A mio parere chi professa la razionalità dei mercati e pensa che una politica verrà prima o poi riequilibrata o risanata dalla perfetta logica dei meccanismi che governano la vita economica ricade nello stesso errore di chi auspica l'arrivo della Troika. Chi professa la razionalità dei mercati professa anche la razionalità dei consumatori. Entrambe le concezioni si basano su teorie piuttosto che sulla realtà effettuale delle cose. Per esse la vita è giustificabile e giudicabile in virtù di un sapere teorico. Dunque, l’economista che conosce sarà atto a dirci come dobbiamo condurre la nostra vita. Per entrambe le concezioni è colui che sa, che può guidare il popolo. I fatalisti turchi del "tanto prima o poi l'Unione cadrà" rifiutano e non concepiscono che, sebbene l'evidenza economica condanni questo regime, d'altra parte esso c'è e non cessa di far sentire i suoi effetti, anzi vengono inventati ogni giorno strumenti sempre più raffinati per prolungare le torture. La svolta, dunque, non potrà essere costituita da un sapere tecnico, quanto piuttosto un'azione politica.
Sono d'accordo con Rocco. Bisogna abbandonare l'approccio economicistico, l'economia è solo un strumento tecnico che a monte ha scelte politiche, la crisi economica è solo il sintomo di una crisi politica, cioè di decisioni che mirano a creare un sistema istituzionale e di regole anti-democratico. "Strano come una crisi vista dall'alto assomigli a un successo". Ciò non toglie che l'analisi economica che è stata fatta in questi anni è stata utilissima a svelare queste dinamiche e non finirò mai di ringraziare i vari economisti che ci hanno aiutato a capire.
Io mi sono associato ad ARS, è un piccolo partito, in crescita costante, non condivido la totalità delle sue proposte, ma per la capacità di articolare insieme una nuova politica di spesa pubblica, una nuova concezione delle partecipazioni statali e una strenua lotta alla rendita, mi sembra il miglior partito sovranista sulla piazza. Fatta questa premessa, vi dico, associatevi a qualsiasi partito o associazione pensiate possa combattere questo stato di cose, l'aver compreso le cause della crisi non ci salverà da essa. Ci vuole un maestro per uscire dalla caverna dell'ignoranza, e in sé per la modestia dell'atto, che attenua l'orgoglio individuale, e per la fiducia nel sostegno che da fermezza ai primi passi, ma una volta fuori della spelonca ci si deve scrollare di dosso i debiti (di riconoscenza) e agire insieme come una moltitudine guidata come da una sola mente.
A mio parere chi professa la razionalità dei mercati e pensa che una politica verrà prima o poi riequilibrata o risanata dalla perfetta logica dei meccanismi che governano la vita economica ricade nello stesso errore di chi auspica l'arrivo della Troika. Chi professa la razionalità dei mercati professa anche la razionalità dei consumatori. Entrambe le concezioni si basano su teorie piuttosto che sulla realtà effettuale delle cose. Per esse la vita è giustificabile e giudicabile in virtù di un sapere teorico. Dunque, l’economista che conosce sarà atto a dirci come dobbiamo condurre la nostra vita. Per entrambe le concezioni è colui che sa, che può guidare il popolo. I fatalisti turchi del "tanto prima o poi l'Unione cadrà" rifiutano e non concepiscono che, sebbene l'evidenza economica condanni questo regime, d'altra parte esso c'è e non cessa di far sentire i suoi effetti, anzi vengono inventati ogni giorno strumenti sempre più raffinati per prolungare le torture. La svolta, dunque, non potrà essere costituita da un sapere tecnico, quanto piuttosto un'azione politica.
RispondiEliminaBen detto... ma quanto all'azione politica, visto come stanno le cose, è meglio stendere un velo pietoso.
EliminaSono d'accordo con Rocco. Bisogna abbandonare l'approccio economicistico, l'economia è solo un strumento tecnico che a monte ha scelte politiche, la crisi economica è solo il sintomo di una crisi politica, cioè di decisioni che mirano a creare un sistema istituzionale e di regole anti-democratico.
Elimina"Strano come una crisi vista dall'alto assomigli a un successo".
Ciò non toglie che l'analisi economica che è stata fatta in questi anni è stata utilissima a svelare queste dinamiche e non finirò mai di ringraziare i vari economisti che ci hanno aiutato a capire.
Per ora però tutte le iniziative si sono arenate...
EliminaIo mi sono associato ad ARS, è un piccolo partito, in crescita costante, non condivido la totalità delle sue proposte, ma per la capacità di articolare insieme una nuova politica di spesa pubblica, una nuova concezione delle partecipazioni statali e una strenua lotta alla rendita, mi sembra il miglior partito sovranista sulla piazza. Fatta questa premessa, vi dico, associatevi a qualsiasi partito o associazione pensiate possa combattere questo stato di cose, l'aver compreso le cause della crisi non ci salverà da essa. Ci vuole un maestro per uscire dalla caverna dell'ignoranza, e in sé per la modestia dell'atto, che attenua l'orgoglio individuale, e per la fiducia nel sostegno che da fermezza ai primi passi, ma una volta fuori della spelonca ci si deve scrollare di dosso i debiti (di riconoscenza) e agire insieme come una moltitudine guidata come da una sola mente.
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