mercoledì 17 dicembre 2014

La mala informaciòn

La menzogna è la madre di tutte le ingiustizie, private e pubbliche. Ma poiché la menzogna privata non è eliminabile, e proprio per questa ragione, lo spazio pubblico dovrebbe svolgere un compito di compensazione. Almeno nelle "libere democrazie". O no?

E invece no, la menzogna dilaga a causa della totale sottomissione del sistema dei media agli interessi privatistici. Resistono, ma con crescente difficoltà, una parte della blogosfera e dei social networks. Oggi per sapere quel che accade è più utile affidarsi ai blog indipendenti che non ai media tradizionali, compresa mamma Rai il cui canone pagheremo con la bolletta elettrica.

Or ti piaccia gradir la sua venuta:
libertà va cercando, ch'è sì cara,
come sa chi per lei vita rifiuta.



Da uno scambio di messaggi con il mio nuovo piddino preferito:


Fil: Non mi pare che la possibilitá di gestione della politica valutaria risolva i problemi... 
Me lo spieghi tu questo articolo?

Fior: Se il prezzo del petrolio si dimezza di botto è ovvio che il rublo si deprezzi. Domandati piuttosto cosa sarebbe accaduto se, crollando il prezzo del petrolio, la Russia si fosse trovata agganciata a un'unione monetaria! L'unica soluzione sarebbe stata la svendita dei giacimenti di gas...
Ti ricordo che l'inflazione degli anni 70 (picco al 24%) fu la conseguenza di un aumento di 12 volte del prezzo del petrolio.
Insomma, siamo alle solite: terrorismo mediatico a base di menzogne. Lo scopo è nascondere il fatto che gli USA hanno dichiarato guerra alla Russia, e che l'Europa gli va dietro. Non finirà male... finirà peggio. Un esempio. Leggi questa frase dell'articolo: "il rialzo del tasso di interesse di riferimento dal 10,5% al 17%, deciso nella notte tra lunedì e martedì, nulla ha potuto contro il tracollo della divisa russa e l’aumento dell’inflazione, che l’anno prossimo è prevista a doppia cifra."
Mi dici che senso ha? Mi dici come cazzo si fa ad affermare che una misura presa un paio di giorni fa "nulla ha potuto contro l'aumento dell'inflazione"? Ma anche per la quotazione del rublo bisogna aspettare qualche settimana per valutare l'effetto della manovra sul tasso di cambio. Sono pronto a scommettere con te che l'effetto ci sarà, eccome.

Addendum delle ore 17,30 del 17 dicembre 2014: e infatti... dal picco di 78 rubli per dollaro si scende a 53 rubli per dollaro. Nulla ha potuto etc. etc. ragliano gli asini!


14 commenti:

  1. Dopo Goofy3 avevi cominciato con "Prendiamo quello che di buono c'è (1), poi ti sei fermato, mentre di buono c'è stato Molto altro.
    Per esempio, di assolutamente buono c'è stato l'intervento di Marcello Foa, giornalista che si è meritato la mia stima per la breve e lucida spiegazione dei meccanismi che dettano l'informaZZZione generalista (o mainstream che dir si voglia). Il link è questo: https://www.youtube.com/watch?v=yUyz2Yrqs2o ma per completezza e importanza anche questo precedente intervento: https://www.youtube.com/watch?v=dnBBy7OUJ-Q

    Al tuo amico Fil direi, prima di fare figure di palta, di fermarsi qualche settimana (non ne servono tante) e cominciare a studiare, come ho fatto io, te e molti altri; umilmente, sforzandosi di mettere in forse quello che si credeva normale e sicuramente vero e, soprattutto, discernere secondo logica e non logica di appartenenza.

    Ad ogni modo io, dalla lista dei Miei amici, chi ragiona in questi termini l'ho depennato da mo' e non ci perdo più tempo, perchè non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

    Bisogna riaprire i libri, studiare, studiare, studiare. La prima cosa che si capisce è che le ideologie economiche vanno in direzioni diversissime e rispecchiano gli interessi di diverse fascie sociali, che sono per forza in conflitto di interessi tra loro.

    Capito questo, se Fil continua a sostenere che la possibilitá di avere una valuta flessibile e che la gestione della politica valutaria sono ininfluenti o di secondaria importanza, significa che:
    - O ha assolutamente altri interessi rispetto a quelli della maggioranza degli italiani.
    - Oppore si sta aggrappando con gli artigli pur di non ammettere di aver sbagliato (e quando cadrà si farà ancor più male).
    - Oppure è una capra (con tutto il rispetto per l'innocente animale).

    RispondiElimina
  2. Fil è un ragazzo intelligente che ha capito molte più cose dei suoi avversari nel PD che pure stanno con Civati e/o Fassina. Sicuramente non è una capra, probabilmente si sta aggrappando per non ammettere di aver sbagliato, e magari ha anche un suo interesse che non coincide con quello della maggioranza degli italiani. Staremo a vedere: la sua evoluzione è interessante, in quanto segnala ciò che può accadere a molti altri come lui.

    Quanto a Goofy3, hai ragione. Dopo un ritorno di attenzione (che risale a qualche tempo fa) non mi sono più interessato di quello che combina il cavaliere con la sua associazione. Ho comprato il libro 2 e ho provato a leggerlo, ma dopo un centinaio di pagine mi sono annoiato.

    Farò lo sforzo di osservare quel mondo con un po' più di attenzione, ma solo perché me lo chiedi tu che sei uno dei pochi che mi segue. In un certo senso te lo devo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sia chiaro che tu non mi devi niente e non prendermi come scusante (LoL) per andare di tanto in tanto a vedere cosa avviene in a/.
      Ci possono essere punti di vista discordanti ma converrai anche tu che di fregnacce fino ad ora da lì non ne sono uscite e dubito ne usciranno.
      Al Goofy3 Vladimiro Giacchè era stato superbo e solo le capre (sì, ce l'ho sempre con loro) non riescono a capire il modus operandi replicato nella nEurozona,
      Subito dopo, l'argomento spiegato da Marcello Foa è stato l'esemplare chiarimento del perchè appaiono in continuazione e contemporaneamente su tutta la merdastampata e televisiva notizie tipo quella di cui stamo discutendo qui, pubblicata dal fattoquotidiano, che non è meglio o peggio degli altri giornali.

      Elimina
    2. Evvabbè daje! Dammi una scusa per andare da quelle parti! Non lo fò per piacer mio, ma per far piacere a te... :-)

      Elimina
    3. Ok, a me fa sicuramente piacere se ci vai .... ;-)

      Elimina
  3. Ma mica ho capito perché se la Russia fosse stata in un'unione monetaria avrebbe dovuto vendere i giacimenti.
    Intanto sta facendo di tutto per evitare una svalutazione che sarebbe stata impossibile in un'unione mometaria.
    Ma poi se il tuo prodotto cala di prezzo ma la valuta resta sui suoi valori avresti molti meno problemi coi creditori e con l'acquisto di beni esteri (di cui la Russia ha bisogno dato che la sua economia è troppo sbilanciata sulla vendita di energia).

    Se non ho capito male il problema grosso è che la stanno boicottando su tutti i mercati; in un caso simile è difficile sostenere che si starebbe peggio se sottoposti a un vincolo valutario perché l'unione monetaria per costruzione impedisce che si verifichi quel tipo di boicottaggio.
    Questo è precisamente l'argomento principe di quelli che pensano che all'Italia convenga assolutamente restare nella UE.


    RispondiElimina
  4. Caro Giangiorgio, stavo andando a dormire e avevo già spento il computer quando mi è arrivato il tuo commento sullo smartphone. E' talmente bello che non ho resistito e ho riacceso il computer. Anche se domani mi devo svegliare presto perché a scuola ho la prima ora.

    Cominciamo dall'inizio. Scrivi: "Ma mica ho capito perché se la Russia fosse stata in un'unione monetaria avrebbe dovuto vendere i giacimenti. Intanto sta facendo di tutto per evitare una svalutazione che sarebbe stata impossibile in un'unione monetaria.".

    Orbene, il fatto che una svalutazione sia "impossibile" in un'unione monetaria è un elemento di debolezza, o sbaglio? Significa che non puoi lasciare che la tua moneta fluttui in funzione dei fondamentali della tua economia. Ora, in un economia molto dipendente dalle esportazioni di materie prime come la Russia, il prezzo del petrolio è un "fondamentale" di una certa importanza. Non poter svalutare a fronte di un crollo dei prezzi significherebbe aggiungere all'ovvio danno di un prezzo più basso dei prodotti petroliferi anche quello della difesa di un cambio non più allineato. Se sbalio coregime.

    E se non puoi difendere la tua economia da uno shock esterno (crollo dei prezzi energetici) attraverso la naturale leva del cambio, ciò significa che dovrai pagare un prezzo ben più alto, ovvero un prezzo in termini di assets reali che dovrai sacrificare proprio per difendere un cambio ormai disallineato con i tuoi fondamentali. Cioè dovrai vendere una parte dei tuoi giacimenti di gas, perché vai in passivo commerciale.

    Tu dici: se hai un aggancio valutario, anche in presenza di un crollo dei prezzi petroliferi puoi continuare a comprare dall'estero perché la tua moneta non si svaluta. Intanto di soldini per comprare dall'estero ne hai di meno, perché ricavi di meno dalle esportazioni petrolifere, ma c'è un altro picciol problemino: la tua monetina (il rublettino) tu te lo puoi stampare, e prima che l'overprinting ne faccia scendere il valore hai un bel margine di tempo, mentre il dollarino no, non te lo puoi stampare. E se hai il tuo rublettino agganciato al dollarino tu non puoi ordinare alla tua banca centrale di stampartelo, proprio in virtù di quell'aggancio. Che è un contratto che ti vincola. Si chiama "vincolo esterno", bello mio, e significa che hai meno libertà d'azione.

    Tu dici, infine, che "il problema grosso è che la stanno boicottando su tutti i mercati; in un caso simile è difficile sostenere che si starebbe peggio se sottoposti a un vincolo valutario perché l'unione monetaria per costruzione impedisce che si verifichi quel tipo di boicottaggio.". Cioè, in altri termini, stai dicendo che se la Russia si arrende la smettono di attaccarla. Se sbalio coregime.

    E dunque, per ovvia deduzione, siccome l'Italia è già in un accordo di cambio fisso, cioè si è già arresa, conviene restare nell'euro. Cioè non pensare nemmeno di ribellarsi.

    Sei un patriota.

    RispondiElimina
  5. Povero Fiorenzo, la tua risposta piena di acido sarcasmo rivela un'inquietudine esistenziale dolorosa (ma anche sintomo di genuina sensibilità) della quale però non sono in alcun modo né la causa né, purtroppo, la soluzione.

    Se solo per un attimo te la senti di parlare con un po' più di serenità volevo dirti intanto che in quanto a "mancata ribellione" hai leggermente sbagliato indirizzo e poi farti notare che tu (non io, tu) al momento di dimostrare che i prezzolati uccelli del malaugurio avevano cantato troppo presto scrivi: "Dal picco di 78 rubli per un dollaro si scende a 53".
    Scusa, ma non avevamo detto che svalutare è tanto bello? E allora come mai quello che tu (tu, non io) indichi come il segnale di un possibile successo degli sforzi russi di contrastare la crisi consiste in una rivalutazione?

    L'economia è una cosa complessa, sia io che te non la abbiamo studiata all'università quindi ci converrebbe una maggiore prudenza, non credi?
    Anche se a te evidentemente dà un po' fastidio io cerco di ragionare con la mia testa e per quello che ho capito il problema russo è molto più di relazioni internazionali che di vincolo o non vincolo monetario.

    Da questo, con impeto evidentemente bacchico..., ne deduci che io sono un filoeuropeista sostenitore assoluto dell'euro.

    Se posi un attimo il fiasco ti volevo dire che non è minimamente cosí ma anche qui fra me e te c'è una "difference" (et vive la difference): l'euro è usato come strumento di potere per disciplinare i lavoratori, depotenziare la democrazia e rubare i risparmi delle classi medie.
    Secondo me però la ribellione non la metti in atto uscendo dall'euro ma ricreando una coscienza politica fra i cittadini fondata su un ideale di solidarietà che andrà "acceso" da un forte sentimento di ingiustizia e necessariamente "nominando chiaramente il nemico" (cosa che fino adesso nessuno ha il coraggio di fare se non in maniera molto confusionaria in qualche blog del tutto ininfluente politicamente e mediaticamente).

    Uscire dalla moneta unica "tout court" non ha valenza, può andar bene a destra e a sinistra, alla Lega a Salvini e ai comunisti, alla rivoluzione e al rafforzamento del potere.

    Siccome nessuno si sta preoccupando di questa opera di sensibilizzazione e coinvolgimento appassionato del popolo si rischia con ogni probabilità di consegnare il tema della politica economica nelle mani delle fazioni più disordinate e pericolose col risultato che a Renzi per vincere di nuovo basterà dire: "Anche se non siete d'accordo con me sono l'unico che vi potrà proteggere dal disordine quindi votatemi turandovi il naso".

    Per liberarsi di Renzi, della sua cricca e per ribellarsi alle oligarchie internazionali che Renzi rappresenta, non basta essere in possesso di una valuta nazionale.

    RispondiElimina
  6. Ma poi non ho capito perché dovresti svalutare a fronte di un calo dei prezzi...
    Il problema dell'Italia è che non ha potuto svalutare a fronte di un aumento dei prezzi, non di un calo...se calano i prezzi a che ti serve svalutare?
    E infatti, ma di questo pare tu non ti accorga, la banca centrale russa fa di tutto per sostenere il rublo.

    RispondiElimina
  7. Caro Giangiorgio, innanzi tutto non ti permettere mai più di mancarmi di rispetto. Pensala come ti pare ma alla prossima ti banno. Poi ho come l'impressione di avere già avuto a che fare con te, ma con un altro id. Se le cose non stanno così, puoi restare (sempre mostrando rispetto). Se invece sei lo stesso, sotto rinnovate spoglie, levati dai piedi perché mi hai stufato.

    Sulla svalutazione del rublo. Quando un'economia che è troppo sbilanciata su un determinato prodotto subisce un danno a causa della variazione del prezzo di quel prodotto, il primo risultato è un peggioramento (o atteso peggioramento) della bilancia commerciale. Se ha una moneta propria questa si svaluta nella misura del danno subito, se invece è in un'unione monetaria ciò non accade perché il valore della moneta unica è una media.

    Ovviamente la svalutazione della moneta può essere eccessiva, per una serie di ragioni, non ultimo una manovra aggressiva di nemici esterni in grado di influenzare il mercato dei capitali. In tal caso un paese con moneta sovrana può reagire, anche imponendo vincoli alla circolazione dei capitali, come pure dazi. Questa linea di difesa necessita, ovviamente, di coesione interna, che è proprio quel che Putin potrebbe non avere.

    Tuttavia, se sei in un'unione monetaria non puoi fare assolutamente un'emerita ceppa.

    Se lo capisci bene, se non capisci pazienza. Ma non ti azzardare a mancarmi di rispetto.

    RispondiElimina
  8. Sei fuori di testa.
    Chiuso.

    RispondiElimina
  9. In virtù del fatto che questo blog è sovrano e ha il pieno controllo delle sue frontiere, l'utente Giangiorgio è bannato.

    RispondiElimina
  10. Va bene, non voglio entrare nel merito della vostra discussione, voglio solo sottolineare che tutti coloro che appoggiano l'aggancio ad una moneta forte (come nel nostro caso al Marco tedesco, perchè questo è!) sostengono che la svalutazione è governata dai governi e dalle banche centrali, tanto è vero che usano il termine "svalutazione competitiva". Ma quello che non dicono è che utilizzando l'aggangio ad una moneta forte loro intendono sfruttare lo stesso metodo che disprezzano ma con obiettivi opposti. Infatti intendono sfruttare la rivalutazione della moneta forte per poter acquistare all'estero a costi più bassi.
    Naturalmente non c'è solo questo in quella filosofia economica, ma mi sembra che Fiorenzo e non solo lui, abbia già abbondantemente discusso questi argomenti, basta scorrere il blog.

    Vorrei invece sottolineare che è solo nell'apparenza che la moneta flessibile può essere governata dalle banche centrali (tutte le crisi valutarie lo dimostrano, le banche centrali si sono opposte inutilmente...), il cambio non è altro che lo specchio in cui si riflette lo stato dell'economia di un paese e che, come tutti i beni, segue la legge della domanda e dell'offerta. Quindi se un paese esporta tanto, c'è richiesta della sua moneta che si apprezza, viceversa se importa di più di quanto esporta il paese si indebita con l'estero e la moneta si deprezza.
    Quali le conseguenze di un riallineamento (nel caso nostro di un deprezzamento) di una moneta?
    Diventano meno convenienti (più costose) le importazioni (quindi diventa più conveniente produrre internamente i beni che si stavano acquistando all'estero, dando lavoro ai propri connazionali e alle proprie aziende) e, contemporaneamente, diventano più appetibili all'estero i beni prodotti internamente (anche in questo caso dando più lavoro ai propri connazionali e alle proprie aziende).

    E' difficile da capire? Chi sostiene la moneta unica sostiene le importazioni e il lavoro all'estero, intanto la disoccupazione eumenta, le nostre aziende chiudono e, dulcis in fundo, i debiti esteri aumentano (senza esportazioni non si possono fare importazioni (!!!!!!!!) e l'ammo a pia' n'der cu*o du' volte, senza lavoro e indebitati.

    Per la Russia valgono gli stessi argomenti, se si è indebitata all'estero è perchè stava importando di più di quanto esportava, il futuro mancato introito dalle esportazioni di petrolio e gas avrebbero peggiorato ulteriormente la bilancia dei pagamenti e l'attuale deprezzamento del rublo contribuisce a riaggiustare questo sbilanciamento, a frenare le importazioni, ridare lavoro al proprio mercato interno e rilanciare le esportazioni.

    Ora ci sono di mezzo embarghi, veti e ricatti, ma andrei mooolto cauto a sostenere che la Russia sia stata messa all'angolo e in grossa difficoltà.
    Sia perchè eliminato il mercato europeo (con danno soprattutto nostro, per esempio l'azienda per cui lavoro ha già perso il 10% di fatturato diretto + quello indiretto che ancora non è stato quantificato) può fare accordi commerciali con altri mercati, poi perchè può far crescere il proprio mercato interno e soprattutto può chiudere i rubinetti ai gasdotti che forniscono all'europa circa il 40% del nostro fabbisogno di metano...

    La storia insegna, Napoleone e Hitler hanno provato cosa vuol dire mettersi contro la Russia, Però se il FattoQuotidiano dice.... allora .... -_-

    P.s. che fatica sforzarsi di ripertere per la millemillesima volta le stesse cose respingendo l'impulso a sfanc*lare chi oppone le solite trite e ritrite minch*ate.
    Questa frase Fiorenzo la puoi cancellare ovviamente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti linko Jaques Sapir che certamente conosce la Russia meglio di tutti noi: LE FIGARO: IL CROLLO DEL RUBLO E L’OPERAZIONE DI SALVATAGGIO DI PUTIN SPIEGATA DA JACQUES SAPIR.

      Colgo l'occasione per ricordare agli ID polimorfici che sono diventato stronzo e spietato. D'altra parte ho avuto un buon maestro. Avevo cominciato quest'avventura con il nick "ecodellarete" ma, visto che che sono diventato "EGO della rete", se ne tenga conto.

      Ma che c'avesse raggione Jean Jaques: che l'omo nasce bòno e diventa cattivo pe' corpa d'a società?

      Elimina