martedì 26 maggio 2020

Coronavirus: esame dei dati ufficiali

Credo che in molti abbiamo la sensazione di un vero e proprio bombardamento mediatico sulla pandemia da coronavirus, e dunque è particolarmente importante confrontare l'intensità e i danni sociali ed economici che ne sono conseguiti con i dati sanitari ufficiali. Mi sono così recato sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità e, a questo indirizzo, ho trovato questo:

I dati - decessi osservati e attesi per tutte le cause nella popolazione di età superiore o pari a 65 anni - sono riportati come medie giornaliere delle settimanali dalla 42-esima settimana del 2019 alla 17-esima del 2020. Poiché lo scostamento tra le due medie è molto basso fino alla fine del 2019 mi sono limitato a studiare il periodo compreso tra la prima e la 17-esima settimana del 2020. Restiamo in attesa dei dati successivi ma, come si può facilmente osservare, il picco epidemico sembra ormai superato.

Dalle medie giornaliere sono risalito ai decessi settimanali, riportando il tutto in un foglio di calcolo.


Vi ricordo che i dati attesi erano calcolati sulla media dei decessi nei cinque anni precedenti, come ben specificato nella nota:

* Nota: indicatore ricavato dal sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (Sismg), basato sulla rilevazione in 19 città campione italiane che raccolgono quotidianamente il numero di decessi per gli ultra65enni per tutte le cause (non solo per influenza). Tale numero viene confrontato con quello atteso costituito dalla media dei decessi registrati nei cinque anni precedenti.  

Il grafico rappresenta i decessi, attesi e osservati cumulati, relativi al campione di studio. Il sorpasso dei decessi cumulati osservati su quelli attesi si verifica nella 12-esima settimana, dal 18 al 24 marzo 2020. Tale eccesso è significativamente influenzato dal numero di decessi in Lombardia ed avviene dopo l'inizio del lockdown, ovvero a cavallo dello stesso se si tiene conto dei tempi di incubazione del virus e del fatto che, dopo la promulgazione delle misure di contenimento, le regioni più "efficienti", in primis la Lombardia, si sono affrettate a prendere provvedimenti che, dopo qualche settimana, si sono rivelati profondamente sbagliati.

In ogni caso, relativamente al campione di studio (che è lecito considerare rappresentativo), si osserva nel periodo indicato un aumento assoluto dei decessi, rispetto alla media dei cinque anni precedenti, di 5068 unità, ovvero del 19%. E' lecito sospettare che, senza gli incredibili errori delle regioni "efficienti", soprattutto in termini di aiuto alla diffusione del contagio nelle RSA, ma anche a causa del ritardo nell'approntare protocolli di cura efficaci a fronte di una seria analisi della situazione clinica dei malati, questi numero potrebbero essere notevolmente diversi.

Ma anche non volendo tener conto delle precedenti considerazioni non può sfuggire a nessuno lo iato tra l'incremento della mortalità, così come certificato dalla fonte ufficiale, e l'enormità dei provvedimenti che sono stati imposti alla popolazione, con vette di assurdità e irrazionalità che tutti conosciamo.

Avremo modo di toccare con mano le drammatiche conseguenze delle scelte operate, sia dal governo a guida M5S e PD, che da quelle delle regioni a guida Lega: sul piano economico, sociale e più in generale dello stato di salute psichica di un intero popolo, sottoposto a uno stress traumatico i cui effetti cominceranno ad essere avvertiti tra qualche mese. Lo iato è così enorme da non poter essere sottaciuto, e la sua comprensione richiede (finalmente) uno sforzo cognitivo razionale depurato dagli allarmismi della propaganda e dal terrore da questa indotto.

A tal proposito è bene osservare come, nello sforzo di comprensione, debbano essere esaminate sia le spiegazioni che attengono agli errori e inefficienze dell'intera catena di comando, quella centrale e quelle regionali (scenario a), sia quelle che ipotizzano una qualche forma di intenzionalità politica e/o geopolitica (scenario b) che, converrete, potrebbe spiegare un livello di inefficienza così abnorme e incomprensibile perfino in un paese, come l'Italia, guidato da una classe dirigente di cialtroni. Siete liberi di scegliere, potete avventurarvi nell'esame dello scenario a o dello scenario b, ma è importante che gli estimatori dell'uno o dell'altro mostrini rispetto reciproco, poiché entrambi meritano di essere studiati.

Infine un'ultima considerazione relativa a quella minoritaria frazione di cittadini, tra i quali lo scrivente, che pur nella tempesta del bombardamento mediatico, non hanno mai rinunciato all'esame freddo dei numeri ufficiali. Ebbene questa frazione di popolazione, che ha compreso subito o quasi subito lo sconvolgente iato fra dati di realtà e terrore indotto, ha sviluppato una particolare sindrome che potrei definire da stress orwelliano, finendo in alcuni casi col perdere momentaneamente la testa e lanciare sfide, talvolta irrazionali, alla credulità indotta per via mediatica. Voglio citare, fra tutti, il caso del giovane Dario Musso di Ravanusa, che ha pagato con un pesante Trattamento Sanitario Obbligato il gesto di cercare di far comprendere a una popolazione ingiustamente terrorizzata i termini reali della situazione. Anche chi scrive ha attraversato momenti simili, ha solo avuto più fortuna, oppure è stato più prudente grazie all'età. Temo che, se avessi avuto 25 anni, ricordando com'ero, e cioè razionale come oggi ma con uno spirito guerriero molto più acceso, sarei incorso nelle stesse conseguenze del giovane e coraggioso Dario Musso.

Come ho detto in un video, all'inizio di questa incredibile vicenda, le pecore si contano la sera, e il momento è arrivato.

Vi lascio con un ultimo set di dati, anche questi affidabili e quotidianamente aggiornati dal portale https://www.worldometers.info/coronavirus/. Le colonne della tabella (ordinabili in modo ascendente o discendente cliccando sulle intestazioni), riportano per ogni paese il numero di decessi, di tamponi, la mortalità per milione di abitanti etc. e vi saranno molto utili per fare la tara agli incredibili titoli di giornali e televisione. Come esempio, vi riporto questo lancio dell'agenzia giornalistica Adnkronos:


Come potete vedere vengono riportati soli i numeri assoluti, completamente decontestualizzati rispetto alla popolazione degli Stati Uniti. Una rapida consultazione del portale worldometers.com ci consente di verificare che gli USA hanno un numero di decessi per milione di popolazione di 302, quando lo stesso indice per l'Italia è di 545, e abbiamo visto che, in base ai dati ufficiali dell'Istituto Superiore di Sanità, pur con le anomalie statistiche delle regioni del nord, l'aumento di mortalità nel nostro paese è di poco superiore alla media del quinquennio precedente. Se si escludesse il disastro della Lombardia, anche solo della Lombardia, probabilmente questo indice scenderebbe di molto avvicinandosi a quello degli USA, col risultato che i decessi di quest'anno sarebbero inferiori o pari al quinquennio precedente.

Vale anche la pena osservare che dalla tabella sul portale worldometers.com risulta che i due paesi col più basso indice di decessi per milione di abitanti per coronavirus sono la Cina e l'India, che insieme fanno circa la metà della popolazione mondiale. Non lo sapevate, vero? Ecco, cominciate a farvi qualche domanda.

Non sarà facile, temo, combattere contro la propaganda dei media e, contemporaneamente, far ragionare gli ipocondriaci indotti in questo stato patologico dal bombardamento che tutti abbiamo subito, ma vale la pena provarci. E' necessario, credo, anche per far fronte al secondo attacco, scusate la seconda ondata, col che vi ho ulteriormente ribadito che la mia spiegazione preferita è quella dell'atto intenzionale con finalità politiche/geopolitiche, in quanto la cialtronaggine della classe dirigente italiana mi è ben nota, in particolare quelle delle "efficienti" regioni del nord a guida leghista e non solo. Dovessimo constatare che il disastro non è frutto di intenzionalità, ma di cialtronaggine, l'unica soluzione da adottare sarebbe quella che, per auto tutela, non posso esplicitare.

Un'ultima osservazione, un po' provocatoria: con tutti questi ipocondriaci in giro, non pensate che sarà più facile fermare l'installazione delle reti 5G? Ah, mi dicono dalla regia che non sarà così: gli ipocondriaci hanno paura solo del coronavirus, perché glielo dice la televisione. Che strani che sono questi ipocondriaci!

2 commenti:

  1. Sindrome da stress orwelliano. Anche a me prende a giornate. Un giorno a settimana in media sicuro. Se non due.

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  2. A me capita di darci di birra, tra un rutto e l'altro farfucchio qualcosa, una forma subclinica di abbrutimento orwe-illiano.

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