venerdì 13 novembre 2020

Il cigno nero


SIC TRANSIT GLORIA FORMENTI (di Riccardo Paccosi - FSI)

Le piccole vicende che mi appresto a raccontare di seguito, molto probabilmente, a molti appariranno come futili beghe tra piccole avanguardie politiche e sembrerà, altresì, che il fatto di raccontarle qui sopra esprima da parte mia livore o voglia di polemica.
Ebbene, non solo non provo alcun astio ma esorto con fermezza i miei contatti a esimersi dall'esprimere, nei commenti, giudizi personali nei confronti delle persone coinvolte.
Diciamo che, anche se è oggettivo che si tratti d'uno scontro tra quelle che al momento sono avanguardie, il problema è che quanto segue è anche manifestazione microcosmica di due questioni un po' più ampie e rilevanti, ovvero: 
a) le condizioni disastrate di ogni eventuale opposizione sociale odierna; 
b) la violenza assolutistica della lacerazione etico-cognitiva che sta spaccando la società intera riguardo al modo d'interpretare l'emergenza covid.

I fatti, molto in breve:

1) Ho collaborato politicamente col giornalista nonché studioso marxista Carlo Formenti nel 2002-2003 e poi abbiamo ripreso a interloquire in anni recenti, trovandoci in due organizzazioni politiche - nel Fronte Sovranista Italiano io e in Nuova Direzione lui - accomunate da una prospettiva socialista-sovranista; tanto che, fino a meno di un anno fa, suddette organizzazioni stavano infatti considerando l'ipotesi di coalizzarsi elettoralmente.

2) Con l'avvento della pandemia, però, quest'area socialista-sovranista è esplosa lacerandosi in modo tanto improvviso quanto profondo. Da una parte, organizzazioni di formazione più specificamente marxista - come la già citata Nuova Direzione ma anche Risorgimento Socialista - volte a interpretare l'emergenza come fenomeno imprevisto, come Cigno Nero che pone il problema della preservazione del diritto alla salute. Dall'altra, organizzazioni con basi teorico-filosofiche più variegate - come il FSI - che, oltre a riconoscere l'emergenza sanitaria come questione reale e cruciale, sono volte anche all'analisi delle strategie di potere sottese alla gestione dell'emergenza medesima

3) Personalmente, fin dal primo mese di lockdown, ritengo di essere stato fra i primi a toccare con mano il baratro che si era improvvisamente spalancato: ovvero dovetti prendere atto che, nella visione del primo gruppo "più marxista", la posizione del secondo gruppo era non solo strategicamente errata, ma anche inammissibile moralmente nonché priva di qualsivoglia dignità intellettuale

Secondo le aree interpretanti la pandemia come Cigno Nero, cioè, qualsiasi ipotesi volta a individuare strategie di potere sottese alla gestione dell'emergenza e, ancor più, qualsiasi piano d'analisi ipotizzante una volontà degli apparati di stato di rendere irreversibili taluni aspetti del distanziamento sociale, era da considerare come negazionismo
Qualifica, quella di negazionista, che come tutti sanno non si limita a indicare un errore d'analisi, ma stigmatizza soprattutto come totalmente irrazionale - e di conseguenza impolitico e di conseguenza immorale - il soggetto a cui viene affibbiata. 

3) Nei primi mesi, lo scontro verbale online fu perlopiù tra me e gli esponenti di quell'area e in particolare - chi segue la mia pagina lo ricorderà - tra me e il Professor Andrea Zhok
Poi, in prossimità della manifestazione nazionale a Roma del 10 settembre, l'ostilità si è estesa al resto del FSI perché reo di partecipare a una manifestazione che, secondo i succitati "più marxisti", criticando la gestione dell'emergenza finiva per "schierarsi con Confindustria".

4) La conclusione ingloriosa del tutto, si è svolta nelle giornate di ieri e oggi, facendo deragliare lo scontro sul piano personale.
Un esponente FSI ha scritto sulla bacheca di Carlo Formenti una riflessione puramente teorico-filosofica che, però, indicava un livello di lettura "strategica" supplementare riguardo alla gestione dell'emergenza covid. La reazione di Formenti è stata quella di togliere l'esponente FSI dai propri contatti e, a ruota, incitare sulla propria pagina alla "tolleranza zero contro negazionisti e terrapiattisti di ogni genere".

5) Dopo essermi tenuto fuori da queste beghe inter-gruppi per diversi mesi, ho avvertito la necessità d'intervenire sulla pagina di Formenti e, con toni decisamente pacati e civili, ho fatto presente che l'accusa di negazionismo rivolta all'amico del FSI era completamente infondata e che proprio non riuscivo a comprendere, quindi, le ragioni di tanta astiosità e di tanto sconfinamento sul piano personale.

Risultato: Formenti ha bannato anche me.

Ora, dopo aver letto tutto questo, chi si limitasse a farsi una risata avrebbe tutti i migliori motivi per farlo ma, al contempo, rischierebbe di sottovalutare le implicazioni generali che questa piccolissima vicenda racchiude.

La divisione tra coloro che considerano l'emergenza covid una vicenda esclusivamente tecnico-sanitaria e chi, invece, ravvisa in suddetta emergenza il punto di precipitazione di strategie geopolitiche e palesi volontà di trasformazione non solo della società ma anche della specie umana, non è soltanto politico-ideologica. 
E' una divisione che riguarda anche il rapporto più intimo e privato con la vita, quello che ciascuno di noi sta in questi giorni avvertendo o non avvertendo a livello di bios individuale.
La lacerazione etico-cognitiva, insomma, non si limita alle "opinioni" ma giunge a sfiorare la definizione di cosa sia la vita, quale sia il suo senso, cosa sia l'altro da sé.
Per trovare divisioni che, nella storia, abbiano avuto una portata altrettanto assoluta e totalizzante, dovremmo ricercare nell'elenco dei conflitti etnici o interreligiosi.
E allora, a questo punto, è lecita una domanda: se ci stiamo dividendo secondo termini di totale assenza di mutuo riconoscimento, se ciascuna parte sente che con l'altra parte non sarà più, nel prossimo futuro, pensabile il poter condividere la stessa terra, cosa ne sarà della società? Cosa ne sarà degli esseri umani e del loro legame di specie?
Purtroppo, da tutto questo possiamo trarre l'ipotesi che la discesa dell'oscurità sul mondo intero, potrebbe non essere neppure cominciata.

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