza diretta degli accadimenti ma aveva riferito informazioni raccolte da un’altra professoressa.
Quest’ultima a sua volta aveva appreso da un generico racconto di una studentessa cinese dell’Accademia di Belle Arti che su una chat seguita esclusivamente da suoi connazionali, un altro giovane cinese aveva fatto riferimento a non meglio descritti episodi di intolleranza verso cittadini cinesi che sarebbero accaduti a Roma.
Il contenuto di tale conversazione in chat si sarebbe trasformato nella sassaiola a Frosinone a causa di una errato utilizzo del traduttore di Google da parte della studentessa.
Alla luce degli approfondimenti esperiti, pertanto, la notizia diffusa dal professore va considerata totalmente priva di fondamento. Lo stesso è stato segnalato all’A.G. per procurato allarme.

Frosinone, 4 febbraio 2020»

Organigramma dell'Accademia di belle arti di Frosinone:





  • PRESIDENTE
    Ennio De Vellis
  • DIRETTORE
    Loredana Rea
  • VICE DIRETTORE
    Stefania Di Marco
  • CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
    Ennio De Vellis - Presidente Accademia
    Loredana Rea - Direttore Accademia
    Gianluca Grossi - Rappresentante MIUR
    Ottaviani Nicola - Sindaco di Frosinone
    Pompeo Antonio - Presidente Provincia Frosinone
    Pagano Marco - Rappresentante Docenti Accademia
    Simona Sofica Giovannone - Rappresentante studenti
  • CONSIGLIO ACCADEMICO
    Loredana Rea
    Stefania Di Marco
    Giusi Digrandi
    Elisa Ottaviani
    Annamaria Recchia
    Annamaria Iaboni
    Luca Spatola
    CONSULTA DEGLI STUDENTI
    Luca Spatola , Presidente
    Annamaria Iaboni
    Marta Aucone
    Simona Sofica Giovannone
    Silvia Ricci
    • COLLEGIO DEI REVISORI
      Dott. Ostani Egidio in rappresentanza del Ministero dell'Economia e delle Finanze
      Dott.ssa Polimente Rossana in rappresentanza del Ministero dell'Istituzione, dell'Università e della Ricerca
    • NUCLEO DI VALUTAZIONE
      Dott.ssa Valentina Polsinelli (Presidente)
      Dott.ssa Alessandra Grimaldi
      Dott. Massimiliano Quadrini
    • RAPPRESENTANTI SINDACALI RSU
      Eleonora Pusceddu UNAMS
      Carmen Romano UNAMS
      Palmiro Toti CISL
  • UFFICIO ERASMUS
    Prof. Marco Pagano