Matteo Salvini |
Jaques Attali |
Ho atteso prima di dire la mia sulla sconcia campagna della Lega di Salvini, perché volevo essere certo che non si trattasse della semplice coda di una modalità, nella ricerca del consenso, appartenuta al passato che tardava ad essere espunta. Le cose non stanno affatto così.
Matteo Salvini, e con lui gli strateghi della comunicazione e i consiglieri economici della Lega Nord, ha scelto di mestare nel torbido dei peggiori sentimenti razzisti e xenofobi che vivono nei bassifondi della nostra società. Una cosa che accomuna Salvini e la Lega Nord ai peggiori esempi della Storia.
L'accoppiata tra le grida razziste di Salvini e la proposta della flat-tax del consigliere economico della Lega Nord, l'ex fattorino divenuto consigliere di amministrazione di Deutsche Bank Claudio Borghi Aquilini, costituisce l'epitome di ciò che definiamo "uscita da destra dall'euro".
Tutto il resto è chiacchiera pariolina.
la flat tax mira a far restare sul suolo italiano le aziende grandi e piccole e i profrssionisti o giovani laureati che ora se ne stanno andando, non mi sembra lungimirante per la classe operaia e artigiana dire andatevene pure o proporre espropri, a meno di aziende ex statali come Ilva o Acciaierie di Terni o pesantemente finanziate come Fiat e Alfa, per cui la nazionalizzazione per rilanciare l'occupazione la vedrei sensata...
RispondiEliminaLa flat-tax è la solita favoletta per cui "se i ricchi diventano più ricchi i poveri ci guadagnano". Ovviamente giustificata sulla base di dati e ipotesi ad-hoc. Ma la sostanza non cambia, l'obiettivo restando il solito, cioè preservare la ricchezza privata a discapito del principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione. Osservo infatti che, in regime di moneta fiat, come è in effetti l'attuale regime in tutto il mondo, la tassazione serve a modulare la ridistribuzione di ricchezza. Uno Stato sovrano, titolare dell'emissione monetaria e in possesso di tutti gli strumenti di controllo sui movimenti di capitali, merci e servizi può, ancor più oggi grazie al fatto che la maggior parte dei flussi sono in forma elettronica, adottare qualsiasi forma di ridistribuzione interna senza che il paese perda competitività verso l'estero.
RispondiEliminaNoi informatici, nell'ambito della programmazione orientata agli oggetti, chiamiamo tutto ciò "incapsulamento".
neghi quindi che gli Stati per mantenere un minimo di welfare e benessere si siano messi a farsi concorrenza anche fiscale, per accaparrarsi imprenditori, startup, ricercatori? e che questi siano sensibili a queste sirene?
RispondiEliminaLa flat tax, nella maggior parte dei paesi che l'hanno introdotta, ha aumentato il gettito fiscale diminuendo evasione ed elusione tributaria.
RispondiEliminaQuindi, essere contrari a quella soluzione per motivi ideologici è legittimo, purchè non si dissimuli la contrarietà dietro la motivazione che la flat tax non è compatibile con uno Stato che goda di piena sovranità e si denunci una buona volta che si ambisce alla riconquista della sovranità dello Stato perchè si mira ad obiettivi politici che hanno una ben definita connotazione ideologica.
"neghi quindi che gli Stati per mantenere un minimo di welfare e benessere si siano messi a farsi concorrenza anche fiscale, per accaparrarsi imprenditori, startup, ricercatori? e che questi siano sensibili a queste sirene?"
RispondiEliminaChiamiamo questa "concorrenza" col suo vero nome, ovvero globalizzazione; e poi guardiamoci indietro e vediamo quali veri effetti ha prodotto.
Comunque qui c'è un bel articolo che espone in maniera critica gli effetti della flat tax:
http://www.statopotenza.eu/17732/i-difetti-della-flat-tax
Riguardo a FIAT e Alfa una mezza idea per farle restare qua ce l'avrei, e si chiama nazionalizzazione.
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