sabato 23 dicembre 2017

Lo stato del sovranismo in Italia

Premessa


Sarà un post complicato (per l'occasione sono consentiti i commenti degli anonimi) perché l'argomento è scottante. Come sanno i quattro gatti che mi seguono, a settembre ho aderito alla CLN, dopo essere uscito nel 2014 dall'ARS (oggi FSI) ed essermi limitato, per alcuni anni, a fare sub-divulgazione tramite il mio blog, nonché alcune riprese video di eventi sovranisti. Ho sempre lavorato per l'unione delle forze sovraniste, non tanto con la visione di un partito unico del sovranismo, quanto nella direzione di promuovere l'instaurarsi di buoni e fraterni rapporti fra tutti. Non credo di essere riuscito nell'intento, come gli ultimi avvenimenti dimostrano in modo lampante. Si aggiunga a ciò il fatto che, non per mia volontà (sfido chiunque a dimostrare il contrario) mi è capitato, più spesso di quanto desiderassi, che alcuni rapporti personali si guastassero in seguito a divergenze di opinioni, fino al punto che qualche volta sono stato accusato di agire per conto di organizzazioni "rivali" quando mai, e sottolineo mai, anche per carattere, mi sono prestato a trame di qualsiasi genere. Talvolta ho preso posizioni politiche che oggi ritengo sbagliate (dieci anni fa sostenevo i grillini, ad esempio) ma ho sempre riconosciuto pubblicamente i miei errori e i miei limiti. Non sono un grande leader, ma un uomo del popolo con qualche piccolo talento e molta passione politica.

L'esperienza nella CLN


Quando ho deciso di aderire alla CLN, nel settembre scorso, l'ho fatto perché si stavano avvicinando le elezioni politiche, e l'idea di fondo professata in quell'ambito era quella di riunire tutte le forze sovraniste in un contenitore dal nome fortemente evocativo. Speravo che, in vista di un appuntamento così importante, le rivalità e le animosità tra pensatori politici anche di notevoli capacità potessero stemperarsi. Fin da subito, purtroppo, ho avuto la percezione che non fosse così. In sostanza la linea principale di polemica e divisione era il grado di radicalità, nonché alcuni punti politici di fondamentale importanza, segnatamente e in ordine di importanza:
  • La prevalenza del tema NO-NATO o di quello NO-UE (dunque la collocazione geopolitica del sovranismo).
  • Le difficoltà dell'uscita dall'euro e la proposta di una moneta fiscale (i Certificati di Credito Fiscali), in sostanza quindi la scelta tra un approccio radicale e uno più tattico.
  • La posizione da assumere sul tema dei migranti.
  • Quale Italia per il dopo euro.

Vi dichiaro fin da subito il mio punto di vista, per quel che conta:

  • L'uscita dall'UE è, per me, più importante di quella, anch'essa importante, di uscire dalla NATO.
  • Ritengo che si debba uscire dall'euro consapevoli del fatto che, giunti al punto in cui siamo, sarà un bagno di sangue cui non sarà possibile sottrarsi, quali che siano i palliativi immaginabili. Questi ultimi attengono alle soluzioni tecniche possibili, ma l'obiettivo politico dell'uscita deve essere dichiarato con assoluta chiarezza.
  • E' necessario respingere con assoluta determinazione le posizioni no-border di stampo (per usare un'espressione divenuta di moda) sorosiano.
  • Ritengo che il problema di quale classe sociale sarà prevalente, dopo esserci sganciati dalla gabbia dei trattati internazionali, in primis UE e NATO, sia secondario rispetto all'obiettivo del recupero della piena sovranità nazionale.

Queste sono le mie posizioni che sicuramente molti, che hanno il vezzo di dichiararsi sovranisti, non condividono, in toto o in parte. Preciso: anch'io ho il vezzo di dichiararmi sovranista, ma non ho la pretesa di essere l'ermeneuta di riferimento di questa posizione politica. Però si può dialogare e dibattere, senza per questo prendersi l'accusa di essere al servizio del re di Prussia, o di Mosca, o di Washington, o di Londra. Ora sta cominciando ad accadere esattamente questo, sebbene non ancora proprio a me, ma alcuni segnali in tal senso cominciano ad essere allarmanti. Stiamo cioè passando dall'accusa di leaderismo, tipica nel piccolo universo sovranista dei primi anni, a quella di agenti di potenze straniere! La qual cosa mi dice due cose:
  1. Il sovranismo comincia ad essere un problema rilevante per lo stato esistente delle cose, quindi è sempre più "infiltrato" da idee politiche e personaggi nuovi.
  2. La salute mentale di molti dei protagonisti del dibattito è gravemente compromessa.
Che il movimento sovranista sia oggetto di attenzione, e quindi attentamente sorvegliato, non mi sorprende né mi preoccupa, mentre mi allarma molto la paranoia montante intorno a ciò perché, per interpretare gran parte delle divisioni del mondo sovranista, non è necessario immaginare che chi non la pensa esattamente come noi sia un agente manovrato, bastando spiegazioni ben più semplici o triviali (rasoio di Occam). Ad esempio, una diversa percezione del pericolo insito nell'UE e nell'euro (o nella NATO), oppure il desiderio da parte di alcuni di cogliere le opportunità offerte dai cambiamenti negli equilibri politici che la tesi sovranista offre; infine (e per tagliar corto) approcci teorici di base differenti (ad esempio dare più importanza agli aspetti monetari piuttosto che a considerazioni geopolitiche). L'insieme di queste diverse letture del momento politico ha prodotto, nell'universo sovranista, posizionamenti divergenti e aggregazioni spesso troppo conflittuali, che l'occasione elettorale sta ovviamente facendo esplodere.

Quest'ultima circostanza costringe infatti a prendere una posizione definita e in tempi brevi, ragion per cui molti, che sono alla spasmodica ricerca di una ribalta che possa garantirgli una visibilità da capitalizzare e spendere in seguito, quando non addirittura la chimera di un seggio, perdono di lucidità. Sono le piccolezze dell'animo umano che, nel momento dell'opportunità, si scatenano fornendo combustibile fresco alle polemiche già esistenti.

La crisi della CLN


Quando aderii alla CLN precisai a voi lettori che non avrei potuto continuare a comportarmi come semplice blogger, in quanto vincolato da un ovvio principio di riservatezza. Questo vale ancora, ed è la cosa che rende più difficile la scrittura del post. La CLN era nata sotto i migliori auspici, il 25 aprile del 2017, ma quasi subito si verificarono i primi dissapori ai quali ho assistito, ancora da blogger, parlando ora con l'uno ora con l'altro dei protagonisti rimanendo turbato dalla veemenza del confronto. Ne sortì una prima defezione, grave e vissuta con sofferenza, ma si decise di proseguire, e fu così che, nel settembre dello stesso anno, aderii venendo subito cooptato nel coordinamento nazionale e nella segreteria esecutiva. Alle porte c'erano le elezioni siciliane che vedevano in campo una componente locale della CLN, su posizioni sovraniste e costituzionali, alleata con una frangia importante degli indipendentisti siciliani. La cosa inizialmente mi sconcertò ma, in seguito, giunsi alla conclusione che gli indipendentisti fosse meglio arruolarli in un progetto sovranista e costituzionale piuttosto che lasciarli liberi di far danni maggiori. La presentazione della lista sembrava cosa certa e già si vagheggiava di una rivoluzione sovranista che partiva dalla Sicilia, definita laboratorio d'Italia, quando arrivò la doccia gelata: per errori formali la lista veniva ricusata!

E non per qualche piccolo dettaglio, ma per una caterva di errori, uno più dilettantesco dell'altro.

Nel frattempo l'attenzione per le elezioni politiche cresceva coinvolgendo nel dibattito tutto il movimento sovranista. Il più importante dei gruppi, il FSI, sceglieva di non partecipare puntando invece alle regionali di Lazio e Lombardia, mentre nella CLN veniva accolta all'unanimità la proposta di presentare una lista, Italia Ribelle e Sovrana - IReS, su posizioni sovraniste molto radicali. Nel frattempo altri gruppi oscillavano tra tentativi di endorsement alla Lega di Salvini e accordi con il già forte movimento no-vax. Qualche altro gruppo, infine, si proclamava autosufficiente, non so bene sulla base di quale valutazione delle proprie forze. Altri, più caratterizzati da un approccio di tipo intellettualistico, disdegnavano l'appuntamento elettorale.

Mentre tutto ciò accadeva, e in concomitanza con la presa d'atto in CLN del fallimento dell'operazione IReS, altre due proposte si facevano strada. La prima, che ha generato Potere al popolo, si sviluppava (a valle del fallimento dell'assemblea del Brancaccio) per iniziativa del collettivo napoletano Je so' pazzo, quasi subito appoggiato da ciò che resta di Rifondazione Comunista e da una galassia di altri movimenti provenienti dal mondo dei centri sociali (vedi anche qui); la seconda in seguito alla discesa in campo della coppia Chiesa-Ingroia (la mossa del cavallo), che ha dato vita alla Lista del popolo.

La necessità di confrontarsi con queste due nuove iniziative ha aperto un dibattito nella CLN il cui esito è stato la sua sostanziale implosione. Personalmente mi sono opposto a entrambe le ipotesi, insistendo affinché si proseguisse con l'operazione IReS, foss'anche in un solo collegio elettorale, ma non ho trovato, o non sono stato capace di trovare, alcun seguito. Dopo che era stata respinta l'ipotesi di aderire a Potere al popolo (ci tengo a sottolineare che se fosse stata accolta mi sarei dimesso per tornare all'orto) si è posta la questione di andare a vedere le carte calate da Chiesa e Ingroia. Inizialmente c'era da ben sperare, ma rapidamente la situazione è completamente cambiata perché la prima stesura della piattaforma programmatica di Lista del popolo, tutto sommato accettabile a mio avviso, è stata sostituita da una seconda del tutto irricevibile per chi si dichiara sovranista, anche a giudizio della maggioranza del coordinamento della CLN.

Vi risparmio i dettagli dell'asprezza della contrapposizione che si è aperta nel coordinamento della CLN, perché sono vincolato dal principio di riservatezza, ma una cosa voglio dirla. Mentre la parte che era stata sconfitta nel suo tentativo di andare a vedere le carte della proposta di Potere al popolo ha, tutto sommato, accettato e digerito la sconfitta, la fazione favorevole all'adesione alla Lista del popolo ha agito in modo tale da amareggiarmi sommamente. Dal che sortiranno conseguenze nei rapporti personali che, ci tengo a precisarlo, non si erano mai prima verificate nella mia vita, almeno per mia iniziativa. Questo perché, quando si viene sconfitti in un confronto democratico, ci sono due, e solo due, strade:
  • Si accetta la sconfitta rimanendo come minoranza.
  • Oppure, si esce salutando cordialmente e amichevolmente i compagni con i quali si è, al momento, in disaccordo.

Eclissi e prospettive del sovranismo


L'insieme delle circostanze che vi ho sommariamente raccontato segna una gravissima crisi del sovranismo, inteso come istanza per la riconquista della sovranità nazionale all'insegna della Costituzione del 1948. L'unica forza organizzata ancora in campo è il FSI al quale, visto il disastro della CLN, darò il mio contributo come indipendente alle regionali del Lazio, forse come candidato. Tuttavia, come ho già asserito nell'ultima riunione del coordinamento nazionale della CLN, non v'è da disperare perché la vita è continuo mutamento e, laddove c'è forza vitale, questa si farà strada. Per spiegarlo ho raccontato che, come bomboniere per il nostro matrimonio, io e mia moglie abbiamo scelto di offrire ai nostri amici un bulbo di giacinto dei fioristi (hyacintus orientalis) accompagnando il dono con le seguenti parole:

«HYACINTHUS ORIENTALIS (GIACINTO DEI FIORISTI)
Come tutti i bulbi, racchiude in sé tutto quanto necessita alla futura pianta nel primo anno di vita: ancoraggio (radici), sostentamento (sostanze nutritive e foglie), riproduzione (fiori).
Per svegliarli dalla loro dormienza, capacità che gli permette di superare la “durezza del vivere”, gli occorre “una botta di freddo”, la così detta vernalizzazione.
Devono cioè trascorrere un certo numero di ore a bassa temperatura.
Avete capito cosa sono i bulbi forzati? Noi li chiameremmo “bulbi imbrogliati”.
Li mettono in frigorifero mentre sono in letargo vegetale. Poi li mettono in terra o in acqua.
Il bulbo, man mano, “sente” il modificarsi della temperatura e delle ore di luce…
Quindi, lentamente, sviluppa le radici e dispiega il suo germoglio per rallegrarci.
Per lui è già primavera e un po’ anche per noi.
Da questo momento, di tanto in tanto, va annaffiato e, volendo, concimato (concime liquido ricco di P e K).
Non chiedeteci quanto… osservatelo, toccate il terreno, lui ve lo dirà.
…Comunque sempre con parsimonia e a lunghi intervalli…
Quando le foglie cominciano ad ingiallire e a seccare, non li buttate.
Se volete, eliminate i fiori appassiti appena sotto la corolla (andando a seme sottraggono nutrimento al bulbo) ma preservate lo stelo e le foglie.
In questo modo continuano a sintetizzare sostanze nutritive necessarie ai bulbi per la fioritura dell’anno successivo.
Quando sono in dormienza levateli dal terriccio e ripiantateli in giardino o in vaso a circa 10 cm di profondità.
Rifioriranno, magari meno sontuosi ma sicuramente più naturali e profumati.»

Anche il sovranismo costituzionale (faccio contento l'amico Simone, che ci tiene tanto - n.d.r.) ha forse bisogno di "una botta di freddo"! Certo, quella che ha appena subito non è da poco, ma servirà per fare pulizia e schiarirsi le idee. Così come la crisi economica che stiamo vivendo non è congiunturale, ma strutturale, allo stesso modo la sua causa ascendente è una crisi politica strutturale, la quale, a sua volta, rinvia ad una crisi spirituale. Non ci sono soluzioni facili, men che mai la partita è chiusa, ma servono idee forti sostenute da uomini forti, tenaci e intelligenti.  Questi ultimi verranno, in numero sempre maggiore, così come quelli che oggi vacillano (se non cadranno) torneranno con noi. Oggi l'unica carta da giocare è appoggiare il FSI, che non va lasciato solo nella sua battaglia per le regionali; così come, dopo le elezioni di marzo, non dovremo lasciarlo solo a sventolare la bandiera del riscatto nazionale. Intelligenti pauca.

6 commenti:

  1. Devo dire che anche io avrei continuato la battaglia per presentare la lista, anche in pochi collegi se si fosse riusciti. Io vivo all'estremo Nord Est sulle alpi. E la mancanza di referenti politici, anche distanti è molto dura. Nel senso pratico, voglio dire, nella mia vallata vivono 6400 persone sperdute in 432 kmq, di cui ormai metà oltre i 65 anni, la mancanza di referenti si fa pesare. Già è dura fare politica a livello locale, figuriamoci parlare i sovranità e moneta ad una popolazione che si informa solo sulla Tv. Il mio è un problema locale, ma che è, se si pensa bene, di organizzazione. Se si fosse mosso qualcosa, ci sarebbero stati dei referenti, magari anche lontani, 100 o 200 km, ma gestibili per fare qualcosa. Spero che comprenda il mio discorso. Questa di rimandare continuamente qualsiasi scontro e non entrare nell'arena, anche solo (in questo momento) per testimonianza, è, anche per me, un errore. Un errore principalmente di stampo organizzativo... Ma a quanto vedo, questo passa il convento. Grazie signor Fraioli per quanto ha fatto. Purtroppo però bisogna essere franchi, in un mondo dominato dalla comunicazione, i vari gruppi non sono riusciti dopo tanti anni a costruire un valido sistema di comunicazione. Intendo dire al di la del blog... Sono tanti i problemi che non si saprebbe da dove iniziare. Seguo anche il gruppo di sollevazione, ma ho visto che si sono dati tanto da fare per i vari congressi e ben poco per la militanza. Questa sfida, di raccogliere le firme e portare la lista in qualche collegio avrebbe temprato il gruppo e avrebbe messo in gioco le forze del sovranismo, anche se poche. Ci si sarebbe potuti confrontare con la realtà quotidiana... Non si è riusciti. Sul campo della comunicazione porto all'attenzione il gruppo Senso Comune. Che in 2 anni è riuscito ad avere un seguito (almeno su facebook) che va oltre le solite 1000 persone per arrivare a quasi 20.000 mi piace... Non sarà molto, ma forse si può imparare anche da loro. In ogni caso speriamo che si riesca a costruire qualcosa. Comunque i fiaschi della Falcone e Montanari e quelli presumibili di Ingroia e Chiesa, ci dicono che il problema è proprio generale. Non che mi dispiaccia il fiasco di Montanari Falcone viste le premesse... Il problema è che siamo sul Titanic e abbiamo già speronato l'Iceberg.

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    1. Caro Dexxo, intanto diamoci del tu, se sei d'accordo. Non so se ci siamo già incontrati di persona ad uno dei tanti convegni organizzati dai compagni di Sollevazione, in tal caso ti prego di farmi sapere in privato (ecodellarete@gmail.com) chi sei.

      La ragione di ciò è semplice: ho intenzione, passata questa tornata elettorale, di promuovere la nascita di un'associazione politica di sovranisti militanti andando a sopperire a quella che ritengo essere una carenza del gruppo che fa capo a Sollevazione, persone molto capaci sul piano teorico, abili nell'organizzare convegni e gestire una rivista online (sollevazione.blogspot.com) ma, ahimè, piuttosto inadatti sul piano che tu segnali, quello della comunicazione e, dunque, della costruzione di una rete diffusa sul territorio di cellule di militanti sovranisti costituzionali e patriottici.

      Li ho aiutati per molto tempo, almeno dal 2009, e credo che sia stato anche grazie al mio aiuto che hanno potuto attingere ai livelli di visibilità che gli hanno permesso, successivamente per loro meriti, di svolgere un ruolo importante nel dibattito. Serve però un cambio di passo organizzativo, affinché il disastro di questo mancato passaggio elettorale non abbia più a ripetersi.

      Buon Natale.

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    2. Grazie per la risposta. No non sono mai stato ai convegni e perciò non ci siamo mai visti. I convegni li ho seguiti su youtube, anche perchè sono molto lontano e i mezzi economici sono quelli che sono (disoccupato). Se vivessi nel mio capoluogo, Udine, potrei anche pensare di poter fare qualcosa a livello locale, se non altro perchè in una città, qualcuno con le stesse idee è più facile trovarlo. Dalle mie parti è molto difficile (Valcanale) e lo dico con congnizione di causa per una breve esperienza politica, solo partecipazione alle elezioni comunali passate. Per questo se riesce a fare una associazione che magari nel triveneto abbia qualche referente magari anche a Venezia o Trieste per dire, potrei muovermi anche io, ma da solo nella mia zona è veramente proibitivo.

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    3. Se passo dalle tue parti ci vediamo al caffè Fuorimano. Quanto al resto, ti farò sapere. Scrivimi pure in privato, se vuoi.

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  2. Ho mandato un commento sul blog Sollevazione in cui sostenevo la sua (di lei Fiorenzo Fraioli)posizione in merito alla necessità di presentarsi alle elezioni del 2018, anche se costretti a presentarsi in un solo collegio. Ma, è questo è stato sempre un grosso limite del blog ( non ci sono mai state tante risposte da parte della redazione),non ho trovato spiegazioni. Tutta la fiducia che avevo riposto nel CLN mi sta abbandonando. Nel commento ho citato anche l'assurdità di quello che è successo alle regionali siciliane. Di fronte a questi fatti inauditi, ho posto la domanda:"Cosa sta succedendo?". Io non riesco a rassegnarmi al fatto che non si presenti alle elezioni del 2018 nessun movimento sovranista. Ritengo che aspettare la successiva tornata elettorale non migliori la situazione, anzi, c'è il rischio che vengano riassorbite dal sistema partitico tradizionale o scompaiano per morte naturale. Non è più possibile fare qualcosa? Non si può lanciare un appello chiedendo a tutti quelli che a suo tempo hanno firmato l'appello, di esprimere la loro posizione? E usare i risultati come forma di pressione all'interno del CNL?
    Grazie per avermi dato la possibilità di esprimere la mia rabbia.

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    1. Credo che lei sopravaluti la CLN sia in termini di numeri che di organizzazione. Di fatto la CLN è una delle tante proposte messe in campo da una ridotta pattuglia di pensatori politici che, in questi anni, hanno meritato sul campo molte medaglie sul piano della lucidità delle analisi ma altrettanti fallimenti su quello della capacità organizzativa. Di fatto, dietro la CLN vi è P101 (che in buona sostanza è sempre lo stesso gruppo di persone che ha cambiato denominazione più volte) qualche "indipendente" come me, e un certo numero di singoli che hanno maturato, solo negli ultimi tempi, alcuni concetti "dibbbase" e, per questa ragione, sono caduti come birilli alle prime suggestioni di trasformismo altreuropeista.

      Il blog "Sollevazione" è, insieme a pochi altri (ad esempio voci dall'estero) una eccellente rivista (insieme a pochi altri intellettuali come Bagnai, Orizzonte48, Fusaro...) ma sul piano della capacità di organizzazione politica non ci siamo, sono tutti carenti. L'unico gruppo che ha dimostrato di avere capacità, in tal senso, è stato il Fronte Sovranista Italiano, ma non basta per molte ragioni.

      Il risultato è che, come lei dice, "non si presenta alle elezioni del 2018 nessun movimento sovranista". Che fare? Io dico, molto semplicemente, che non si deve polemizzare con nessuno, che ognuno debba continuare a fare quel che sa fare meglio (l'intellettuale, l'organizzazione di convegni, la gestione di riviste online) e che è ora che scendano in campo le persone capaci di fare politica.

      Queste elezioni sono ormai andate, la CLN non so cosa farà o sarà, ma una cosa è certa: dal punto di vista politico non si può ridurre il movimento sovranista al solo FSI, cui pure darò una mano alle prossime regionali nel Lazio. E' assolutamente necessario che nascano nuove associazioni che si diano fin da subito una struttura partitica, che cento fiori sboccino e cento scuole competano. Non si può chiedere agli intellettuali, ai filosofi, agli economisti, ai giuristi, ai gestori di riviste, di fare politica. Sono necessari ma non sufficienti.

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