venerdì 25 luglio 2014

Debito pubblico 4 dummies

Una domanda che continuo a pormi è: come spiegare cos'è il debito pubblico a un piddino? Questi ti stanno a sentire, magari condividono l'idea che il liberismo è capitalismo rapace, ma sotto sotto restano dell'idea che un debito debba essere onorato. E quindi che noi italiani, che abbiamo un alto debito pubblico, siamo "colpevoli". Una passeggiata sugli scogli mi ha suggerito un approccio. Magari funge! Anni di insegnamento negli IPSIA hanno limitato la mia crescita intellettuale, ma l'abilità didattica ne è risultata affinata, facendo di me un princeps subdivulgatorum. Procedemus!

Caro piddinuzzo, hai fatto caso che, in condizioni normali, aumentano sia i prezzi che la quantità di beni e servizi prodotti e scambiati? Ne possiamo dedurre, piddinuzzo bello, che anche la quantità totale di soldini aumenta? Direi di sì.

Ora ti domando: chi li stampa questi bei soldini nuovi? Attento, non prendermi per un signoraggista. Però, signoraggismo o no, una risposta deve esserci: i soldini nuovi ci sono, ergo qualcuno li "crea".

Ebbene, i soldini nuovi li crea la Banca Centrale (BC). La domanda successiva è: la BC decide lei quanti soldini nuovi creare, o esegue gli ordini di qualcuno? Mi sai rispondere piddinuzzo bello? La BC è indipendente, dici? Risposta esatta! Vedo che sei informato.

Dimmi, bel piddino, ti sembra una cosa normale? Quando vai al centro commerciale (o a "piddane" se sei uno sporcaccione) lo decidi tu il prezzo? Riassumendo: la quantità di soldini deve aumentare (non ti spiego perché, ti basti l'osservazione empirica che aumenta), ed è la BC indipendente che decide di quanto.

Ora stai attento: stiamo parlando di creazione di soldini, non di squilibri dell'€uro. Non voglio confonderti con troppi concetti. Parliamo solo di soldini nuovi. Pertanto possiamo considerare uno Stato generico, nel quale però la BC non sia indipendente, ma al contrario stampi soldini nuovi obbedendo alle direttive della politica. Così non ci sono scuse: il governo lo eleggono i cittadini, e dunque sono loro che decidono.

Lo Stato ha bisogno di soldini, e allora che fa? Tu dici: tassa i cittadini. Bravo, tassa i cittadini, ma deve anche stampare, continuamente, soldini nuovi. Ora ti chiedo: perché lo Stato, invece di tassare i cittadini, non utilizza i soldini nuovi che deve per forza stampare, invece di tassare i cittadini? Perché non bastano? Giusto, non bastano. Tassando i cittadini lo Stato li obbliga, seppure in modo indiretto, a finanziare i bisogni collettivi. Tu lavori per 1600 ore l'anno, ma una parte del frutto di queste ore di lavoro ti viene preso dallo Stato per costruire strade, ospedali, etc.

Diciamo allora che le tasse sono una forma di "colletta obbligatoria". Diciamo anche che, proprio per il fatto che vige questa "colletta obbligatoria", lo Stato ti costringe a lavorare. Va bene, ma i soldini nuovi a chi vanno? E guarda che, con il passare del tempo, si tratta d una bella cifretta!

Certo, lo Stato potrebbe prenderseli tutti lui, che poi è quello che dicono i memmettari, ma questo modo di agire avrebbe, sul lungo periodo, delle conseguenze che molti trovano inaccettabili, anche quando lo Stato spendesse proficuamente e con oculatezza i soldini nuovi. L'effetto, detto in soldoni, sarebbe che, per effetto dei soldini nuovi incamerati direttamente dallo Stato, si creerebbe una situazione eccessivamente egualitaria, con una continua riduzione del settore privato e un'espansione crescente di quello pubblico. Insomma, il comunismo!

Ma allora, che si fa? L'idea geniale consiste nel farsi prestare i soldini nuovi dai privati, dandogli in cambio un interesse molto basso, ma tale da non implicare una perdita di valore dei soldi che prestano allo Stato. In altre parole, il tasso di interesse dei titoli di stato deve essere allineato, più o meno, all'inflazione. In tal modo i privati hanno uno strumento per "trasferire al futuro" i propri risparmi, e lo Stato può stampare un po' meno soldini nuovi, evitando così di arrivare al comunismo.

Ma, per far ciò, deve essere lo Stato a decidere il tasso di interesse! Che succede, invece, se il tasso di interesse lo decidono i privati che offrono prestiti allo Stato? Oppure, in altre parole, che succederebbe se il prezzo delle prestazioni delle "piddane" lo decidessi tu? Le poverette farebbero la fame! Esattamente quello che sta succedendo anche a te, caro piddinuzzo! Anzi, piddanella sfruttata bella...

Mi fermo qui, e ti invito ad approfondire. Vai sul sito dell'Associazione Riconquistare la Sovranità (ARS) e leggi attentamente i nostri documenti programmatici. In particolare questo.

4 commenti:

  1. Ciao Fiorenzo. Sono un Ars della Versilia che grazie al vostro grafico sul divorzio B/T da 2 anni a questa parte è divenuto un fissato con l'economia.... :D
    Sai quell'omino che hai messo come foto? Apparve negli streaming quando Mario Monti era Supermario .... Ecco era secondo me un messaggio subliminale NON VEDI è LUI STILIZZATO ;) ?
    PURTROPPO l'itaGliano sostituisce Monti con Letta, poi con Renzi e per quanto siano la stessa cosa li percepisce opposti!

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  2. ps:
    Ho letto il pezzo.
    Io combatto da quando ho iniziato a capirci qualcosa proprio sta mannaia del divorzio risancito a Maastricht.

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  3. Hai scritto: "L'idea geniale consiste nel prestare i soldini nuovi ai privati, dandogli in cambio un interesse molto basso, [...]"

    Forse intendevi scrivere questo: "L'idea geniale consiste nel FARSI prestare i soldini nuovi DAI privati, dandogli in cambio un interesse molto basso, [...]

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  4. Grazie della segnalazione. Della serie "se sbalio corigeteme". Purtroppo in questo ameno luogo di vacanza sono costretto a scrivere in terrazzo in pieno sole sole, perché è l'unico posto dove ho la connessione. Ciao.

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