venerdì 31 agosto 2018

Il numero è potenza

Il blog Voci dalla Germania ("Perché i tedeschi non possono avere un presidente della BCE?") ci informa che, secondo Holger Steltzner della FAZ, il governo tedesco avrebbe intenzione di sacrificare la candidatura di Jens Weidmann alla guida della BCE in cambio della presidenza della Commissione Europea, al fine di poter imporre a livello europeo la redistribuzione dei migranti. Se questa interpretazione fosse vera, sarebbe la più clamorosa delle conferme del fatto che l'immigrazione è un tema strategico a livello europeo, e dunque che esiste l'intenzione di portare avanti una politica di meticciato di grandi proporzioni e lunga durata. Con buona pace di molti sovranisti, i quali insistono nel derubricare l'immigrazione a fenomeno secondario rispetto alle questioni economiche.

Non credo sia necessario spiegare ai lettori di questo blog l'importanza, per la Germania, di avere la presidenza della BCE, eppure sembra che la ricollocazione dei flussi di immigrati lo sia addirittura di più. Naturalmente è possibile che le riflessioni di Holger Steltzner siano infondate, però il solo fatto che uno dei direttori di Faz esamini questa possibilità dovrebbe indurci a riflettere. E' sotto gli occhi di tutti, d'altronde, la vera e propria offensiva mediatica, anche sui social, che insiste sistematicamente nell'amplificare ogni più piccolo segnale di insofferenza nei confronti degli immigrati da parte dei residenti, i quali vengono sempre descritti come razzisti o, comunque, preda di pulsioni xenofobe, nel mentre anche i crimini più gravi commessi dagli stranieri vengono sottaciuti o trattati con poca enfasi. Anche su questo tema Voci dalla Germania ci offre due interessanti resoconti, che vi invito a leggere:
Infine, sempre su Voci dalla Germania, un articolo che si occupa dell'altro grande tema, complementare a quello dell'immigrazione, relativo alla deflazione salariale tedesca e alle sue conseguenze sul surplus commerciale: Disoccupazione made in Germany: perché la Germania esporta disoccupazione in tutta Europa.

In genere le persone che, sui social, si occupano di immigrazione, condividono la caratteristica di pensare in termini che possiamo definire sentimentali (i favorevoli all'accoglienza) e viscerali (i contrari); in entrambi i casi in modo emotivo e non duramente razionale. Questo è un errore gravissimo, al quale è però molto difficile porre rimedio. Ed è anche difficile parlarne, perché si corre il rischio di lasciar trasparire l'idea che la maggior parte della popolazione, o almeno una quota rilevante, sia composta di individui incapaci di cogliere i fondamenti reali delle politiche poste in atto. 

n.d.r. Una preoccupazione, questa, che non tocca il vostro umile reporter, da sempre accusato di essere un presuntuoso, alle cui argomentazioni, pertanto, è giusto rispondere ricordandogli la sua immensa protervia.

Ebbene sì, la maggior parte delle persone, o almeno una quota rilevante, non è in grado di esaminare la realtà in termini razionali, ma solo emotivi: sentimentali o viscerali. Gli accoglienti sono persuasi che l'Unione Europea voglia salvare vite umane, mentre gli eventuali svantaggi o squilibri economici che potranno derivare dall'immigrazione di massa - realtà per altro negate o sottostimate - sarebbero relativi e comunque, in ogni caso, un prezzo da pagare in ossequio ad un'istanza morale di ordine superiore. I viscerali sono mossi da pulsioni profonde che hanno a che fare con il bisogno di sicurezza e con la paura, oltre che da concrete ragioni visto che gli immigrati premono sui loro spazi vitali nelle periferie delle città e, di recente, anche nei borghi rurali. Gli accoglienti pensano scioccamente che le migrazioni siano inarrestabili, e dunque che con esse si debba necessariamente convivere; i viscerali anche, ma sono disposti a sparare sui barconi pur di arrestarle.

Ora che i flussi migratori siano inarrestabili è una scemenza sesquipedale, anzi è facile sostenere il contrario ovvero che, senza una politica attiva a loro sostegno, sia nei paesi di origine che in quelli di transito e di arrivo, si ridurrebbero da soli. In Italia ciò è stato dimostrato da Minniti, nel suo estremo tentativo di evitare la debacle del PD prima delle elezioni del 4 marzo 2018, e confermato da Salvini il quale, giocando facile, è riuscito a gonfiare il proprio consenso tra le file dei viscerali, sebbene al prezzo di essere diventato l'uomo nero per gli accoglienti. Il fatto che sia falso che i flussi migratori siano inarrestabili è un concetto da tenere bene a mente, senza il quale nessun ragionamento è possibile. Se ne facciano una ragione gli accoglienti dal cuore tenero e i viscerali che vogliono affondare i barconi!

Ci sono dunque, tra le tante variabili in gioco, il tasso di immigrazione e gli squilibri commerciali nell'Unione Europea, soprattutto nell'eurozona. Il legame tra esse è così forte che, a quanto pare, la Merkel sarebbe disposta a barattare il controllo della BCE con la presidenza della Commissione Europea, al fine di mantenere  (e forse aumentare) i flussi migratori in Europa, seppure al prezzo di una politica monetaria troppo accomodante per gli interessi della Germania! Perché?

La risposta è nella pulsione verso una politica di potenza del nazionalismo europeo, in particolare quello tedesco, una pulsione che è gravemente compromessa dalla demografia. 

Fonte: https://www.tes.com/lessons/Lxs5hwiPmh9uRA/la-societa-europea

Nel grafico le diverse colorazioni dei paesi indicano la forchetta entro cui è previsto che varierà il tasso di nascite. Ad esempio per i paesi in giallo (tra cui la Germania) questo tasso diminuirà dal -5% al -14%. Si noti la differenza tra Germania e Italia e Francia. I pallini indicano, invece, il rapporto percentuale tra la popolazione over 65 e la popolazione attiva in età compresa tra i 20 e i 64 anni. Anche in questo caso appare evidente come la Germania abbia un problema ben più pesante di Italia e Francia.

Non è un caso che la Merkel abbia tentato, nel 2015, di aprire all'immigrazione dalla Siria, per poi essere costretta a fare marcia indietro dalle rivolte popolari. Ricordate? (Turchia, Merkel vola da Erdogan per sciogliere il nodo migranti). Anche in quell'occasione l'inarrestabile flusso migratorio... fu arrestato.

Osservazione: dall'esame della cartina emerge la situazione della Turchia, più grave di quella tedesca dal punto di vista dell'evoluzione demografica. Si potrebbe quindi obiettare che ad Erdogan non sarebbe convenuto "regalare" i profughi siriani alla Germania, bensì tenerseli, ma questo è un ragionamento che non tiene conto di molteplici altri aspetti, soprattutto di carattere geopolitico, ai quali l'astuto Erdogan ha trovato una soluzione facendosi pagare dall'Unione Europea. Sia gli accoglienti che i viscerali avrebbero da imparare da questo episodio, perché mostra con evidenza come la questione delle migrazioni sia cosa che non si può affrontare con le emozioni.

Dunque l'Unione Europea si trova davanti ad una crisi demografica, particolarmente acuta nel suo paese guida, che può risolvere in due modi. Il primo è quello di sostituire la popolazione giovane mancante con infusioni migratorie; la seconda potrebbe essere quella di avviare politiche di incremento della natalità, le quali però implicherebbero necessariamente l'abbandono della politica di deflazione salariale tanto cara alla Germania. Un'impresa piuttosto improba, considerata la struttura reale dell'Unione Europea, che è quella di un nazionalismo continentale con dentro il nazionalismo tedesco. Due istanze che espongono l'Unione Europea a una doppia tensione, una verso l'esterno (l'America di Trump) e una al suo interno, con la contrapposizione tra la Germania e i paesi che pagano il prezzo delle sue politiche deflattive. 

Il quadro testé delineato è ancora incompleto. Ho infatti scritto "con la contrapposizione tra la Germania e i paesi che pagano il prezzo delle sue politiche deflattive", mentre in realtà le cose sono più complesse. Da un lato, infatti, i lavoratori soffrono per le politiche deflattive imposte dalla Germania, perfino gli stessi lavoratori tedeschi come ci racconta l'ottimo Voci dalla Germania, dall'altro si sta manifestando una divergenza di interessi sempre più pronunciata all'interno delle stesse borghesie europee, con la costituzione di un fronte, che i media nostrani chiamano speciosamente "sovranista", contrapposto a quello unionista. Si tratta, ovviamente, di un sovranismo farlocco, perché il sovranismo senza Costituzione è il vecchio e ben noto nazionalismo borghese, e nulla più! Questo sovranismo farlocco, in realtà il vecchio e ben noto nazionalismo borghese, è interpretato dalla Lega di Salvini, alleata con quell'ircocervo che è il M5S, espressione di non si sa bene quali forze e interessi reali; anch'esso votato, come la Lega e il fronte europeista nel suo insieme, da un elettorato le cui scelte sono determinate sia dall'immaturità politica (vedi alla voce "accoglienti Vs viscerali") che da un livello di disinformazione, prodotta dai cosiddetti media di qualità, che grida vendetta agli occhi del cielo. Con l'aggravante che, da qualche tempo, le tecniche di manipolazione dei "semplici" si sono evolute, e hanno cominciato ad invadere i social.

n.d.r. Per oggi credo che basti. Il vostro umile reporter ha dato l'ennesima, e non ultima, dimostrazione della sua protervia. Del che mi compiaccio.

4 commenti:

  1. ci credo poco che la Germania rinunci alla presidenza della BCE per portare avanti politiche di accoglienza che in ogni parte d' Europa scatenano l' ostilità dei popoli ed un prezzo in termini di consenso tale che solo la caduta della democrazia potrebbe consentire di continuare. Piuttosto ci sarebbe da chiedersi "cui prodest" a che si mantenga viva l' attenzione popolare solo su uno dei pilastri del sovranismo, cioè il controllo dei movimenti di persone attraverso i confini degli stati.

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    1. Putacasomai ci rinunciasse, e il prossimo presidente della Commissione fosse un crucco, e questo aprisse alla condivisione dei flussi migratori...

      in tal caso ti ricrederai?

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  2. A spremere insieme uno scozzese e un genovese forse salta fuori mezzo tedesco…

    Ahaha….

    A parte le battute, non so quanto i tedeschi siano disposti a lasciar perdere la borsa per i migranti.

    Propendo di più per l'ipotesi Grimaldi.

    Casomai dovessi sbagliarmi (ma ne dubito conoscendo la tirchieria tedesca) andrò in qualche santuario in pellegrinaggio (magari ad Altötting o a Maria Zell).

    Essendo ateo sarebbe una punizione sufficiente. Credo.

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