martedì 12 febbraio 2013

Se Roma piange… Berlino si dispera!


La solitudine dei numeri reali
[Volantino strategico n°4]
I “numeri reali”, che descrivono le ragioni della crisi, i suoi costi e chi li paga, vagano sconsolati in un piccolo angolo della grande rete. Si erano preparati ad una stagione di notorietà, credevano di diventare delle star e, per questo, si erano fatti belli, vestendosi di grafici colorati, tabelle eleganti, infografiche da urlo. Tutto inutile, perché la scena viene occupata dai loro nemici di sempre: i beceri luoghi comuni.

Se Roma piange… Berlino si dispera!
Lo scivolone a fine gennaio 2013 delle quotazioni del Monte dei Paschi di Siena (MPS), da 0.26 a 0.22 €/azione, non è che l’ultimo di una lunga serie. Il titolo, che valeva oltre 5 €/azione poco più di cinque anni fa, ha perso, rispetto ai massimi, il 96% del suo valore.  Anche altre grandi banche italiane vengono considerate a rischio, contribuendo a diffondere la percezione di un paese allo sbando. L’esame dei numeri reali (e ufficiali) che descrivono lo stato dei sistemi bancari europei ci rivela, tuttavia, un quadro assolutamente inaspettato.
  • La leva finanziaria è un fondamentale indicatore che misura il rapporto tra i prestiti erogati e il patrimonio: più esso è alto, tanto più le banche sono esposte al rischio di fallimento. Il suo valore, per le banche italiane, vale in media 17, ed  è inferiore alla media europea di 24. Per le banche inglesi vale 27, per quelle tedesche 26, per quelle francesi 25.(1)
  • L’incidenza dei derivati sull’attivo delle banche italiane è del 9,6%, in Olanda del 9,0%,  in Spagna del 9,2%, in Francia del 20,3%, nei Paesi scandinavi del 20,4%, in Inghilterra del 25,3%, in Germania del 33,3%, In Svizzera è del 40,9%. (2)
Sebbene mal messi, tra i sistemi bancari più “solidi”, secondo i dati ufficiali, ci sono dunque quelli di Italia e Spagna, sebbene entrambi i paesi siano accusati di essere tra i responsabili della crisi della moneta unica.
Qualcuno potrebbe obiettare che la solidità delle banche italiane e spagnole sia una conseguenza di pesanti interventi statali, ma, ancora una volta, i numeri reali raccontano un’altra storia. Un studio della divisione R&S di Mediobanca(3) rivela che ben 437 banche del Vecchio Continente hanno beneficiato, negli ultimi anni, di aiuti da parte degli Stati, per un totale di circa 2.700 mld di euro. In testa l’Inghilterra con 1.200 miliardi, seguita da Germania (420), Irlanda (222), Belgio (197), Olanda (133), Francia (129). L’Italia  ha impegnato solo 123 miliardi, per sovrappiù quasi tutti non a fondo perduto, ma nella forma di contributi concessi come garanzie su emissioni obbligazionarie delle banche.
ORA FATE ATTENZIONE
Nel volantino strategico n°1 abbiamo dimostrato come il debito pubblico italiano sia stato causato dagli alti tassi di interesse conseguenti al “divorzio tesoro Banca d’Italia”; nel volantino strategico n°2 che la spesa pubblica dei PIIGS è inferiore, o al più pari, alla media europea, con la sola eccezione della piccola Grecia; nel volantino strategico n°3 che l’Italia ha finanze pubbliche, certificate dalla Commissione Europea, tra le più “sostenibili” nel medio periodo, e più “sostenibili” in assoluto nel lungo; Ora scopriamo che i maggiori istituti di ricerca certificano che i sistemi bancari più esposti sono quelli inglesi, tedeschi, irlandesi, olandesi e belgi, pur avendo ricevuto più aiuti statali! Tutto ciò non è forse meraviglioso e sorprendente? E’ possibile che, all’origine della crisi, ci sia qualcosa di non detto, che pochi hanno il coraggio di denunciare?
Ricorda: la prima vittima della crisi è la verità!
Vai sul blog lasolitudinedeinumerireali.blogspot.com, scarica questo volantino e stampane le copie che vuoi. Poi, regalale ai tuoi amici!
Note:
  1. Rapporto sulla stabilità finanziaria (Banca d'Italia - nov. 2012) - vedi pag.42
  2. DATI CUMULATIVI DELLE PRINCIPALI BANCHE INTERNAZIONALI (Mediobanca R&S) - vedi pag.67
  3. INTERVENTI DEI GOVERNI NAZIONALI A FAVORE DELLE BANCHE E DEGLI ISTITUTI FINANZIARI IN EUROPA E NEGLI STATI UNITI DAL SETTEMBRE 2007 AL GIUGNO 2012 - vedi pag.6

lunedì 4 febbraio 2013

Il grande Randy Papero

Ho trovato, nella buca della posta, una busta contenente un CD, nella quale c'era un video che ho provveduto a caricare sul canale di ecodellarete. Il video contiene un messaggio e sembra provenire dal futuro, precisamente dal 2023. Non so davvero cosa pensare... guardatelo e sappiatemi dire.

La rivoluzione quantistica: Heisenberg e Schrödinger

La mia socia (forse sarebbe meglio dire il mio adorato Führer domestico) da un po' di tempo, seguendo le mie orme (qualche soddisfazione mi spetta...) ha scoperto le gioie del montaggio.... video... Che avevate capito, scalmanati?

Dunque, la mia socia ha aperto un canale youtube, micropatuf (il nome è una lunga storia), e lo sta riempiendo delle sue creazioni. Vi presento l'ultima, dal titolo "La rivoluzione quantistica: Heisenberg e Schrödinger".

domenica 3 febbraio 2013

Io sono lo scemo del villaggio

Oggi è domenica. Ne ho approfittato per andare un po' in giro per le strade della mia città (Frosinone) per distribuire qualche volantino del Comitato per la Salvaguardia dei Numeri Reali (CSNR). Poca gente in giro, ma sono ugualmente riuscito a consegnarne una cinquantina.

Una cosa mi ha sorpreso: lo sguardo di compatimento che ho letto negli occhi di molti dei miei amici "piddini". Ma come, mi sono detto, questi sanno benissimo che dai tempi di DoubleFace, poi di calimerotv.net e, da qualche anno, con ecodellarete.net, ci abbiamo praticamente azzeccato su tutto, eppure mi guardano (e mi trattano) come se fossi lo scemo del villaggio?

Non è forse vero che siamo stati noi, unici e per primi a Frosinone, a parlare (e a opporci, quando loro, los piddinos, erano entusiasti) di...
  • Project-financing (Multipiano, Matusa, Piloni)
  • Aeroporto di Frosinone
  • Inquinamento della Valle del Sacco
  • Speculazione urbanistica e infiltrazioni camorristiche
  • Scandali urbanistici (caso Forum)
  • Crollo dei valori immobiliari
  • Crisi sistemica dopo Lehman-Brothers (quando i piddini frusinoti nemmeno sapevano cosa fossero i derivati)
  • ... e adesso: crisi dell'euro...
...?????????

Ma loro niente! Ogni volta hanno dovuto (sottolineo trenta volte: "HANNO DOVUTO") darci ragione DOPO, sempre DOPO! 

E adesso che gli do un volantino nel quale viene dimostrato, "dati ufficiali alla mano" (come abbiamo sempre fatto), che tutto quello che viene raccontato agli italiani sul debito pubblico, sui conti che non tornano, sulla necessità di fare sacrifici per rimediare a quello che ha combinato Berlusconi, è FALSO, TOTALMENTE FALSO, mi guardano come se fossi lo scemo del villaggio?!

E pensare che lo faccio (anche) per loro, per metterli in guardia sul fatto che la situazione è grave, molto grave, ma che la diagnosi che LORO (los piddinos) hanno sposato è assolutamente farlocca, e che farebbero bene a svegliarsi se non vogliono essere presi a calci nel culo dalla gente, quando la gente capirà. Già, perché dovete sapere che la gente, quando si accorge di essere stata presa per il culo, si incattivisce, e pure assai. Mi toccherà intercedere per loro, quando comincerà la caccia al piddino...

Ma è tutto inutile, è come parlare ai sordi. Vedono la vittoria a portata di mano, sono eccitati, e l'unico neurone che hanno gli va in saturazione. E allora daje addosso a Berlusconi, daje a fà finta che loro so' avversari de Monti, daje a 'ntasà Feisbuc de stronzate. Ah, ma è tutta roba che resterà online, questo è bene che lo sappiano i nostri amici farlocchetti, è tutta roba che gli verrà sbattuta sotto il naso. E allora staranno freschi a fà l'anguille: dovranno venì dda noi pe' farse fà 'n sarvacondotto...

Ci vuole pazienza ragazzi, tanta pazienza. Noi patrioti, in questo momento, possiamo fare una sola cosa: aspettare, digiunare e meditare, come Siddharta. Nel frattempo, vado in giro a distribuire i volantini del Comitato per la Salvaguardia dei Numeri Reali (CSNR).

domenica 27 gennaio 2013

Il caso MPS

Sono reduce dalla distribuzione, nella mia città, dei volantini prodotti dal collettivo "La solitudine dei numeri reali". Nel corso del volantinaggio, in molti mi hanno chiesto di scrivere un post sul caso Monte dei Paschi di Siena, cosa che mi accingo a fare.

Links correlati:

Devo però premettere che li deluderò. I miei concittadini si aspettano, ne sono certo, chissà quali rivelazioni sui sotterfugi messi in opera per sottrarre denaro a una banca altrimenti sana(?) nei fondamentali. Vogliono sapere se è colpa di Bersani e del PD, e/o di chi altri. Ebbene, io penso che gli eventuali illeciti, se ci sono stati, non siano tuttavia il cuore del problema.
Poiché non sono uno specialista di economia e finanza, mentre ritengo, con poca modestia, di essere abbastanza bravo nello spiegare quello che, a mia volta, apprendo dallo studio dei veri specialisti, mi limiterò a semplificare quello che ho appreso dallo studio dei loro lavori. Il cuore del problema, cari concittadini che mi rendete l'onore di leggere quello che scrivo, è nel grafico seguente.

Si tratta dell'andamento dell'indice più importante della borsa valori italiana, il FTSE-Mib, nell'intervallo dal 18 maggio 2007 al 5 marzo 2009, durate il quale l'indice medio pesato dei corsi azionari delle aziende quotate ha perso il 69,52%, passando da 44364 a 13523. L'origine dei guai del MPS, e presto di altre grandi banche italiane e... udite udite... tedesche, è tutta in questo grafico, e in altri simili relativi ai corsi azionari dei paesi europei. Dal marzo 2009 ad oggi l'indice FTSE-Mib ha recuperato un po', tornando ad oscillare intorno a 17.000 punti. La caduta dei valori azionari ha messo in crisi i bilanci di tutte le banche europee e italiane, perché le azioni erano iscritte come attivi nei loro bilanci. Il MPS (e probabilmente non solo il MPS) ha tentato di reagire lanciandosi in spericolate operazioni sui derivati, sulla base di una valutazione del quadro generale dell'evoluzione economica eccessivamente ottimistica. In pratica, i vertici hanno pensato che la crisi, innescata dalla bolla immobiliare negli Stati Uniti, non fosse di natura sistemica, e hanno scelto di scommettere su una ripresa dei valori degli indici. Per far ciò, nella fretta di coprire le perdite, hanno (forse: è un'ipotesi investigativa) aggirato le disposizioni di legge, le quali impongono una serie di vincoli nel rapporto tra gli impieghi e il capitale proprio. Le cose, però, non sono andate come i vertici della banca si aspettavano, perché l'attesa ripresa non c'è stata, e sono finiti a mollo.
Questa è la spiegazione, per così dire, "tecnica", ma c'è dell'altro. Il problema, infatti, è politico. Ricordate, voi che siete vecchiotti come me, quando negli anni settanta si ripeteva il ritornello "il problema è politico"? Ebbene sì, il problema è politico. Ed ha dimensioni europee. Una data da ricordare è l'otto dicembre 2011, quando l'EBA (European Bank Authority) ha emesso una direttiva che imponeva alle banche la costituzione di una riserva eccezionale, tale da portare, entro la fine di giugno 2012, il loro Core Tier 1 ratio (rapporto tra capitale e impieghi) al 9%. Ma non basta, perché l'EBA decise anche che i titoli di Stato posseduti dalle banche dovessero essere valutati al prezzo di mercato della seduta del 30 settembre 2011, non più dunque sulla base dell'effettivo valore di rimborso, ma del valore (inferiore) prezzato sul mercato secondario. Un criterio che non era mai stato richiesto.
Ma non basta! Alcune tipologie di titoli non statali, quelli legati ai mutui subprime, posseduti in gran parte dalle banche tedesche e olandesi, furono considerati dall'EBA così affidabili da poter essere contabilizzati al valore di rimborso, e non al valore di mercato, come invece veniva imposto nel caso dei titoli di Stato italiani!
La tabella seguente (fonte: EBA) riporta le dimensioni dei cosiddetti buffers di riserva che i sistemi bancari di ogni paese erano obbligati, sulla base delle nuove regole, a predisporre:
Breakdown by country of estimated capital target buffers
Country
Estimated target capital buffer
Sovereign capital buffer*
AT (1)
2,938
224
BE (2)
4,143
5,634
CY
3,587
3,085
DE
5,184
7,687
DK
47
35
ES
26,161
6,290
FI
0
3
FR
8,844
3,550
GB
0
0
GR (3)
30,000
/
HU
0
43
IE
0
25
IT
14,771
9,491
LU
0
0
MT
0
0
NL
0
99
NO (4)
1,312
0
PT
7,804
4,432
SE
1,359
4
Sl
297
20
Total
106,447
amounts are in million Euros
Nella colonna centrale è riportato il buffer in termini di titoli nazionali, nella seconda in titoli esteri. Si noti il dato relativo alla Gran Bretagna (GB), che è 0 (dicazi: zero). L'inghilterra "s'è data", come se dice a Roma. Per chi non capisce il romanesco: ha detto "ciao" ed è andata per la sua strada.
Ora dite voi se questa non è una decisione "politica"! Ed è stata questa decisione che ha costretto MPS (e non solo MPS) a lanciarsi in disperate acrobazie speculative nel tentativo di rientrare nei parametri. Tuttavia la Spagna (ES), la Francia (FR), la Grecia (GR) e l'Italia (IT) hanno accettato. O, forse, hanno dovuto accettare? Si notino, in particolare, i valori relativamente bassi, se rapportati alle dimensioni della sua economia, richiesti alla Germania (DE).
La domanda che dobbiamo pórci è la seguente: l'EBA si è resa complice di un "complotto", oppure, più semplicemente, uno dei paesi del suo board, segnatamente la Germania, ha potuto trattare da una posizione di forza? La seconda che ho detto, ovviamente. E perché? Ragazzi, è semplice, ve lo dico da tempo, ma voi non volete ascoltare, incantati come siete dalle sirene del "più €uropa" o "un'altra €uropa". Un altro graficuccio (Fonte: FMI), volete?
Questo grafico della Bilancia dei Pagamenti (in inglese Current Account) riporta i saldi (in valori assoluti) tra i soldi che escono ed entrano in un paese, sia per effetto degli scambi di merci, sia per i movimenti di capitali dovuti a investimenti produttivi (del paese all'estero, e dall'estero nel paese) e dei trasferimenti diretti (es. rimesse degli immigrati/emigrati). Si vede bene come, subito dopo l'ingresso nell'€uro, la Germania sia andata nettamente in attivo, mentre tutti gli altri paesi sono andati in deficit. Domandiamoci: con quali soldi il commercio intra-europeo ha potuto continuare? Se la sola germania esporta (incamera soldi) e tutti gli altri importano (tirano fuori soldi), come è potuto continuare il giochetto? Mai sentito parlare di prestiti? E chi presta, se non chi ha soldi? E chi ha i soldi, in €uropa, se non la Germania? Dunque, le banche tedesche sono creditrici, mentre quelle di tutti i paesi del sud sono debitrici, e da questa posizione di forza hanno potuto imporre la decisione dell'EBA dell'8 dicembre 2011.
E' più chiaro, adesso, perché MPS (e non solo MPS) ha dovuto fare "carte false" per sopravvivere? Detto questo, vogliamo ipotizzare che, vista la mala parata, qualcuno abbia tentato di salvare il "suo tessssoro"? Aspettiamo, e vediamo se i fatti confermeranno questa ipotesi.