giovedì 21 maggio 2015

19 commentatori di cui 12-2 anonimi, 3+1 nicknames, 4+1 identità pubbliche

Alle ore 12:25 del 21 maggio 2015 il post del blog Sollevazione dal titolo "A QUELLI CHE I DIRITTI CIVILI... NO di Moreno Pasquinelli" contava 19 commentatori, dei quali 12 anonimi. In realtà due degli anonimi avevano la gentilezza di firmarsi, uno con nome e cognome (Guido Benigni), l'altro con il solo nome (Carlo). In un empito di generosità aggiungo l'uno e l'altro alle liste di quelli che ci mettono la faccia (Guido Benigni) o ce la mettono a metà (Carlo). Dei rimanenti, 4 sono soggetti che si presentano con un nickname (Brenno, Enea, Giovanni + Carlo), e 5 sono persone pubblicamente identificabili (il sottoscritto, Simone Boemio, Ippolito Grimaldi, Vincenzo Cucinotta + Guido Benigni).

Attenzione, la seguente frase è stata cancellata perché non corrisponde al vero: Inoltre il template usato dai gestori del blog Sollevazione non associa ai nicknames alcun link, per cui non si può sapere, ad esempio, se il Giovanni che commenta lì sia lo stesso che commenta in altri blog.

Nel caso specifico dei commentatori al post in oggetto, sono certo dell'identità del solo "Enea" che, molto correttamente, firma i suoi interventi con il suo vero nome: "Enea Boria".

Ulteriore perplessità desta una circostanza verificatasi in occasione della pubblicazione (sempre sul blog Sollevazione) di un post dal titolo "M5S? (gigantesca operazione di gatekeeping) di Fiorenzo Fraioli" (che riproduceva un testo che avevo pubblicato sul mio blog), il quale veniva così commentato dall'utente Lagavulin16 (13 maggio 2015 21:43): "...Mi sarò espresso male forse ma nel post in cui mi firmo Talisker18...", riferendosi, evidentemente, non ad altro post bensì ad altro commento nello stesso post!

Dunque gli utenti Lagavulin16Talisker18 sono la stessa persona! E io che devo fare? Perdere tempo a discutere con i cloni di chissà chi?

In entrambi i casi venivano discusse questioni politicamente cruciali: il posizionamento dei sovranisti rispetto al M5S; la problematica dei diritti civili.

In sostanza sto ponendo il problema del peso che è giusto dare, nel dibattito su questioni di rilevanza politica, a coloro che si presentano con nicknames non associabili a identità pubblicamente riconoscibili o, addirittura, come anonimi. Un problema, è evidente, che non è specifico del blog Sollevazione, che ho portato ad esempio solo perché sono molto arrabbiato con Pasquinelli...

Che c'azzecca? Beh, io sono un tipo tranquIllo... (vedi addendum "Ad PasquinIllum" a fine pagina)

La giustificazione addotta da alcuni, ai quali ho posto il problema, è stata la necessità di prevenire eventuali ritorsioni sul posto di lavoro o addirittura (non ridete, vi prego) per nascondersi alla Digos. Stendiamo un velo di intellettualistica pietà su questi ultimi, e parliamo dei nicknames usati per non incorrere in problemi lavorativi. Sembra un'ottima giustificazione ma (c'è un "ma" grande come un palazzo) il fatto è che moltissimi, se non la maggioranza, di codesti nicknames commentano schierandosi a difesa dello "statu quo nunc" (capita anche sul blog Sollevazione - n.d.r.), e dunque cosa avrebbero mai da temere? L'arrivo delle orde sovraniste con susseguenti epurazioni? Chissà... magari sono troppo pessimista per il futuro di questo povero paese!

Una cosa è certa: io non ho nessuna voglia di discutere di cose serie con anonimi o persone che si nascondono dietro nicknames non pubblicamente identificabili. Certo, posso andare sul sito di Peter Yanez a cazzeggiare su Illo, ma quello è un divertissment pascaliano, non un'impegnativo confronto di politica economica!

Per quanto detto, faccio il seguente annuncio: in futuro non dialogherò di questioni serie, in particolare politiche, con soggetti anonimi. Per quanto attiene coloro che si presentano con nicknames, se sarò in grado di identificarli come soggetti pubblici allora dialogherò con essi; in mancanza li considererò al pari degli anonimi. Questo vale anche, per non dire soprattutto, per quelli che commentano sul mio blog.

Ragazzi, il concetto è che me ne importa niente di avere X, 10*X o 100*X visualizzazioni, la mia prima esigenza essendo quella di non perdere tempo a discutere con soggetti che possono dire la qualunque perché l'anonimato li deresponsabilizza.

ErGO, l'anonimato lo riservo ai miei piccanti piaceri privati, finché ce ne sono; oppure lo userò per fare cose più pericolose, se mai ciò dovesse essere necessario... Dio non volendo!

Così è scritto e deciso!
In Frosinone, il 21 maggio 2015
Fiorenzo Fraioli


Addendum "ad PasquinIllum"

Caro Moreno, amico mio, ti devo fare una domanda: tu sei anarchico o comunista? Oppure una volta sei anarchico, un'altra comunista, e in definitiva schizofrenico? Se sei anarchico dillo, tanto restiamo amici lo stesso; se, invece, sei comunista, non solo restiamo amici ma, in più, parliamo di politica. Sai, io con i comunisti di politica ci parlo, sono persone serie... ma gli anarchici!?! E dai, con quelli ci vado all'osteria, che poi sono i migliori in assoluto per passarci del buon tempo in amicizia. Sai che ti dico? Quasi quasi preferisco che sei anarchico, così non ti prendo sul serio e non mi incazzo più con te.

Purtroppo, caro Moreno, io pensavo che tu fossi comunista, per cui quando ho letto questa ridicola lenzuolata a commento di un documento dell'ARS sui diritti civili, sono rimasto con la bocca aperta e il mento penzoloni. Ma come, mi sono chiesto, l'amico Moreno non afferra che l'unico ed evidente scopo di quel documento è quello di levarsi dalle palle questa rogna dei diritti civili che (tra l'altro) anche lui ha criticato, se ben ricordo alcune discussioni faccia a faccia? Sai qual è stato il mio primo pensiero? Ho pensato: "ma vuoi vedere che Illo qualche ragione ce l'aveva?".

Ma come, io che ti ho sempre difeso proprio perché ti consideravo un comunista (e dunque una persona seria), adesso scopro che, invece di fare analisi ponderate di un documento di un'associazione con cui dovreste avere rapporti almeno cordiali, te ne esci con parole così divisive, per non dire ostili? No, caro Moreno, un comunista non si comporterebbe mai in questo modo con un gruppo che potrebbe essere alleato, o addirittura parte di un unico fronte sovranista! 

Intanto esordisci in modo assurdo, entrando nel merito delle procedure decisionali di ARS. Le cose in ARS funzionano così: c'è un direttivo all'interno del quale, attraverso numerose e faticose riunioni telematiche e scambi di bozze, si elaborano documenti politici. Arrivati alla bozza finale, questa viene resa pubblica e aperta agli emendamenti, infine votata il giorno dell'assemblea. Non ti piace? Preferisci forme di democrazia più diretta? Non aderire all'ARS! Sai bene che io ne sono uscito perché c'è stato qualcosa che non mi è piaciuto, qualcosa su cui ritengo di aver avuto ragione, per altro (ma chi la pensa diversamente è sempre un amico). Ti lamenti del fatto che il documento sia stato votato all'unanimità, ma ti chiedo: hai mai sentito parlare di centralismo democratico? Evidentemente no, perché ne inferisci che tutti, nel direttivo ARS, siano dei conservatori che vogliono riportare indietro i costumi del paese. C'ero anch'io nel direttivo dell'ARS, te lo ricordo, e non me ne sono andato per dissensi sull'etica. O tu pensi che io sia diventato un fratacchione come l'amico Claudio?

Andiamo avanti. Tu scrivi (e mi fermo qua perché non ho voglia di infognarmi a parlare di Mazzini e Marx: sono solo un modesto ingegnIere):

«Un giudizio inequivocabile, la cui natura apodittica non muta quando si aggiunge in modo furbesco che si dovrà “affrontare lo studio separato di ogni questione se e quando, giunto in Parlamento, se ne presenterà l’occasione” riconoscendo poi “agli iscritti il diritto di maturare con autonomia la propria opinione”»

Una suora che resta incinta per riproduzione asessuata
ha o no il diritto di restare in clausura crescendo suo figlio
nella celletta? La volete discriminare?
Intanto di inequivocabile qui c'è solo la tua furia polemica, allorquando definisci "apodittica" la natura del documento, che sarebbe appena stemperata dall'aggiunta, che definisci (bontà tua) "furbesca", di rimandare ogni discussione al giorno in cui si sarà in Parlamento, lasciando agli iscritti libertà di coscienza.
Fammi capire, Moreno: se io incontro uno che potrebbe essere un sovranista, che ha capito quello che sta succedendo, che condivide quanto è scritto nella Costituzione del 1948, ma che è anche un cattolico praticante, che faccio? Me lo gioco perché gli presento, tra i documenti che descrivono il progetto politico, anche un testo in cui si apre al matrimonio tra omosessuali, al matrimonio a tre, magari anche con animali, alla procreazione agamica? Oppure gli dico che i sovranisti non si occupano di ciò, lasciando libertà di coscienza? Tu pensi che questo sia un comportamento "furbesco"? E allora fallo tu un documento sui diritti civili, e poi vediamo chi ride!

Tiri fuori il referendum del 1974! Te lo dico con una parola, Moreno: vergognati. Nel 1974, cioè la bellezza di 41 anni fa, quella sul divorzio fu una battaglia interna al popolo italiano, nelle condizioni di massima sovranità possibile con le circostanze date (sconfitta in guerra, ombrello americano, guerra fredda) mentre oggi siamo nella condizione di avere molta meno sovranità di quella che potremmo avere in base alla forza reale della nazione. Quella battaglia si svolse al culmine di un poderoso avanzamento delle ragioni delle classi lavoratrici (quota salari ai massimi storici) e non, come accade oggi, con il liberismo trionfante che ci divide con facilità inventando, ogni giorno, nuovi pseudo-diritti accampati da minoranze esigue, con l'evidente scopo di indurci allo scontro per false idealità.

Ma non sei tu che ti riempi la bocca con il nemico principale e il nemico secondario? Se questa distinzione è valida, perché non è valida quella tra problemi principali e problemi secondari? Se fossimo in guerra, ti metteresti a discutere dell'orario di chiusura delle discoteche con i possibili alleati? Ma sei impazzito? O che?

Ebbene, io dico "o che", caro Moreno. Io dico "o che state riuscendo a costruire?", che invece di essere impegnati da mattina a sera nel tessere rapporti con gruppi in tutta Italia, a collezionare adesioni al vostro progetto, vi mettete (mi correggo: ti metti - quel che fanno gli altri non lo so) a scrivere un lenzuolo su un documento di un'altra associazione sovranista, il cui unico scopo è (in tutta evidenza) quello di levarsi dalle palle un tema secondario, per concentrarsi su quello principale? Che è quello, te lo ricordo, di riconquistare la sovranità per il popolo italiano, non quello di promettere (già, tra l'altro sono solo promesse) a chi vuole cambiare sesso ad ogni capriccio, di farlo conservando tutte le tutele e garanzie giuridiche che, ti ricordo, se sono "diritti", per forza di cose devono essere "doveri" di qualcun altro. O no? Nemmeno la logica del terzo escluso ti appartiene più?

Moreno, ti saluto. Fammi sapere se sei anarchico o comunista. Se sei anarchico ci vediamo all'osteria; se sei comunista ci incontriamo (anche all'osteria) e parliamo di politica (ma anche litighiamo, ché io comunista non sono). Ciao.

26 commenti:

  1. Vediamo se ho capito correttamente. Se un nick anonimo, per quanto fastidioso possa risultare, snocciola le leggi costitutive dell'universo tu lo banni e invece ti metti a discutere sulle immani cazzate di un nick anagrafico?

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    1. Intanto ho detto "non dialogo", non che "non pubblico". Quanto al resto mettiamola così: se arriva un anonimo per default è un commentatore di serie B, ma può diventare di serie A se, a mio avviso, dice cose interessanti. Se arriva un commentatore che è anche una figura identificabile per default è di serie A, ma mi riservo la facoltà di retrocederlo in serie B se dice, a mio avviso, cose che mi fanno sbracare le gonadi, e in tal caso, pur continuando a pubblicarlo, non ci dialogo più.

      Gli anonimi totali qui, come sai, non sono ammessi. Almeno lo sforzo di farsi un nick è richiesto.

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  2. Un commento solo:

    "Sollevazione non associa ai nicknames alcun link"

    questa informazione è sbagliata, controlla meglio. Attualmente solo un nickname è privo di link

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    1. Quando si dice la sfiga! Sono andato a cliccare su Brenno!!! Malediz stramalediz.

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    2. E molto umilmente riconosco l'errore marcando la frase come "cancellata" ma lasciandola ancora visibile.

      Spero di non essere costretto, rettifica dopo rettifica, a marcare tutto il post allo stesso modo. :-)

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  3. Mi meraviglio di te Fiorenzo, dovrebbe essere evidente che il rivendicare l' identita di un gruppo politico in una coalizione è necessario per mantenere la parità e scongiurare la subalternità o peggio la cannibalizzazione.

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    1. Grimaldi, il Suo eloquio, per altro sempre molto gradito, resta però alquanto oscuro. Può essere meno piddinesco e, di conseguenza, più chiaro?

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    2. Adesso non riesco a scrivere tra un paziente e l' altro, stasera sarò più didascalico, comunque credo che il sig. Moreno Pasquinelli, se ha la stoffa politica, possa capire quello che intendo, ed anche Lei ( a proposito meglio darci del tu o del Lei?) se non facesse finta di non capire.

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    3. Ma carissimo Ippolito, io te e Pierre ci diamo del "Lei" per sfotterci amabilmente, questo è chiaro.

      PER LO MENO POTREBBE ESSERE CHIARO A UN EX-PIDDINO, CARO GRIMALDI!!! :-)

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    4. si, si, giuro che stasera esporrò con chiarezza e con rischiosa franchezza quello che intuisco dai pochi dati in mio possesso, sarà solo una ipotesi diagnostica, ci confronteremo nel campo della tattica e strategia politica.

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    5. Fraioli, non pretenda troppo da Grimaldi, è ancora del Pd.

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  4. Ma un bel gruppo "UAZZAP" dove inserire te, Moreno e Stefano come lo vedi? Chiamatelo "Stiamo Calmi"

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    1. Ahò, e prima me so' commattuto co' Stefano, mo' famme commatte co' Pasquinelli... pe' 'a par condicio. Tanto nun litigo né co' l'uno né co' l'artro. L'unico ch'è riuscito a litiga' co' mme ce lo sai chi è... ma quello è 'n campione, ahò!

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  5. Inutile ribadire ciò che penso sul colloquiare con gli anonimi e (considerato il primo commento) aggiungo anche con chi dice "immani cazzate" (o anche solo cazzate).

    Il vero punto su cui mi sento di commentare è la critica a Moreno.
    Critica che non mi sono astenuto a fare anche io commentando il suo articolo.

    Spesso il confine tra diritti civili, diritti sociali, diritti universali, ecc è indefinito.
    Su questa indefinitezza ogni giorno si spendono milioni di parole senza arrivare a nulla.
    Quindi ciò che dice Fiorenzo è esatto: è una questione di obiettivo principale.
    Quello che si sta tentando di costruire sul campo sovranista non è un partito che deve dire la sua su ogni questione, ma un'alleanza tra movimenti/associazioni di scopo.
    E se lo scopo è quello di restituire la sovranità e la democrazia agli italiani, quello dei diritti civili è argomento da tralasciare per non infognarsi in questioni non attinenti allo scopo.
    Quindi Moreno avrebbe dovuto astenersi dal criticare apertamente dei futuri alleati, sebbene autori di un documento per nulla all'altezza del loro standard abituale.
    Simone ArticoloUno Boemio

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    1. Da wikipedia: «L'ottimo paretiano o efficienza paretiana è un concetto introdotto dall'economista italiano Vilfredo Pareto, largamente applicato in economia, teoria dei giochi, ingegneria e scienze sociali. Si realizza quando l'allocazione delle risorse è tale che non è possibile apportare miglioramenti paretiani al sistema, cioè non si può migliorare la condizione di un soggetto senza peggiorare la condizione di un altro

      Il problema di Pasquinelli è che lui vive in una condizione di "ottimo paretiano permanente". E' cioè convinto (perfino in una situazione come l'attuale) che un gruppo (per esempio ORA) possa crescere solo a spese di un altro (un nome a caso: ARS), e che 60 mln di italiani da trascinare nella battaglia politica non esistano.

      Prima si chiava nella capoccia che, almeno da ORA fino ai prossimi anni, così non è, meglio sarà per tutti.

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    2. Allora, se Lei sa, perché deve farmi consumare i polpastrelli?

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    3. Il concetto di ottimo paretiano è una buona base di partenza per comprendere la dialettica dei rapporti politici in una coalizione.

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    4. Chissà se serve.
      La questione non è (opino) tattica. I diritti sono costituzionali o non sono.

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    5. Mi sembra ovvio i diritti naturali non esistono in quanto tali

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  6. Fronte sovranista, simpatia in costante rialzo.

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  7. Io però preferisco sempre prendere per vero ciò che mi dicono evitando avvitamenti quanto meno quelli eccessivi, sui retropensieri.
    Non sto dicendo che le tue deduzioni siano privi di senso, tutt'altro , mi sembrano del tutto ragionevoli, ma non ci si può spingere fino al punto di omettere di parlare del merito delle questioni che vengono sollevate ed esplicitamente valutate.
    Io ad esempio sono convinto che Pasquinelli più che anarchico o comunista, sia un sincero sessantottino che a distanza di quasi cinquanta anni, non abbia ancora elaborato quell'esperienza. Il '68 che io ho pienamente vissuto in prima persona, è stato davvero la tomba di ogni possibile sbocco anticapitalista, tutto il contrario di ciò che allora pensavamo.
    Abbiamo un'evidenalampante ed indiscutibile, dei due aspetti che hanno caratterizzato quelel lotte, quella libertaria ha trionfato (certo, era lo sviluppo del liberalismo che permetteva al capitalismo un salto in avanti), e quella politica è stta non solo battua ma direi stroncata apparentemente in eterno: significherà qualcosa tutto ciò?
    C'è chi come ha fatto mea culpa ed oggi tenta di rimettere in piedi qualcosa che assomigli ad una prospettiva anticpaiotalista, e chi invece è rimasto tanto impressionato da quell'esperienza da avere ababndonato del tutto ogni prospettiva anticapitalista, e fa un'altra cosa, fa l'opposizione ben al riparo di una società capitalista. essere opposizione in una certa società, significa essere parte di quella società, svolgervi un ruolo col rischio sempre presente che per difendere il proprio ruolo, si finisca col difendere la stessa società a parole combattuta.

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  8. Avrei voluto articolare un discorso, ma a sto punto basta citare questi due passi

    "... [documento] il cui unico scopo è (in tutta evidenza) quello di levarsi dalle palle un tema secondario, per concentrarsi su quello principale? Che è quello, te lo ricordo, di riconquistare la sovranità per il popolo italiano..."

    "ma vuoi vedere che Illo qualche ragione ce l'aveva?"



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  9. L'articolo di Pasquinelli sarebbe condivisibilissimo se il documento dell'ARS contenesse ciò che Pasquinelli crede contenere.

    Il documento, tuttavia, non afferma nè direttamente nè indirettamente ciò che Pasquinelli ritiene di avervi letto, ossia che i diritti individuali non dovrebbero avere spazio in quanto solo la collettività, organicisticamente intesa, è titolare di diritti, mentre ai singoli spetterebbero solo doveri e obblighi verso la collettività stessa.

    Gli autori del documento, con riferimento ai diritti "civili", hanno voluto evidenziare che l'ordinamento giuridico, contrariamente a quanto comunemente si pensa, disciplina tali supposti diritti come obblighi (l'opposto dei diritti) e che la "vulgata pop" sui diritti civili, alimentata dagli organi di (dis)informazione, si basa su una paradossale inversione del reale significato da attribuire alle posizioni soggettive in questione.

    Detto questo, faccio però notare che gli estensori del documento prendono una colossale cantonata nell'assumere a paradigma della predetta inversione di significato il "diritto" al matrimonio, che, secondo loro, non sarebbe un diritto giacché dal matrimonio discendono unicamente obblighi reciproci per i coniugi.

    Ammesso e non concesso che il matrimonio sia fonte di soli doveri (il che non è vero, in quanto accanto ai doveri il codice civile fa scaturire dal matrimonio anche una serie di diritti, come quello di ereditare in modo automatico dal coniuge defunto), coloro che rivendicano il "diritto" al matrimonio fra persone dello stesso sesso non chiedono allo Stato di estendere alle coppie omosessuali i doveri corrispondenti a quelli discendenti dal matrimonio, ma una cosa alquanto diversa, ossia che lo Stato, tramite le sue leggi, riconosca e tuteli il diritto degli omossessuali di poter validamente assumere uno status giuridico (quello di persone coniugate).

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    1. Caro Demetrio, ti pubblico perché il tuo commento è precedente alla svolta "In politica ci metto la faccia" del 23 maggio 2015. I commenti di persone che non avranno un profilo pubblico tale da renderli identificabili non saranno più pubblicati a decorrere dal suddetto post. Chiedo scusa ma mi sono "scocciato" (ma non per colpa tua).

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