Si vede che sono su di giri? Direi di sì.
Dunque, si è conclusa la pubblicazione dei video del primo incontro, in quel di Casale Monferrato, delle 50 sfumature di sovranismo, al quale sono stato invitato come relatore dall'amico Ippolito. Ho esposto la mia, di sfumatura, nella quale ho posto al centro la questione della democrazia, per me intimamente collegata all'idea di conflitto distributivo, aka lotta di classe. Questione fondamentale, che a mio avviso fa premio su ogni altra. Passano gli anni, i secoli, i millenni, tutto cambia ma, alla fine, stiamo sempre lì: da una parte il principio oligarchico, dall'altra quello democratico.
Io sono per il principio democratico, e non sento il bisogno di spiegare perché. E' così, è nella mia natura, io sono fatto così. Lo sono da quando camminavo traballando sulle gambette, lo sarò fino all'ultimo respiro della mia vita. Qualche sciocchino potrebbe eccepire: se sei democratico, perché sei contro la democrazia diretta? Oh sciocchino, è semplice: la misura della democrazia non sta nei principi astratti e perfettini, ma nei risultati misurabili, ovvero nel livello di redistribuzione della ricchezza che un sistema o l'altro ha dimostrato di favorire. Ad esempio la quota salari. Tutto il resto è noia.
Occorre quindi individuare il contesto nel quale il principio democratico, che infallantemente coincide con il grado di redistribuzione della ricchezza prodotta, è favorito nella lotta di classe, e nel far questo bisogna essere pratici e concreti. Ebbene, dopo un'approfondita riflessione durata molti anni, nel corso dei quali ho anche conosciuto e frequentato anche alcuni simpatici protogrillini fanatici della democrazia diretta (uno dei quali è attualmente deputato al parlamento europeo..) sono giunto alla conclusione che il campo da gioco più favorevole al principio democratico, in lotta perenne col principio oligarchico, è quello della democrazia rappresentativa con sistema elettorale proporzionale nel contesto di uno Stato nazionale. Se poi, in questo Stato nazionale, è in vigore una Costituzione che contempla, tra l'altro, il secondo comma dell'art. 3:
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Allora bingo!
Noi democratici che abbiamo capito tutto ciò ci siamo definiti sovranisti. Si può essere d'accordo, o eccepire, ma questo noi siamo.
O credevamo di essere.
Houston abbiamo un problema.
Poi sono arrivati i media, che hanno detto che sovranista è Salvini, sovranista è il m5s, sovranista è FDI, sovranista è Minniti, e Berlusconi, e Renzi, e Paolo Savona. Poi ci hanno detto che anche i LeUcemici (sto 'mbriaco, scusatemi) sono sovranisti... ma euroooooopeeeei.
Io aspetto i sovranisti mondiali. Vedrete che arriveranno: un bellissimo new world order mondialista per difenderci dagli alieni. Per il momento siamo fermi ai sovranisti amerikani, cioè Steve Bannon e metà del mondo, quello che fa perno sugli USA e gli UK con tanto di commonwealth, contro la Cina, la Turchia e l'Iran. La Russia? Trattative in corso.
La capite la differenza tra un'idea e un brand? Ebbene il sovranismo è diventato un brand, sul quale milioni di persone discettano senza avere la minima cognizione delle idee sottostanti. La potenza mistificatoria della comunicazione è ormai tale che il senso reale delle parole è un valore che può essere modificato a piacimento secondo le convenienze di lor signori. Ed è per questo che ho concluso la mia partecipazione al primo incontro delle 50 sfumature di sovranismo con queste parole:
Ma abbiate fiducia perché la realtà, se la butti fuori dalla porta, rientra dalla finestra. La battaglia è sempre la stessa: democrazia contro oligarchia. E non c'è tradimento che possa offuscare questo dato di fatto. Certo, vedere Bagnai che, davanti a Vespa che afferma che lo Stato è come una famiglia, resta muto, fa male. C'è chi dice che si tratta di alta strategia, ma il vostro umile sub-divulgatore, nella sua ingnoranzità, nutre qualche dubbio. Come dice un marxista dell'Illinois: "chi vivrà vedrà", che è già un buon augurio perché significa che chi non si allinea potrà vivere. Della qual cosa, scusate se è poco, non sono poi così sicuro.
Ahò, sto 'mbriaco. In vino veritas.
Caro Fiorenzo , ma per quale motivo ti ostini a voler usare a tutti i costi
RispondiEliminai termini sovranisti e costituzionalisti ? Non vedi che sono inflazionati ?
Mettiamoci in un ottica non politica, ma come dire….aziendale.
Supponiamo che tu produci Biscotti Fraioli che sono i migliori non solo a
Castro dei Volsci, ma in tutto il Lazio,biscotti la cui ricetta è di una tua
trisavola. Un giorno ti accorgi che il Mulino Bianco mette in commercio
Biscotti Fraioli, che ovviamente non sono tuoi e soprattutto non sono
così buoni come i tuoi. La cosa ti rode giustamente. Ma che fai apri una
dispendiosa causa con un colosso del biscottificio, oppure cambi nome
al tuo prodotto che sai di essere di gran lunga il migliore ? Fai una bella
campagna pubblicitaria del tipo : comprate i B.C.V (biscotti Castro dei Volsci) hanno un rendimento al palato superiore ai B.T.F(biscotti taroccati fraioli) del Mulino Bianco.
Fuori dalla metafora, voglio intendere che il tuo modo di essere sovranista
costituzionale è magari il migliore ,anzi è il migliore in assoluto. Ma cambierebbe qualcosa se si cambiasse il nome alla confezione politica
lasciando inalterato tutto l’impianto teorico ?
Questo mi porta ad una ulteriore critica sul tuo modo di fondare un movimento o un partito sovranista costituzionale .
Vi è una carenza assoluta di tecniche di marketing politico e soprattutto di Psicologia del marketing,cioè la psicologia del consumatore e i comportamenti del consumatore politico . In fin dei conti stai immettendo sul
mercato politico un tuo nuovo prodotto in un regime di concorrenza, magari truffaldina. Che caratteristiche psicologiche devono avere i potenziali acquirenti? Non sempre basta sbandierare la bontà del prodotto, come mi sembra di capire dal tuo video.
A proposito del video , non si vede neanche una inquadratura di sfuggita dei
partecipanti,ma questo non è importante. Ho apprezzato però la tu calma nel non mandare a fanculo Ippolito con le sue domande cretine. La mia reazione
sarebbe stata quella di far saltare il tavolo e di non andare neanche in pizzeria. Te la sei cavata con la risposta sulle donne che devono fare il militare, ma hai glissato sulla domanda se bisogna restaurare l’obbligo
al voto per i cittadini dicendo che non ci avevi mai pensato. Perchè ne valeva la pena pensarci? Bastava ricordare ad Ippolito che nella antica Grecia come
riporta Moses Finley (La politica nel mondo antico, Laterza,). dove si dice che c’è uno “stretto legame tra democrazia, partecipazione delle classi inferiori al governo e remunerazione per le funzioni pubbliche” Erano i poveri a venire incoraggiati dallo stato a partecipare alla democrazia, tassando le città conquistate o i ricchi (e infatti Platone amava pochissimo il sistema, come si può facilmente constatare leggendo il Gorgia). Ovvero lavori in campagna devi venire nella polis e abbandonare i tuoi campi e il tuo lavoro, è giusto che tu venga rimborsato.
Se Ippolito avesse fatto questa proposta-osservazione ,ci si sarebbe potuto anche spremere le meningi per una risposta.
La mia valutazione è che con i collaboratori che ti ritrovi non andrai molto lontano. Cmq dai un significato alla tua vita insistendo nel tuo modo di fare politica.
Buona Vita.
I "Krumiri Rossi" sono sopravvissuti ai "krumiri bistefani" il tempo e galantuomo
RispondiEliminaIppolito ti prego, non infierire su Gianni. Io trovo i suoi commenti interessantissimi perché mi segnalano un modo di intendere il senso della vita così diverso dal mio che vale la pena conoscerlo. Un altro che mi parla di politica come del problema di piazzare un prodotto, e ha il coraggio di venirlo a dire qui, dove lo trovo? Gianni Barbato forever.
RispondiEliminaCaro Fiorenzo sempre arguto! Ma Ippolito ha fatto bene ad intervenire.Sono sempre del parere che ci si può "scazzottare" fra noi,ma salvare sempre la humanitas,e alla fine finire con un buon bicchiere di vino fra noi.
RispondiEliminaIL mio intervento magari un poco rude (non sono una allodola)era dovuto a una delusione.Mi ero apprestato a sentire un dibattito sul sovranismo costituzionale e poi,come giustamente hai fatto notare tu, si è parlato di altre cose.Concludendo con le parole --va bene anche così,questa è la democrazia-- Posso dirti che non è così'? IL divagare,non attenersi al tema è
la malattia infantile della sinistra. Pensa a quante volte questo ti è capitato
nella tua lunga appartenenza politica.
Buona Vita e un CIN CIN.
Sarebbe interessante conoscere la versione di sovranismo di Gianni, mi premunirò nel caso di inchiodare il tavolo al pavimento.
RispondiEliminaCari Fiorenzo e Ippolito, innanzitutto una mia doverosa scusa perché solo stasera ho potuto seguire il dibattito 50 sfumature di sovranismo su Byoblu nella sua totalità.Quello che avevo visto era solo un estratto di 27 minuti
RispondiEliminaDevo confessarvi che è stato molto interessante. La mia posizione è vicina a quella di Rossano Ferrazzano specie nell'intervento su Bagnai, Barra Caracciolo
e che io ho difeso nel post " SE LA SONO FATTA NELLE MUTANDINE".
Ovviamente anche la conclusione di Fiorenzo che dice che ora essi sono degli avversari politici è accettabile ed ovvia. Ma io contestavo sia l'affermazione che se " so cagati sotto" che quella che lo abbiano fatto per un tornaconto economico.
IL filmato degli interventi è buono,ma è da curare meglio l'audio in profondità
e fare una panoramica nel profondo per non avere la sensazione che si stia a parlare a un tavolo di commensali
BUONA VITA A TUTTI VOI.