mercoledì 22 luglio 2015

Il keynesismo in un paese solo


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Fatto? Bravi! Seguiranno altri video sul tema "Il keynesismo in un solo paese". Tradotto per i sognatori: è impossibile convincere un paese come la Germania, tradizionalmente mercantilista, a fare politiche espansive di stampo keynesiano, specie se le uniche armi sono le buone intenzioni e il ditino alzato

8 commenti:

  1. me so' segnato er link, e mo'?... che significa mesi di importazioni?

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    1. qualcuno cortesemente mi sa rispondere?

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    2. E' il debito estero, la cui dinamica è la cartina tornasole dello stato economico di un paese. Più dinamicamente sale e più sei dipendente dai creditori ( e quindi meno padrone in casa tua ).

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    3. Paolo, stanno tutti a'r mare (e io sto incasinato tra ristrutturazione casa in campagna e assistenza di mia zia 93enne). Appena ho tempo provo a spiegare meglio (ma Roberto Mora lo ha già fatto).

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    4. intanto grazie per le risposte, sì avevo intuito che era una misura legata alla posizione finanziaria dei vari paesi, solo che ho trovato piuttosto criptico e contorto questo metodo, non bastava dire debito estero? Ma in fondo anche gli econometristi, poracci, devono giustificare il loro stipendio, tengono famiglie da sfamare e clavicembali da accordare... :-)

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    5. Credo che il modo migliore per spiegare sia riportare le parole di Illo medesimo (comprensive di link):

      «Oh, attenzione! Non sto dicendo che ogni calzaturiere marchigiano, ogni carpentiere lombardo, ogni tessitore toscano, dopo aver esportato qualcosa, si metta a cavallo di un asinello con il suo cestino di dollari e vada a fare la coda di fronte all’ufficio di Ignazione nostro a palazzo Koch per farsi dare gli euro. Questo causerebbe enormi problemi al traffico romano, con via Nazionale perennemente bloccata, e non è necessario: è evidente che queste transazioni sono mediate dal sistema bancario. Che è poi quel sistema al quale si rivolgerà l’importatore quando vuole il dollaretto per comprare il petroliuccio (ma anche la bentonite, per dire, visto che a Ponza è finita). Il punto però è che al sistema bancario italiano (e in definitiva alla banca centrale, nelle sue riserve valutarie) la valuta estera deve arrivare in qualche modo. Quando finisce, il paese non ha più i mezzi per importare.

      Prova ne sia, cari amici, che le riserve ufficiali di un paese si misurano, oltre che in dollari, anche in mesi di importazioni, come potrete constatare sul sito dei World Development Indicators.
      »

      La sintesi è: il sistema bancario (l'odiato sistema bancario) svolge comunque una funzione essenziale. Lascia perdere il fatto che l'odiato sistema bancario dovrebbe essere controllato dalla politica, questo è ovvio, ma è un fatto che ESSO svolge comunque un compito notarile, che è quello di tenere traccia delle riserve, in valuta di riserva, necessarie per l'approvvigionamento dall'estero. Ora i memmettari sostengono che anche la pizza di fango del Camerun potrebbe valere come moneta di riserva, dunque accettata nelle transazioni internazionali, se venisse adottata la loro teoria, ma questa a me (che sono uno di Castro dei Volsci) sembra una boiata pazzesca.

      Ovviamente io, che sono uno di Castro dei Volsci, non sono in grado di argomentare a sì elevati livelli, mi limito a seguire le orme del mio maestro Bastiano, (quello che mi ha insegnato la "gnentologia").

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    6. mm... ooookkkei... ma allora, scusate, stiamo parlando di riserve di valuta estera, non di debito estero, è il contrario, più alto è il numeretto "mesi di importazione" più solido è il paese. Esprime la sua capacità di importare senza indebitarsi con l'estero ulteriormente. Se vogliamo, è un po' come l'energia potenziale in un campo conservativo, che peraltro so cos'è senza googolare, se non nella definizione formale - è passato troppo tempo - almeno nelle sue implicazioni, Fiorenzo mi capisce ;)

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  2. Quindi? mo che famo? Ce tocca sta ar gioco der WTO? Sti cazzi....

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