Ho estratto l'audio dell'intervento di Giuliano Amato, e l'ho pubblicato su YouTube, per facilitarne la condivisione e la diffusione.
Il video è l'ennesima conferma del fatto che tutte le problematiche connesse al processo di unificazione europea erano ben note, così come che l'opinione pubblica di quegli anni ne fosse totalmente all'oscuro, addomesticata invece con narrazioni fiabesche in merito a un progetto politico di capitale importanza, problematico, i cui costi erano progettualmente posti in capo al mondo del lavoro. Ma ciò che lascia davvero esterrefatti è il dover constatare che ancora oggi le cose non sono affatto cambiate, a dispetto dell'impegno di molti (compresi i furbetti dello scrannetto). Le ultime elezioni lo hanno certificato in modo clamoroso, non solo nei risultati - sui quali ognuno può avere l'opinione che vuole.
E' un fatto che il dibattito pre-elettorale sia stato di una povertà desolante, ed è un fatto che tra la gente si sia parlato quasi esclusivamente di reddito di cittadinanza, costi della politica, corruzione, immigrazione. I più informati hanno strologato di crisi del PD, di Renzi, di Salvini, della sinistra che non c'è più. E naturalmente dell'ondata fascista che stava per travolgere l'Italia, che dico! l'Europa, anzi no il mondo intero. L'azione di ottundimento delle capacità di critica delle masse è portata avanti anche da utili idioti sinistrati, capaci di operazioni becere come quella di pubblicare "un opuscolo di controinformazione sulla presenza di organizzazioni, associazioni di copertura e sedi fasciste in Emilia" con tanto di nomi e cognomi, in perfetto stile OVRA, di persone che vengono schedate per non essere antifasciste.
Il vero problema, al netto di ciò che accade nei confusi settori politicizzati dei gruppuscoli di estrema destra e sinistra, resta tuttavia la lontananza degli elettori dal tema chiave per i loro interessi, ovvero la problematicità del processo di unificazione europea i cui costi, quand'anche tutto fosse andato bene, sarebbero stati comunque pagati dal mondo del lavoro. E invece, come ben sappiamo, le cose non sono andate bene. Finché non troveremo il modo di far comprendere questa cosa nella sua tremenda serietà, finché non riusciremo a farla diventare un tema vibrante ed emozionalmente comprensibile, la società italiana continuerà ad essere manipolata da tutti coloro che, a vario titolo, hanno interesse a parlare di altro.
Ma , non sei convinto che il Capitalismo ci tenga ,ormai ,stabilmente in pugno, cioè che abbia ragione Riccardo Bellofiore che sostiene che siamo un popolo di lavoratori traumatizzati ( dalla precarizzazione ) e di consumatori indebitati , quindi , aggiungo io , impossibilitati a ribellarci ?
RispondiEliminaCredo che le stesse oligarchie europee siano sorprese di quanto siamo remissivi e babbacioni. Che t'aggia di'? Sono veramente depresso.
EliminaNon so se i piddini (Pd+l e -l) che sono saltati dalla nave in avaria per aggrapparsi alle scialuppe Lega e MI5s lo abbiano fatto immaginando deprimente l'idea di mettersi a nuotare.
RispondiEliminaForse per non deprimerci dovremmo valutare il partito degli astenuti (primo partito?) come la vera coscienza critica del Paese.
Allora IO non mi posso deprimere perché sono arrivato UNO.