Caro Oscar Giannino, birba di dandy invecchiato, ho letto un tuo tweet in cui scrivi, a proposito dell'attentato all'ex premier greco Papademos:
"Sperare di tutto cuore che non sia esordio di un terrorismo sovranista antieuro"
Ti scrivo per rassicurarti, ma anche per angosciarti ancor più di quanto non lo sia già. Ti rassicuro sul fatto che noi sovranisti non ricorreremo mai al terrorismo, ti angoscio per ribadirti che vinceremo la battaglia politica passando di trionfo in trionfo in libere e democratiche elezioni. Non farti illusioni, caro Oscar, noi sovranisti batteremo te e i tuoi padroni sul piano del consenso, non solo politico ma anche morale e sociale. Sarete voi, casomai, a ricorrere a leggi speciali, in un primo tempo, e poi, alla brutta parata, al vostro classico armamentario fatto di infiltrazioni, operazioni sporche dei servizi, bombe e quant'altro. Perché dovremmo farlo noi, che sappiamo per certo di avere la vittoria a portata di mano, avendo dalla nostra le armi della razionalità economica e della morale?
Hai paura di perdere, vero Oscar? Sei un dandy navigato, sai fiutare l'aria, e hai più paura tu di perdere di quanta speranza abbiamo noi sovranisti di vincere, e allora te la fai nei mutandoni mettendo le mani avanti. Forse sperando che qualche deficiente-ignorante-menomato commetta qualche scemenza declamandosi "sovranista", così da criminalizzarci. Magari per dare la stura, nei talk-show, al tormentone "sovranisti buoni" (che comunque sbagliano) ma non sono proprio cattivi. Sarebbe un vero colpo di fortuna, per te e i tuoi accoliti, e un opportunità favolosa per l'ennesima campagna di distrazione di massa, senza rischiare di sporcarvi le mani organizzando, voi stessi, degli attentati.
Non illuderti, caro Oscar, voi avete già perso. Quando la razionalità economica va in sposa al sentimento morale del popolo, la partita è chiusa in partenza. Potete solo scegliere tra una resa onorevole (si fa per dire) e una resistenza all'ultimo spread, che vi consegnerà al disprezzo della Storia.
Ti saluto, Oscar, con la certezza che tu sai che noi sappiamo.
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