venerdì 3 giugno 2016

Il diavolo e l'acqua santa a (doppio) convegno?

Dunque, il 10 giugno andrò a questo convegno:


Tra i relatori vi sono Mauro Scardovelli e Marco Guzzi. Con il primo ho avuto un incontro skype insieme con l'amico Gianluigi Leone, del secondo ho pubblicato un'interessante intervento pubblico (Il potere è spirituale) su questo blog.

Quando Scardovelli, nel corso dell'incontro skype, ci ha informato dell'intenzione sua e di Guzzi di organizzare incontri pubblici sul tema della Costituzione e della sovranità, ce ne siamo sinceramente rallegrati. Tuttavia la locandina del primo di questi incontri suscita in me non poche perplessità, perché vedo che l'incontro è organizzato da un'associazione consumatori e da una seconda associazione denominata ARDeP, che sta per Associazione per la Riduzione del Debito Pubblico, sul cui sito leggo:

«L'ARDeP, Associazione per la riduzione del debito pubblico, è un’associazione di volontariato, fondata il 20 dicembre 1993, in Campidoglio, a Roma, all’indomani della crisi finanziaria del Paese, scoppiata nel cosiddetto settembre nero del 1992. L’Associazione è apartitica, ha struttura democratica e non persegue finalità di lucro.
Riconosciuto nel debito pubblico, per le dimensioni e per gli effetti deleteri che ha sulle possibilità di vita e di sviluppo del nostro Paese, un grande male comune, l’ARDeP ha assunto l’obiettivo di promuovere e favorire la riduzione di tale debito, attuando iniziative di studio, di informazione e di sensibilizzazione ai valori della solidarietà nazionale, europea e intergenerazionale.»

Come se non bastasse, sulla home page campeggia un enorme contatore del debito pubblico italiano (evidentemente incrementato con un complesso algoritmo elaborato dai maturandi dell'Istituto Tecnico Commerciale di Vattelappesca) parzialmente ricoperto da un banner recante l'accorato appello a papà di un vispo e sorridente bimbetto:


Il terzo attore è il CNEL del quale, da wikipedia, apprendiamo che ha più poteri di quanti ne avrebbe il Senato della Repubblica se passasse la riforma Renzi: «Il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL) è un organo di rilievo costituzionale, previsto dall'articolo 99 della Costituzione, istituito con legge n. 33 del 5 gennaio 1957. Le materie di sua competenza sono la legislazione economica e sociale. È un organo consultivo del Governo, delle Camere e delle Regioni, e ha diritto all'iniziativa legislativa, limitatamente alle materie di propria competenza.»

Per rendere, ancor di più, il flavour che si respira, ecco lo screenshot di un articolo di tal Giorgio Gandola il quale, nella rubrica "L'urlo" dell'Eco di Bergamo, di cui è direttore responsabile, scrive quanto segue:


Tra le perle dell'articoletto vi segnalo questa:

"Con quella zavorra di oltre duemiladuecento miliardi succede una cosa molto semplice (parola della Commissione europea): «Il pesante debito pubblico resta la principale fonte di vulnerabilità dell’economia italiana perché limita la capacità del Paese di rispondere agli shock economici e lo lascia esposto al rialzo dei tassi di interesse dei titoli di Stato»."

Un concetto che, tradotto dalla neolingua in uso tra gli ordoliberisti, suona così: siccome la finanza privata produce periodicamente shock economici, è cosa buona e giusta che lo stock di debito pubblico sia mantenuto basso, affinché si possa attingere ad esso quando è necessario ripianare le perdite private.

Tutto ciò detto e premesso...


...va detto che questo mi sembra essere in realtà un doppio convegno, perché il profilo dei relatori della sezione mattutina e pomeridiana appare, almeno a giudicare dai titoli, lievemente divergente. Al mattino troviamo l'acqua santa, ovvero:
  •  Nino Galloni (politiche necessarie a rilanciare le forze produttive sane del nostro paese)
  •  Marco Guzzi (Per un’Italia fondata sulla cultura: le forze spirituali e creative per uscire dalla depressione)
  • Mauro Scardovelli (Le parole della Costituzione Italiana per uscire dalla spirale del debito e promuovere l’occupazione e l’economia reale.)
  • Luciano Corradini (Scuola e pedagogia della Costituzione. La diseducazione sociale e generazionale nel rapporto di dipendenza rappresentativa democratica e conseguenze sulle generazioni minorenni e future)
  • Giancesare Romagnoli (Il debito pubblico e la crisi dell’economia italiana)
Nel pomeriggio il diavolo, cioè:
  • Giovanni Alfredo Barbieri (Vincoli di spesa e tempi per la restituzione delle risorse alle Future generazioni)
  • Gennaro Baccile (Dalla Costituzione dei nostri Padri alla Costituzione per i nostri Figli. Riflessioni e spunti di adattamento generazionale.)
  • Iafrate Cleto (Ipotesi di una patrimoniale con “aliquota personale congrua”. Dalla progressività orizzontale alla progressività verticale)
  • Giuseppe Marino (Fisco Iniquo e violazioni della Costituzione)
Non so se mi tratterrò ad ascoltare il diavolo: non ho molta voglia di perdere il mio tempo ad ascoltare di "restituzione delle risorse alle Future generazioni", "ipotesi di patrimoniale 'con aliquota personale congrua'", "Costituzione per i nostri figli" e "Fisco iniquo". Non potete chiedermi questo, ho una certa oramai. Vedrò, invece, di capire bene, onde raccontarvelo, quello che diranno al mattino i relatori dell'acqua santa, in particolare Marco Guzzi che è personaggio che mi intriga assai. A presto.

4 commenti:

  1. La confusione regna sovrana, con compagni di strada come la maggior parte di quelli che hai citato non si va da nessuna parte.
    Mi tocca dar ragione a Bagnai: se persone che si considerano e consideriamo molto intelligenti non sono riusciti ad unire tutti i puntini si capisce perché gli altri vincono a mani basse.
    Io me ne starei a casa mia.

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  2. Mi incuriosisce questo Scardovelli.
    Se ti capita puoi chiedergli se conosce Max Stirner e, nel caso, cosa ne pensa?

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  3. Giusto Fiorenzo! magari avrai occasione di chiarire con loro (Scardovelli e Guzzi) questo mistero. Non è possibile che uniscano i loro nomi e la loro consapevolezza a gente che dimostra di non capire un kaiser di macroeconomia e di essere allineatissima al meanstream.
    Ti pare? Grazie mille! salvatore g.

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  4. Il debito nasce privato e muore pubblico .

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