lunedì 13 giugno 2016

I'm sorry. I couldn't resist.


Scrive Aristarco: "Gentile Professore,
per quel poco che so della storia del fascismo, mi sembra impreciso associare 'in maniera suriettiva' quest' ultimo all'autoregolazione del mercato.
Le politica economica durante del ventennio si divide in varie fasi e, per esempio, l' istituzione dell'Iri e la legge bancaria del 1936 credo vadano in direzione opposta all'autoregolazione dei mercati.
E ciò, nel mio modesto parere, non fa altro che rimarcare il concetto del post, ovvero che esistono (almeno) due piani distinti su cui possiamo distinguere destra e sinistra, uno 'tradizionale-ideale' e uno economico."

Risponde Illo: "Per quel poco che so di storia di questo blog, trovo estremamente irritante che tu arrivi qui catapultato dal nulla a farci una lezioncina che oltre a dirci cose delle quali qui si è parlato migliaia di volte con dovizia di particolari è anche in tutta evidenza incoerente con le categorie analitiche proposte, o del tutto pleonastica. Sì, lo so, non sono molto simpatico. Ma secondo me 'me ne frego!' è, oggi, un motto di sinistra..."

10 commenti:

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    1. E' un po' oscuro, lo so. E' che ho rivisto Django unchained (versione integrale qui) qualche giorno fa e, nel leggere lo scambio sul blog-Illo mi è venuta in mente la scena riportata nel post. Della serie "strappa le mazzate dalle mani".

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  2. Stavo per citarlo anch'io su fb, mi è sembrato davvero così luogo tutto il post che non potrei resistere (lo farò più tardi, adesso vado di fretta).

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  3. Ragazzi, lo so che mi ripeto ma costui - con tutta la gratitudine che gli debbo per avermi aperto gli occhi sulla cruda verità dell'orrido mondo dell'euro - ha ormai esaurito la sua funzione divulgativa ed ora cerca di mantenere accesi i riflettori intorno al proprio nome avvilupparsi in una maniacale e ossessiva spirale autocelebrativa del "quello che sta accadendo IO (solo IO) lo avevo previsto già tot anni fa".

    Di teoria ne abbiamo incamerata a sufficienza. E' giunto il momento che segua il suo destino (quello che lui stesso si è voluto disegnare disprezzando altezzosamente l'universo mondo). Per ora non ci resta che constatare il nulla di fatto dei suoi insegnamenti sul piano della messa in opera di un qualsiasi progetto.

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    1. In realtà non è solo Bagnai. Tutti quelli che si sono mossi per primi, senza eccezione alcuna sebbene con responsabilità diverse, sono incorsi nello stesso errore: promuovere se stessi. Ora il punto è che la vita esige generosità, perché essa stessa è un dono che ci viene dato gratuitamente. I grandi, quelli veramente grandi - non gli uomini potenti ma i grandi - sono quelli che sanno che il senso della vita consiste nel restituire al più presto, e con gli interessi, ciò che ci viene donato. Nessuno degli early birds è stato capace di farlo. Pertanto nessuno di loro passerà alla storia, forse qualcuno all'incasso. Bagnai è ben posizionato.

      Facciamogli gli auguri.

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  4. Secondo me non bisogna essere così acrimoniosi così come io per primo lo sono stato e lo sono tuttora; viviamo un periodo di grandi mutamenti e gran parte della sua storia, di questo periodo intendo, deve ancora essere scritta.
    Le guerre.quando sei costretto, si fanno con gli uomini ed i mezzi che si hanno.
    Noi che, anche e soprattutto grazie a personalità decisamente " burrascose ", ai margini della normalità, qualcuno anche fuori, hanno maturato una certa consapevolezza del suddetto periodo storico abbiamo il dovere di combattere il regresso della civiltà umana verso il medioevo prossimo venturo.
    Purtroppo, e dobbiamo riconoscerlo, stiamo impegnando le nostre forze ed energie più per denigrarci a vicenda piuttosto che combattere le forze nemiche del regresso.
    Non so per quale arcaico riflesso condizionato abbiamo preferito indugiare oltre misura nell' analisi o al massimo esponendoci ludicamente in fantasiose previsioni sperando che azzeccandone qualcuna crescesse il nostro prestigio o la nostra influenza.
    In democrazia senza consenso non si va da nessuna parte o siamo capaci di mettere da parte i rancori e ci si confronta verso un obiettivo comune e per quello obiettivo si lavora insieme o moriremo tutti, spero prima che le generazioni successive ci maledicano per il mondo che, per nostra insipienza, stiamo per lasciargli.

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    1. Parole sagge le tue, Ippolito. Sarai d'accordo, però, che prima di dare la mano a qualcuno, o addirittura riconoscergli un ruolo di comando, bisogna esser certi che non ci volterà le spalle per un'insalatiera.

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    2. Cmq, come già detto, il problema non riguarda solo Illo. Vogliamo parlare del m5s, di quello che era e di quel che è diventato? Enjoy this and this.

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    3. No, no, la generosità va spesa con chi la sa apprezzare. Mi spiace ma Illo non ne merita un grammo, per quanto mi riguarda. E quanto al fatto che tutti si sono autopromossi, compreso il M5S, faccio notare che loro si sono autopromossi bene, visti i risultati di consenso, mentre Illo ha la forza elettorale di una libellula e parla con l'arroganza di un imperatore. Tra l'altro, appunto, a livello macreconomico non ha più niente da dire, se non ripetere sempre le stesse cose (sacrosante ma ormai basta, abbiamo tutti capito), mentre a livello politico è inservibile...

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  5. Fiorenzo non si tratta di investire qualcuno, ma di cercare la massima partecipazione, piuttosto come hai sostenuto tu di attenersi alle rispettive competenze, invece qua tutti vogliono svolgere sia il ruolo di Ideologo che di Statista; e basta co' sti convegni del cazzo, meglio riunirsi attorno ad una buona bottiglia di vino e cominciare a parlare di strategie prima.
    Tanto è inutile sperare che possa convertirsi una forza politica esistente, né la Lega né il M5S ci porteranno fuori da questa merda Perché anche lì i sovranisti sono in minoranza.
    Diverso è il discorso di FSI, API ed altri gruppuscoli che più che ad includere sono impegnati ad escludere.
    Bisogna che tutti facciano un passo indietro: io faccio un appello ai Bagnai,ai Fraioli,ai D' Andrea,ai Pasquinelli, ai Cesaratto, ai Brancaccio, ai Borghi, ai... fate voi altri nomi.., perché ci si incontri senza pubblico, nudi e senza claque.
    Giocare al darwinismo politico del " ne resterà soltanto uno" è il massimo dell' insipienza democratica,non ne resterà nessuno.
    Ma vi sembra che le forze del regresso siano così litigiose e disunite? Che speranza si ha di vincere divisi?

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