Il punto è (sub divulgando in estrema sintesi) scegliere tra la stasi, per cui chi possiede terra e oro punta alla conservazione della sua robba, e la dinamicità sociale, per cui sempre, ad ogni giro, si ridanno le carte. Il bello, o il brutto, è che i fautori della stasi sono riusciti a farsi percepire come alfieri del cambiamento! Gattopardo docet. Non c'è nulla di più conservatore dell'ordine internazionale dei mercati, cioè del liberismo falsamente concorrenziale fondato sull'idea del lavoro merce. Per questo, nella nostra Costituzione, è scritto che il lavoro è un diritto.
Troppo difficile? Non capite? Guardate, non serve studiare, è sufficiente smettere di abbeverarsi alle fonti dell'informazione ufficiale (tv e giornali) per un paio di mesi, e nel frattempo farsi un po' di conti e ragionamenti sui propri interessi reali e concreti. Disintossicatevi, e pensate con la vostra testa.
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