sabato 5 luglio 2014

NAWRU & NAIRU (seconda parte)

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Posto che "Ugo deve alzarsi dal letto" (cioè la lotta di classe deve tornare ad essere il cuore della storia) è il caso di esaminare lo scenario politico attuale.

Matteo Renzi ha alzato la voce. Non durante il suo discorso all'€uroparlamento, ma la sera stessa ospite di Bruno Vespa (al minuto 14'56''). Ecco il momento clou della serata:

A Vespa che ricordava che le banche italiane non hanno avuto bisogno degli enormi salvataggi pubblici, come è invece accaduto per quelle tedesche, francesi e olandesi, Renzi ha detto: "Non ci prendiamo in giro, i soldi che sono andati nel fondo salva stati, cioè per salvare la Grecia e gli altri, poi sono andati anche, nei fatti... a far che? Ad aiutare quegli istituti di credito che avevano investito in titoli..." Vespa: "tedeschi e francesi" Renzi: "questo lo dice lei".

Nel sentire ciò sono rimasto di stucco. Ma come, Renzino da Rignano comincia a dire la verità? Fossi più giovane, confesso che ci cascherei, ma i capelli bianchi (e i quartini a Castro dei Volsci...) mi inducono a pensare che le cose non stiano così.

La strategia di Renzino da Rignano


La domanda che tutti si pongono è quale sia la strategia di Renzi. Personalmente penso che l'atteggiamento duro di Renzi sia funzionale ad aumentare la sua popolarità, al fine di indire nuove elezioni subito dopo l'approvazione della legge elettorale, vincerle a mani basse e poi, ma solo poi, procedere con i feroci tagli che l'Europa ci chiede. L'ipotesi non è solo un'opinione fondata sulle mie personali impressioni, ma poggia su un ragionamento che tenterò di esporre nel modo più chiaro possibile.

L'Unione Europea è tante cose: un grande progetto geopolitico, prima di tutto, ma anche un'idea di società improntata al dispotismo illuminato, un'idea sulla quale le élite finanziarie e industriali hanno puntato per disegnare un assetto sociale a loro immagine e somiglianza. Un progetto, dunque, di natura intrinsecamente autoritaria, ma che non aveva come scopo ultimo quello di infliggere, intenzionalmente, sofferenze nella popolazione europea, salvo farlo quando le sue disfunzionalità sono venute alla luce. A questo progetto le élites nazionali hanno dato piena adesione, con l'eccezione dell'Inghilterra, sempre con un piede fuori. Rinunciare a tutto ciò non è una scelta facile.

Si aggiunga il fatto che le élites nazionali, non solo l'Inghilterra, mai hanno veramente cooperato, ma al contrario non hanno mai cessato di competere, le une con le altre, in ogni campo, dalla politica estera all'economia. L'idea di uno smantellamento concordato, fosse pure del solo €uro, si prospetta dunque come altamente problematica. D'altra parte proseguire sulla strada dell'austerità, l'unica possibile in assenza di una volontà di cooperazione, implica il fatto che tutti i paesi dell'€urozona devono adeguarsi al modello tedesco, e dunque ai diktat della Bundesbank.

Questo significa che ogni paese deve contenere l'inflazione interna adeguandosi alle scelte del paese più forte, la Germania. Una prospettiva che, se da un lato non dispiace alle élites finanziarie e industriali dei paesi ad inflazione più alta, rischia però di innescare tensioni sociali politicamente insostenibili. Che questo sia ben presente nella mente degli eurocrati lo dimostrano gli stessi documenti ufficiali, ad esempio il Quarterly Report on the Euro Area del primo trimestre 2014 nel quale, a pagina 26, si legge: "Estimates point to a recent rise in the NAWRU, suggesting that post-crisis unemployment increases are to some extent persistent" (Le stime indicano un recente aumento del NAWRU, suggerendo che i livelli di disoccupazione post-crisi  saranno per un certo periodo persistenti). [Si ringrazia per la segnalazione il commentatore di Goofynomics Luca Cellai]

Eccolo lì il problema! Il livello di disoccupazione che garantisce la convergenza dei tassi di inflazione sul livello adatto al paese più forte, la Germania, non è un dato transitorio legato alla crisi, ma strutturale (to some extent)!

Ora l'Italia non ha banche particolarmente esposte e il suo debito pubblico, sebbene alto, in gran parte è in mano a investitori domestici; potrebbe uscire dall'euro svalutandolo nella misura in cui la nuova lira svaluterà; ha infine interesse a un tasso di inflazione più alto per (eventualmente) ripagarlo. Eppure tira fuori quasi sessanta miliardi per salvare le banche tedesche e francesi! Perché?

Forse perché l'€uro è lo strumento per il mantenimento di equilibri macroeconomici che impongono un tasso di disoccupazione di equilibrio (NAWRU) tale da garantire la disciplina dei salariati? Cioè proprio quell'obiettivo che, da sempre, sta nel cuore della nostra borghesia nazionale?

Se, al fine di mantenere l'equilibrio macroeconomico della zona €uro, il NAWRU deve restare alto to some extent, è del tutto evidente che la partita si gioca sulla capacità delle élites nazionali di mantenere il controllo politico nei rispettivi paesi, anche in una situazione di gravi e prolungate sofferenze sociali. Servono, per far ciò, non solo gli 80 €uro per vincere le elezioni europee, ma anche e soprattutto una straordinaria dose di cinismo e capacità di ingannare gli elettori, perfino attraverso l'abile uso di argomenti che non stonerebbero sulla bocca di un feroce euroscettico.

Ebbene, penso che Matteo Renzi sia esattamente questo: il più cinico e abile mentitore politico che sia mai apparso sulla scena pubblica italiana,  davanti al quale lo stesso Berlusconi è un dilettante. Impadronitosi del PD, accordatosi con Berlusconi e potendo contare sui gatekeepers del M5S, Renzino da Rignano non ha che da continuare sulla strada intrapresa: portare all'incasso la nuova legge elettorale, accreditarsi come paladino di un'Italia che (apparentemente) sfida la Germania, andare al voto e fare strike. Non lasciamoci dunque ingannare dalle critiche che, da qualche giorno, piovono sulla testa del rignanese, perfino dalle colonne di Repubblica per bocca del sempre giovane Barbapapà. Né illudiamoci sulla possibilità che il fronte degli eurofili possa incrinarsi! Probabilmente a Barbapapà non hanno nemmeno spiegato la strategia, perché potrebbe scappargli di rivelarla. E' troppo giovane per queste cose...

Le cose stanno così: per garantire un tasso di inflazione interna allineato a quello della Germania, che viaggia su livelli perfino più bassi di quanto stabilito nel trattato di Maastricht, occorre che la disoccupazione resti alta, to some extent. Nel frattempo serve un pupo che strilli in televisione e non dica nulla nelle sedi ufficiali. €uRenzino da Rignano è l'uomo giusto al posto giusto nel momento giusto.

Se questa analisi è corretta, nei prossimi mesi assisteremo a una gigantesca operazione di mascheramento, con Renzi nelle vesti demagogiche di critico delle politiche di austerità, mentre i piani di revisione costituzionale e una nuova legge elettorale andranno in porto. Nel frattempo, avanti con le privatizzazioni e ulteriore deflazione salariale.

2 commenti:

  1. Sì, ormai lo dice pure Curzio Maltese. E del resto credo che anche su mainstream si facesse questa ipotesi tempo fa, che Renzi mira a cadere da eroe.

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  2. Avevo già letto l'articolo di Curzio Maltese, e anzi è stato da esso che ho tratto l'ispirazione. Da parte mia ho voluto inquadrare la strategia di Renzi in una prospettiva meno "politichese" mettendo l'accento sulla convenienza strategica, per un pezzo della borghesia italiana, a restare nell'€uro, proprio per il fatto che ciò implica necessariamente un alto tasso di disoccupazione. Da qui l'utilità di un imbonitore di razza come il rignanese che tenga in pugno la piazza elettorale.

    Grazie ugualmente per la segnalazione.

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