martedì 22 agosto 2023

Esegesi di "Il mondo al contrario" del gen. Vannacci (parte II)

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Continuo la lettura del libro del Generale Vannacci.
A pag. 46-47 del testo dobbiamo riconoscere che il Generale, dopo gli svarioni sull'energia nucleare e la TAV Torino-Lione, centra il problema, anche se in verità si tratta di considerazioni già note ma alle quali gli ossessi della transizione energetica fanno orecchie da mercanti. Un punto per la giovane recluta del dibattito politico-culturale, Gen. Roberto Vannacci!
«La direttiva europea che impone il divieto di produzione e vendita di motori termici a partire dal 2035 è un’altra delle battaglie perse dell’ideologizzato mondo ambientalista. Oltre alle motivazioni empiriche ed oggettive che sommariamente illustrerò, questo assurdo accanimento invece di avvicinare i cittadini ai temi di uno sviluppo sostenibile li ha convinti che, più che un provvedimento ambientale, si tratti di una manovra economica e fiscale che punti a spostare sui privati il prezzo della cosiddetta transizione energetica e a limitare la libertà dei cittadini tramite una disincentivazione della mobilità privata. Prima di affrontare l’argomento specifico trovo estremamente utili due considerazioni che dovrebbero
aprire gli occhi anche ai più ideologizzati ecologisti dell’ultima ora. Se le emissioni di CO₂ sono il problema, è bene sapere che l’intera Unione Europea è responsabile solo del 7,3% delle emissioni totali mondiali17. Quindi, se noi “spegnessimo” integralmente l’Europa distruggendo tutte le fabbriche, le centrali e gli opifici, eliminando ogni autoveicolo e treno, affondando le navi e mettendo a terra gli aeroplani, abbattendo tutti i miliardi di animali degli allevamenti intensivi, disattivando tutti i sistemi di riscaldamento casalinghi e riducendo i 450 milioni di europei a cavernicoli senza neanche il diritto di accendere un fuocherello per ripararsi dal freddo, guadagneremmo solamente un misero 7% di emissioni globali di anidride carbonica a livello planetario. Un’inezia! Una quantità totalmente risibile ed ininfluente. Pensate, quindi, quale infinitesimale impatto possano avere tutti quei provvedimenti a livello europeo intesi a limitare le emissioni. Tanto per fare un raffronto e immergerci nella realtà discostandoci solo un attimo dall’ideologia, il dato che più impressiona è relativo al carbone, una delle fonti energetiche più inquinanti: nel 2022 Pechino ha concesso permessi per 106 gigawatt di capacità in 82 siti, il quadruplo della capacità approvata nel 2021 e pari all’apertura di due centrali a carbone ogni settimana. Cosa volete che conti l’Europa nel contesto planetario? Oltre il danno anche la beffa perché, mentre in Europa ci sveniamo a spese dei privati per incrementare l’energia prodotta da fonti rinnovabili, Pechino aumenta la produzione da centrali a carbone utilizzando tale energia super-inquinante per realizzare la componentistica necessaria per le rinnovabili esportate in Occidente.»
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Dopo ulteriori e inoppugnabili considerazioni da pag. 47 a pag. 55 del testo, la giovane recluta del dibattito Gen. Vannucci sintetizza così a pag. 56: «l’Europa a trazione socialdemocratica e verde, sostenuta da una schiera ipocrita di politici nazionali, continua a sbandierare il risparmio in bolletta e la convenienza solo per spingere i cittadini a spendere, a spendere molto e a fornire quei capitali privati senza i quali la transizione energetica non si farà! Il Pianeta Verde costa moltissimo e dovete spendere, svuotare le vostre tasche per far circolare la moneta e per foraggiare un’economia di consumo, non certo per il bene della Terra. Perché una cosa è sicura, questi due provvedimenti saranno inutili per risolvere il problema del cambiamento climatico ma sicuramente ci renderanno più poveri, meno autonomi e meno concorrenziali.» ************************** Credo che questo sia uno dei passaggi che più hanno irritato i critici istituzionali della giovane recluta del dibattito, perché allude a un processo di natura finanziaria che il Generale non descrive nei suoi presupposti teorici limitandosi all'esempio pratico. Sarò dunque io a farlo. Il grosso problema che il sistema finanziario globale si trova a dover fronteggiare è l'esplosione di liquidità causata dal processo D->D', laddove D' e D rappresentano la liquidità che si genera da quella precedente senza passare per una proporzionale crescita delle merci prodotte. Lo schema, come ci insegna Marx, dovrebbe essere D->M->D', laddove M sono le merci prodotte a partire da D, le quali a loro volta giustificano l'aumento di liquidità a D'. L'abnorme aumento della liquidità causato dall'applicazione pluridecennale e in misura crescente dello schema D->D' deve essere riassorbito, ovviamente dal sistema del grande capitale privato, perché esso rappresenta una potenziale bomba inflazionistica capace di far saltare tutti gli equilibri finanziari. Ed ecco perché, sebbene la quota di produzione della CO2 in Europa sia marginale rispetto al totale, poiché questo continente disarmato e asservito all'egemonia anglo è detentore di una quota significativa della liquidità in eccesso, è proprio in Europa che deve essere messa in funzione la pompa finanziaria che svuoti i portafogli dei cittadini della liquidità in loro possesso: costringendoli a spendere per inseguire le farfalline della transizione energetica! Ovviamente l'operazione dovrà essere rapida, e quindi imponente. Si spiega così l'accelerazione costante verso gli obiettivi dell'Agenda 2030, ad esempio con la decisione, appena assunta dalla Regione Piemonte, di anticipare di due anni la messa al bando dei veicoli diesel euro5. Mettiamola così: la recluta Vannacci mostra segni di talento, l'istruttore Fraioli lo ha adocchiato e, dopo avergli corretto alcuni svarioni da Spina, adesso gli mostra come si eseguono manovre che la Spina nemmeno immagina. Vedremo se sarà capace di sostenere il duro allenamento che lo attende.
L'esame della Spina continua...

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