sabato 16 maggio 2015

Poveri piccolini!



Anna Rosa Frate e Armando Mirabella sono bravissime persone. Questa cosa va detta subito, a scanso di equivoci, prima di impugnare la sferza della polemica e dargli la lezione che, ahimè, meritano ad abundantiam. Preciso ancora: non ce l'ho in particolare con loro, ma li prendo ad esempio di un modo di essere che oggi, nella polemica politica, viene ben espresso dal termine piddinitas. Un neologismo che indica non tanto, e non solo, l'essere del PD (sebbene in questa formazione i "piddini" abbondino) quanto l'incapacità di cogliere e interpretare la realtà con gli strumenti corretti.

Frate e Mirabella sono politici locali, interessati soprattutto alle vicende della città di Frosinone, ma sembrano del tutto incapaci di cogliere i nessi tra ciò che si può fare sul piano cittadino e le scelte che il loro partito, il PD, porta avanti da anni su quello nazionale. Vogliamo parlare della demenziale politica fiscale sostenuta dal PD fin dai tempi di Monti? Per Frate e Mirabella questo sembra essere un elemento accessorio, concentrati come sono (soprattutto il Mirabella) sull'idea che tutto dipenda dalla corretta scelta delle persone. Il job's act? La riforma della scuola? L'Italicum? Sì, vabbè, l'importante è che le persone giuste abbiano spazio e siano messe in grado di operare!

Di alzare gli occhi e domandarsi se certi meccanismi, all'opera nel microcosmo della città di Frosinone, altro non siano che il riflesso di un'imponente operazione volta allo svuotamento della democrazia di cui essi, restando nel PD, sono oggettivamente complici, non gli passa per la testa. Ma cosa hanno creduto, Frate e Mirabella, che la vittoria tarocca di Renzi alle primarie, la favola farlocca del 40% alle europee asseverata dai media in mano alle banche, la corsa successiva di gran parte della struttura del partito in aiuto del (momentaneo) vincitore, preludessero ad una qualche situazione di equilibrio tra la maggioranza e l'opposizione interna? Poveri piccolini!

Hanno, Frate e Mirabella, la più vaga idea della più grande partita che si sta giocando in Italia e in Europa? E dire che di tentativi per metterli in guardia, chi scrive, ne ha fatti! Sia con interventi pubblici che attraverso il dialogo diretto, ma i risultati sono stati nulli. Oggi li guardo rispondere alle domande di Ignazio Mazzoli (nemmeno cattive) e, mentre osservo i loro occhi smarriti, l'eloquio incerto, lo scoramento dei gesti, non riesco a fare a meno di pensare che se lo sono meritato.

Ben gli sta! Non si può pensare di fare politica ignorando dati eclatanti come il raddoppio della disoccupazione in sei anni, la caduta della produzione industriale del 20%, della capacità produttiva del 25%, senza domandarsi se tutto ciò, a altro ancora, abbia o meno una qualche relazione con la più grave decisione politica del dopoguerra, e cioè l'adesione all'euro e all'Unione Europea, e darsi una risposta dopo essersi molto ben informati! E' anche grazie ai "piddini" come Mirabella e Frate che abbiamo avuto un presidente del consiglio dimesso dalla finanza internazionale - il pur odiatissimo Berlusconi; il governo di un proconsole che prometteva di mettere le cose a posto e invece ha causato la più grave crisi economica dai tempi della guerra; l'arrivo di un pupazzo gonfiato dai media, in mano alle banche, che si è impossessato del loro partito e si appresta a trasformarlo in qualcos'altro dopo aver cambiato la Costituzione, la legge elettorale, disciplinato i lavoratori e, a breve, privatizzato la scuola! Per non parlare del prossimo intervento sulle pensioni, di cui Frate e Mirabella si illudono che si potrà discutere, o dell'intervento militare in Libia...

Discutere? Discutere cosa? Sanno Frate e Mirabella cos'è il NAIRU1? Non credo, ma pensano di poter fare politica a Frosinone (loro che sono persone per bene!) stando in un partito nel quale o si dimostra di essere disposti a tutto pur di obbedire, oppure si toglie il disturbo. Civati, il loro referente tanto simpatico e carino, alla fine ha capito e se ne è andato; Fassina si appresta a seguirlo, e con lui altri, ad esempio D'Attorre. E adesso?

Adesso la scelta è semplice: Frate e Mirabella potranno allinearsi, in tal caso saranno "premiati", magari con un piccolo incarico che li comprometta, oppure dovranno levare le tende. Tertium non datur.

Su FB ho visto il Mirabella vestito da tifoso. Ha fatto bene, è giusto cercare distrazioni, almeno nel giorno in cui il Frosinone va in serie A (il Frosinone... non la città di Frosinone - n.d.r.), ma già da domani dovrà, insieme a Frate, farsi una domanda fondamentale: Should I Stay or Should I Go?

Per conoscenza gli segnalo la scelta di una nostra concittadina, Daniela Bianchi che, almeno a giudicare dal comunicato stampa con cui ha salutato l'arrivo in serie A del Frosinone (non della città di Frosinone - n.d.r.) da che parte stare lo sa. Giudicate voi... io non suggerisco.

«COMUNICATO STAMPA DANIELA BIANCHI CONSIGLIERA REGIONALE PD LAZIO.
FROSINONE IN SERIE A: SALTO DI QUALITÁ DI UN INTERO TERRITORIO.

Una giornata storica non solo per lo sport. Il Frosinone in serie A è un’iniezione di fiducia e speranza per tutta la provincia. Ma è soprattutto una metafora di stile. È la vittoria non solo di una Squadra che ha proiettato la provincia oltre ogni immaginazione. Questo non è solo calcio, ma un modo di approcciare alle cose, di essere azienda, di alzare l'asticella, di raggiungere obiettivi ambiziosi di qualità e di farlo soprattutto per un intero territorio. Una sola parola Grandi!
Al presidente Stirpe, artefice di questo capolavoro, ai giocatori e allo staff tecnico vanno tutti i miei complimenti e un sentito grazie per aver regalato alla città una gioia così grande, quasi inaspettata-


Cosi Daniela Bianchi, consigliera regionale gruppo PD commenta la promozione del Frosonone nella massima serie di Calcio.» 

Ragazzi, è un mondo difficile, si sbaglia da professionisti!

  • Nota 1: il NAIRU (Non-Accelerating Inflation Rate of Unemployment) è il criterio centrale intorno al quale viene scritto, nel contesto delle regole europee, il DEF. In sostanza si tratta di stabilire qual è il tasso di disoccupazione che, disciplinando in modo sufficiente le pretese salariali, garantisca la convergenza economica, cioè il necessario equilibrio della bilancia dei pagamenti. Non avete ancora capito? Eppure Fassina ve lo ha spiegato così bene...

4 commenti:

  1. Caro Fiorenzo, la mia situazione è ancora più ridicola: identificato non so bene per quale arcano motivo nell' area civatiana, vengo eletto in una lista civica perché il partito non può candidare chi palesa dubbi e critiche sempre più esplicite verso l' europeismo dei vertici; dopo un anno vengo finalmente accolto in maniera trionfante da ben 8 su 10 consiglieri nel gruppo consiliare PD costringendo, tra l' altro alle dimissioni il capogruppo originario.
    Ebbene dopo due giorni che io entro nel gruppo PD questo Pippo esce dal partito? Civatiani allo sbando c' è subito chi mi chiede di dimettermi.Ovviamente li ho mandati a cagare, le dimissioni del Pippo, il più europeista degli europeisti, sono un occasione unica per far ragionare chi crede che le politiche virtuose( occupazione, filiere corte, riciclo e riuso dei rifiuti, difesa e tutela del patrimonio artistico e naturale, etc. )siano possibili anche senza sovranità monetaria e costituzionale.

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  2. A un certo punto, lui parla di cosa è la "sinistra del XXI secolo", contrapponendola alla sinistra del secolo scorso, idea ormai "superata" e non riproponibile.

    E cos'è questa sinistra del presente e del futuro? Cura del territorio, FLESSIBILITA' del larovo (che egli contrappone alla precarietà dello stesso) e il resto del canzoniere che fin da quando il pentolaio magico era uno sconosciuto scagnozzo di provincia il PD recitava per dare l'impressione che una qualche differenza intercorresse rispetto al polo concorrente. Nulla di nuovo rispetto al solito ritornello, Il conflitto distributivo, le classi subalterne? Roba vecchia, roba che si è autorottamata con il crollo del muro di Berlino (ossia che essi hanno dichiatato rottamata quando decenni prima che il lemma diventasse di moda).

    Tu dici che sono brave persone, ma sono queste e non altre le persone che hanno coscientemente determinato lo stato di cose che ha reso possibile, naturaliter, l'ascesa al potere e l'acquisizione del Partito Democratico da parte del suddetto pentolaio (da cui le ottime persone - e le relative carriere politiche - sono state messe ai margini). Coscientemente, perchè queste persone (Bersani ne è il rappresentate emblematico) non hanno VOLUTO e non VOGLIONO sapere e capire (in quanto avevano e hanno ogni possibilità per sapere e capire).

    E se queste ottime persone non hanno voluto e non vogliono ancora sapere e capire è perché avevano e hanno tuttora un interesse specifico a non sapere e capire. Quale? C'è poco da spaziare fra le ipotesi: quello di restare aggrappati alla "barca", perchè è il veicolo al quale costoro hanno attacato i loro progetti PERSONALISTICI di vita.

    La spiegazione alternativa al loro non VOLER sqapere e capire è una e una sola: che siamo al cospetto di perfetti imbecilli e, quindi, di gente infinitamente più dannosa sul piano politico di quanti fanno politica per interesse personale.

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    1. Analisi impeccabile, ma se il tuo obiettivo è quello di raccogliere il consenso degli imbecilli e degli imbecilli che li votano stai usando metodi da imbecille. Poiché in tutta evidenza tu non sei un imbecille ne deduco che vorrai rivolgerti a quelli che invece fanno politica per interessi personali spicci; ammesso che la tua speranza non sia lo sterminio degli uni e degli altri, è una visione della politica rispettabilissima.

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  3. Non riesco a seguirti: il "tuo obiettivo"? "Raccogliere il consenso degli imbecilli" ?

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