martedì 8 settembre 2015

Uscendo dall'euro - le conclusioni di Moreno Pasquinelli

Pubblico con ritardo, causa impegni, le conclusioni di Moreno Pasquinelli al termine dell'incontro "Uscendo dall'euro - Castiglione del Lago 18-07-2015".

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1 commento:

  1. A mio parere, questo intervento di Pasquinelli mette in evidenza una palese contraddizione.
    Essa sta nel sostenere che una svolta sovranista sarà un momento di frattura con chi comanda nel mondo e che quindi bisogna attrezzarsi per questo momento, e nello stesso tempo però sostenere che bisogna rinviare la definizione delle politiche che questa rinnovata Italia sovranista dovrà mettere in atto e che pertanto bisogna costituire una specie di CNL con tutte le forze sovraniste indipendentemente dalle loro posizioni politiche complessive.

    Io penso che se si ha piena consapevolezza, come io ho e come Pasquinelli dice di avere, della criticità e direi addirittura della drammaticità di questo momento cruciale, se si è in grado di percepire quali interessi in gioco verranno ad essere coinvolti in una simile storica evenienza, bisogna arrivarci con la massima chiarezza, almeno fino a livello del quadro dirigente intermedio.
    Per chiarire meglio lo scenario che io immagino, avanzo l'ipotesi più ottimistica, che si trovi la forza per fare affermare la posizione noeuro, fino ad esempio ad attuare un'uscita unilaterale dell'Italia dall'eruozona e quindi dalla UE, perchè le cose tendono ormai a coincidere non tanto nei sostenitori dell'uscita dall'euro, ma proprio nei sostenitori dell'euro che usano invece la UE per due distinte operazioni, prolungare indefinitamente l'esistenza dell'eurozona, e portare a compimento il processo di integrazione con gli USA con la sottoscrizione del TTIP.
    Cosa pensate che faranno i nostri avversari della finanza globale? Prima di farci guerra aperta, ci lavoreranno ai fianchi, tentando di sgretolare questo fronte con la classica carota, con contentini che assieme all'attacco da parte dei mercati (il bastone), tenderanno a dividerci.
    Se non si ha piena consapevolezza di tutte le implicazioni del nostro sovranismo, questa manovra avrà un successo completo ed immediato.
    Trovo perciò preoccupante che si taccia sulle politiche che la stessa opzione sovranista impone se perseguita coerentemente, non solo a livello mediatico, ma anche a livello di ceto dirigente e di militanza in generale.
    Proprio nell'ipotesi di costituire un CNL, dovrà essere chiaro che i membri del CNL non coincidono tra loro. In altre parole, una politica delle alleanze è possibile solo se si è definito molto bene quali sono le posizioni politiche della nostra area politica, e questo richiede appunto un quadro militante che sappia in anticipo quali saranno le cose che ci dividono, distinguendo chiaramente tra quanto sosteniamo e quanto accettiamo per necessità di compromesso.

    In conclusione, io sostengo la necessità di una discussione politica franca e precoce, che cominci già ieri, potrei dire paradossalmente, perchè a mio parere siamo già in ritardo.

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