sabato 21 ottobre 2017

Appello al popolo sovrano



"Importanti elezioni sono alle porte" recita l'incipit del manifesto per un'Italia Ribelle e Sovrana. Stiamo cercando di organizzare la partecipazione dei sovranisti alle prossime elezioni politiche, e so che altri gruppi si stanno muovendo nella stessa direzione. Questa circostanza non può che rallegrarmi, come ancor più lo sarei se tutte le sigle dell'universo sovranista, o alcune di esse, decidessero di unirsi. Come sapete, io sono sempre stato per l'unione delle forze in funzione del raggiungimento dell'obiettivo principale, la salvezza del nostro amato paese dalla presa del globalismo selvaggio, ma capisco anche le ragioni per cui questo spesso non accade. Oddio, più che capire diciamo che mi adeguo, sforzandomi sempre di cogliere il lato positivo delle cose. La vita, lo sappiamo, non è un processo lineare, per la semplice ragione che l'animo umano è il teatro di battaglia di forze profonde che generano conflitti continui, ragion per cui siamo tutti costretti, chi più chi meno, ma prima o poi tutti salvo i pazzi, ad assumere un atteggiamento adattivo.

Ci sarà a breve un incontro con altri gruppi, al quale parteciperò, nel quale si esamineranno le possibilità, e nel caso le modalità, di forme di collaborazione elettorale, dalle più lasche a quelle maggiormente impegnative. Mi batterò con tutte le mie forze e le mie limitate abilità diplomatiche affinché si giunga ad un accordo in vista della costruzione di un'unica lista sovranista, ma, se ciò non dovesse avvenire, vi prego di non considerare l'esito in termini negativi, e anzi di coglierne i lati positivi. Non sempre, quando un accordo non è possibile, ciò significa che la ragione sia la meschina rappresentazione del proprio particulare punto di vista; talvolta invece si tratta della manifestazione di una profonda vitalità che non si riesce a contenere, oppure del fatto che, pur avendo tanti leaders, non ce n'è alcuno capace di ergersi al di sopra degli altri per qualità e carisma. 

Ora la realtà ci impone di prendere atto che, nel mondo sovranista, ci sono sì alcuni leaders indiscussi, oltre a molte persone capaci che godono di un certo prestigio, ma nessuno che sia unanimemente riconosciuto come capo dei capi. Non per questo dobbiamo rinunciare a partecipare alle prossime elezioni politiche, perché questo è un diritto-dovere che tutti noi abbiamo nei confronti del popolo che soffre per la dittatura globalista - in particolare nell'articolazione dell'Unione Europea - e dei tantissimi che quotidianamente, nella vita reale e sui social, spendono le loro migliori energie per contrastare la vergognosa narrazione dei media asserviti al disordine internazionale dei mercati. Scarpe rotte, eppur dobbiamo andar, recitava un'antica canzone di lotta.

Che fare dunque, se non si riuscisse a presentare una lista unica dei sovranisti? La mia opinione è che si debba votare per una di quelle che si presenteranno, anche considerando la possibilità, laddove si svolgeranno anche le elezioni regionali, di un voto disgiunto. Quello che conta davvero, oltre al fatto puro e semplice di riuscire a presentare una proposta sovranista, ovvero una linea politica che ponga in testa alle priorità la Costituzione del 1948 e dunque l'uscita dall'euro e dall'Unione Europea, non è il successo di questa o quella proposta, bensì la somma dei i voti che tutte insieme otterranno. Né dovremo rimpiangere, qualora la somma dei voti fosse tale che, con una lista unica, si sarebbe superata la soglia di sbarramento, di non averlo fatto, perché il vero successo di qualsiasi iniziativa sovranista è, allo stato delle cose, quello di riuscire a partecipare alla competizione elettorale, a dispetto degli ostacoli che ci verranno frapposti e, non ultimi, dei nostri limiti organizzativi.

Invito pertanto tutti i veri sovranisti, quelli cioè che pongono al primo posto l'attuazione della Costituzione del 1948, e dunque l'uscita dall'euro e dall'Unione Europea, ad essere aperti a tutte le forme di collaborazione e coordinamento tra i gruppi esistenti, con spirito fraterno e umana consapevolezza dei limiti degli esseri umani, ma anche del valore di quanti si battono, da anni e spesso in condizioni di isolamento sociale, per la salvezza della nostra Patria. Viva l'Italia! Viva la Costituzione del 1948!

2 commenti:

  1. Speriamo bene. Ma la strada mi sembra ancora molto lunga. E devo dire che dopo anni di dibattiti e conferenze è piuttosto sconfortante non riuscire a racimolare abbastanza persone per fare una lista alle elezioni. Purtroppo io vivo in una zona montana periferica del Friuli ed ho potuto constatare che anche per fare una lista per un piccolo comune di 900 abitanti, una lista con 12 nomi è dura. Ed è anche dura non avere referenti a livello regionale a cui fare... non so una riunione di coordinamento. La via crucis sarà ancora lunga.

    RispondiElimina
  2. Sono andato sul sito di italia ribelle e sovrana, ma possibile che al nord non ci sia nemmeno un gruppo?

    RispondiElimina