giovedì 22 aprile 2021

La roulette americana

Chi lascia la via vecchia per la nuova sa quel che perde ma non sa quel che trova, recita il proverbio. Orbene, dopo 15 mesi sappiamo tutto, in termini statistici, della covid-19, diffusione, letalità, mortalità, quali categorie colpisce e quali sono solo sfiorate. Soprattutto sappiamo che può essere considerata una malattia più grave della comune influenza ma, di sicuro, non una pestilenza.

Ebbene, cosa fanno i governi? Impongono una vaccinazione di massa con farmaci sperimentali e non testati, i quali hanno già evidenziato seri problemi a pochi giorni dalla somministrazione in un numero non trascurabile di soggetti. Per capirci, si parla di 36 reazioni avverse gravi ogni 100.000 somministrazioni, un numero che deve essere confrontato con i decessi per covid nel 2020, che per l'Italia è stato di 120 ogni 100.000 abitanti.

Qualcuno mi ha fatto osservare che anche Putin sta vaccinando i russi, ma le differenze sono enormi. In primo luogo non vi è alcun obbligo, in secondo luogo lo sputnik V è un vaccino proteico, realizzato con le stesse tecniche usate per i comuni vaccini influenzali. Al contrario, i sudditi dell'occidente sono obbligati alla vaccinazione e minacciati di perdere la libertà e il lavoro qualora si rifiutino; inoltre i farmaci che si intende somministrare sono tutti genici, con vettore mRna nel caso di Pfizer e Moderna, con vettore adenovirale nel caso di Astrazeneca e Johnson&Johnson. 

La domanda che non possiamo non porci è il perché di questa scelta, che appare ben più rischiosa rispetto al non fare niente. Ripeto, si tratta di farmaci sperimentali e non testati, per i quali era stata data ampia assicurazione circa la mancanza di frequenti effetti collaterali gravi, circostanza che i fatti hanno crudelmente smentito.

Senza voler essere catastrofici, a questo punto è lecito attendersi l'emergere di effetti collaterali gravi anche a medio-lungo termine, ad esempio di interferenza vaccinale in base alla quale coloro che hanno subito le somministrazioni potrebbero essere molto più esposti alle varianti e perfino ai comuni virus influenzali o del raffreddore. Possiamo escludere ciò?

Ma possiamo spingerci oltre, e ipotizzare che quello testé descritto sia proprio l'effetto voluto e ricercato. Siamo in pieno complottismo, ne sono ben consapevole, ma non possiamo sottrarci a questo terribile pensiero davanti al fatto che i governi dell'occidente, anche quello italiano, stanno seguendo con pervicacia e tenacia la strada di correre un rischio sconosciuto e potenzialmente catastrofico rispetto a un rischio ormai noto, sulla cui reale entità, per altro, permangono molti dubbi.

Perché si è scelta questa via? Non si poteva aspettare e continuare la sperimentazione dei nuovi farmaci genici su campioni limitati di volontari o appartenenti alle categorie più a rischio? Di quale faustiano delirio sono vittime i governi dell'occidente, che non hanno remore a sottoporre i loro sudditi a questa roulette, mi sia consentita la parafrasi, americana?

La Crante pantemia

martedì 20 aprile 2021

Medusa

Abbiamo superato i bastioni dell'economicismo, poi la palude giuridica, finalmente il nemico ci appare in tutta la sua potenza. Ma non è davanti a noi, è dentro di noi! Il nemico è triplice, sono le Gorgoni, tre sorelle: Euriale, che rappresenta la perversione sessuale, Steno la perversione morale e Medusa la perversione intellettuale. Solo l'ultima, Medusa, è mortale e può essere uccisa, Euriale e Steno sono immortali.

L'occidente, inteso come universo simbolico, si definisce a partire dalla decapitazione di Medusa, che rappresenta la perversione intellettuale, ma nulla può, né tenta o ha mai tentato, contro la perversione sessuale e morale. L'uccisione di Medusa non è cosa di poco conto perché costituisce l'atto di adesione della cultura classica alla ragione. Uccidere la perversione intellettuale ne è l'atto fondante perché, sebbene la orienti nella direzione di convivere con la perversione sessuale e morale, tuttavia pone un tabù assoluto nei confronti di quella intellettuale. La perversione intellettuale viene espunta dall'universo simbolico del mondo classico grazie al gesto di Perseo che, con  uno specchio donato da Atena e un falcetto donato da Hermes, può avvicinare Medusa, reciderle la testa e riporla nella bisaccia donata dalle ninfe. Queste ultime erano "esseri immortali, potenze divine dei boschi, dei monti, delle acque e delle sorgenti, degli alberi, ma anche delle regioni o delle città o degli stati".

La perversione intellettuale, che consiste nell'infrangere il principio di non contraddizione, è un peccato della sfera superiore dell'intelletto umano, essendo la perversione sessuale e quella morale connesse agli istinti animali e all'empatia.

Essere uomini, nell'universo simbolico dell'occidente, significa dunque non rinunciare al principio di non contraddizione, inteso come tabù assoluto e di ordine più stringente rispetto ai peccati sessuali e morali; nei cui confronti, la Storia lo insegna, i cedimenti sono stati frequenti. Non è dunque il declino della morale cristiana ad insidiare l'occidente, come molti vogliono credere, ma la degenerazione intellettuale. Quella per cui, tanto per ricordare un tema di attualità, un malanno che comporta una letalità del tre per mille rispetto alla normalità dell'uno per mille di una comune influenza, è utilizzato per convincere  milioni di cittadini a farsi recludere per oltre un anno, per di più con la promessa che questo stato delle cose si protrarrà per sempre. Oppure, per restare sul tema, a dispetto delle notizie allarmanti sull'inefficacia dei vaccini e la loro pericolosità (saldamente fondate su dati ufficiali probabilmente sottostimati) questi continuano ad essere somministrati in base all'assunto che solo con essi si potrà uscire da questa situazione; e ciò solo perché lo dice la televisione, notoriamente strumento di propaganda dei gruppi dominanti.

Da oltre un anno un piccolo gruppo di uomini, occidentali nel vero senso della parola, si batte con la stessa determinazione di Perseo nel tentativo di recidere la testa della propaganda, novella Medusa, ma ciò è avvenuto nell'indifferenza del cosiddetto ceto intellettuale, mentre la gran massa dei cittadini giace vittima del terrore profuso a reti unificate. Serve un gesto deciso, rapido e ferale, per recidere ancora la testa della Medusa dalle mille e mille antenne, siano esse quelle televisive o del 5G che promette di moltiplicarle quasi all'infinito. Se ciò non avverrà, allora la perversione intellettuale uscirà dalla bisaccia in cui l'aveva rinchiusa Perseo e, con le sue sorelle (la perversione sessuale e morale), ci distruggerà. Ponendo fine, esse e non il virus, alla civiltà occidentale!

lunedì 19 aprile 2021

Dal Recovery Fund al Discovery Fund

Credo che pochi abbiano capito cosa sia il Recovery Fund, e ancor meno cosa non sia. Il RF non è, e non può essere, un primo passo verso la mutualizzazione del debito a livello europeo, perché la Germania non vuole e, soprattutto, perché così non vuole l'Impero. Se davvero l'UE si incamminasse lungo un percorso di unione fiscale ciò implicherebbe, nel volgere di un decennio o due, la nascita di un super Stato europeo che dovrebbe avere, per forza di cose, una difesa comune e una politica estera comune. Sarebbe come immaginare che, dopo aver conquistato gli ex regni ellenistici, Roma avesse tollerato la nascita di una loro unione politica e militare. Riuscite a immaginarlo?

Personalmente ritengo che, almeno agli inizi, questa fosse la visione dei padri fondatori della CEE, i quali sognavano di poter trovare uno spazio di manovra negli interstizi della guerra fredda, da ampliare con accorta cautela giocando sugli equilibri tra la sfera anglo-americana e l'Unione Sovietica, e nel frattempo costruire istituzioni comuni seppure in ambiti limitati, soprattutto quello economico. Il collasso dell'URSS ha vanificato questa strategia attendista, con la conseguenza di un rapido allargamento sia dell'UE che della NATO che ha minato in profondità il requisito di omogeneità necessario al buon fine dell'operazione. Fosse avvenuto il contrario, cioè il collasso della sfera anglo-americana, l'unione politica e militare europea si sarebbe imposta con la forza della necessità.

Essendo preclusa ogni possibilità di una prospettiva di unità politica, quello che resta è un insieme di trattati economici avvolti in un quadro di valori che sono antitetici a ogni possibile spirito nazionalistico in chiave europea e costituiti, al contrario, da princìpi e precetti improntati al globalismo, che è l'ideologia di fondo dell'Impero lanciato alla conquista del mondo o, dovesse fallire in ciò, interessato alla conservazione e al rafforzamento della sua sfera di dominio: l'occidente allargato, di cui l'Unione Europea è e deve essere parte integrante ma subalterna.

La Corte Costituzionale tedesca, fedele cane da guardia della Costituzione scritta sotto dettatura anglo-americana dopo la seconda guerra mondiale, ha ripetutamente respinto ogni ipotesi di mutualizzazione del debito, ma ciò non deve essere inteso come segno di una pretesa indipendenza di questo organo dalla politica bensì come prova della sua totale subalternità ai voleri dell'Impero. Dobbiamo così prendere atto che ogni velleità di uscita dall'UE è, di fatto, equivalente al sogno di uscita unilaterale dalla NATO: eventi desiderabili ma, agli effetti pratici, oggi impossibili. Due sole nazioni europee hanno questa possibilità di scelta, una è l'Inghilterra che già lo ha fatto, l'altra la Francia; L'Italia e la Germania, nazioni sconfitte, sono tenute all'obbedienza, al servizio dei piani dell'Impero.

Chiarito questo punto, è ovvio che il RF può essere, al massimo, un intervento straordinario giustificato da circostanze eccezionali, che solo una cieca fede nel progetto di unione politica - eventualmente procrastinato nel tempo quando le circostanze fossero favorevoli - può interpretare come un primo passo in direzione dell'unione fiscale; oppure la più becera propaganda ad uso e consumo delle masse angosciate dalla prospettiva di collasso economico. Anche in questo caso sono però necessarie alcune puntualizzazioni. In primo luogo si deve ricordare l'esiguità dei contributi a fondo perduto che l'Italia riceverebbe, per altro al prezzo di un declassamento del suo ruolo nella governance reale dell'unione economica; In secondo luogo, essendo la maggior parte dei fondi che potrebbero essere erogati null'altro che prestiti da restituire, l'unico vantaggio che potrebbe derivarne è quello di tassi di interesse (forse) più bassi di quelli, già molto bassi, di mercato. In pratica, in nome della cosiddetta "solidarietà europea", ci verrebbe graziosamente "prestato" un tasso di interesse di qualche frazione di punto percentuale (forse) più favorevole. Quel che resta, dunque, sono i finanziamenti a fondo perduto (circa 47 mld diluiti in più anni) con obiettivi di spesa imposti, apparentemente, dall'Unione Europea, in realtà decisi dall'Impero e dalla sua agenda globalista. Basti pensare all'enfasi posta sugli investimenti per la parità di genere, che nulla può avere a che vedere con l'obiettivo di costruire la necessaria e indispensabile "potenza" di una futura nazione europea.

In ogni caso, Recovery Fund o emissioni di titoli di stato, il grosso sarà costituito da prestiti. Ma, se ci sono prestiti, allora devono esserci i prestatori. E qui la domanda d'obbligo è: perché prestare denaro a Stati in grossa difficoltà e a tassi bassi? La risposta è ovvia: perché gli Stati possono offrire garanzie, costituite dalle proprietà dei cittadini. Non tanto e non solo le proprietà possedute individualmente, che possono essere aggredite dalla tassazione ma anche da prelievi straordinari, quanto soprattutto quelle collettive, dalla sanità pubblica alle aziende partecipate alla scuola. Sono dunque le privatizzazioni le garanzie reali che gli Stati possono offrire ai prestatori, e dunque possiamo affermare con assoluta convinzione che si scrive Recovery Fund ma si legge Discovery Fund, nel senso della ricerca (Discovery) degli assets pubblici che, inevitabilmente, a un certo punto saranno messi sul mercato. 

In conseguenza della pandemia di covid-19, che ha fatto precipitare la crisi, un primo obiettivo economico, ovvero un'ulteriore e definitiva ondata di privatizzazioni, sarà stato raggiunto; insieme con gli altri di natura più squisitamente politica e geopolitica, sui quali conviene tornare in un'altra occasione.

mercoledì 14 aprile 2021

Meteorite pensaci tu

 Links:


Jacques Attali, Il futuro della vita, 1981, Intervista a cura di Michel Salomon, collezione The Faces of the Future, edizioni Seghers.

«In futuro si tratterà di trovare un modo per ridurre la popolazione.  
Inizieremo dal vecchio, perché non appena supera i 60-65 anni, l'uomo vive più a lungo di quanto produce e costa caro alla società.  Poi i deboli e poi gli inutili che non portano nulla alla società perché ce ne saranno sempre di più, e soprattutto finalmente gli stupidi. 
Eutanasia mirata a questi gruppi.
L'eutanasia dovrà essere uno strumento essenziale delle nostre società future, in tutti i casi.
Ovviamente non possiamo giustiziare persone o allestire campi.  
Ce ne sbarazzeremo facendo credere loro che sia per il loro bene.  
Una popolazione troppo numerosa, e per la maggior parte inutile, è qualcosa di troppo costoso dal punto di vista economico.  
Dal punto di vista sociale, è anche molto meglio che la macchina umana si arresti bruscamente piuttosto che deteriorarsi gradualmente.
Non saremo in grado di superare i test di intelligenza su milioni e milioni di persone, puoi immaginare!
Troveremo qualcosa o lo causeremo, una pandemia che colpisce certe persone, una vera crisi economica o meno, un virus che colpirà il vecchio o il grande, non importa, i deboli soccomberanno, i timorosi e gli stupidi ci crederanno e chiederanno di essere curati
Avremo avuto cura di pianificare il trattamento, un trattamento che sarà la soluzione.
La selezione degli idioti sarà così fatta da sola: andranno al macello da soli».

lunedì 5 aprile 2021

La "gloriosa impresa"

Parliamo, è tanto tempo che non lo facciamo...

 

Vincenzo Cucinotta:

«Sono sempre più "circondato", da una parte dai complottisti, cioè da coloro che pensano a un potere centrale assoluto e imbattibile che come tale controlla ogni minima cosa, dall'altra da coloro che sono preda nella narrazione dominante, da coloro che non sanno neanche scorgere il grado di manipolazione sempre più palese dei media. Mi spiace per gli uni e per gli altri, la realtà è molto più triste, gli interessi individuali o di ristretti gruppi dominano il mondo di fronte a popolazioni disinformate e del tutto incapaci di organizzare una qualsiasi resistenza, ma che si autogiustificano sostenendo che c'è chi pensa per noi, malvagio o benevolo che sia, ma comunque troppo forte per essere contrastato. Un mondo quindi che risulta consolatorio perchè ordinato, sia lo fosse per fare il bene dell'umanità, sia per schiavizzarsi, e così qualche videogioco ce lo lasceranno comunque. 

ps. Sia chiaro, quando dico complottista non mi riferisco certo a chi come me stesso, ritiene che i complotti siano parte fondamentale del governo del mondo, ma coloro che pensano ad un unica centrale di un potere assoluto, gestito alla perfezione, e come tale imbattibile, come tale l'altra faccia della moneta del disimpegno politico.»

domenica 4 aprile 2021

Le torpedini vaccinate

sabato 3 aprile 2021

Non toccate i lupi


Link: un video del 14 luglio 2020 nel quale è esposto lo stesso concetto.

venerdì 2 aprile 2021

Il terrapiattismo dialettico

Qwerty unchained

Lo strano titolo è dovuto al fatto che, caricando il video su Rumble come "Il marchio della bestia", per ben due volte è stato rifiutato. Siccome sono stato un informatico, e so bene quello che oggi possono e non possono fare i miei ex colleghi, li ho ingannati cambiando il titolo. Della serie "'ntu culu alla censura dell'Intelligenza artificiale". Tié!