lunedì 5 giugno 2017

Sconcerto&stupore

Apprendo con sconcerto e stupore che la sezione genovese del FSI appoggia (presentando quattro suoi esponenti) la candidatura di Paolo Putti a sindaco di Genova, città nella quale è candidato anche Marco Mori, segretario nazionale di Riscossa Italia. E' un po' come se ad Avezzano, dove è candidato Stefano D'Andrea (presidente del FSI), Riscossa Italia sostenesse un altro candidato concorrente di D'Andrea!

Sconcerto&stupore che si tramutano in sgomento nello scorrere altre candidature della lista di Paolo Putti:

Elezioni comunali 2017| Chiamami Genova | presentazione lista| Paolo Putti Sindaco |
Tra i candidati diversi ex consiglieri comunali come Mauro Muscarà e Stefano De Pietro (Movimento 5 Stelle), Clizia Nicolella e Lucio Padovani (Lista Doria), Gianpaolo Malatesta (Possibile) e Gian Pastorino (Sel), ma anche esponenti della società civile e dei comitati come Antonella Marras del comitato di Fegino, l'attivista No Tav Davide Ghiglione, la nipote di Don Gallo Sara Gallo, il ricercatore del Cnr Gianmarco Veruggio, Tania Simonato dei comitati scuola e Luca Motosso del comitato "Bosco Pelato".“

Ma come, mi chiedo, i duri e puri del movimento sovranista, coloro che ritengono di essere, essi stessi, un "Fronte", al punto di aver opzionato la sigla "Fronte Sovranista Italiano", sono già così avanti nella costituzione del "Fronte" da essere in grado di egemonizzare una lista in cui compaiono ex m5s, ex sel, ex di Possibile, un esponente del comitato No-Tav, la cosiddetta "società civile" e comitati vari, preferendo tutto ciò ad un appoggio, anche esterno, alla lista (questa sì sovranista!) di Marco Mori? E come giustificano questa scelta? Forse con l'argomento che il "Sovranismo è un neologismo, coniato da noi in Italia"?


11 commenti:

  1. Verrebbe da pansare che si tratti di una operazione di disturbo a R.I.

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  2. La giustificano così: http://genovasovranista.it/perche-abbiamo-scelto-di-partecipare-al-progetto-chiamami-genova-di-paolo-putti/
    Io però, caro Fiorenzo, non sono affatto stupito: la scelta è perfettamente coerente all'idea, tempo fa espressa dal loro presidente, che il primario obiettivo di un partito sovranista sia quello di annientare i partiti affini o simili e che questi siano "da considerarsi come rivali, da ridurre a niente, da far scomparire, da uccidere come partiti".
    Idea in ordine alla quale chiesi spiegazioni al direttivo dell'allora ARS, ottenendo risposte che mi fecero rabbrividire e che mi indussero ad uscire dall'associazione.
    Mario Giambelli

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    1. cioè quindi fin da subito il progetto del fronte sovranista prevedeva un unica associazione componente?

      oppure si pensava che il fronte sovranista fosse composto anche da associazioni non sovraniste?

      oppure si sono raccontate balle a tutti i militanti fin dal principio?

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    2. Evidentemente il F.S.I. e chi per esso (anzi, solo chi per esso) non hanno un reale interesse verso il progetto sovranista ma verso un progetto di affermazione personale e di conquista individuale del potere. Uccidere tutte le altre formazioni sovraniste, sentite come "rivali", sottende l'obiettivo di operare una reductio ad unum, dove l'unum è, per l'appunto, "chi per esso".

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    3. Chissà che potere. Il potere dello 0,1%

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  3. Condivido sconcerto e stupore, ogni ulteriore commento mi sembra superfluo.

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  4. Grazie dell'informazione.

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  5. Direi che il maggiore ostacolo alla creazione di un partito sovranita unito è proprio l'ARS e deliri del proprio segretario....

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    1. Il punto non è la "creazione di un partito sovranita unito", quanto almeno coordinarsi. E soprattutto non coltivare l'idea "che il primario obiettivo di un partito sovranista sia quello di annientare i partiti affini o simili e che questi siano 'da considerarsi come rivali, da ridurre a niente, da far scomparire, da uccidere come partiti'". Un concetto che il "Presidente a vita" di ARS (oggi FSI), regolarmente rieletto per acclamazione ad ogni assemblea annuale e senza che ci sia mai stata una riunione in presenza del direttivo (rinnovato per cooptazione e successiva approvazione per acclamazione nell'assemblea annuale) ha esplicitamente espresso. Sia sulla sua pagina FB che in colloqui personali con me (quando ero in quella setta) e altri.

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    2. C'è qualcosa in quell'uomo che mi ha sempre inquietato a "pelle". Troppo impostato, troppo compreso nel duo ruolo di vertice-guida, troppo preoccupato a coltivare il proprio carisma.

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  6. Niente come la politica, tranne forse il matrimonio, riesce a fomentare rancori, risentimenti ed odio; ma la politica è anche, a volte compromesso e mediazione in funzione del raggiungimento di un obiettivo comune; l' amico di oggi potrà essere un avversario domani e viceversa il nemico di oggi potrà diventare un alleato.
    Probabilmente ha ragione D' Andrea a procedere con i piedi di piombo; a breve i rapporti di forza ( o di debolezza) saranno più chiari.
    Resta però un problema politico che bisognerà necessariamente risolvere: se il vero discrimene politico per noi oggi è tra sovranismo ed eurismo non dovrà più accadere che si rappresentino le stesse istanze in alleanze, anche solo strumentali, diverse.

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