Sull'argomento ho già pubblicato un post (Il dubbio). Vi prego di visionare il filmato di PandoraTv e, subito dopo, questo spezzone da me girato.
Ora l'emerito giudice costituzionale Paolo Maddalena ha sì il merito di denunciare con forza l'assoluta incompatibilità dei trattati europei con la nostra Costituzione ma, ahimè, anche il demerito di non trarne le ovvie e dovute conseguenze, e cioè che occorre uscire dall'Unione Europea, non solo dall'euro.
Tutto ciò non può che dispiacerci, ma è purtroppo necessario sottolineare questo dato di fatto che fa il paio con l'aver presenziato, da protagonista, ad un convegno nel corso del quale l'accento è stato posto sul tema della finanza cattiva, invece che sulle ragioni politiche di fondo che pongono i trattati europei in aperto e insanabile contrasto con la Costituzione, e dunque con gli interessi del mondo del lavoro. Stride, infine, che un giurista possa affermare di non essere per l'uscita dall'Unione Europea e, invece, convinto della necessità di abbandonare la moneta unica; in tal modo esprimendo una posizione di compromesso nel suo campo di competenza e, al contempo, di radicale opposizione laddove tale competenza non c'è.
E' lecito sospettare che l'emerito Paolo Maddalena non abbia ben compreso quale sia la vera posta in gioco e che, ormai pensionato, sia stato sedotto da una voglia di protagonismo di cui approfittano personaggi che, nella migliore delle ipotesi, possono essere definiti cialtroni allo sbaraglio e, nella peggiore, alter-unionisti?
Non so voi, io il sospetto ce l'ho.
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