martedì 25 aprile 2017
Il 25 aprile nell'anno XIX dell'era €urista
Si festeggia oggi l'anniversario della sconfitta del secondo tentativo della Germania di sottomettere l'intera Europa.
Emersa dalle nebbie della guerra dei trent'anni, questa nazione è dapprima assurta al rango di grande potenza con la vittoria di Sedan, per essere poi sconfitta e umiliata dall'Inghilterra e dalla Francia nella prima guerra mondiale. Nella seconda guerra mondiale il compito di contenere la Germania è stato sostenuto principalmente dall'Unione Sovietica e, in misura minore, dagli anglo-americani, mentre la Francia, sconfitta, ha potuto salvare l'onore politico solo grazie a De Gaulle. Le altre due potenze europee (e mediterranee) oltre alla Francia, ovvero la Spagna e l'Italia, sono state: la prima neutrale in entrambi i confronti; la seconda schierata nella prima guerra mondiale con gli inglesi e i francesi (dopo essere stata alleata della Germania), e nella seconda guerra mondiale con la Germania (dopo essere stata alleata con l'Inghilterra e la Francia).
Il Brexit e l'elezione di Trump segnalano in modo chiaro che la classica contrapposizione tra la Germania e l'impero anglo-americano si sta riproponendo. Anche il ruolo delle nazioni comprimarie si sta riproducendo: alla Spagna vengono concesse condizioni di deficit negate agli altri paesi dell'eurozona, nel chiaro tentativo di carpirne la neutralità; l'Italia è trattata come un alleato che deve ottemperare alle richieste senza discutere; infine la Russia è un avversaria le cui risorse sono indispensabili per tenere il fronte principale, che resta quello del confronto con l'impero anglo-americano.
Noi italiani siamo chiamati a scegliere. Possiamo restare alleati della Germania sostenendo il terzo tentativo di questa nazione di assumere il controllo economico, e quindi politico e militare, dell'Europa attraverso l'euro e i trattati, con la prospettiva di diventarne i camerieri se questa dovesse prevalere; oppure cambiare alleanza e schierarci con l'impero anglo-americano sperando che la Russia non scelga, questa volta, di accettare il dominio tedesco sull'Europa, sentendosi forte della propria deterrenza nucleare.
In Francia la battaglia infuria già. Può darsi che si formi la figura omotetica della prima battaglia della Marna, oppure che i tedeschi conquistino Parigi.
Certo, quando la storia si ripete lo fa in forma di farsa - che fa rima con moneta scarsa. Ma la guerra è sempre la guerra.
Io, che desidero innanzi tutto che la mia Patria riconquisti la propria sovranità e indipendenza, voterei per Marine Le Pen. Penso cioè che sia meglio, per noi italiani, puntare sulla vittoria dell'impero anglo-americano piuttosto che sulla Germania. Magari mi sbaglio, non ho la pretesa di avere la sfera di cristallo, ma credo che il nostro interesse nazionale sia intrinsecamente contrapposto a quello della Germania (e della repubblica di Vichy).
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Mi chiedo: esiste la possibilità che al ballottaggio francese molta gente non vada a votare? L'astensione potrebbe cambiare gli equilibri in modo imprevedibile. Certo non ce li vedo quelli di Melanchon votare in massa la Le Pen, ma Macron quanto potrebbe attrarre quelli che non lo hanno votato al primo turno? Quanta gente si sentirebbe di votare l'omino di plastica dei banchieri nel nome di un "volemose bbene" repubblicano che nei confronti dell'attuale FN stona come una campana rotta? Insomma sarà una gara a chi perde meno voti, si vedrà.
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